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Vecchio 08-08-2008, 13:04   #1
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pensavo e pensavo...e ho capito qual è il mio vero problema....
io non sono introverso tanto fuori di casa.

Anzi fuori di casa sono stato sempre estroverso e anche negli ultimi anni bene o male quando decido d'ingranare so come stare al centro dell'attenzione di una persona.

Il mio problema non è nè socializzare (se lo voglio mi ci riesce benissimo + di un estroversone), nè donne...nè nulla.

Il fattore vero è uno:
io + che introverso fuori di casa 8che capita sicuramente con la mia poca voglia di parlare che mi domina in certi momenti), lo sono dentro.

Tutti qui parlando di un introversione con gli sconosciuti e invece di immani figure con la propria famiglia (rapporti da veri estroversoni :P): uno che ha la discussione con il padre, l'altro che viene preso x il popo' con la sorella che scherza, l'altro che non si ucciderebbe solo x la madre.....


Io invece mi sono reso conto che fino a 13-14 anni in famiglia ero un socialone tremendo. Parlavo, parlavo e parlavo....ci scappavano le litigate e le botte, ma poi di nuovo li a riattaccare la pezza.

Ora? ora mi sono reso conto che per me la mia famiglia (o quel che ne rimane) è la cosa per me più estranea e lontana da me.

L'ho detto + volte che ho uno spirito anarchico...che non mi piacciono le formalità e mantenere rapporti solo x formalità...

Ecco...io credo che dai 14-15 anni in poi (da quando sono iniziato a cambiare,crescere, pensare con la mia testa) ho iniziato ad urtare con il mio clima familiare.
Mio padre che quando era in casa per me era incapace ad educare, sapeva solo dare ordini e alzare le mani, fare il padre-padrone, essere un maschilista terribile (ecco forse spiegato cali perchè non potrò mai amarti :P), non sapeva cosa fosse la leatà, l'amore e la sensibilità.
Mia madre che (probabilmente causa la situazione familiare) che da quando ero bimbo ad oggi sembra sempre una mezza esaurita pronta ad aggredire: ogni singolo particolare o è come dice lei o eri un delinquente, figlio degenerato ecc...ecc...
Più importanza all'amore che al posto di lavoro/studio? figlio inutile
vuoi vestirti con i jeans e scarponcini invece dei ridicoli e scomodi mocassini? volevi sempre fare di testa tua...

Insomma....una mentalità troppo retrogada sia da una parte sia dall'altra...da una parte mio padre (a dir poco un mezzo animale), dall'altra mia madre (influenzata enormente dal carattere di mio padre, mezza esaurita e con una mentalità troppo lontana dalla mia).

Mio fratello? fino a 11-12 anni facevamo molto insieme e poi...e poi ci parlavamo solo x litigare.


Ora in famiglia siamo rimasti ancora per poco io, mia madre e mio fratello.
Io però se prima ero uno dei + attivi in casa (nel parlare ecc...ecc...) mi sono via via spento.
Ora praticamente a parte il "ciao" al mattino o alla sera non c'è altro modo in cui interagisco con un qualasiasi membro familiare.
Mangio in camera mia (e spesso cucino x conto mio perchè nemmeno voglio perdere tempo a discutere su cosa si debba mangiare e a che ora) e quando sto in casa vivo in camera mia:
guardo la tv in camera, pc in camera, studio in camera....
insomma con il resto della famiglia interagisco poco e nulla...parlo più con la vicina (che mi sta oltretutto antipatica :lol.

Ora ho notato questo: mio padre dopo 2 anni che vive per conto suo sembra in procinto di ritornare a casa (e mia madre x l'ennesima volta pronta a riprenderselo come nulla fosse successo....in attesa dell'ennesima litigata). Mio fratello dopo che x 2 anni ha rifiutato di parlarci pronto a far finta di nulla (tanto che je frega? ancora poco e si sposa) ed io? ed io ovviamente no...non accetto questo...
all'inizio ero io l'unico membro della famiglia disponibile a mantener eun minimo di rapporto, ma dopo è finito anche quello.
Ora? dopo 2 anni come non fosse successo nulla? quando invece è successo fin troppo?

Quel che è peggio è la motivazione: mio fratello a breve si sposa e gli è venuta la brillante idea di fare uno pseudo ricatto del tipo "o adesso o mai più".
Quindi o mio padre dopo 2 anni che non sappiamo manco dove vive spunta di punto in bianco al matrimonio pronto poi a tornare indietro (contenta mia madre) o nulla.

In tutto questo ci sono io: io già non sopporto questa situazione di "estraneità" familiare. Mi da fastidio convivere con persone che di fatto sono la mia famiglia solo per un pezzo di carta e solo perchè sono nato da un loro rapporto sessuale...
di fatto non ho mai sentito il giusto grado di amore familiare, la sensibilità, un qualsiasi rapporto di affetto, stima o almeno interesse dell'altro: ognuno a farsi i cavoli propri insomma.

Per finire l'ultima litigata: io già aborro qualsiasi cosa formale e non razionale: funerale, matrimonio...tutta roba formale sensa capo nè coda per un ateo-agnostico-anarchico come me.

Ma se in un primo momento ero disposto ad accettare di partecipare al matrimonio (perchè comunque un minimo di ricordi positivi legati alla mia infanzia per quanti pochi ne conservavo) ora le cose sono cambiate: sarei innanzitutto costretto a rivedere una persona che non intendo rivedere e in secondo luogo le tensioni con mia madre e in modo ancora più ampio con mio fratello non mi danno un motivo valido per cui io dovrei parteciparvi.
Naturalmente mia madre legata sempre al fatto di dover ben figurare (con colleghe, vicini e la famiglia di lei) vorrebbe che partecipassi ed è disposta a tutto per questo; io che aborro la cosa ancora di più da qui in avanti (perchè partecipare ad un matrimobio x ben figurare con le altre persone per me è la cosa più schifoda di sto mondo e fossi nella coppia sposata mi sentirei offeso); mio fratello che un giorno dice che è meglio se non ci vado e il giorno dop ocerca di fare il carino (perchè "poverino" non vuole vedere rovinato il giorno bello della sua vita --> come se un abito bianco e un fratello in più con cui non hai rapporti umani faccia la differenza...ma anche qui l'immagine è quel che conta).

E da qui la conclusione.
Io ringrazio questa situazione familiare solo per un cavolo di motivo...forse senza queste difficoltà sarei rimasto uno dei tanti estroversoni superficiali come se ne trovano tanti alla mia età.
Forse è proprio questa mia situazione familiare che mi ha fatto diventare così introverso, sensibile e affettuoso all'esterno della mia casa;

forse ogni tanto perdo qualche punto in "socializzazione", ma tutto sommato ringrazio la mia "triste" famiglia perchè forse l'unico favore che mi ha reso e rendermi sensibile verso la restante parte del genere umano.
Vecchio 08-08-2008, 15:48   #2
Principiante
L'avatar di serodopamino
 

sei un micio cattivo!!! perchè non miparli più?? che ti ho fatto di male micino harvest sangu mio?? :lol: :lol:
Vecchio 08-08-2008, 18:15   #3
Banned
 

pensavo esattamente alla stessa cosa....ma non ne ero convinto :lol:
Vecchio 08-08-2008, 21:35   #4
Esperto
 

Un ambiente familiare non proprio salubre, anche nel mio caso, ha avuto un ruolo importante nei miei problemi. Ti capisco. Certe volte l'unica soluzione possibile è rendersi indipendenti il prima possibile e andarsene, per il bene di tutti (non solo tuo).
Vecchio 08-08-2008, 21:55   #5
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Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Un ambiente familiare non proprio salubre, anche nel mio caso, ha avuto un ruolo importante nei miei problemi. Ti capisco. Certe volte l'unica soluzione possibile è rendersi indipendenti il prima possibile e andarsene, per il bene di tutti (non solo tuo).
a parole sembra facile...in pratica....se studi difficilmente puoi permetterti una vita confortevole fuori di casa senza un minimo appoggio...
già solo con gli affitti di sti tempi...
ma se è per me vivrei pure sotto i ponti, senza lavoro e studiando per strada....solo che uno doccia per lavarsi e un posto dove tenere i vestiti come minimo ci vuole sempre...

EDIT: uno dei motivi per cui rimpiango la mia estroversione di una volta....fino a 2-3 anni fa avevo fiotte di amici (o semplici conoscenze) che sarebbero stati disposti a prendermi in casa x qualche tempo.
Ora....a parte le 4-5 amicizie rimaste davvero forti (ma che vivono tutte in case infinitamente troppo piccole e non posso creare un tale disturbo)...

e vabbeh nell'ultimo annetto ho cercato di mettere via il "musone" e mi sto ricreando un ambiente sereno almeno fuori...almeno nel giro di 1 annetto spero di riuscire a togliere le tende...
Vecchio 08-08-2008, 22:19   #6
Avanzato
 

Quote:
Originariamente inviata da 1giova88
Quote:
Originariamente inviata da bardamu
Un ambiente familiare non proprio salubre, anche nel mio caso, ha avuto un ruolo importante nei miei problemi. Ti capisco. Certe volte l'unica soluzione possibile è rendersi indipendenti il prima possibile e andarsene, per il bene di tutti (non solo tuo).
a parole sembra facile...in pratica....se studi difficilmente puoi permetterti una vita confortevole fuori di casa senza un minimo appoggio...
già solo con gli affitti di sti tempi...
ma se è per me vivrei pure sotto i ponti, senza lavoro e studiando per strada....solo che uno doccia per lavarsi e un posto dove tenere i vestiti come minimo ci vuole sempre...

EDIT: uno dei motivi per cui rimpiango la mia estroversione di una volta....fino a 2-3 anni fa avevo fiotte di amici (o semplici conoscenze) che sarebbero stati disposti a prendermi in casa x qualche tempo.
Ora....a parte le 4-5 amicizie rimaste davvero forti (ma che vivono tutte in case infinitamente troppo piccole e non posso creare un tale disturbo)...

e vabbeh nell'ultimo annetto ho cercato di mettere via il "musone" e mi sto ricreando un ambiente sereno almeno fuori...almeno nel giro di 1 annetto spero di riuscire a togliere le tende...
Certo, non mi riferivo solo a te, sei ancora molto giovane, alla tua età è difficile fare un passo del genere. Era più un'esortazione generale (anche a me stesso): chi può lo faccia, essere padroni del proprio tempo e della propria vita, senza dover rendere conto a nessuno, alla lunga è molto meglio che ritrovarsi le camicie stirate nei cassetti.

I familiari purtroppo non ce li scegliamo e dobbiamo fare del nostro meglio con quelli che abbiamo, ma spesso le situazioni sono talmente indurite e i caratteri talmente diversi che non ci si può fare molto, il massimo è cercare di venire a patti e non pestarsi i piedi a vicenda, ma dipende anche dalle situazioni e da variabili spesso banalmente materiali.
Vecchio 08-08-2008, 22:48   #7
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Originariamente inviata da bardamu2
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Originariamente inviata da 1giova88
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Originariamente inviata da bardamu
Un ambiente familiare non proprio salubre, anche nel mio caso, ha avuto un ruolo importante nei miei problemi. Ti capisco. Certe volte l'unica soluzione possibile è rendersi indipendenti il prima possibile e andarsene, per il bene di tutti (non solo tuo).
a parole sembra facile...in pratica....se studi difficilmente puoi permetterti una vita confortevole fuori di casa senza un minimo appoggio...
già solo con gli affitti di sti tempi...
ma se è per me vivrei pure sotto i ponti, senza lavoro e studiando per strada....solo che uno doccia per lavarsi e un posto dove tenere i vestiti come minimo ci vuole sempre...

EDIT: uno dei motivi per cui rimpiango la mia estroversione di una volta....fino a 2-3 anni fa avevo fiotte di amici (o semplici conoscenze) che sarebbero stati disposti a prendermi in casa x qualche tempo.
Ora....a parte le 4-5 amicizie rimaste davvero forti (ma che vivono tutte in case infinitamente troppo piccole e non posso creare un tale disturbo)...

e vabbeh nell'ultimo annetto ho cercato di mettere via il "musone" e mi sto ricreando un ambiente sereno almeno fuori...almeno nel giro di 1 annetto spero di riuscire a togliere le tende...
Certo, non mi riferivo solo a te, sei ancora molto giovane, alla tua età è difficile fare un passo del genere. Era più un'esortazione generale (anche a me stesso): chi può lo faccia, essere padroni del proprio tempo e della propria vita, senza dover rendere conto a nessuno, alla lunga è molto meglio che ritrovarsi le camicie stirate nei cassetti.

I familiari purtroppo non ce li scegliamo e dobbiamo fare del nostro meglio con quelli che abbiamo, ma spesso le situazioni sono talmente indurite e i caratteri talmente diversi che non ci si può fare molto, il massimo è cercare di venire a patti e non pestarsi i piedi a vicenda, ma dipende anche dalle situazioni e da variabili spesso banalmente materiali.
Infatti...la cosa che + mi ha dato i nervi è stata una frase recentissima di mio fratello in uno dei pochi battibecchi avuti su mio padre:

io: "avete almeno un minimo di dignità? di coerenza? di amore per voi stessi?"
lui: "quale dignità? io la dignità per il mio stesso sangue non la considero (fino a qualche mese fa la pensava diversamente :roll: ...ma si vede da kilometri che pensa ormai solo ai fatti suoi)...il proprio sangue si perdona, piuttosto sono le persone fuori che ti prendono per il posteriore".

E mai + frase mi ha fatto perdere di più le staffe...non ho replicato e da quel giorno silenzio + assoluto.

Si nota da questa frase come la pensiamo su binari praticamente opposti:

io posso provare un affetto x un istinto animale verso una persona che mi ha cresciuto e con cui ho convissuto 19 anni (insomma 19 anni anche la ragazzina rapita in germania iniziava ad identificarsi con il suo sequstratore e sentire una sorta di affetto/legame), ma se poi nel corso della vita iniziano ad esserci contrasti fin troppo grandi ed estenuanti l'aspetto del legame di sangue, almeno per me, si va a fare benedire.

Detta come va detta: io sento un affetto, un senso di lealtà e rispetto 1000 volte + profondo verso diversi/e miei amici/e che con loro.
E rispetto 1000 volte anche le parole di uno sconosciuto (ma anche semplicemente di uno di voi che leggo da ormai qualche mese su questo forum) che quelle di una persona da cui sono legato per sorte naturale, ma a cui mi sento meno legato dal cuore/testa
Vecchio 09-08-2008, 09:45   #8
Avanzato
L'avatar di KOBE
 

il rispetto va conquistato ad di la di ogni rapporto di sangue
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