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25-02-2010, 00:38
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#1
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Esperto
Qui dal: Sep 2008
Ubicazione: Milano (hinterland)
Messaggi: 2,240
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Oggi all'università ho avuto modo di soffermarmi su una (fin troppo lunga) riflessione.
In questi primi tre giorni ho conosciuto alcune persone, una più estroversa dell'altra. Abbiamo seguito le lezioni insieme, condiviso la pausa pranzo, scambiato il cellulare.
Eppure sento che è solo un'illusione (*pessimistic mode on*), un fattore temporaneo che non andrà mai aldilà della frequentazione di breve periodo. Siamo fondamentalmente diversi. E' come se ci fosse un gap che potrà essere ridotto ma mai colmato completamente e quest'idea mi affonda in un mare di sconforto. Un piccolo ma insuperabile abisso. Una barriera tanto sottile quanto invisibile che ci terrà sempre su due binari paralleli se non divergenti. Potrò forse migliorare sotto alcuni aspetti, ma temo che non riuscirò mai a raggiungere quei livelli. Insomma, una differenza sostanziale fra me e un mondo che forse non mi appartiene.
Il "loro" stile di vita mi piace, eppure credo sia incompatibile con la mia natura. Temo che non riuscirò mai ad assimilarlo e gestirlo completamente, non a lungo almeno. Prima o poi emerge di nuovo la mia natura introversa e tutto svanisce.
Quel che rimane si riduce al ricordo di superficiali conoscenze universitarie destinate a sparire... lasciando un'unica grande solitudine di fondo.
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25-02-2010, 00:41
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#2
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Intermedio
Qui dal: May 2008
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 299
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quanto ti capisco, una lacrima mi scende, mi hai ricordato tanti eventi universitari non vissuti.
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25-02-2010, 14:10
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Far beyond the sun
Messaggi: 1,250
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Penso tu debba analizzare uno ad uno gli aspetti che credi ti rendano così tanto diverso da queste persone, e provare a vedere se alcuni aspetti possono essere limati/migliorati.
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25-02-2010, 14:12
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#4
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Avanzato
Qui dal: Oct 2008
Ubicazione: à rebours
Messaggi: 397
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Non è detto che tu debba per forza assimilare il loro stile di vita o omologarti obbligatoriamente ai loro comportamenti...L'obiettivo è combattere l'isolamento, se queste persone possono darti una mano o contribuire anche solo parzialmente ben venga
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25-02-2010, 17:13
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#5
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,064
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ciao, è un sentimento che provo verso tutti gli esseri umani, siccome mi sento sempre un pesce fuor d'acqua anche se riesco a stabilire delle conversazioni con alcune persone a volte. Purtroppo non so cosa dirti perchè fino ad oggi si è rivelata sempre una cosa veritiera, per quanto conosca gente in giro divergiamo sempre su altre strade poi, puoi provare a cercare un interesse comune tra te e loro e aggrapparti a quello.
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25-02-2010, 17:39
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#6
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Banned
Qui dal: Feb 2010
Ubicazione: PURTROPPO NAPOLI
Messaggi: 4,470
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Io ho una pessima esperienza con le persone conosciute all'università , sai quelle considerazioni le facevo pure io inizialmente poi dopo essere stato sfruttato per la mia attitudine allo studio ed al problem solving da parte di una persona in particolare che era entrato nella mia cerchia dell'amicizia ho dovuto fare in conti con la realtà, secondo me non è in quell'ambiente che può nascere un'amicizia vera che non sia inficiata dal proprio tornaconto personale, pensa che io ci sto male da schifo e magari a quest'ora la persona a cui volevo bene manco se lo pone minimamente il problema di sapere come sto e cosa sto facendo..........penso che manco leggendo il mio necrologio possa importarsene perchè il suo obiettivo lo ha raggiunto..........fai attenzione consiglio per non prendere amare delusioni.....
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25-02-2010, 22:53
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#7
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da BadDream
Oggi all'università ho avuto modo di soffermarmi su una (fin troppo lunga) riflessione.
In questi primi tre giorni ho conosciuto alcune persone, una più estroversa dell'altra. Abbiamo seguito le lezioni insieme, condiviso la pausa pranzo, scambiato il cellulare.
Eppure sento che è solo un'illusione (*pessimistic mode on*), un fattore temporaneo che non andrà mai aldilà della frequentazione di breve periodo. Siamo fondamentalmente diversi. E' come se ci fosse un gap che potrà essere ridotto ma mai colmato completamente e quest'idea mi affonda in un mare di sconforto. Un piccolo ma insuperabile abisso. Una barriera tanto sottile quanto invisibile che ci terrà sempre su due binari paralleli se non divergenti. Potrò forse migliorare sotto alcuni aspetti, ma temo che non riuscirò mai a raggiungere quei livelli. Insomma, una differenza sostanziale fra me e un mondo che forse non mi appartiene.
Il "loro" stile di vita mi piace, eppure credo sia incompatibile con la mia natura. Temo che non riuscirò mai ad assimilarlo e gestirlo completamente, non a lungo almeno. Prima o poi emerge di nuovo la mia natura introversa e tutto svanisce.
Quel che rimane si riduce al ricordo di superficiali conoscenze universitarie destinate a sparire... lasciando un'unica grande solitudine di fondo.
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Più o meno è quello che credo stia capitando con i miei colleghi di lavoro...
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25-02-2010, 23:41
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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si dice che gli opposti si attraggono. non aver paura delle persone estroverse. puoi trovare anche persone che ti fanno stare bene
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26-02-2010, 00:00
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#9
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da Gioiellina
si dice che gli opposti si attraggono. non aver paura delle persone estroverse. puoi trovare anche persone che ti fanno stare bene
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Gli opposti si attraggono è una delle balle più colossali di tutte le balle colossali contenute nei modi di dire.
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26-02-2010, 00:18
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#10
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Secondo me alcuni opposti si attraggono, ma in generale similia cum similibus (cit.)
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26-02-2010, 00:21
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#11
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Intermedio
Qui dal: Oct 2008
Messaggi: 151
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bad non tutti sono adatti a stare con tutti
con persone più miti magari ti troveresti meglio
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26-02-2010, 01:17
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#12
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Far beyond the sun
Messaggi: 1,250
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Secondo me alcuni opposti si attraggono, ma in generale similia cum similibus (cit.)
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D'accordissimo! E secondo me in questo caso la coppia perfetta è introverso/estroversa e viceversa. Non sapete quante coppie conosco fatte così, c'è sempre una parte estroversa e una introversa.
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26-02-2010, 22:01
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#13
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Quote:
Originariamente inviata da CodaDiLupo
D'accordissimo! E secondo me in questo caso la coppia perfetta è introverso/estroversa e viceversa. Non sapete quante coppie conosco fatte così, c'è sempre una parte estroversa e una introversa.
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Mi sa che però l'introverso che sta con una estroversa difficilmente è anche timido...o no?
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26-02-2010, 22:03
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#14
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 1,064
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dovrebbero completarsi l'una con l'altro suppongo..
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27-02-2010, 00:18
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2009
Ubicazione: Far beyond the sun
Messaggi: 1,250
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
Mi sa che però l'introverso che sta con una estroversa difficilmente è anche timido...o no?
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Meno spesso, ma ci sono
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27-02-2010, 00:48
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#16
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Tra la Via Emilia e il West
Messaggi: 974
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io stesso ne sono la rappresentazione vivente..
Faccio fatica a legarmi in coppia perchè sono per conto mio fondamentalmente una coppia, fatta di una parte estro e una parte intro, in forte conflitto.
A volte mi sento a disagio con le persone perchè sono una via di mezzo non ben definita, a volte un polo a volte un altro (non solo nella contrapposizione intro-estro, ma in molti altri aspetti ho un certo bipolarismo, il chè non corrisponde a instabilità, essendo le due cose alla fine da me abbastanza controllabili e non critiche..).
Il fatto di stare in una terra di mezzo mi può rendere la vita difficile, in quanto non riesco a sentirmi pienamente accettato nè da estro, nè da intro.. e paradossalmente riesco a capire le ragioni di entrambi, poichè per l'appunto sono "uno, nessuno e due"
Sono fondamentalmente dell'idea che la coppia perfetta sia fatta di veri opposti che si attraggono o di persone molto ma molto simili.
Le prime per complementarsi a vicenda, per creare una simbiosi in cui uno ha bisogno di un'altra persona.
Le seconde per condividere situazione e emozioni del tutto simili.
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27-02-2010, 00:53
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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In me invece Dr. Winston Jekyll predomina e spadroneccia (cit.) su Mr. Smithyde ... La mia parte estroversa c'è ma è molto minoritaria.
Per quanto riguarda le coppie, penso che il caso "similia cum similibus" sia più frequente di quello cei veri opposti che si completano, perché in quest'ultimo caso ci deve essere in più una buona dose di accettazione e comprensione della personalità dell'altro.
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27-02-2010, 00:59
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#18
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Banned
Qui dal: Mar 2008
Ubicazione: Tra la Via Emilia e il West
Messaggi: 974
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Quote:
Originariamente inviata da Winston_Smith
In me invece Dr. Winston Jekyll predomina e spadroneccia (cit.) su Mr. Smithyde ... La mia parte estroversa c'è ma è molto minoritaria.
Per quanto riguarda le coppie, penso che il caso "similia cum similibus" sia più frequente di quello cei veri opposti che si completano, perché in quest'ultimo caso ci deve essere in più una buona dose di accettazione e comprensione della personalità dell'altro.
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Ma alla fine, copionalmente, tendiamo a legarci o cmq a essere attratti da una parte remissiva, "minoritaria", della nostra personalità, che per problemi di sconvenienza personale o sociale, non vogliamo mostrare al mondo, ma che è cmq latente in noi e che spesso ricerchiamo negli altri per sentirci in qualche modo più completi. Infatti, psicologicamente parlando, la guarigione si ha quando si superano questi "giochi" e si vive la vita appieno, con la necessaria consapevolezza delle proprie possibilità ( mi accorgo che è un discorso molto fumoso, del tutto teorico, ma alla fine in molti aspetti sono solo un fottuto teorico della vita )
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27-02-2010, 01:24
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#19
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Le coppie che si completano e vivono in simbiosi rischiano di annientarsi l'uno con l'altra a lungo andare, perché la troppa dipendenza fa male al rapporto, ergo il miglior tipo di coppia è fatto di simili.
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09-03-2010, 13:43
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2009
Ubicazione: Roma
Messaggi: 5,541
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Mi ritrovo anche io nelle parole del post iniziale...
In questi 3 anni e mezzo di università ho conosciuto molte persone...alcune in modo più approfondito e altre con cui parlo se ci incontriamo. Ma il rapporto è solo ed esclusivamente "lavorativo", può esser un esame in comune, una spiegazione o i corsi che seguiamo insieme così come i discorsi che vertono su pochi argomenti "sicuri".
E se inizio a riflettere la mia mente viaggia troppo e inizio a credere che sono ben voluto perché ho aiutato molte persone con molti esami...perché in fondo vado bene e sono sempre disponibile, non come molti altri che hanno sempre da fare.
Non so se lasciare correre o meno questi pensieri, io li blocco perché non devo assolutamente pensare in questi termini altrimenti mi incattivisco e torno indietro
Inoltre tendo a relazionarmi maggiormente con quelli estroversi (nel senso non negativo del termine XD) anche se subito sbatto contro il muro che ci separa....quelli più calmi (nn necessariamente introversi) mi sembrano spesso fuori dal mondo o cmq molto diversi da me. E questo è un altro problema, per me è difficile trovare persone interessanti....quelle che ho incontrato dopo un po' mi annoiano e non riesco a sopprtarle più, cioè le analizzo e iniziano ad infastidirmi i loro "difetti". E questo pensiero nn lo riesco a contenere...anche se credo perché con tutti devo mentire praticamente sempre.
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