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14-09-2016, 23:07
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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A volte tornano. È un sempreverde questa frase, un po' fatta e blasonata. Ma vera è vera, tant'è che sono qui. L'uomomorto87 fa il suo ritorno, con la coda tra le gambe e il muso lungo. Sisi mi ero detto problemi non ne voglio più avere, quindi che bisogno ho di rimanere su questo forum. Alla fine ammaliato dall'ideologia del "ti crei i problemi da solo, quindi smettila di crearteli" mi son detto, proviamo a vivere come fan tutti. Bella idea del cxxxo devo dirvelo. Ne sono successe di cose in questi mesi, sono uscito dai turni, in famiglia piccole rivoluzioni e qualche lutto (niente di grande impatto a livello emotivo, don't worry), piccole cose e altre meno piccole. Ma sono i fatti più recenti quelli che mi preme raccontare, perché di qualche effettivo interesse per quella che è la tematica trattata da questo spazio digitale: l'incapacità (o non volontà?) di stare in mezzo alla gente, come si confà a chi si fregia del titolo di persona normale. Iniziamo con ordine e un piccolissimo preambolo riassunto per punti:
• Ho (avevo?) una cerchia strettissima di amici, che me compreso, compone un quartetto
• La composizione esatta è uno che è mio amico da tempi immemori, un altro ragazzo, e una ragazza che per praticità chiameremo MV. E appunto me stesso medesimo.
• Questa amicizia va avanti da circa 4 anni
• Praticamente al minuto 2 di questa relazione corale, ho sviluppato un debole per la componente femminile della squadra
• Queste sono state in breve lo sviluppo della cosa: l'ho tenuto per me (all'inizio), mi sono fatto avanti (dopo parecchi mesi), ho incassato il rifiuto, ho fatto pace con la cosa (apparentemente), periodo di calma, dopo alcuni mesi tornano a galla dei sentimenti, decido di convivere con la cosa (e qui inizia probabilmente il grosso errore), ogni tanto ho buttato lì l'argomento con uno del gruppo ma a tempo perso
• Sostanzialmente sono rimasto in questo limbo finora quindi, convincendomi a tratti che in onore dell'amicizia col tempo la cosa sarebbe morta da se: sbagliato
Il fatto è questo, succede che si organizzi una serata due settimane fa. Succede che in questa serata ci siano degli alcolici. Succede che in questa serata ci sia anche di mezzo l'impiego della pianta più amata dagli italiani (e non). Succede, che io esageri veramente tanto. Su tutta la linea. Di certo non mi si può classificare come astemio, ma ho sempre guardato con sospetto il binge drinking. Finché si tratta di buttare un deca per della birra artigianale o far finta di saper degustare del whiskey ci sto. Ma ingoiare cocktail come fosse succo di frutta e fare strani mix fantasiosi sfidando la sorte, non è mai stato il mio genere. Ma un po' avevo voglia di farmi del male, un po' ho preso sottogamba la questione. Un po' prima o poi doveva succedere.
Quindi abbiamo: una serata a casa del mio migliore amico all'insegna del facciamoigiovani a 30 anni, una compagnia in cui ci sono delle situazioni pregresse, del recente disagio psicologico dovuto a riflessioni sulla vita (di questo non approfondirò per non rendere il racconto infinito, perché già così è lungo). Alla serata prende parte anche un quinto individuo che conosco molto poco, tutto sommato un tizio a posto. Non ci interessa più di tanto presentarlo, ma vanno dette due cose, è un baldo 25enne, non è un brutto tipo, è un discreto marpione. Per praticità lo chiameremo AT. Avete capito dove stiamo andando a parare? Secondo me sì. La parte iniziale della serata è anche divertente, ci sono di mezzo giochi di società e simili, quindi tutto sommato si instaura un simpatico clima goliardico. Io esagero con tutto per tutta la serata, ho ricordi molto confusi. Il mio ultimo ricordo chiaro risale più meno alle 4 di notte, forse. A casa ci torno più o meno alle 7 penso. Ho 3 ore di buco in cui non so cosa ho fatto. A parte sicuramente qualcosa di noto a chiunque abbia avuto dimestichezza con l'esagerazione alcolica: ho vomitato, e anche tanto. Pare che abbia fatto un discreto casino nel bagno del mio amico, ma di questo ho una cognizione molto vaga quando mi alzo verso le 11 del mattino. E' domenica, fa caldo e ho più o meno voglia di morire. Non mi sono mai sentito così male, e alle spalle ho un'intossicazione alimentare nel deserto, quindi è veramente brutta la situazione. Mi fa male la mano destra, e tanto anche. Non capisco il perché ma inizio a sospettare che qualcosa non sia andato per il verso giusto. Mi affido a WhatsApp, non sono in grado di avere una conversazione che non sia monosillabica. Ci sono strani deliri in una lingua che sembra italiano solo in apparenza nella cronologia, brutto segno. Molto brutto. Supero la cosa e cerco di capire cosa è successo, il mio amico è al lavoro quindi non mi stupisce che risponda con ritardo. Ma capisco dalla brevità dei messaggi che è parecchio incazzato. Non ho la forza di insistere più di tanto, e poi capisco che "non è cosa". Me ne faccio una ragione e passo la giornata in stato semi vegetativo alternando film, serie tv e poco altro. Poi inizia la mia settimana lavorativa, e le comunicazioni vengono intralciate dalla routine. Non desisto ma dall'altra parte ottengo poco. E non mi passa per la mente di interpellare gli altri partecipanti, in quanto nella mia mente il danno era stato solo verso il mio amico d'infanzia. Loro erano già andati a casa quando ho rimesso, una delle poche cose che ho ricostruito di quelle 3 ore. Dopo un paio di giorni mi diventa chiaro che mi sta evitando, in realtà mi stavano evitando tutti. Ma non lo sapevo ancora.
Finalmente questo lunedì, ottengo udienza. In un pub, davanti a una birra. Tanto per cambiare. Io ho delle scuse in mente molto precise, ormai è più di una settimana che ci penso e sono pronto. Però voglio togliermi il tarlo di capire cosa è successo, quindi chiedo al mio amico di esporre per primo la cosa. Di dirmi cosa è successo. In effetti ho fatto un casino in bagno, un po' peggiore di quanto pensassi. Ma non è tutto. Scopro finalmente perché mi fa male la mano, pare che l'abbia battuta ripetutamente sul tavolo nelle fasi concitate di alcuni giochi. Pare che mi sia stato chiesto di smettere e non l'abbia fatto. Non mi piace affatto quello che sento, non mi ricordo assolutamente nulla di questo. Mi monta l'ansia, e poi sento esattamente ciò che non volevo sentire. Cioè che mi sono comportato in modo assurdo, soprattutto verso AB e MV. Il puzzle inizia ad avere una forma sensata, adesso ci siamo. Pare che sia stato aggressivo verso AB, soprattutto quando un po' per scherzo un po' perché è un cascamorto, ha avuto determinati atteggiamenti con MV. E a questo punto dell'esposizione dei fatti, vorrei poter fermare tutto e tenere in sospensione il tempo per un po'. Invece non si ferma, non si ferma affatto. Senza scendere troppo nei dettagli ho dato spettacolo, in modo vistoso. Ho fatto davvero una bella figura del cxxxo. Peggiori ancora sono state le parole pronunciate davanti a quella Guinness col senno di poi: "è sbagliato, devi fare qualcosa". Quasi avessi ammazzato qualcuno. E ancora "è un comportamento irrispettoso, lei non è una tua proprietà". Parole dure, inutilmente offensive che mi grattano come vetro nelle orecchie. Ma sono stato veramente così osceno da meritare tanto livore? Quanto sono potuto scendere in basso? Ma sul serio? Ma non sarà troppo? Non sono mai stato una persona aggressiva, non penso in vita mia di essermi azzuffato una sola volta con mio fratello. E forse ho tirato un pugno. E pare che abbia aggredito un povero tavolo inerme l'altra sera. Ma supero lo sconcerto e la perplessità per queste accuse, anche se con fatica. Mi hanno sempre trattato un po' tutti come se fossi un caso a parte, e devo dire che il mio ce l'ho messo. Con i miei silenzi, il mio sguardo sempre puntato all'orizzonte e la mente ancorata per i fatti miei. Le mia preferenza a passare una serata a guardare serie tv con i miei fratelli piuttosto che a proporre una serata fuori, eccetera. Il mio essere così diverso da tutto e da tutti sempre e comunque.
Pensavo che tutto sommato questa piccola cerchia mi accettasse in qualche modo. Ma in quelle parole (riassumere è difficile ma i concetti espressi erano tanti e molto duri) leggo il disappunto per tutto, non solo per quell'atteggiamento di quella specifica sera, ma per il mio modo di essere. E non da una persona qualsiasi, ma dalla persona che conosco da più tempo al mondo dopo la mia famiglia. Ma in questo momento voglio puntare a ciò che posso affrontare. La sostanza è che sicuramente ho tirato avanti un rapporto caratterizzato da troppi compromessi a lungo. Forse alcuni miei atteggiamenti sono stati eccessivi, e la mia già poca attitudine alla vita di gruppo è stata esasperata. Ho incamerato evidentemente sentimenti e pensieri che col tempo sono diventati dannosi, che si sono ammassati fino a che non hanno trovato il momento giusto per esplodere. Non è successo nulla alla fine di per se, niente di grave e drammatico. Ma ho una conferma a un sospetto che mi si era insinuato da (molto) tempo. Sono forse arrivato al momento di troncare questa amicizia con MV affrontando tutte le conseguenze del caso? Probabilmente. L'alternativa è ignorare anche questo ennesimo campanello d'allarme, e continuare come nulla fosse. Ma non mi pare una scelta sensata, non dopo le cose che ho sentito di sicuro. È una strana vita quella dove passano tutti il tempo a suggerirti di lasciarti andare, e l'unica volta che lo fai ti fanno a pezzi. Ti spaccano in due, ti guardano dentro e si prendono la briga di dirti che sei fatto male.
E' un post lungo inutile e illegibile. Ma se avete voglia di buttare un parere lo accetto volentieri. So che è comodo farsi vivo una volta all'anno nel momento del bisogno, dopo mesi di latitanza dalla community. Ma tant'è che sono qui, a condividere questo pezzo di vita vissuta.
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15-09-2016, 08:13
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2010
Ubicazione: qui vicino
Messaggi: 31,353
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ma banalmente, è un problema che hai quando bevi?
smetti di bere alcolici, non ti perdi nulla, a maggior ragione se ti provocano queste reazioni
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15-09-2016, 10:04
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#3
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Esperto
Qui dal: Apr 2013
Messaggi: 15,651
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Si potrebbe dire che la responsabilità della briachezza sia la tua, però in realtà è una cosa che. . . Può succedere.
Se poi avviene anche in un contesto abbastanza controllato, in una casa con amici. . .
Alla fine, da sobri, avere a che fare con una persona pesantemente ubriaca è un piccolo breve inferno concentrato nell'arco di qualche ora.
Inoltre trovo che la comprensione fra sobrii e ubriachi sia completamente impossibile.
L'ubriachezza è tutto cento volte amplificato, si diventa insopportabili ad un sobrio, purtroppo. E dico purtroppo perché quando ci si ubriaca solitamente è perché ci sono dei disagi dentro che portano al bere e bere e bere fino alla sbronza, e si ha bisogno di buttar fuori, esprimersi, ma non si parla la stessa lingua dei sobri, che di fronte a tali esagerazioni possono solo che incazzarsi (a meno che non sia più il tipo di persona o gruppo che ci fa una risata su).
È vero che è una cosa che ricade sugli altri ed è vero che addossi a loro una responsabilità; però, se si tratta della prima volta e non di una cosa che accade sistematicamente, mi pare se ne possa parlare e chiarire tranquillamente, specialmente in una cerchia di amici con un forte legame.
Poi certo, capisco pure che qui il punto sia la tua reazione di fronte al marpione...
Il tuo amore per la ragazza... Essendo inserita nella tua compagnia ha poco senso dirlo ma... Dovresti smettere di vederla e di sentirla.
Non serve a niente che te lo dica io (mi pare poi già ne parlammo in un altra discussione che avevi aperto sull'argomento, se non faccio confusione) perché ci sono già passata, non serve a niente che dall'esterno la gente ti dica che hai bisogno di distaccartene, tanto non ascolterai nessuno.
A maggior ragione è mille volte più difficile visto che fa parte del tuo gruppo di amici.
Questa però potrebbe essere l'occasione di affrontare diversamente la faccenda, se ti sale su un po' di sana nausea per la situazione.
Se davvero nel gruppo andavano formandosi queste crepe, se davvero c'erano tutti questi problemi a causa dei tuoi atteggiamenti dissonanti, mi spiace solo che abbiano scelto questa occasione per fartelo presente.
È vero che hai scelto tu di bere, ma farti certi discorsi nel momento in cui sei più debole e svantaggiato e col debito di aver devastato un cesso e rovinato la serata a tutti mi sembra una mossa che può solo produrre una situazione di disparità.
Sono andata a ricercarmi la discussione, mi ero limitata ad un laconico “Finché continuerai a vederla. . . ” e beh, lo penso ancora adesso, finché continuerai a vederla non passerà.
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Ultima modifica di ~~~; 15-09-2016 a 10:10.
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15-09-2016, 10:26
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Mal-tornato Deadman ...sono arrivato a fino a "avete capito dove stiamo andando parare" poi mi ha preso male, finisco dopo lol.
Finito.
Penso che sopra un certo livello alcolico, in mancanza di danni fisici/morali gravi, dovrebbe scattare automaticamente una sorta di "sospensione del giudizio" e o comprensione ...mi sembra assurdo giudicare i comportamenti di una persona che si conosce abbastanza bene quando è palese che si trovi in uno stato confusionale-alterato ("nomacistadentro...volevasolodivertirsi "). Sicuramente al posto tuo farei un passo indietro chiedendo scusa ecc. (cosa che hai già fatto mi pare) ma allo stesso tempo non accetterei una mancanza di clemenza e un giudizio così severo nei tuoi confronti per un singolo episodio di questo calibro.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 15-09-2016 a 10:39.
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15-09-2016, 14:37
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Quote:
Originariamente inviata da Inosservato
ma banalmente, è un problema che hai quando bevi?
smetti di bere alcolici, non ti perdi nulla, a maggior ragione se ti provocano queste reazioni
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L'esplosione caratteriale così violenta è sicuramente dovuta all'abuso indiscriminato, ma il discorso è che penso sia stata un'occasione in cui ho sfogato dei pensieri che in fondo erano lì. Gelosia, rabbia, eccetera. Ma l'opinione esposta dal mio amico è che semplicemente, era tutto lì anche prima ma era sotto la superficie, pronto a saltar su. Ovviamente un simile abuso non lo ripeterò mai più, perché non mi è piaciuto banalmente. Al di fuori di quello che è successo nello specifico.
Quote:
Originariamente inviata da ~~~
Sono andata a ricercarmi la discussione, mi ero limitata ad un laconico “Finché continuerai a vederla. . . ” e beh, lo penso ancora adesso, finché continuerai a vederla non passerà.
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Sì ricordavi bene, ne avevo già parlato. Riguardo a quello che hai scritto, penso di essere arrivato alla consapevolezza di dovermi allontanare, almeno per un po' (dove po' sta ad una variabile calcolabile in mesi diciamo). E' un pensiero che ho allontanato più volte, perché sicuramente si arriverà ad una complicazione notevole anche con gli altri due del gruppo. Ma a questo punto non ha neanche più senso continuare ad ostinarsi a far funzionare le cose. Anche perché palesemente non funzionano.
Quote:
Originariamente inviata da DownwardSpiral2
Sicuramente al posto tuo farei un passo indietro chiedendo scusa ecc. (cosa che hai già fatto mi pare) ma allo stesso tempo non accetterei una mancanza di clemenza e un giudizio così severo nei tuoi confronti per un singolo episodio di questo calibro.
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Il punto è che nel discorso che mi è stato fatto, è stato sottinteso (e neanche troppo velatamente) che seppur in maniera decisamente diversa, ho dato la sensazione di aver avuto comportamenti scorretti anche in occasioni dove l'alterazione psicofisica non era in gioco. Perché come ho scritto sopra ad Inosservato, il giudizio finale suo (e devo dire anche mio) è stato che anche se ero flippato totalmente, quegli atteggiamenti sono comunque dovuti a qualcosa che non va, al di fuori dell'ubriacatura. E di fondo una parte di ragione c'è, anche se non ho mandato giù la durezza di determinate espressioni. Ma non ero nella posizione per poter contestare anche una virgola del discorso. Magari più in là, se riterrò di doverlo fare...
Comunque ho esposto un episodio che è la punta dell'iceberg di una situazione che è andata peggiorando nel tempo. Non è un piangersi addosso quanto più la volontà di condividere la cosa, in quanto onestamente non mi è mai capitato di espormi così tanto con delle persone. Sono sempre stato uno che tiene il più possibile il controllo, una sorta di soglia minima di ritegno sotto alla quale non sono mai andato. Però nel brutto della cosa in se, anche rileggendo queste righe, capisco che non è una situazione che può rimanere com'è.
Poi ci sarebbero altri elementi da aggiungere al tutto per completare il quadro, quando ho tempo valuto se è possibile farne un sunto in poche righe.
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15-09-2016, 14:52
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#6
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Esperto
Qui dal: Nov 2014
Ubicazione: sotto il letto
Messaggi: 4,384
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Non so, mi sembra strano che un'episodio del genere sia stato il catalizzatore che ha "slatentizzato" delle incrinature che evidentemente erano già presenti alla base del rapporto e che coinvolgerebbe esclusivamente la tua persona e non anche quella degli altri. A me sembra, sulla base di quello che hai scritto, che sia stato più l'episodio in sé, a proiettare delle ombre su avvenimenti passati, in maniera come dire "retroattiva", che non la presenza di eventuali questioni che necessitavano un confronto e un chiarimento. Fui anch'io "vittima" di questo tipo di cambiamento d'opinione nei miei confronti, al punto che mi furono lanciate accuse anche pesanti (tanto da poter avere possibili ripercussioni legali), che non avevano alcun fondamento nella realtà, ma erano il frutto di una reinterpretazione di alcuni episodi (anche se in quel caso non ero coinvolto in quelli che risultarono la causa scatenante di questa ostilità). Io ti consiglio di non condannarti troppo.
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Ultima modifica di DownwardSpiral2; 15-09-2016 a 17:35.
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15-09-2016, 18:59
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Evidentemente l'hai combinata grossa. Il fatto che non ricordi dimostra che dovevi essere bello pienotto; io cercherei prima di tutto di scusarmi con le persone presenti e di mollare l'alcool.
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17-09-2016, 16:36
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Alla fine armato di un po' di coraggio e tanta preparazione (che si è rivelata inutile dato che ho improvvisato ogni sillaba) mi sono sentito con la mia amica. Coraggio al 60% diciamo, perché le ho telefonato. Coraggio coraggio sarebbe stato confrontarsi di persona, ma iniziare i discorsi seri e difficili faccia a faccia penso che sarà il prossimo step. Per i 40 penso di farcela.
Comunque, è stato meno difficile del previsto dopo aver passato mezz'ora a cercare il luogo perfetto da dove chiamare. E dopo un'iniziale pesantezza inevitabile, ci abbiamo persino riso un po' su. Perché io sono un cretino ma nemmeno lei scherza su questo frangente.
E niente, la solfa è che il quadro che mi ha dato lei è molto meno tragico rispetto a quello dipinto dal mio amico di una vita. Sia nei miei atteggiamenti in generale, sia di come si è svolta quella specifica serata. La cosa mi ha lasciato un po' interdetto in realtà perché pensavo di partire da chissà quali tragici presupposti. Tuttavia la cosa ha influito sul risultato pratico di tutto il discorso di poco.
Un po' di comune accordo (detto così sembra una trattativa lo so ma per certi versi siamo lì...) abbiamo stabilito di non vederci per un po', anche se le cosa avrà conseguenze inevitabili sulla dinamica del gruppo. Ma non c'erano molte alternative. E la palla rimane sempre a me su cosa fare successivamente.
Devo dire che dal canto mio, la mia prima reazione è di sentirmi un po' più sereno. Ora devo valutare cosa tirerò fuori, emotivamente parlando, da questo periodo.
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17-09-2016, 19:17
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#9
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Intermedio
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Prov. Sondrio
Messaggi: 157
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Hai fatto bene! bisogna lasciarsi andare, essere spensierati secondo me.
Ti faccio il mio personale esempio:
io non ho mai bevuto fino a 21 anni, mai fumato, non ho mai fatto il "deficente", sempre serio, certo avevo i miei hobby come calcio, videogiochi, film, bici...ma mai fatto le cretinate che fanno i ragazzi...sempre gentile, educato, rispettoso....e sai a cosa è servito? ad essere isolato ed escluso da tutti gli altri! Quindi per esperienza personale essere buoni è dannoso, io sto pagando tutt'ora! Roba da matti!
Almeno te hai un gruppo di amici...cerca di tenerteli stretti perchè farne di nuovi è pressochè impossibile!
La cosa più importante è mantenere le amicizie d'infanzia o comunque fatte da ragazzini...se perdi i contatti con loro...è sempre più dura....io ho fatto questo errore e lo sto pagando tutt'ora senza avere mai fatto nulla di male! E' un'ingiustizia tremenda
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17-09-2016, 20:48
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#10
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 995
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Quote:
Originariamente inviata da Noizer85
Hai fatto bene! bisogna lasciarsi andare, essere spensierati secondo me.
Ti faccio il mio personale esempio:
io non ho mai bevuto fino a 21 anni, mai fumato, non ho mai fatto il "deficente", sempre serio, certo avevo i miei hobby come calcio, videogiochi, film, bici...ma mai fatto le cretinate che fanno i ragazzi...sempre gentile, educato, rispettoso....e sai a cosa è servito? ad essere isolato ed escluso da tutti gli altri! Quindi per esperienza personale essere buoni è dannoso, io sto pagando tutt'ora! Roba da matti!
Almeno te hai un gruppo di amici...cerca di tenerteli stretti perchè farne di nuovi è pressochè impossibile!
La cosa più importante è mantenere le amicizie d'infanzia o comunque fatte da ragazzini...se perdi i contatti con loro...è sempre più dura....io ho fatto questo errore e lo sto pagando tutt'ora senza avere mai fatto nulla di male! E' un'ingiustizia tremenda
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Io sono entrato nel tunnel del divertimento, per citare Caparezza, verso i 19 anni ma ne sono uscito abbastanza in fretta. Probabilmente è stato un errore, perché mi sono abbastanza isolato per molti anni. Poi il mio carattere molto poco propenso alla vita di gruppo non ha aiutato. Ma ormai è andata quindi è inutile tornarci su. Sul presente invece, ho fatto buon viso a cattivo gioco, riguardo ai sentimenti che provavo verso questa amica. Un po' per tenere insieme il gruppo. Un po' per timore di rimanere solo e di essere malvisto dagli altri. Un po' perché pensavo che sarebbe stato più facile. Un po' per immobilismo, perché se stai fermo e aspetti i problemi a volte sembrano risolversi da soli. Ma in realtà non si risolve nulla, e se proprio devo fare uno sforzo di onestà, certe occasioni passate insieme speravo che passassero in fretta. All'inizio capitava raramente, e non capivo bene il perché. Poi ha iniziato ad essere più frequente e ho anche iniziato a capire quale fosse il punto.
Poi a bloccarmi dal mettere in gioco l'equilibrio di quest'amicizia, c'è stato anche il timore di trovarsi nella situazione di essere giudicato, sul piatto della bilancia. E' un ragionamento cretino ma è inevitabile, preferiranno passare il tempo con me o con lei? Alla fine sono un tipo un po' così, e sono molte più le cose che ci dividono da quelle che ci uniscono. Anche a livello caratteriale io sono l'introverso silenzioso del gruppo, perlopiù la voce fuori dal coro anche in tutte le discussioni eccetera, quindi un po' finisce che ci pensi. Magari potrebbero fare a meno di me.
E devo dire alla fine, questa nottata disagiata mi è servita a prendere una decisione che ho rimandato per troppo tempo. Se sussiste davvero un'amicizia forte che ci siamo detti tante volte di avere, gli altri capiranno. E con lei quando sarà si potrà sempre ricostruire prima o poi.
Altrimenti significherà che alcuni antichi timori saranno confermati, ma penso che ora rimuginarci su più di tanto non serva a nulla.
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