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18-04-2008, 09:21
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#1
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Esperto
Qui dal: May 2006
Ubicazione: Sud Lazio
Messaggi: 1,785
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E' un discorso difficile..... tuttavia proverò a scrivere qualcosa in merito.
Innanzitutto penso sia normale, per tutti noi ragazzi, desiderare di avere un certo rapporto con la figura genitoriale maschile, desiderare il suo consenso, la sua vicinanza.
Con mio padre, a distanza di 23 anni, non posso dire di aver raggiunto una grande vicinanza, forse a causa dei nostri caratteri che sono entrambi molto complicati... ai quali se poi aggiungiamo i vari altri problemi, suoi e miei, inneschiamo una miscela davvero esplosiva.
Il nostro rapporto è stato sempre abbastanza conflittuale. Chiariamoci, io non nutro odio verso di lui, anche se a volte capita e penso sia normale, però avrei voluto sentirlo vicino a me in un altro modo. Non è un tipo molto espansivo, sta sempre sulle sue.... Ciò che è stato sempre capace di insegnarci è stato solo il rigore... la precisione, e forse prima ancora di più... Non è mai contato altro, se non il rendimento scolastico e la correttezza morale. Devo dire che ho notato subito questa discrepanza tra i miei (in particolare lui) e gli altri genitori.... vedevo infatti, da bambino, i miei amici più spensierati.... e me ne lamentavo spesso!
Ogni tanto poi si lamentava di aver sbagliato qualcosa con noi.... a volte cercando "l'ago nel pagliaio" come si suol dire.
Ogni tanto, altre volte, sembra accorgersi che qualcosa non va e inizia a fare discorsi filosofici da pseudopadremoderno.... salvo poi tornare a rintanarsi nel suo cantuccio di asocialità e di musilunghi.....
Già i musilunghi.... cosa che io odio maledettamente.... Non sai mai come devi prenderlo, se ce l'ha con te o se, solamente, non stà bene di suo.
Insomma è una persona enigmatica..... e sbagliata sotto molti aspetti secondo me...... che ha influito con il suo caratteraccio in modo negativo sulla mia vita.
Gli devo dire grazie per molte cose.... sono sincero e lo ammetto... ma su altri fronti ha sbagliato tutto, e continua a sbagliare.
E mi chiedo se, malgrado tutto, sbaglio anchio a cercare in continuo la sua approvazione.... Boh!
Personalmente avrei voluto avere un altro rapporto con lui... fatto di aiuto reciproco e comprensione.... ma mi rendo conto che attualmente nessuno dei due sa come prendere l'altro ed è una cosa brutta... quindi cerco di averci meno a che fare possibile perchè non ho voglia di litigare con lui... dato che tra i suoi difetti ha anche il nervosismo e il voler avere sempre ragione.....
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18-04-2008, 11:36
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#2
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Banned
Qui dal: Dec 2007
Messaggi: 65
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non c'è nulla da fare, chi ha dei problemi psicologico-sociali il 95 per cento delle volte deve ringraziare mamma e papà...bah...
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18-04-2008, 14:04
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#3
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 666
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Quote:
Originariamente inviata da mariobross
E' un discorso difficile..... tuttavia proverò a scrivere qualcosa in merito.
Innanzitutto penso sia normale, per tutti noi ragazzi, desiderare di avere un certo rapporto con la figura genitoriale maschile, desiderare il suo consenso, la sua vicinanza.
Con mio padre, a distanza di 23 anni, non posso dire di aver raggiunto una grande vicinanza, forse a causa dei nostri caratteri che sono entrambi molto complicati... ai quali se poi aggiungiamo i vari altri problemi, suoi e miei, inneschiamo una miscela davvero esplosiva.
Il nostro rapporto è stato sempre abbastanza conflittuale. Chiariamoci, io non nutro odio verso di lui, anche se a volte capita e penso sia normale, però avrei voluto sentirlo vicino a me in un altro modo. Non è un tipo molto espansivo, sta sempre sulle sue.... Ciò che è stato sempre capace di insegnarci è stato solo il rigore... la precisione, e forse prima ancora di più... Non è mai contato altro, se non il rendimento scolastico e la correttezza morale. Devo dire che ho notato subito questa discrepanza tra i miei (in particolare lui) e gli altri genitori.... vedevo infatti, da bambino, i miei amici più spensierati.... e me ne lamentavo spesso!
Ogni tanto poi si lamentava di aver sbagliato qualcosa con noi.... a volte cercando "l'ago nel pagliaio" come si suol dire.
Ogni tanto, altre volte, sembra accorgersi che qualcosa non va e inizia a fare discorsi filosofici da pseudopadremoderno.... salvo poi tornare a rintanarsi nel suo cantuccio di asocialità e di musilunghi.....
Già i musilunghi.... cosa che io odio maledettamente.... Non sai mai come devi prenderlo, se ce l'ha con te o se, solamente, non stà bene di suo.
Insomma è una persona enigmatica..... e sbagliata sotto molti aspetti secondo me...... che ha influito con il suo caratteraccio in modo negativo sulla mia vita.
Gli devo dire grazie per molte cose.... sono sincero e lo ammetto... ma su altri fronti ha sbagliato tutto, e continua a sbagliare.
E mi chiedo se, malgrado tutto, sbaglio anchio a cercare in continuo la sua approvazione.... Boh!
Personalmente avrei voluto avere un altro rapporto con lui... fatto di aiuto reciproco e comprensione.... ma mi rendo conto che attualmente nessuno dei due sa come prendere l'altro ed è una cosa brutta... quindi cerco di averci meno a che fare possibile perchè non ho voglia di litigare con lui... dato che tra i suoi difetti ha anche il nervosismo e il voler avere sempre ragione.....
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a volta vedo in me pure anch'io dei lati negativi che da piccolino ho sempre criticato a mio padre...e quando me ne accorgo (o me lo fanno notare) cerco subito di ripropormi in modo differente.
Bah accontentati...aiuto reciproco e soprattutto comprensione per me sono stati solo un lontano miraggio (quello che sono riuscito a costruirmi sono riuscito a farlo di mia iniziativa e fuori di casa soprattutto)
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18-04-2008, 14:12
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#4
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Esperto
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 4,864
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25-04-2008, 20:36
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#5
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Avanzato
Qui dal: Apr 2008
Messaggi: 386
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Io con mio padre praticamente non parlo mai, pensate non mi chiede neache come va l'università. Le uniche cose che mi chiede sono informazioni sui programmi Tv, se scopre tv sorrisi e canzoni praticamente non avrebbe più modo di farmi domande. :!:
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25-04-2008, 22:09
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#6
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Principiante
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Albione
Messaggi: 96
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...
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Ultima modifica di ricca75; 18-11-2015 a 00:37.
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25-04-2008, 22:24
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#7
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Esperto
Qui dal: Sep 2006
Messaggi: 5,489
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25-04-2008, 23:41
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#8
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Banned
Qui dal: Jan 2008
Messaggi: 233
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Quote:
Originariamente inviata da mariobross
E' un discorso difficile..... tuttavia proverò a scrivere qualcosa in merito.
Innanzitutto penso sia normale, per tutti noi ragazzi, desiderare di avere un certo rapporto con la figura genitoriale maschile, desiderare il suo consenso, la sua vicinanza.
Con mio padre, a distanza di 23 anni, non posso dire di aver raggiunto una grande vicinanza, forse a causa dei nostri caratteri che sono entrambi molto complicati... ai quali se poi aggiungiamo i vari altri problemi, suoi e miei, inneschiamo una miscela davvero esplosiva.
Il nostro rapporto è stato sempre abbastanza conflittuale. Chiariamoci, io non nutro odio verso di lui, anche se a volte capita e penso sia normale, però avrei voluto sentirlo vicino a me in un altro modo. Non è un tipo molto espansivo, sta sempre sulle sue.... Ciò che è stato sempre capace di insegnarci è stato solo il rigore... la precisione, e forse prima ancora di più... Non è mai contato altro, se non il rendimento scolastico e la correttezza morale. Devo dire che ho notato subito questa discrepanza tra i miei (in particolare lui) e gli altri genitori.... vedevo infatti, da bambino, i miei amici più spensierati.... e me ne lamentavo spesso!
Ogni tanto poi si lamentava di aver sbagliato qualcosa con noi.... a volte cercando "l'ago nel pagliaio" come si suol dire.
Ogni tanto, altre volte, sembra accorgersi che qualcosa non va e inizia a fare discorsi filosofici da pseudopadremoderno.... salvo poi tornare a rintanarsi nel suo cantuccio di asocialità e di musilunghi.....
Già i musilunghi.... cosa che io odio maledettamente.... Non sai mai come devi prenderlo, se ce l'ha con te o se, solamente, non stà bene di suo.
Insomma è una persona enigmatica..... e sbagliata sotto molti aspetti secondo me...... che ha influito con il suo caratteraccio in modo negativo sulla mia vita.
Gli devo dire grazie per molte cose.... sono sincero e lo ammetto... ma su altri fronti ha sbagliato tutto, e continua a sbagliare.
E mi chiedo se, malgrado tutto, sbaglio anchio a cercare in continuo la sua approvazione.... Boh!
Personalmente avrei voluto avere un altro rapporto con lui... fatto di aiuto reciproco e comprensione.... ma mi rendo conto che attualmente nessuno dei due sa come prendere l'altro ed è una cosa brutta... quindi cerco di averci meno a che fare possibile perchè non ho voglia di litigare con lui... dato che tra i suoi difetti ha anche il nervosismo e il voler avere sempre ragione.....
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Se nessuno dei due sa come prendere l'altro sicuramente la tua supposizione (che lui voglia avere sempre ragione) non aiuta a creare le condizioni per una meta-comunicazione per risolvere l'incomunicabilità.
Dal fatto che lui, quando avverte qualcosa che non va, faccia quei discorsi filosofici che hai descritto, emerge che si accorge che ci sia necessità di una meta-comunicazione per chiarirsi, e si da' da fare in qualche modo.
Pare che chi rifiuta la meta-comunicazione, nella pratica, sia tu.
Secondo me dovresti cogliere proprio quelle occasioni in cui si mette a fare discorsi filosofici da pseudopadremoderno per esprimere le tue critiche. Quei discorsi che fa saranno pure sbagliati, ma sono le uniche preziose occasioni in cui adotta la meta-comunicazione.
Comunque la mia idea è solo una congettura sulla base delle scarse informazioni che dai nella tua sintesi.
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25-04-2008, 23:47
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#9
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Intermedio
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Italy
Messaggi: 215
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Quote:
Originariamente inviata da Mau_2
non c'è nulla da fare, chi ha dei problemi psicologico-sociali il 95 per cento delle volte deve ringraziare mamma e papà...bah...
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quoto...
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14-05-2008, 15:11
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2006
Ubicazione: Sud Lazio
Messaggi: 1,785
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Quote:
Originariamente inviata da HurryUp2
Quote:
Originariamente inviata da mariobross
E' un discorso difficile..... tuttavia proverò a scrivere qualcosa in merito.
Innanzitutto penso sia normale, per tutti noi ragazzi, desiderare di avere un certo rapporto con la figura genitoriale maschile, desiderare il suo consenso, la sua vicinanza.
Con mio padre, a distanza di 23 anni, non posso dire di aver raggiunto una grande vicinanza, forse a causa dei nostri caratteri che sono entrambi molto complicati... ai quali se poi aggiungiamo i vari altri problemi, suoi e miei, inneschiamo una miscela davvero esplosiva.
Il nostro rapporto è stato sempre abbastanza conflittuale. Chiariamoci, io non nutro odio verso di lui, anche se a volte capita e penso sia normale, però avrei voluto sentirlo vicino a me in un altro modo. Non è un tipo molto espansivo, sta sempre sulle sue.... Ciò che è stato sempre capace di insegnarci è stato solo il rigore... la precisione, e forse prima ancora di più... Non è mai contato altro, se non il rendimento scolastico e la correttezza morale. Devo dire che ho notato subito questa discrepanza tra i miei (in particolare lui) e gli altri genitori.... vedevo infatti, da bambino, i miei amici più spensierati.... e me ne lamentavo spesso!
Ogni tanto poi si lamentava di aver sbagliato qualcosa con noi.... a volte cercando "l'ago nel pagliaio" come si suol dire.
Ogni tanto, altre volte, sembra accorgersi che qualcosa non va e inizia a fare discorsi filosofici da pseudopadremoderno.... salvo poi tornare a rintanarsi nel suo cantuccio di asocialità e di musilunghi.....
Già i musilunghi.... cosa che io odio maledettamente.... Non sai mai come devi prenderlo, se ce l'ha con te o se, solamente, non stà bene di suo.
Insomma è una persona enigmatica..... e sbagliata sotto molti aspetti secondo me...... che ha influito con il suo caratteraccio in modo negativo sulla mia vita.
Gli devo dire grazie per molte cose.... sono sincero e lo ammetto... ma su altri fronti ha sbagliato tutto, e continua a sbagliare.
E mi chiedo se, malgrado tutto, sbaglio anchio a cercare in continuo la sua approvazione.... Boh!
Personalmente avrei voluto avere un altro rapporto con lui... fatto di aiuto reciproco e comprensione.... ma mi rendo conto che attualmente nessuno dei due sa come prendere l'altro ed è una cosa brutta... quindi cerco di averci meno a che fare possibile perchè non ho voglia di litigare con lui... dato che tra i suoi difetti ha anche il nervosismo e il voler avere sempre ragione.....
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Se nessuno dei due sa come prendere l'altro sicuramente la tua supposizione (che lui voglia avere sempre ragione) non aiuta a creare le condizioni per una meta-comunicazione per risolvere l'incomunicabilità.
Dal fatto che lui, quando avverte qualcosa che non va, faccia quei discorsi filosofici che hai descritto, emerge che si accorge che ci sia necessità di una meta-comunicazione per chiarirsi, e si da' da fare in qualche modo.
Pare che chi rifiuta la meta-comunicazione, nella pratica, sia tu.
Secondo me dovresti cogliere proprio quelle occasioni in cui si mette a fare discorsi filosofici da pseudopadremoderno per esprimere le tue critiche. Quei discorsi che fa saranno pure sbagliati, ma sono le uniche preziose occasioni in cui adotta la meta-comunicazione.
Comunque la mia idea è solo una congettura sulla base delle scarse informazioni che dai nella tua sintesi.
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mio gentile amico,
prendo atto di aver fornito poche indicazioni nella mia sintesi, rendendo difficile da capire la situazione. Però, vivendo io in prima persona questa situazione, posso dirti che non sono assolutamente restio a nessun tipo di dialogo, purchè esso sia fatto con costanza. E' inutile che tu padre ti ricordi di certe cose solo quando decidi tu. E' perfettamente inutile. Questo secondo la mia concezione delle cose. Intendiamoci: chi semina raccoglie. E quello che lui ha seminato è ciò che io sono oggi grazie al suo caratteraccio che gli hanno inculcato e che lui ha inculcato a me con le sue paranoie ecc ecc.Quindi risulta impossibile usufruire anche solo di determinate occasioni, e non solo per i motivi che ho esposto prima. Ha sofferto e molto anche.... però vedo che ha continuato sempre a portarsi dietro i fantasmi del suo passato e della sua sofferenza. Non ha mai deciso di voltare radicalmente pagina. Chissà magari se lui avesse deciso di cambiare.... forse avrebbe giovato anche a me. Ma così non è stato. E quindi a che serve discutere? Per sentirlo? No grazie, non ne ho proprio voglia anche perchè è lui il padre e non io.... E certe cose dovrebbero partire da lui e poi fatte a doppio senso e non a senso unico (Spesso mi sento quasi io a fare il padre con lui.... vabbè lasciamo stare che è meglio).
Cari saluti.
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