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07-05-2017, 11:18
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#81
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
Sei la mia fotocopia. Anch'io pensavo di dicevo esattamente le tue stesse cose.
Ma non è che stai reprimendo una parte di te? Sentimentalmente parlando.
In tal caso, credimi: non reprimerti. Vedrai che dopo andrà tutto per il meglio e ti farai nuovo amici. E nessun rimorso.
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In questo momento sto mettendo da parte il lato sentimentale, un anno e mezzo fa, durante un viaggio, ho conosciuto una ragazza con la quale mi trovavo bene ma era già impegnata, quindi niente.
La parte che ho sempre represso è quella relativa ad assecondare i miei interessi/ambizioni e hobby. Idem per la sfera sentimentale. Se c'è l'università non può esserci tutto il resto, perché non c'è tempo. Poi mi vergogno enormemente a tentare l'approccio con qualcuno. C'è da dire che non sono quasi mai stato interessato in particolare a qualcuno.
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07-05-2017, 11:28
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#82
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
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Evita di incolpare i tuoi genitori e il prossimo in generale, le recriminazioni non servono a nulla e sicuramente non risolvono il problema. In ogni caso trovo assai sensato il consiglio di tua madredi non tornare all'università, se studiare ti fa letteralmente impazzire non capisco perchè ti ci ostini così. Lascia perdere, punto e basta.
L'unico consiglio che posso darti è cercare un lavoro. Nel mentre aspetti di trovarlo puoi sempre fare del volontariato in qualsiasi settore, così avrai qualcosa da fare nel frattempo e ti sentirai utile anzichè un fallito.
Poi fregatene, ripeto FREGATENE di quello che pensano gli altri, la vita è solo tua e solo tu puoi decidere per te stesso.
Ma finchè questa cosa non ti entrerà in testa non starai meglio di adesso.
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07-05-2017, 12:43
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#83
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da silenzio
Evita di incolpare i tuoi genitori e il prossimo in generale, le recriminazioni non servono a nulla e sicuramente non risolvono il problema. In ogni caso trovo assai sensato il consiglio di tua madredi non tornare all'università, se studiare ti fa letteralmente impazzire non capisco perchè ti ci ostini così. Lascia perdere, punto e basta.
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non vorrei incolpare i miei genitori, ma è principalmente colpa loro, in tutti i sensi. Mi hanno complessato fin da bambino per università e laurea, in ogni modo possibile, dall'altra hanno sempre svilito e svalutato il loro lavoro. Nel precedente abbandono sembrava ci fossimo messi d'accordo, mi impegnavo al 100% nella loro attività e in una serie di altre cose necessarie che non sto qui a specificare, in cambio non avrei più aperto un libro e sarei stato padrone dell mia vita. Nel giro di pochi mesi hanno cambiato idea, e a Settembre di quell'anno, facendo leva sul senso di colpa ed utilizzando altri "mezzucci" che sapevano mi avrebbero moralmente ingabbiato mi hanno forzato a re immatricolarmi all'università. Hanno pensato: "lavoro+studio+ecc.., farà tutto e si spremerà come un limone come faceva priva dell'ennesimo incidente di percorso" , la loro filosofia è "botte piena, moglie ubriaca e uva che si vendemmia da sola". Sono pure in mala fede, tanto sanno che sarà solo un pezzo di carta. Oggi invece non faccio quasi più nulla e sono in ritirata totale su tutti i fronti. Pur di non continuare la loro attività (che sarà lo step 2 del loro piano dopo aver preso il famoso pezzo di carta) farò la fame. Oggi mia madre si comporta come fa sempre, non è in grado di gestire diverse situazioni, "torna a casa" è il suo (finto) consiglio. Siamo a Maggio e fa sempre così, a Settembre sarebbe ancora capace di forzarmi a riprendere gli studi , facendo leva sul senso di colpa. Gli anni che perdo per assecondarli per loro altro non sono che bruscolini.
Quote:
Originariamente inviata da silenzio
L'unico consiglio che posso darti è cercare un lavoro. Nel mentre aspetti di trovarlo puoi sempre fare del volontariato in qualsiasi settore, così avrai qualcosa da fare nel frattempo e ti sentirai utile anzichè un fallito.
Poi fregatene, ripeto FREGATENE di quello che pensano gli altri, la vita è solo tua e solo tu puoi decidere per te stesso.
Ma finchè questa cosa non ti entrerà in testa non starai meglio di adesso.
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L'unico motivo per il quale adesso cercherei un qualsiasi lavoro è per fare torto ai miei genitori e trovare il lavoro più umile possibile "guarda il figlio di XXX, si è ridotto a fare l'XXX" "ma chi il nipote di xxx?". Sarebbe uno spettacolo.
Purtroppo io non riesco a fregarmene di quello che pensano gli altri. Attualmente non posso lasciare l'università da vivo, e sono stato "immerso" in tutta una serie di "meccanismi" perversi che faranno solo peggiorare le cose. L'unico modo sarebbe cambiare tutto, troncare con tutti e ricominciare da capo, ma non ne ho le forze.
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07-05-2017, 14:33
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#84
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
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E ti sembra più ragionevole e sensato continuare così?
Trova ragazzi della tua età disposti a fare tutti insieme "il grande passo" e mettetevi in comunella per andarvene dall'Italia, tanto ho capito che qui va sempre peggio. Non sareste i primi e sicuramente nemmeno sarete gli ultimi a farlo.
Lontano dalla tua famiglia riuscirai a rimettere insieme la tua vita, senza continui e infruttuosi rimpianti.
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07-05-2017, 16:21
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#85
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
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Quote:
Originariamente inviata da silenzio
E ti sembra più ragionevole e sensato continuare così?
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Assolutamente no. Ma ormai la ragione e la sensatezza sono finite.
In questo momento la cosa più sensata che mi viene in mente è buttarmi sotto un treno.
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07-05-2017, 21:41
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#86
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
Assolutamente no. Ma ormai la ragione e la sensatezza sono finite.
In questo momento la cosa più sensata che mi viene in mente è buttarmi sotto un treno.
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A me non sembra molto sensata.
Scusa ma se tu avessi la possibilità di realizzare i tuoi talenti e le tue ambizioni troveresti ancora sensato il suicidio?
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07-05-2017, 23:39
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#87
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
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Quote:
Originariamente inviata da silenzio
A me non sembra molto sensata.
Scusa ma se tu avessi la possibilità di realizzare i tuoi talenti e le tue ambizioni troveresti ancora sensato il suicidio?
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purtroppo io non ho più di queste possibilità, anche perché non so più ne quali siano le mia minzioni e quali i mie talenti.
aggiornamento:
stasera ho ancora discusso sulla situazione con mia madre e sul fatto che non sia semplice uscirne, dopo un po' sono scoppiato a piangere a dirotto, come un bambino.
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07-05-2017, 23:54
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#88
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
purtroppo io non ho più di queste possibilità, anche perché non so più ne quali siano le mia minzioni e quali i mie talenti.
aggiornamento:
stasera ho ancora discusso sulla situazione con mia madre e sul fatto che non sia semplice uscirne, dopo un po' sono scoppiato a piangere a dirotto, come un bambino.
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Fai bene a confrontarti con i tuoi. Cosa ti ha detto?
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08-05-2017, 00:05
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#89
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
Fai bene a confrontarti con i tuoi. Cosa ti ha detto?
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"visto che non riesci a studiare e non c'è via d'uscita, allora lascia l'università"
"mamma sai che adesso non potrei mai"
Mi dice di lasciare e cercare di trovare una soluzione insieme per evitare di impazzire, ma ormai il danno è fatto e non si guarisce più. Quando abbandonai 2 ani fa era sinceramente convinta che si trattasse solo di nostalgia di casa e che si risolvesse tutto iscrivendosi in una città più vicina, così da poter tornare il fine settimana. Non ha compreso ne la situazione ne me, quindi ritiene di essere in buona fede. Credo si sia resa conto che la situazione non ha fatto altro che peggiorare.
Lei è ancora profondamente convinta che io sia una persona normale che potrà avere una vita normale e riuscirà realizzarsi, io ho cercato di spiegarle che non deve nutrire grosse aspettative, ne adesso ne per il futuro, ed è improbabile che abbia da me minime soddisfazioni. Sta incominciando a capirlo.
"almeno tornando all'università non saresti stato sempre in camera tua", esattamente quello che diceva quando ero bambino, al che sono scoppiato in lacrime. "stare sempre in camera", eccolo è quello il problema (tra l'altro non vero nel periodo cui si riferiva), per quello sono stato rimandato a morire all'università.
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Ultima modifica di S.Marco91; 08-05-2017 a 00:12.
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08-05-2017, 00:16
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#90
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Comunque la presenza dei miei genitori è deleteria, sopratutto mia madre.
Dovrei separarmene ma non ci riesco. Non ci riesco, ho un rapporto morboso.
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09-05-2017, 21:54
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#91
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
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papà:"su,su forza e coraggio"
io:" il coraggio non c'è mai stato e la forza è venuta meno"
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09-05-2017, 22:03
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#92
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
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Avresti bisogno di un amico che sappia anche darti supporto psicologico, uno che sappia darti la forza per affrontare una situazione che in ogni caso dovrai affrontare, presto o tardi.
Meglio presto che tardi, visto come sei messo.
Ma non hai proprio nessuno che possa aiutarti moralmente e psicologicamente?
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09-05-2017, 22:08
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#93
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
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Quote:
Originariamente inviata da silenzio
Avresti bisogno di un amico che sappia anche darti supporto psicologico, uno che sappia darti la forza per affrontare una situazione che in ogni caso dovrai affrontare, presto o tardi.
Meglio presto che tardi, visto come sei messo.
Ma non hai proprio nessuno che possa aiutarti moralmente e psicologicamente?
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Ancora ho qualche amico, con alcuni di questi ho pure abbastanza confidenza. Però non mi confido con nessuno, a volte provo a intavolare il discorso , ma si tratta di amici dell'università, che la pensano esattamente all'opposto, a loro non è mai fregato più di tanto dell'università.
Anzi mi farebbero solo stare peggio.
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10-05-2017, 10:41
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#94
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Bastaaaaaaaaa!!!!!!!
Bastaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!
NON NE POSSO Più DI LAVORI DI GRUPPO ED ALTRE CAPZATE SIMILI!!
NON NE POSSO Più DI ESSERE CIRCONDATO DA DE.ME.NTI!!
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10-05-2017, 23:43
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#95
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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prendo anche delle ripetizioni per passare un dannatissimo esame di cui non riesco a capire un capso. Quello che mi da ripetizioni è un ragazzo che ha 3 anni meno di me e forse neanche ha avuto 1/3 delle opportunità che ho avuto io. Oggi volevo scoppiare a piangere per la vergogna, mi sento un de.ficiente, un i.diota. Dalle stelle alle stalle in meno di 2 anni, ci sarebbe solo da ammazzarsi per la vergogna.
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13-05-2017, 00:34
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#96
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Principiante
Qui dal: Feb 2017
Messaggi: 56
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Azz.... E un po' di giorni che non entravo, ma vedo che la situazione sta precipitando! :O
Mi spiace davvero vedere che stai così male. Una parte di me di direbbe di stringere i denti e arrivare alla laurea (visto che mi pare non ti manchino molti esami), ma vedo anche che sei in grossa difficoltà e sofferenza.
Onestamente non mi permetto di dare suggerimenti, perché non ne ho la competenza.
L'unico che - forse - potrei darti, come già fatto da altri, è di chiedere un aiuto a uno psicologo, per superare questa fase. Non c'è nulla di vergognoso, non è segno di debolezza o fallimento: avere la capacità e l'umiltà di chiedere aiuto sono il primo passo per affrontare i problemi.
Hai fatto bene ha parlare con i tuoi, che almeno ora sanno come stai vivendo.
Ma forse un aiuto "esterno" può essere una buona cosa...
In ogni caso, coraggio... e se serve sfogati pure qui: troverai altri disagiati pronti ad ascoltarti
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13-05-2017, 00:37
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#97
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Principiante
Qui dal: Feb 2017
Messaggi: 56
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Quote:
Originariamente inviata da S.Marco91
prendo anche delle ripetizioni per passare un dannatissimo esame di cui non riesco a capire un capso. Quello che mi da ripetizioni è un ragazzo che ha 3 anni meno di me e forse neanche ha avuto 1/3 delle opportunità che ho avuto io. Oggi volevo scoppiare a piangere per la vergogna, mi sento un de.ficiente, un i.diota. Dalle stelle alle stalle in meno di 2 anni, ci sarebbe solo da ammazzarsi per la vergogna.
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Anche prendere ripetizioni non è niente di vergognoso. Non sei un fallito perché chiedi aiuto, anzi!
Anche nella vita e nel lavoro a volte bisogna avere l'umiltà di chiedere o di dare aiuto: E unendo le forze, le capacità e le competenze di più persone si affrontano problemi che nessuno da solo sarebbe in grado di affrontare.
Quindi no, non devi piangere, non sei un de.ficiente e nemmeno un i.diota.
E dalla stalle si può uscire. Magari dopo aver spalato un po' di me.rda, ma si può uscire.
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13-05-2017, 23:17
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#98
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Quote:
Originariamente inviata da Frociosfigato
Azz.... E un po' di giorni che non entravo, ma vedo che la situazione sta precipitando! :O
Mi spiace davvero vedere che stai così male. Una parte di me di direbbe di stringere i denti e arrivare alla laurea (visto che mi pare non ti manchino molti esami), ma vedo anche che sei in grossa difficoltà e sofferenza.
Onestamente non mi permetto di dare suggerimenti, perché non ne ho la competenza.
L'unico che - forse - potrei darti, come già fatto da altri, è di chiedere un aiuto a uno psicologo, per superare questa fase. Non c'è nulla di vergognoso, non è segno di debolezza o fallimento: avere la capacità e l'umiltà di chiedere aiuto sono il primo passo per affrontare i problemi.
Hai fatto bene ha parlare con i tuoi, che almeno ora sanno come stai vivendo.
Ma forse un aiuto "esterno" può essere una buona cosa...
In ogni caso, coraggio... e se serve sfogati pure qui: troverai altri disagiati pronti ad ascoltarti
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Questa settimana la situazione è stata piuttosto stazionaria, stasera invece sono inc.azzato come una iena. Questo succede appena apro libro, nello specifico la complessissima ed inutilissima al mio corso di laurea materia per la quale sto prendendo ripetizioni. Devo abbandonare per sopravvivere, ma non sono in grado. Vorrei vivere ma ormai non ho più niente per cui farlo.
Andavo da uno psicologo ma non ho concluso niente, anzi sto peggio di prima.
Quote:
Originariamente inviata da Frociosfigato
Anche prendere ripetizioni non è niente di vergognoso. Non sei un fallito perché chiedi aiuto, anzi!
Anche nella vita e nel lavoro a volte bisogna avere l'umiltà di chiedere o di dare aiuto: E unendo le forze, le capacità e le competenze di più persone si affrontano problemi che nessuno da solo sarebbe in grado di affrontare.
Quindi no, non devi piangere, non sei un de.ficiente e nemmeno un i.diota.
E dalla stalle si può uscire. Magari dopo aver spalato un po' di me.rda, ma si può uscire.
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E' una mer.da inutile che non voglio più spalare, una volta lo facevo ma adesso non ho più le motivazioni. Letteralmente impazzisco e do di matto quando vedo quella materia.
Mi sono accorto di aver buttato gli anni migliori in uno studio che non ha portato a nulla, che mi ha letteralmente paralizzato, sopratutto mentalmente. Oggi sono l'ombra di me stesso, sono diventato un fantasma.
NON VOGLIO Più VIVERE, NON NE VARREBBE LA PENA.
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14-05-2017, 11:48
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#99
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
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Quote:
Originariamente inviata da Dyane
cioè ragazzi, qui siamo su un forum di fobia sociale. Qui c'è gente che l'università non l'ha nemmeno iniziata per problemi di ansia...e qui state a lamentarvi per un prof dimmerda. Io personalmente ho concluso la triennale dopo otto anni...ma di che stiamo parlando?!
S.Marco
Io ti consiglio di non lasciare, potresti pentirtene. Se puoi, prendi del tempo (se economicamente puoi permetterti di pagare le rate nel frattempo, s'intende) e risolvi i tuoi blocchi personali più debilitanti. So che sono ripetitiva, ma dovresti rivolgerti ad uno specialista per poterne uscire. Scusatemi se insisto, ma è l'unico modo che io conosca per stare meglio e risolvere quei problemi grandi come l'universo che, vissuti in prima persona, sembrano enormi buchi neri senza uscita. Se poi qualcuno è mai riuscito ad uscirne senza terapia, che venga qui a raccontarcelo e ci sveli il segreto.
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no, io mi pento solo di non aver lasciato prima, nonostante la laurea fosse la mia massima ambizione. Mi pento di non aver riconosciuto i miei limiti oggettivi e di aver scelto per passione (sbagliando) una facoltà di merda. Sono finito in un ingranaggio senza fine di ansia-voglia di riscatto-ambizione-fallimento. Mi pento di essere ritornato all'università dopo aver deciso di abbandonare.
Stringo i denti e mi laureo?
Certo è l'unica via, anche perché sarebbe il terzo abbandono. Ma non ci riesco.
Quali saranno le conseguenze?
1) perdita definitiva della sanità mentale ed esaurimento nervoso permanente
2) ingresso nel meraviglioso mondo del lavoro: che se fanno di uno ormai vecchio, esaurito e già stanco di tutto. Altra ansia, altre pressioni da parte di tutto, altra crisi senza fine. Il Lavoro qui dove abito io non c'è per nessuno, comunque dovrei andare via di casa per stage, ammesso di trovarne, a 600 euro mese.
3) perdita di tutte le altre opportunità che ho.
4) acquisizione del nobile Status di laureato: sarò preso per il qulo da tutti, avendo rinunciato all'attività commerciale dei miei.
5) vedere delle mezze seghe che faranno più strada di me perché laureate
6) so già il pezzo di carta finirà appeso al muro e basta
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14-05-2017, 12:34
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#100
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,945
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Aggiornamento della situazione:
Ormai ho perso qualsiasi stima di me stesso. Si sta invertendo il ritmo sonno veglia. Dopo l'ennesima incaz.zatura ieri sera mi sono come al solito addormentato su letto vestito, per poi risvegliarmi alle 5 in preda ad un altro attacco di panico. Anche stavolta sono sceso al piano di sotto ed ho iniziato a girare attorno ad una colonna per circa un oretta, poi sono "confrontato" con mio padre sul tema università:
"non può impazzire, lascia perdere"
"se non te ne fossi ancora accorto, sono già impazzito completamente e non tornerò più normale, l'università non posso lasciarla"
arriva mia madre:
"tu all'università in questo stato non ci torni"
Loro quindi adesso si rendono conto del danno fatto, quando io glie lo avevo fatto presente centinaia di volte da settembre 2015.
A me dispiace farli sentire in colpa, da un lato mi sento una merda. Ma sanno benissimo che è colpa loro: erano stati avvisati, hanno visto il prima e il dopo. E sono pure in mala fede, avendo agito al solito con motivazioni ridicole.
IO NON HO AMMAZZATO NESSUNO:
1) da sempre ho cercato di accontentare tutti a 360°, ovviamente non è quasi mai andato bene niente a loro, eccetto i risultati scolastici.
2) mai dato loro un vero problema, eppure sono sempre stato considerato problematico
3) sono sempre stato disposto, anche se contro voglia, a farmi il mazzo nell'attività di famiglia
4) per me non ho mai speso ne preteso nulla, pur essendo loro molto benestanti. Eccetto per l'università: li hanno letteralmente buttato via i loro soldi.
5) non gli ho mai nascosto nulla: se non studiavo o le cose andavano male glie lo dicevo sempre in tempo reale. Hanno sempre saputo per filo e per segno ogni cosa. Mai fatto il vitellone: non ho mai fatto la vita universitaria, ne millantato esami o risultati, ogni anno che sono stato fuori casa dopo la prima settimana sarei tornato a casa, ma non veniva mai concesso.
6) mi sono sempre interessato alla gestione di tutte le varie questioni familiari economiche e non
7) per tornare a casa 2 anni fa ho messo sul piatto varie cose: pagato di tasca mia parte dei soldi buttati in rette, cercato di migliorarmi in ogni modo dimostrando che stavo meglio, lavorato 14 ore al giorno quando ce ne stato bisogno, fatto imbianchino e operaio di fatica all'occorrenza, badato sempre molto volentieri ai nonni non autosufficienti.
Da parte loro è stata come sempre utilizzata la solita leva educativa: il senso di colpa. La mia grandissima colpa, per il quale merito l'appellativo di problematico e mi considerano quasi malato è "il non essere come gli altri". Sono stato re iscritto a forza all'università perché altrimenti "sarei stato sempre in camera mia".
Questa è la realtà. Di fronte a questo non conta niente. e sarà così sempre anche per il futuro, ovviante post laurea si attaccheranno a qualche altra assurdità e mi inseriranno a forza in un altro ingranaggio maledetto.
Potrà andare solo peggio, non voglio neanche immaginare le fantasiosissime pretese che avranno per il futuro.
IO NON ME LO MERITO, NON HO AMMAZZATO NESSUNO.
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