Redbean

Salve a tutti, sono nuova!
Effettuando un'ennesima ricerca in internet ho trovato questo forum. Mi sono subito fiondata a leggere i messaggi in questo topic. Mi sono riconosciuta nelle vostre parole e mi avete dato un po' di sollievo.
Vi racconto la mia storia...
Al momento lavoro come volontaria in Inghilterra per un'organizzazione che offre terapie alternative e che gestisce diversi progetti sociali (supporto per malati di hiv, per omosessuali, per anziani ecc.). Ebbene...ora mi maledico per aver deciso di venire qui. Provo molta rabbia nei miei stessi confronti perche' prima di partire sapevo di soffrire di ipocondria, anche se l'ho sperimentata solo in alcune fasi della mia vita (non e' mai stata costante). Da circa un mese non mi sento bene, ho dolore alle ghiandole del collo...vi lascio immaginare - da allora - qual e' il mio pensiero fisso. Gli antidolorifici non servono, e vado avanti cosi'. Il dottore dice che e' un'infezione virale (ci sono tornata oggi, dopo una settimana). Contemporaneamente, ho avuto ed ho problemi di pelle, soprattutto delle gambe: pelle disidratata, desquamata. Per un periodo mi sono depilata con il rasoio tutti i giorni...la mia parte razionale (e anche il dottore) dice che dipende da questo.
Morale: per quanto io sappia benissimo che non posso aver contratto il virus, il mio chiodo fisso e' diventato l'hiv. Il fatto e' che ne so troppo: e' tutto impresso nella mia mente. Non lavoro in ambito medico, le mie giornate si svolgono per lo piu' in ufficio e a volte, si svolgono eventi pubblici come conferenze. Di tanto in tanto accompagno membri dello staff a visitare clienti (quasi tutti affetti da hiv). Ultimamente ho cominciato a lavorare con un altro volontario, anche lui affetto da questa patologia.
E io peggioro inesorabilemnte. In ogni piccola variazione nel mio corpo riconosco un sintomo...non faccio altro che guardarmi allo specchio alla ricerca di qualcosa. Ultimamente mi gratto spesso (il medico dice che dipende da una pelle molto secca).
Ho cominciato a temere tutto e tutti, anche i colleghi. Ho paura di toccare perfino gli oggetti o di stringere una mano. Ho attacchi di panico, di tanto in tanto mi manca il respiro. Mi rendo conto di essere diventata insopportabile. Perfino al lavoro se ne sono accorti...un paio di volte sono scoppiata a piangere in ufficio. Il mio coinquilino e amico, che lavora con me, fa di tutto per supportarmi ma mi accorgo che a volte sono pesante e credo faccia del suo meglio per nascondere la sua insofferenza. I miei familiari mi capiscono, cercano di tranquillizzarmi e mi chiedono perche' non torni a casa. In effetti vorrei, ma ci sono due cose che mi trattengono: una, e' il forte affetto e la strana "relazione" tra me e il mio coinquilino...se parto, non lo rivedro' mai piu' (e' sudamericano e fra qualche mese, a fine progetto, se ne tornera' a casa, dall'altra parte del mondo). La seconda cosa, che mi preoccupa anche di piu', e' il fatto che se vado via ora, so che lo faro' per l'hiv e temo che se non supero questa mia fobia adesso, la portero' con me fino a consumarmi dentro. Non so se riesco a spiegarmi bene. Vorrei evitare di dover fare il test, perche' so che nell'attesa morirei.
Nei vostri post mi sembra di aver colto che molti temono di morire giovani: io, adesso, temo una vita "rovinata". Con l'hiv, se curato, si ha un'aspettativa di vita molto alta (30-40 anni)...a volte mi immagino nel futuro, a vivere una vita a parte, una vita che non potra' essere normale (niente matrimonio, niente figli). Una vita passata a prendermela con me stessa per essere venuta a lavorare qui. L'idea di un destino tragico mi perseguita.
La mia parte razionale lotta con l'altra parte di me...ogni singolo secondo. Non mi distraggo nemmeno guardando la televisione. Non mi sto godendo piu' niente, non ho neanche piu' voglia di uscire...sto impazzendo. O meglio: e' quello che spero...io spero fortemente che sia tutto un delirio della mia mente.
Vi ho scritto perche' so che siete le uniche persone in grado di capire come mi sento...mi fa sentire meno sola.

gattasilvestra

al tuo posto cercherei un altro lavoro, anche se quello che fai è bellissimo, e aspetterei il rientro del coinquilino per tornare in Italia. Dove poi farei il test.

in realtà non ti capisco, perché spesso l'idea di una morte ravvicinata non mi disturba (a volte mi toglie il respiro). Però mi dispiace molto per il panico che ti sta schiavizzando...
in bocca al lupo! Scrivi quanto vuoi...

Redbean

Ciao gattasilvestra, grazie per la risposta...In realta' io credo di sapere che la soluzione migliore per me e' andarmene il prima possibile. Mi manca il coraggio di dirlo a voce alta. Da una parte c'e' l'affetto per questo ragazzo e dall'altra la mia sanita' mentale (spero solo mentale). Sono giorni che navigo su suti dedicati all'hiv per cercare di sfatare le mie paure, ma non ho avuto molto successo finora. Se soltanto riuscissi a trovare questo benedetto coraggio...

salvo-auron

tu devi stare bene prima con te stessa e poi vengono gli altri.

la nobiltà che hai avuto, accettando di fare volontariato è già stata premiata, ma non puoi assolutamente star male per aiutare gli altri, anche loro non lo vogliono, quindi l'unica cosa che devi fare è quella di dire chiaramente le cose come stanno e rinunciare a fare volontariato in quella realtà, come tu saprai ci sono tante altre forme di volontariato


devi sapere che anche i medici, quando studiano, sembra che tutte le malattie colpiscono loro, ma è anche normale, quindi non sei rara

spero di averti chiaritole idee, ti saluto con simpatia

Andrea CT

Io sono adesso come tu eri una volta, devo dire che in tutto e per tutto hai ragione, bisogna prendersene meno e godersi questo carnevale. Per gente come noi, oramai come me, tu ne sei fuori, occorrerebbe davvero distrarsi e con delle distrazioni che magari affaticano un po, in modo che al rientro quando si è a letto da soli non si ha il tempo per pensare perchè si ha tanta voglia di riposare. Adesso ti saluto, grazie per avermi tirato un attimo su, adesso vado alla ricerca di un nuovo attimo. Ciao, Andrea

Baudelaire

Ciao a tutti.... sono molto contento, di essere riuscito a trovare un forum dove qualcuno possa capire la mia fobia esistenziale.
Sono ipocondriaco da tempo immemorabile, probabilmente dalla nascita.....sigh, voi mi capite, è una croce, una non vita. La mia storia potrebbe riassumersi in quelle di quasi tutte le persone di cui ho letto i post, ciò mi fa capire che si tratta davvero di una patologia con contorni ben definiti, come una febbre o un mal di testa. NON SONO SOLO.
Paura di morire, paura di vivere, senso di disperazione, di aver contratto qualcosa di terribile e definitivo, morte: cammina con me. Ultimamente sono sempre più disperato, inerme, pigro, ho perso ogni gioia di vivere e mi attacco ad ogni piccolo segnale del mio corpo come se fossi in attesa della fine. Sono arrivato al punto di essere non solo più atterrito da ciò ma di vederlo anche come una liberazione. Passo da un malanno all' altro e, dopo mesi che me li trascino, impazzendo, mi convinco a fare visite mediche (ho una vera fobia per anche per mettere piede negli ospedali), fugo la paura , sto bene un paio di giorni e poi ne comincia un'altra.
Ho deciso di cominciare a contattare uno psicoterapeuta e , se è il caso di prendere anche dei farmaci, stimolatori della serotonina o qualsiasi altra cosa.
La mia situazione è aggravata dal mio lavoro, veterinario, vedo morire animali in grande numero quotidianamente e delle più disparate patologie, ciò non mi impressiona, ma il costante studio di malattie, l'evoluzione rapida dei peggiori tumori i loro corti cicli vitali... sicuramente non mi aiutano a ritrovare serenità.
Volevo sapere se qualcuno di voi ha cominciato percorsi terapeutici con colloqui o farmaci e se vi hanno sollevato un pò o guarito del tutto. Voglio cercare di capire a fondo la causa di questa insicurezza e di provare a metterci una toppa perchè ormai a 30 anni non ce la faccio più ad andare avanti in questo modo e, più che altro non riesco a farmi una vita da uomo perchè, nonostante io abbia sempre riscosso un buon successo, questo difetto alla lunga mi rende davvero fragile ed insopportabile agli occhi di una donna. Per contro, il giorno giusto, appaio come una persona solare e sorridente, un compagnone....ed io credo che la gente non possa nemmeno immaginarsi cosa ho dentro, il mio abisso, il mio medio evo.
Vi ringrazio per l'attenzione e spero di poter cominciare in questo forum un percorso di aiuto..diamoci una mano!!
p.s.: nonostante le parole di pseudo-speranza adesso vado a prenotare l'ennesima visita medica.. straconvinto che sia "quella definitiva"

Aiuto!!!

Chioccioccolata

Ipocondriaca anche io.Da sempre,ma da qualche mese a questa cosa è saltata fuori potentemente,forse vendicandosi del fatto che l'ho soffocata per tutti questi anni.Non c'è giorno che passa senza che io abbia paura di morire,ogni motivo è buono per pensare di avere qualche malattia tremenda.Il più delle volte riesco a tenerla sotto controllo,certi giorni mi sento disperata e non so come fare.
...Come fare?

calinero

lo so, credi di esser fobica

gengiz

ipocondria:pensieri ossessivi di avere una grave malattia-grande ansia con pensieri intrus.sempre riguardo malattie-angoscia x grava malattia imminente-somatizzazioni che portano a 1 circ. vizioso ecc....
io questo avevo + altre cosine ,ora le cose sono migliorate ma ci è voluto tempo
x me i farmaci migliori sono;il deniban, l'efexor,lamictal ,lyrica....

Nichilista

Dove comincia l'ipocondria e dove finisce il DOC(Disturbo Ossessivo Compulsivo)?
Per me sono aspetti inscindibilmente legati.
Io li ho entrambi,le mie fissazioni sono sul cuore.
Sono pensieri intrusivi che non ti lasciano vivere sereno.
Per me fino ad ora sono state utili solo le bnzodiazepine,anzi solo UNA benzodiazepina:il Tavor,l'unica che mi faceva dire 'chi se ne frega?' e andare avanti.
Ma l'effetto delle benzodiazepine non dura in eterno.Scema,e ti lascia solo con la malattia come un coglione.
Ho provato a prendere degli antidepressivi triciclici,ma accelerano il battito.
Quelli nuovi aumentano la serotonina,che in persone predisposte può dare spasmo delle coronarie.
Ho provato qualche anticonvulsivante-stabilizzatore dell'umore:
il Gabapentin ed il Pregabalin sono buoni,ma anzichè ottundere le emozioni le portano in superficie,anche le negative.
l'acido valproico mi fa sentire"spaced out",su un'altra dimensione e mi fa venire una faccia da rincoglionito,a detta di tutti.Equilibrio instabile,oltretutto.
La Carbamazepina:ne ho presa troppa,e sono finito dritto all'ospedale,ma ho letto cose fantastiche su qusto farmaco,e partendo da dosaggi bassissimi mi piacerebbe dargli un'altra chance.Chi mi ha visto e mi ha dovuto aiutare quando ero in sovradosaggio da Carbamazepina probabilmente mi vorrebbe picchiare per questo,ma un conto è il dosaggio corretto ed un conto è il sovradosaggio.
E poi,qui l'obbiettivo è star bene,andare avanti di giorno in giorno migliorando....certo stando sempre attenti a ciò che si maneggia e a come lo si maneggia.
L'Ipocondria è una brutta bestia,una bruttissima bestia.
Credo che la chiave per spiegarla sia 'il qui e adesso'.
Uno è convinto che la malattia(di solito grave) gli sta accadendo qui ed adesso.E l'ansia ti assale.Vai fuori controllo.vampate di calore,agitazione,panico.
Il tentativo nel trovare una guarigione è che non esiste una guarigione:il nostro corpo contiene più batteri che cellule,quindi è sempre malato di qualcosa.C'è sempre qualcosa che non va.
La mente è un organo potente e a sè stante,noi siamo la nostra mente,il corpo è solo un involucro esterno che manda messaggi attraverso impulsi,con la spina dorsale.Il nostro corpo se la cava da solo,vive una vita popria,per noi è solo un mezzo.
Noi ci occupiamo della mente.La nostra malattia,la nostra sofferenza,è nel cervello,la creiamo noi.
Se siamo cpaci di prenderla e proiettarla fuori(come se fosse una cosa che cerca di invaderci ma rimbalza su uno scudo e finisce fuori) forse la possiamo controllare.
Io provo a fare così.

Sociofobic

benvenuto nel club degli ipocondriaci..io ci sto dentro di brutto..

Intro-spettivo

ma a parte consigli, mail etc...non esiste la testimonianza di qualcuno ke è guarito davvero dall'ipocondria?! O comunque da una forma di fobia molto forte?

Sociofobic

di fobia non si guarisce...si migliora..ma non si guarisce..

Intro-spettivo

può essere...io la genesi di molte mie fobie le ho scovate in una differenza ke ho sempre avuto fin da bambino tra lo scarto analitico e previsionale mio e quello della gente comune, che ho sempre visto come troppo iperattivi e poco attenti a cose e sentimenti. essendo dotato di molta sensibilità e soprattutto intuito ed essendo io facilmente impressionabile ovviamente farmi venire l'ansia e ipotetiche tragedie è un attimo. possiamo dire ke le fobie sono previsioni catastrofiche, all'inizio...poi...boh non so come degenerino.
Quindi si, "guarire" forse non ha senso come termine, essendo inscritto nel mio carattere in relazione all'ambiente ke io debba stare sempre in guardia. ma da qui a dire ke morirò fobico ce ne passa...magari è questione di usare le proprie capacità in maniera consona...insomma...non andrò mai a fare gare di autoscontri con galeotti magari!

Nichilista

Aiutiamoci fra di noi:quali rimedi avete trovato più efficaci?

gengiz

ripeto....x me il deniban,il lamictal ,il lyrica e tanta ma tanta pazienza x avere un miglioramento dicreto ,dimenticavo il rivro che ho smesso....

myself

io ero ipocondriaco al 100% fino a un paio di anni fa, adesso sono migliorato molto, cerco di non pensare troppo alle malattie, sarà xke ormai non amo + la vita, e me ne frego...ankio ho la fobia dell'hiv

vale82

ciao a tutti, ebbene anche io soffro di ipocondria. una malattia che prende il cervello e non mi lascia un secondo.
ieri sera mi sentitvo le gambe deboli e ho pensato: oddio mio sto per morire.
quando dormo dal mio ragazzo, la notte lo sveglio e gli chiedo se il mio cuore batte ancora, di portarmi al pronto soccorso perchè se no non riescono asalvarmi in fretta.
quando vado nei luoghi pubblici o mi psosto, cero sempre di andare in posti non tanto lontano perchè penso : se sto male almeno arriviamo in tempo all'ospedale. a volte mi sembro matta . la mia psicoterapeauta mi aveva insegnato il training autogeno, lo faccio ma non sempre . sono molto stanca anche perchè sto cavolo di ipocondria mi condiziona molto la vita, ieri dalla fissa di morire , non sono riuscita nemmeno a concentrarmi nello studio. speriamo solo che passi in fretta sto periodo.

aperonzolo

ora ne ho 42 di anni...
Come passa il tempo

subzero

Salve ragazzi... non so perchè ho deciso di scrivervi ma con qualcuno devo pur sfogarmi, visto che mia moglie non è che mi tranquillizzi un gran che.
Ammetto di avere un problema, sono ipocondriaco.
Ma ipocondriaco ai livelli quasi estremi. Somatizzo tutto: dal mal di denti alle unghie non perfettamente rosa. Quando tossisco, controllo che non ci sia sangue.
Ho paura di avere tutti i mali possibili e molto probabilmente so anche il perchè.
Mia madre a 40 anni si è ammalata di fibrosi idiopatica ed è deceduta 5 anni fa. Ho imparato tutti i sintomi di problemi polmonari. L'ho vista soffrire molto e questo mi ha molto toccato.
Ormai sfogliando internet alla ricerca di eventuali patologie a me associate, posso pure diventare primario di qualche reparto.
Sono arrivato al punto di avere problemi gastro-intestinali, inappetenza, e ho diarrea quasi cronica per gli stati d'ansia. A farla ancora più difficile ci si mette il mio lavoro che, grazie al fato, mi ritrovo a lavorare in un ospedale dove vedo di tutto e di più.
L'ipocondria mi sta demolendo dentro, non ho quasi più vita sociale, ho perennemente problemi di stomaco.
Non ce la faccio più... mi sto rovinando ciò che ho più caro al mondo: la mia famiglia. Non ho più il sorriso di una volta.
Voorei che qualcuno mi aiutasse veramente, a farmi vivere la vita che vorrei fosse solamente mia col cuore e non di questa mia testa MALATA.

Cordiali saluti a tutti.