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Vecchio 27-05-2011, 10:47   #1
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« Il Maestro è uno degli ultimi titani di un genere letterario in via di estinzione »

(Harold Bloom su Saramago, Il genio, BUR, 2003)




José de Sousa Saramago – pron. ʒuˈzɛ saɾaˈmaɡu – (Azinhaga, 16 novembre 1922 – Tías, 18 giugno 2010) è stato uno scrittore, poeta e critico letterario portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998.





(PT)
« “Até quando, ó Berlusconi, abusarás da nossa paciência?” »
(IT)
« Fino a quando, o Berlusconi, abuserai della nostra pazienza? »
(José Saramago, dal suo libro «O Caderno de Saramago» ISBN 978-85-359-1491-7)

Saramago aveva aperto un blog dove scriveva costantemente, mantenendo così il contatto diretto con i suoi lettori. Dalle sue pagine aveva anche contestato il premier italiano Silvio Berlusconi per la sua politica. In seguito a tale articolo, la casa editrice Einaudi (Gruppo Mondadori) annunciò che non avrebbe pubblicato la raccolta dei suoi scritti sul blog denominata Il quaderno, che sarà comunque edita in Italia, ma a cura di Bollati Boringhieri. L'opera di Saramago è oggi pubblicata in Italia da Giangiacomo Feltrinelli Editore.


Il rapporto con la religione

Le sue posizioni sulla religione (si è dichiarato ateo) hanno suscitato notevoli controversie in Portogallo. Dopo la pubblicazione de Il Vangelo secondo Gesù Cristo, le aspre critiche rivoltegli lo indussero a lasciare il paese per vivere alle Canarie. Di nuovo, nel 2009, con l'uscita del suo ultimo romanzo Caino, Saramago si trovò a polemizzare con la chiesa cattolica portoghese, criticando la Bibbia, poiché descrive un Dio «vendicativo, rancoroso, cattivo, indegno di fiducia».

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Ho imparato in questo mestiere che chi comanda non solo non si ferma davanti a ciò che noi definiamo assurdità, ma se ne serve per intorpidire le coscienze e annullare la ragione. (da Saggio sulla lucidità)


[Su Silvio Berlusconi] Non vedo quale altro nome potrei dargli. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte del paese di Verdi se un vomito profondo non riesce a strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene e distruggere il cuore di una delle più ricche culture europee. (da La cosa Berlusconi, El País, 7 giugno 2009; citato ne il manifesto, 8 giugno 2009, p. 2)


[Ancora su Silvio Berlusconi] CHE FARE CON GLI ITALIANI? Riconosco che la domanda potrà sembrare alquanto offensiva a un orecchio delicato. Ma che succede? Un semplice privato che interpella un intero popolo, che gli chiede il conto per l'uso di un voto che, con sommo gaudio di una maggioranza di destra sempre più insolente, ha finito per fare di Berlusconi il padrone e signore assoluto dell'Italia e della coscienza di milioni di italiani? Anche se in verità, voglio dirlo subito, il più offeso sono io. Sì, proprio io. Offeso nel mio amore per l'Italia, per la cultura italiana, per la storia italiana, offeso, anche, nella mia pertinace speranza che l'incubo abbia fine e che l'Italia possa recuperare l'esaltante spirito verdiano che è stato, un tempo, la sua migliore definizione. E che non mi si accusi di star mescolando gratuitamente musica e politica, qualunque italiano colto e onorato sa che ho ragione e perché. (da Il Quaderno, traduzione di Giulia Lanciani, Bollati Boringhieri, Torino, 2009)

Ultima modifica di EdgarAllanPoe; 27-05-2011 a 11:18.
Vecchio 27-05-2011, 11:25   #2
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LETTERATURA


Addio a José Saramago
poeta, visionario ed "eretico"


Lo scrittore portoghese, premio Nobel nel 1998, aveva 87 anni. Ha avuto un malore nella sua casa di Lanzarote. I capolavori, da Memoriale del Convento a Cecità. Gli ultimi anni segnati dalle polemiche con la Chiesa fino alla rottura con "Caino"

di OMERO CIAI









Se n'è andato ad 87 anni il primo e unico Premio Nobel per la Letteratura in lingua portoghese. José Saramago è morto oggi, poco dopo le 13, nella sua casa di Tiàs, a Lanzarote (una delle Isole Canarie), dove risiedeva dal 1991 insieme alla moglie, Pilar del Rio, e alla fedelissima segreteria Pepa. Nato il 16 novembre del 1922 ad Azinhaga, un piccolo villaggio a nord di Lisbona, ottenne il Nobel per la letteratura nel 1998 dopo una esistenza segnata a lungo dalla provvisorietà e dalla povertà. La sua famiglia di braccianti agricoli si trasferì nella capitale dove suo padre ottenne un posto come agente di polizia ma per le difficoltà economiche e la morte improvvisa del fratello maggiore Saramago dovette lasciare gli studi e cercare lavoro prima come fabbro e poi come meccanico. Riuscì a pubblicare il primo racconto, "Terra del Peccato" nel 1947. Lo scarso successo però lo costrinse a fare altri lavori (impiegato in una agenzia di assicurazioni, tecnico amministrativo in una casa editrice), finché non divenne giornalista al "Diario de Lisboa". Dopo alcuni libri di poesia raggiunge una certa notorietà a metà degli anni Settanta, quando la "Rivoluzione dei garofani" portò via la dittatura militare, con la pubblicazione del "Manuale di pittura e calligrafia", cui seguiranno due dei suoi romanzi più famosi: "Una terra chiamata Alentejo" nel 1980 e "Memoriale del convento" nel 1982. Due anni dopo la consacrazione con "L'anno della morte di Ricardo Reis" e, più tardi, con un la "Storia dell'assedio di Lisbona" che esce nel 1989.

Ateo e comunista (si iscrisse al Pcp clandestino durante la dittatura di Salazar), ruppe con il governo del suo paese nel 1991 quando pubblicò "Il Vangelo secondo Gesù", un romanzo eterodosso sul Messia che scatenò una gran polemica. Il Portogallo rifiutò di presentare il libro in un premio letterario europeo e Saramago, infuriato, lasciò Lisbona per trasferirsi, ed autoesiliarsi, con la sua seconda moglie (e traduttrice), Pilar, alle Canarie. Il primo ministro di allora è il presidente portoghese di oggi: il conservatore Anibal Cavaco Silva.

Ma eretico e scomodo, Saramago, lo è stato sempre, in tutte le sue riflessioni ed in tutti i suoi romanzi tanto da diventare un punto di riferimento per la sinistra radicale in tutto il mondo. E' stato accusato di antisemitismo per le sue posizioni a favore dei palestinesi in Medio Oriente e, l'anno scorso con la sua ultima opera, "Caino", è tornato a scontrarsi con la Chiesa cattolica portoghese. Dello stesso periodo la battaglia con la sua casa editrice italiana, Einaudi, che rifiutò di pubblicare un libro, "Il Quaderno" tratto soprattutto dal suo blog, perché molto critico con Berlusconi. Nel 2004, dopo la primavera "negra" di Cuba, ruppe anche con Fidel Castro ma in seguito ci ripensò.

La politica è stata l'altra sua grande passione dopo la scrittura. In una intervista, concessa a Francesc Relea de El Pais l'anno scorso, Saramago ammise che forse il partito nel quale militava dagli anni Sessanta, (l'ultima formazione comunista europea che conserva "l'iconografia dei bolscevichi", bandiera rossa e falce e martello), era "ancorato nel passato". Ma aggiunse: "Abbiamo una eredità dalla quale non riesco a liberarmi. Ed è possibile che questa eredità storica non abbia molto a che fare con la realtà di oggi. Ma perché la realtà di oggi avrebbe ragione? I sentimenti sono importanti. Non riuscirei a riconoscermi in nessun altro partito che non fosse quello comunista portoghese: ci resto per rispetto di me stesso".

Con "Cecità", del 1995, il racconto di una epidemia che fa diventare ciechi tutti gli abitanti di una città, che è considerato il suo capolavoro, si apre la sua ultima tappa di scrittore. E' quella più critica sulla società di massa, la globalizzazione, il consumo e lo stesso funzionamento del sistema democratico europeo. Nel suo ultimo blog, pubblicato stamattina, Saramago scrive: "Penso che la società di oggi abbia bisogno di filosofia. Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo concreto, come la scienza, che avanza per raggiungere nuovi obiettivi. Ci manca riflessione, abbiamo bisogno del lavoro di pensare, e mi sembra che, senza idee, non andiamo da nessuna parte".

(18 giugno 2010)
Vecchio 27-05-2011, 15:02   #3
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Quote:
Originariamente inviata da Remedios Visualizza il messaggio
...
non ho capito cosa intendevi con quella faccia. Ho postato l'ennesimo scrittore e artista "visionario" perchè penso che ci sia un legame tra arte, creatività e disturbi della mente; poi è chiaro che per scrivere e fare arte, ci vuole una preparazione accademica
Vecchio 27-05-2011, 17:52   #4
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forse Remedios (la bella?) preferisce Garcia Marquez
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