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24-12-2011, 17:57
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#1
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Principiante
Qui dal: Dec 2011
Messaggi: 2
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Ho letto un po di 3d sul forum e provo a dire la mia sull'argomento.
Tra i sintomi della fobia, almeno il 90% li sento miei, a diverse intensità. Pensare che c'era un periodo in cui tutto si può dire, tranne che avevo paura di stare con la gente. Sicuro di me, nessun timore di essere giudicato, allegro e sempre presente nelle discussioni, giusto una leggera timidezza nei primi attimi di conoscenza, ma poi tutto appariva naturale.
Ora sono passati anni, sono cresciuto, credo di essere più consapevole della realtà circostante, e dopo innumervevoli situazioni al limite del ridicolo, mi sono reso conto di avere un problema. Ma quale problema? come si chiama? e perchè mai sono arrivato a questo?
Fobia sociale. Che strana parola, mi vergogno quasi a pronunciarla, o a far sapere a qualcuno che qualcosa non va. Certo, io fingo, fingo di essere socievole, di non avere problemi, al massimo mi scambiano per un timido che deve socializzare prima di.. ma per quanto può durare? Quest'estate dopo innumerevoli incontri con una ragazza, (incontri casuali per amicizie in comune) non sono riuscito a entrare nella sua vita, non sono riuscito ad aprirmi con lei e di conseguennza lei con me. Forse perchè ogni volta non si era mai soli, e davanti ad altre persone è difficile trovare qualcosa di sensato e giusto da dire.
Perchè mi mette cosi a disagio entrare nel locale del paese? ci sono solo conoscenti, forse qualcuno con cui non vado molto daccordo, ma per il resto tutti amici. Cosa c'è di difficile nel salutare un gruppo di persone prima di andare via? Io giudicherei poco educata una persona che se ne va senza salutare, e invece io faccio proprio cosi.
Ho paura di girare le spalle e di venire giudicato. Ho paura che qualcuno possa ridere di me. Solo il fatto che qualcuno possa pensare qualcosa di me, mi da fastidio. Ho paura di dire cose insensate, di essere attaccato in pubblico, di essere messo in ridicolo in pubblico, perchè non ho mai la risposta pronta o non mai il coraggio di dire quello che penso.
Possibile che tutti questi anni, tutte l'esperienza che ho non serva a nulla? Non sono un quattordicenne che ha a che fare per la prima volta con la realtà della vita. E allora mi domando perchè, come sono arrivato a questo.
Io credo che sia un circolo vizioso, in cui si entra senza rendersene conto, e con il passare del tempo risulta più difficile uscirne.
Non voglio credere che le uniche soluzioni siano farmaci o psico-esperti. Io credo che una mente razionale, possa fare qualcosa, possa invertire il circolo vizioso.
Voglio invertirlo, magari un passo per volta, ma non so da dove iniziare. Il mio problema principale è legato al fatto di non essere ancora indipendente. Sento che questo è un mio punto debole. Il fatto di non essere autosufficente economicamente, è la causa del mio male.
Ho iniziato ad evitare le feste, le cene, gli incontri, soprattutto per questioni economiche. Finchè ora non sento nemmeno più il bisogno di uscire, e vedere gente. Sto meglio solo a casa con un bel film, piuttosto che con la gente a pralare del più e del meno.
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24-12-2011, 18:18
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#2
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Avanzato
Qui dal: Nov 2011
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 349
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penso che tu abbia detto cose sagge e molto stimolanti, mi ritrovo con i disagi che hai descritto sia della ragazza con cui non riesci a stringere che del locale di paese e purtroppo anche economicamente.
Io ho solo mia madre e mio fratello, vicina poi solo mia madre piochè mio fratello è attulamente all'estero.
Ho parlato con lei e le ho spiegato tutto ... devo dire che ha capito più di quanto credessi e mi ha detto che mi devo curare perchè sono giovane e ho tutta la vita davanti... concordo con lei anche se poi la zavorra che abbiamo noi fobici la conosciamo solo noi.
Mi sa che prenderò gli psicofarmaci che già 4 e 2 anni fa il mio dottore ha provato a farmi prendere, ma io non ho preso ... mio padre ora defuto ha fatti 30 anni in cura all'igiene mentale e capite che collegamento mi viene da fare.
Però alla fine con la psicoterapia non funziona anche se mi aiuta tantissimo... però sento di essere arrivato al punto di dovermi far aiutare dal farmaco.
Che alternative ci sono... non riesco più a fingere quando sto con quelle poche persone amiche e sinceramente avrei voglia di stare meglio...
ho già gli attacchi di panico quando solo si parla di mettersi d'accordo per andare al cinema, al ristorante, l'aperitivo, ecc il campo d'azione è diventato casa-lavoro-casa...
ho pensato anche ti frequenatere un corso di mutuo-aiuto e addirittura di andare in una comunità terapeutica...insomma anche se non sembra voglio guarire!!
concordo al pieno con te del circolo vizioso da superare.... e secondo me sarebbe utile che ognuno di noi dicesse la sua soluzione per uscirne!!
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24-12-2011, 18:21
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#3
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Quote:
Perchè mi mette cosi a disagio entrare nel locale del paese? ci sono solo conoscenti, forse qualcuno con cui non vado molto daccordo, ma per il resto tutti amici. Cosa c'è di difficile nel salutare un gruppo di persone prima di andare via? Io giudicherei poco educata una persona che se ne va senza salutare, e invece io faccio proprio cosi.
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Hmm.... ne so qualcosa io .......... 8 anni senza passae dal centro del mio paese (centro di 800 metri)
Quote:
Perchè mi mette cosi a disagio entrare nel locale del paese? ci sono solo conoscenti, forse qualcuno con cui non vado molto daccordo, ma per il resto tutti amici. Cosa c'è di difficile nel salutare un gruppo di persone prima di andare via? Io giudicherei poco educata una persona che se ne va senza salutare, e invece io faccio proprio cosi.
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Quote:
Non voglio credere che le uniche soluzioni siano farmaci o psico-esperti. Io credo che una mente razionale, possa fare qualcosa, possa invertire il circolo vizioso.
Voglio invertirlo, magari un passo per volta, ma non so da dove iniziare. Il mio problema principale è legato al fatto di non essere ancora indipendente. Sento che questo è un mio punto debole. Il fatto di non essere autosufficente economicamente, è la causa del mio male.
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Se hai possibilità di uscire gli psicofarmaci ti possono essere in qualche modo di aiuto......tu sai che avrai una cena ansiogena....prendi i farmaci e ti aiuta a sopportare meglio questo stress.
Se arrivi al punto mio non servono a niente perchè non ho occasioni per uscire, ormai ho passato anche la fase del ricevere inviti ed avere amici con cui uscire...
La mia è una mente molto molto razionale ma nn riesco abuttare questo tabu'.....lavoro in città (vivo in provincia) e mentre lavoro spesso penso.....ok dopo questa cavolo di giornata quando torno a casa e mi vado a prednere un caffe o comprare un paio di scarpe......poi arrivo a casa e per me è impensabile avvicinarsi al centro, al mio non posto quotidiano......CI SONO LE VECCHIE CONOSCENZA AIUTOOO!!!
PEr quanto riguarda l'indipendenza economica ti posso dire che cambia poco e nulla.....prima ero a carico dei miei , ora no. Mi sono comprato tutte le cazzate materiali che desideravo (nei limiti eh) ora metto da parte i soldi, ma nn è cambiato assolutamente niente!!!
Ti consiglio di rompere questo circolo perche dopo è irrimediabile, ESCI!!! Io ormai forse ho raggiunti la via del nn ritorno tu i sembra che sei all'inizio. Io ho 30 anni ed è iniziato tutto a 20!!
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24-12-2011, 18:36
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#4
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,727
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Quote:
Originariamente inviata da scienziato
Ho letto un po di 3d sul forum e provo a dire la mia sull'argomento.
Tra i sintomi della fobia, almeno il 90% li sento miei, a diverse intensità. Pensare che c'era un periodo in cui tutto si può dire, tranne che avevo paura di stare con la gente. Sicuro di me, nessun timore di essere giudicato, allegro e sempre presente nelle discussioni, giusto una leggera timidezza nei primi attimi di conoscenza, ma poi tutto appariva naturale.
Ora sono passati anni, sono cresciuto, credo di essere più consapevole della realtà circostante, e dopo innumervevoli situazioni al limite del ridicolo, mi sono reso conto di avere un problema. Ma quale problema? come si chiama? e perchè mai sono arrivato a questo?
Fobia sociale. Che strana parola, mi vergogno quasi a pronunciarla, o a far sapere a qualcuno che qualcosa non va. Certo, io fingo, fingo di essere socievole, di non avere problemi, al massimo mi scambiano per un timido che deve socializzare prima di.. ma per quanto può durare? Quest'estate dopo innumerevoli incontri con una ragazza, (incontri casuali per amicizie in comune) non sono riuscito a entrare nella sua vita, non sono riuscito ad aprirmi con lei e di conseguennza lei con me. Forse perchè ogni volta non si era mai soli, e davanti ad altre persone è difficile trovare qualcosa di sensato e giusto da dire.
Perchè mi mette cosi a disagio entrare nel locale del paese? ci sono solo conoscenti, forse qualcuno con cui non vado molto daccordo, ma per il resto tutti amici. Cosa c'è di difficile nel salutare un gruppo di persone prima di andare via? Io giudicherei poco educata una persona che se ne va senza salutare, e invece io faccio proprio cosi.
Ho paura di girare le spalle e di venire giudicato. Ho paura che qualcuno possa ridere di me. Solo il fatto che qualcuno possa pensare qualcosa di me, mi da fastidio. Ho paura di dire cose insensate, di essere attaccato in pubblico, di essere messo in ridicolo in pubblico, perchè non ho mai la risposta pronta o non mai il coraggio di dire quello che penso.
Possibile che tutti questi anni, tutte l'esperienza che ho non serva a nulla? Non sono un quattordicenne che ha a che fare per la prima volta con la realtà della vita. E allora mi domando perchè, come sono arrivato a questo.
Io credo che sia un circolo vizioso, in cui si entra senza rendersene conto, e con il passare del tempo risulta più difficile uscirne.
Non voglio credere che le uniche soluzioni siano farmaci o psico-esperti. Io credo che una mente razionale, possa fare qualcosa, possa invertire il circolo vizioso.
Voglio invertirlo, magari un passo per volta, ma non so da dove iniziare. Il mio problema principale è legato al fatto di non essere ancora indipendente. Sento che questo è un mio punto debole. Il fatto di non essere autosufficente economicamente, è la causa del mio male.
Ho iniziato ad evitare le feste, le cene, gli incontri, soprattutto per questioni economiche. Finchè ora non sento nemmeno più il bisogno di uscire, e vedere gente. Sto meglio solo a casa con un bel film, piuttosto che con la gente a pralare del più e del meno.
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http://books.google.it/books?id=9fO7...rdente&f=false
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24-12-2011, 22:34
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#5
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 1,773
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sul fatto che sia un circolo vizioso non c'è dubbio,io l'ho sperimentato,lo sto sperimentando. Il fatto è che col tempo le cose peggiorano,bisognerebbe trovare la forza di uscirne il prima possibile ma non è semplice ed io ne sono la dimostrazione vivente; all'inizio del liceo comincio a non uscire tanto (quasi sempre in casa), mi accontento di incontrare gli "amici" ogni tanto, poi sempre meno,meno,passano gli anni, finisce il liceo, comincia l'università e gli incontri si fanno sempre più radi,poi comincio ad avvertire imbarazzo quando li incontro perché non so come giustificare la mia assenza,loro poi hanno tanto da raccontare ,io zero. Passano ancora i mesi,gli anni, li incontro sempre meno così riduco le occasioni di imbarazzo e poi penso:"cosa gli racconto?",quindi evito di uscire e se esco batto le strade di periferia (anch'io per anni non sono andato in piazza e tuttora ho un filo di tachicardia quando ci passo) ,passano gli anni e gli incontri si riducono a zero;passano ancora gli anni, e mi riduco a scantonare alla vista di un conoscente o ,addirittura, di un mio ex-grande amico. Roba da matti...
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25-12-2011, 00:38
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#6
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Quote:
Originariamente inviata da Raskolnikov
all'inizio del liceo comincio a non uscire tanto (quasi sempre in casa), mi accontento di incontrare gli "amici" ogni tanto, poi sempre meno,meno,passano gli anni, finisce il liceo, comincia l'università e gli incontri si fanno sempre più radi,poi comincio ad avvertire imbarazzo quando li incontro perché non so come giustificare la mia assenza,loro poi hanno tanto da raccontare ,io zero. Passano ancora i mesi,gli anni, li incontro sempre meno così riduco le occasioni di imbarazzo e poi penso:"cosa gli racconto?",quindi evito di uscire e se esco batto le strade di periferia (anch'io per anni non sono andato in piazza e tuttora ho un filo di tachicardia quando ci passo) ,passano gli anni e gli incontri si riducono a zero;passano ancora gli anni, e mi riduco a scantonare alla vista di un conoscente o ,addirittura, di un mio ex-grande amico. Roba da matti...
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Non sono bravo a scrivere, e tu hai descritto meglio di me la vita che sto vivendo.
Sono messo come te.....mi hai letto nel penisiero
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25-12-2011, 01:32
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 1,773
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Quote:
Originariamente inviata da dottorzivago
Non sono bravo a scrivere, e tu hai descritto meglio di me la vita che sto vivendo.
Sono messo come te.....mi hai letto nel penisiero
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se sei messo come me,mi dispiace. Anch'io sono arrivato al punto di non ricevere più inviti etc... ho poco meno della tua età, ancora a carico dei miei
(altro capitolo dolente)... non so te ma io è da anni che cerco di capire perché mi sono ritrovato in questa situazione (so che le colpe sono solo mie, non sono il tipo che dà la colpa al fato o ai genitori etc... anzi c'erano tutte le premesse per una vita normale). Non ho ancora le idee chiare in proposito ma le concause secondo me sono molteplici:1)sicuramente una timidezza di fondo (una timidezza strana però che non mi impediva di essere il mattatore della classe ma che mi bloccava totalmente quando c'era da concludere con le ragazze),2)non mi sono mai piaciuto fisicamente (alludo alla panza ,cioè in realtà non ho tanti kili in più,in un anno li potrei perdere tutti ma ho la forza di volontà di un piccione) e questo mi ha bloccato molte volte, (anche se ho visto gente molto ma molto più cessa di me trovare ragazze carine). 3)Studiavo troppo,ho preso il liceo troppo sul serio.
Poi il resto lo ha fatto il naturale e ineluttabile trascorrere del tempo. Ad ogni modo sono abituato ad analizzarmi in modo distaccato,non mi vedrai mai piagnucolare frasi tipo ;"oh dio,perché proprio a me" etc...
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25-12-2011, 02:35
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#8
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Esperto
Qui dal: Dec 2005
Messaggi: 5,048
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Quote:
Originariamente inviata da Raskolnikov
se sei messo come me,mi dispiace. Anch'io sono arrivato al punto di non ricevere più inviti etc... ho poco meno della tua età, ancora a carico dei miei
(altro capitolo dolente)... non so te ma io è da anni che cerco di capire perché mi sono ritrovato in questa situazione (so che le colpe sono solo mie, non sono il tipo che dà la colpa al fato o ai genitori etc... anzi c'erano tutte le premesse per una vita normale). Non ho ancora le idee chiare in proposito ma le concause secondo me sono molteplici:1)sicuramente una timidezza di fondo (una timidezza strana però che non mi impediva di essere il mattatore della classe ma che mi bloccava totalmente quando c'era da concludere con le ragazze),2)non mi sono mai piaciuto fisicamente (alludo alla panza ,cioè in realtà non ho tanti kili in più,in un anno li potrei perdere tutti ma ho la forza di volontà di un piccione) e questo mi ha bloccato molte volte, (anche se ho visto gente molto ma molto più cessa di me trovare ragazze carine). 3)Studiavo troppo,ho preso il liceo troppo sul serio.
Poi il resto lo ha fatto il naturale e ineluttabile trascorrere del tempo. Ad ogni modo sono abituato ad analizzarmi in modo distaccato,non mi vedrai mai piagnucolare frasi tipo ;"oh dio,perché proprio a me" etc...
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Sì la timidezza è alla base di tutto, timidezza e bassa autostima. Io intorno non ho avuto nessun elemento negativo.....genitori, amici, fisicamene mi sono sempre definito "normale".
Forse la causa successiva è stato il bullismo....bullismo molto molto limitato ma con la poca considerazione di sè ci va a nozze......e li iniziano i primi sintomi ansiogeni nelle uscite..... dalle medie ai primi anni delle superiori stringo i denti ed esco normalmente poi le mie uscite si riducono pian piano fino a ritrovarmi ad uscire solo con 2 amici "sfigati".
In 5° superiore (10 anni fà) una botta di orgoglio mi spinge a riallacciare i rapporti con un amico....lo frequento ed esco con la sua comitiva. Ci sto bene ma spesso la brutta bestia fà sentire i suoi sintomi......non riesco ad ambientarmi mai completamente (causa importante è anche la mia totale inesperienza di contatti con le ragazze....ero imbarazzato anche a starci accanto in comitiva!!!)
Con il gruppo ci esco 10 mesi....mi diverto, esco spesso, peggioro molto con i voti alle superiori ma me ne sbatto....stavo vivendo! Pian piano non riesco a reggere i ritmi frenetici della comitiva e inizio a stancarmi aggiungendo il fatto che le ragazze sono sempre piu "ingombranti" e la comitiva si allarga....le serate iniziano spesso a pesare.
Nel frattempo faccio l'abbonamento ad internet, chatto spesso, le scite diminuiscono di nuovo.........conosco una ragazza in chat, vive lontano, chattiamo molto e le uscite diventano piuttosto rare. Ci incontriamo e ci fidanziamo, i rapporti con gli altri si sono affievoliti notevolmente fino a rompersi del tutto. Non me ne pento ero innamorato, avevo la mia ragazza!!!
La vedo nella sua città, nei week end.Non lo dico a nessuno "mi vergognavo".....lo sfigato che si è beccato la ragazza solo in chat!Pensavo questo!!! Continuo a vedere solo lei e ad uscire solo per la scuola!!! La scuola finisce ed inizio a lavorare.....non ho nemmeno il contatto con i miei coetanei la mattina!! Continuo la storia per quasi due anni e poi alla fine tutto finisce.....lei non poteva stare con uno ke vive come un fantasma nella sua città!!!
Da quei tempi non ho piu avuto degli amici con cui uscire abitualmente, evito le zone centrali e i conoscenti, evito di uscire la sera quando.....tutti escono, esco la mattina.....quando tutti lavorano! Insomma.....una vita vissuta in un acquario che mi sono creato apposta per evitare gli squali. E piu il tempo passa e piu questi squali immaginari diventano grandi!!
Questa è la mia storia.....e spesso mi chiedo
Vale la pena ricominciare ad uscire e penare con l'ansia a mille per un mese? Perche per scacciare questa ansia basta un mese di "desensibilizzazione" e qualche incontro scomodo
-Si ne vale la pena!!!!Un mese contro una vita!!
Ce la faccio?
-No non ci riesco!!!
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25-12-2011, 08:40
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#9
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Banned
Qui dal: Aug 2008
Ubicazione: Palermo
Messaggi: 208
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Quote:
Originariamente inviata da scienziato
Ho letto un po di 3d sul forum e provo a dire la mia sull'argomento.
Tra i sintomi della fobia, almeno il 90% li sento miei, a diverse intensità. Pensare che c'era un periodo in cui tutto si può dire, tranne che avevo paura di stare con la gente. Sicuro di me, nessun timore di essere giudicato, allegro e sempre presente nelle discussioni, giusto una leggera timidezza nei primi attimi di conoscenza, ma poi tutto appariva naturale.
Ora sono passati anni, sono cresciuto, credo di essere più consapevole della realtà circostante, e dopo innumervevoli situazioni al limite del ridicolo, mi sono reso conto di avere un problema. Ma quale problema? come si chiama? e perchè mai sono arrivato a questo?
Fobia sociale. Che strana parola, mi vergogno quasi a pronunciarla, o a far sapere a qualcuno che qualcosa non va. Certo, io fingo, fingo di essere socievole, di non avere problemi, al massimo mi scambiano per un timido che deve socializzare prima di.. ma per quanto può durare? Quest'estate dopo innumerevoli incontri con una ragazza, (incontri casuali per amicizie in comune) non sono riuscito a entrare nella sua vita, non sono riuscito ad aprirmi con lei e di conseguennza lei con me. Forse perchè ogni volta non si era mai soli, e davanti ad altre persone è difficile trovare qualcosa di sensato e giusto da dire.
Perchè mi mette cosi a disagio entrare nel locale del paese? ci sono solo conoscenti, forse qualcuno con cui non vado molto daccordo, ma per il resto tutti amici. Cosa c'è di difficile nel salutare un gruppo di persone prima di andare via? Io giudicherei poco educata una persona che se ne va senza salutare, e invece io faccio proprio cosi.
Ho paura di girare le spalle e di venire giudicato. Ho paura che qualcuno possa ridere di me. Solo il fatto che qualcuno possa pensare qualcosa di me, mi da fastidio. Ho paura di dire cose insensate, di essere attaccato in pubblico, di essere messo in ridicolo in pubblico, perchè non ho mai la risposta pronta o non mai il coraggio di dire quello che penso.
Possibile che tutti questi anni, tutte l'esperienza che ho non serva a nulla? Non sono un quattordicenne che ha a che fare per la prima volta con la realtà della vita. E allora mi domando perchè, come sono arrivato a questo.
Io credo che sia un circolo vizioso, in cui si entra senza rendersene conto, e con il passare del tempo risulta più difficile uscirne.
Non voglio credere che le uniche soluzioni siano farmaci o psico-esperti. Io credo che una mente razionale, possa fare qualcosa, possa invertire il circolo vizioso.
Voglio invertirlo, magari un passo per volta, ma non so da dove iniziare. Il mio problema principale è legato al fatto di non essere ancora indipendente. Sento che questo è un mio punto debole. Il fatto di non essere autosufficente economicamente, è la causa del mio male.
Ho iniziato ad evitare le feste, le cene, gli incontri, soprattutto per questioni economiche. Finchè ora non sento nemmeno più il bisogno di uscire, e vedere gente. Sto meglio solo a casa con un bel film, piuttosto che con la gente a pralare del più e del meno.
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Per esperienza personale ti posso dire che se riesci a razionalizzare le tue paure, è possibile smontare il circolo vizioso senza ricorrere ai psicofarmaci.
Non tutti ne siamo capaci da soli, ed è per questo che spesso si ricorre alla psicoterapia..la psicoterapeuta è proprio questo che ti aiuta a fare: a razionalizzare le tue paure e a prendere consapevolezza del problema...e diventa la tua guida fino a quando non sarai in grado di camminare da solo con le tue gambe.
Sai come si smontano i circoli viziosi? Pensa concretamente alle situazioni che ti mettono paura e che ti fanno sentire a disagio o ti mettono in ansia..tra queste considera per prima quella che ti procura il minore livello di disagio.
Poi cerca di razionalizzare la tua paura...chiediti: c'è davvero un motivo reale per cui io debba sentirmi a disagio, oppure è solo qualcosa di irrazionale?
Infine, mettiti alla prova e cerca di affrontare quella situazione temuta..in realtà ti accorgerai che ciò che temevi, non era poi così terribile.
L'ansia diminuirà gradualmente se continuerai ad affrontare la medesima paura. La prima volta non saprai come comportarti e avrai un maggiore grado di disagio..la seconda volta, andrà già meglio perchè saprai già cosa fare, visto che ti sei messo alla prova la volta precedente..e così via, fino a quando ti sentirai completamente a tuo agio.
Un'altra cosa che può aiutarti è di guardarti attorno...non sei il solo ad avere delle insicurezze..in realtà gli altri sono essere umani come noi e anche loro sbagliano e hanno i loro problemi..in realtà gli altri non fanno tanto caso ai tuoi errori e non ci giudicano così duramente come crediamo..è solo una nostra sensazione, perchè siamo noi a giudicarci e non gli altri..noi spesso ambiamo ad un modello di perfezione irrealizzabile. Se ti rendi conto del fatto che il mondo è fatto di esseri imperfetti, capirai che non hai nulla di cui preoccuparti, perchè sbagliare è lecito e non bisogna vergognarsi per questo..sbagliare è nella natura dell'uomo..e in realtà se fossimo davvero perfetti, non piaceremmo a nessuno, perchè nessuno si identificherebbe in noi o troverebbe delle similitudini con noi. I difetti fanno parte della personalità di un individuo e anche le persone più disinvolte non possono non averne.
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25-12-2011, 09:54
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,780
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Io sono molto dubbioso sulla possibilità di “tirarsi fuori da soli”, perché, nella vita reale, ho conosciuto molte persone che dicevano di esserci riuscite sebbene fosse evidente per tutti che il problema era ancora presente; oltretutto non erano neanche sociofobici/che.
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25-12-2011, 12:11
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#11
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Intermedio
Qui dal: May 2011
Ubicazione: Marche
Messaggi: 173
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Sono un tuo coetaneo....ne so qualcosa dei problemi che hai elencato, praticamente più o meno tutti (....come te senza darmene una valida ragione,..... l'indipendenza ec.ica conta fino ad un certo punto per i nostri blocchi....).....In ogni caso si può superare, io sono cmqe migliorato applicandomi....purtroppo però sono sempre lì....e sai perchè?....perchè pur creandomi delle situazioni sociali favorevoli non sono in gradi di mordere quando si deve!!....purtroppo ho un gaap da superare, forse di inesperienza, che mi fa perdere quasi sempre sul più bello....alla fine c'è sempre questa maledetta paura di sbagliare o di non meritare un qualcosa (per le ragazze ho il tuo stesso problema...ho imparato a diventare un vero amico, ad essere più sciolto, simpatico, anche brillante, ma manca sempre il tocco finale, quel tocco che ti permette di concretizzare una partita giocata bene per 90 minuti o quasi...altrimenti rimani sempre lì con i tuoi blocchi assurdi....e il mondo ti aspetta fino ad un certo punto...)....Se vuoi un consiglio cerca di staccare il pensiero quando ti esponi, e MORDIIII quando ne hai la possibilità, cerca di prendere in mano le situazioni, non subirle passivamente aspettando un qualcosa...è meglio una disapprovazione, un rifiuto momentaneo, piuttosto che vivere sempre nelle nostre frustrazioni e nei nostri: "avrebbe potuto essere..... "....Purtroppo non è sufficiente indossare una "maschera", o essere più sciolti (certo questo è cmqe un primo passo importante!); ma poi bisogna imparare a prendercele le cose, a MORDERE quando ce ne viene data l'opportunita!! Dobbiamo pensare di meno e buttarci di più, prendere in mano la vita e non essere più spettatori!..lo so facile a dirsi.......A presto e in bocca al lupo!:-)
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25-12-2011, 15:20
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: padova
Messaggi: 540
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Belle discussioni mi ci ritrovo molto in quello che avete scritto
provo a dire la mia con un esempio.
Un tizio ha paura di andare via in macchina una ansia lo sconvolge
quando pensa a cosa potrebbe capitargli in macchina incidenti
perdersi ecc...
Come può venirne a capo del suo problema se non lo affronta? .Finche
lascia che la sua mente lavori per conto suo essa perdurerà a creare
illusioni che la autoalimentano e la bloccano in un circolo vizioso.
Tizio per venirne fuori deve montare in macchina e se sa come funziona
deve provarla in situazioni poco problematiche, in questo modo inizia
ad affrontare il problema .Per lui in principio il cambiare
le marce frenare accelerare hanno bisogno di uno sforzo mentale
perchè i movimenti non sono coordinati si corre in modo incerto
perchè c'è il bisogno di pensare calcolare la mossa giusta da fare.
Questo non andrà avanti per sempre perchè con l'esercizio nasce
l'automatismo per le manovre in macchina,cioè compiere tutte le manovre senza il bisogno continuo di pensare a tutti i singoli gesti che si fanno
in queste manovre con la macchina .
In conclusione tizio come qualsiasi persona per riuscirci dovrà mettere
in moto un circolo virtuso dove ogni problema o imprevisto che trova
non lo considerà castigo divino ma opportunità di cambiare rotta
per migliorarsi, il problema è accettare quel costo che i nostri
problemi interiori ci impongono dopo ogni caduta.
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