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10-07-2011, 12:02
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#1
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Spiegatemi gentilmente a parole vostre le differenze tra gli introversi e gli estroversi.. Secondo me ancora non ho capito bene... é una cosa seria quindi che risponda gente seria.
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10-07-2011, 12:03
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#2
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Oceania, Pista Uno
Messaggi: 63,742
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Secondo me già il fatto che tu non abbia capito bene ti qualifica come estrovers inside.
(sono serissimo)
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10-07-2011, 12:08
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Ma vedi che non sai un tubo su di me.. Su wikipedia ho trovato questo: L'introversione è un orientamento tipologico della personalità caratterizzato da un ricco corredo emozionale che, comportando un rapporto con la realtà prevalentemente intuitivo e empatico, obbliga il soggetto a interrogarsi, in maniera più o meno organizzata intellettivamente, sulla complessità che si cela dietro le apparenze, e quindi interferisce, in misura diversa, sull'adattamento al mondo così com'è.
La frequenza con cui un orientamento introverso si riscontra nella biografia di santi, scienziati, filosofi, scrittori, poeti, pittori, parecchi dei quali sperimentano anche qualche disagio psicologico, attesta che esso è ricco di potenzialità creative ma non immune da rischi.
I rischi sono riconducibili, per un verso, all’apertura della mente sulla frontiera dei mondi e dei modi di essere possibili, che comporta una perpetua tensione emozionale e intellettuale, e, per un altro, all’interazione con l’ambiente socio-culturale, in particolare se esso esercita continue sollecitazioni nella direzione di una "normalizzazione" forzata della personalità introversa sulla base del modello dominante estroverso.
In un certo numero di soggetti, le influenze ambientali possono produrre uno sviluppo "patologico" dell'introversione sotto forma di "introvertimento", che comporta la tendenza a ripiegarsi in se stessi, a interessarsi in modo prevalente del proprio mondo interiore, e a vivere in maniera ambivalente (chiusura e ostilità, invidia e desiderio imitativo) il rapporto con gli estroversi.
A me da fastidio che dite che gli estroversi non capiscono nulla, che sono insensibili, che hanno una bella vita ecc... ma dove??? ma quando mai?? Comunque come dicevo in un altro topic a volte riesco ad usare una maschera, soprattutto con persone che conosco da anni. Non devo farmi vedere che ho problemi. E comunque non soffro di fobia sociale io, solo quando ho la depressione maggiore mi rinchiudo in casa. Quindi non sparare sentenze se non conosci la vita delle persone.
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10-07-2011, 12:10
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#4
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Esperto
Qui dal: Jun 2005
Messaggi: 973
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Moon
Spiegatemi gentilmente a parole vostre le differenze tra gli introversi e gli estroversi.. Secondo me ancora non ho capito bene... é una cosa seria quindi che risponda gente seria.
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Io sono introverso perché i miei pensieri non li espongo a voce ma me li tengo dentro.
Gli estroversi io non li ho mai capiti, giuro. Li ho sempre visti incostanti, quindi difficili da comprendere.
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10-07-2011, 12:10
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#5
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Questa distinzione è stata operata inizialmente dallo psichiatra e psicoanalista Carl Gustav Jung nella sua famosa opera Tipi psicologici (Psychologische Typen, anno di pubblicazione 1921), anche se oggi l'introversione si è venuta a configurare comunemente come un tratto negativo della personalità, mentre l'estroversione viene visto come un tratto positivo.
é vero secondo me. Vedete l'introversone come un tratto negativo della personalita. Meglio essere introversi e capire benissimo il nostro mondo interiore..
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10-07-2011, 12:13
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#6
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Cose positive:
Le caratteristiche che vengono individuate nel profilo genetico di un individuo introverso sono, in particolare, un corredo di emozioni molto ampio, associato ad un'intelligenza vivace, che insieme comportano un alto livello di empatia degli stati d'animo e delle aspettative altrui. Tra gli altri si nota una prevalenza di principi spiccatamente idealistici, per cui, in particolare, un forte senso della giustizia, della dignità, riferimenti ad un mondo in cui i rapporti interpersonali siano il più possibile corretti e delicati. Quest'ultima qualità comporta una vocazione sociale altamente selettiva, che, per realizzarsi, richiede un elevato grado di affinità con l'altra persona, un'affettività molto intensa e la tendenza a stabilire con pochi individui rapporti molto profondi. Altri attributi del genotipo introverso sono l'orientamento alla riflessione, all'introspezione e alla fantasia, e di conseguenza la predilezione per i campi intellettuali e creativi.
L'introversione non è quindi una condizione univocamente problematica, ma possiede pure aspetti positivi, queste caratteristiche portano però l'introverso ad interrogarsi su se stesso, sugli altri e sul mondo, a porsi problemi per tutta la vita, cercando di risolverli e raggiungendo livelli sempre più elevati di consapevolezza e di comprensione della realtà. Questa capacità oggettivamente positiva viene però mal vista dagli stessi introversi, che la sentono come un peso, e che preferirebbero vivere superficialmente la vita, senza porsi tanti problemi.
Cose negative (e sono vere)
Il principale elemento che porta negli individui introversi una forte sensazione di malessere è il continuo senso di inferiorità rispetto agli altri. Essi rimangono spesso isolati, e, quando tentano forzatamente di socializzare, spesso lo fanno con cattivo esito, quindi avvertono continuamente un forte senso di solitudine. E questo continuo confronto con gli altri porta loro ad avere un atteggiamento supercritico, ma nello stesso tempo, paradossalmente, invidia per le persone che dimostrano superficialità e scarsa sensibilità.
Questa psicopatologia nella maggior parte dei casi è prolungata per tutta la vita, e porta non pochi introversi a radicalizzare la loro avversione nei confronti del proprio modo di essere, portando nei casi più estremi pensieri suicidi.
quello in grassetto è una grande cavolata.
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10-07-2011, 12:19
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#7
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Riporto un brano di Jung, al quale, ricordo, è dovuta la classificazione in tipi psicologici estroversi e introversi (e relativi sottotipi):
Quote:
Com'è noto, ognuno si orienta in base ai dati fornitigli dal mondo esterno, tuttavia noi vediamo che l'influenza esercitata dal mondo esterno può essere più o meno determinante. Vi è chi, dal fatto che fuori fa freddo, sarà subito indotto ad indossare il soprabito, e vi è chi riterrà ciò superfluo, perché intende temprare il proprio corpo; vi è chi ammira il nuovo tenore per il fatto che tutti l'ammirano, e vi è chi non l'ammira, non perché a lui non piaccia ma perché ritiene che ciò che tutti ammirano, non debba, per questo, essere necessariamente degno di ammirazione; vi è chi si sottomette alle circostanze così come si presentano, perché, come mostra l'esperienza, non si può fare altro, vi chi è convinto che se anche per mille volte di seguito le cose si sono svolte in un modo, la millesima prima possa costituire un nuovo caso e così via.
Il primo si orienta in base ai fatti esterni così come sono dati, l'altro si riserva un'opinione che si interpone tra lui e la realtà obiettiva. Quando prevale l'orientamento in base all'oggetto e ai dati obiettivi, così che le decisioni e gli atti più frequenti e più importanti non sono determinati da opinioni soggettive, ma dalle circostanze obiettive, si parla di atteggiamento estroverso. Se questo è abituale, si parla di tipo estroverso. Quando uno pensa, sente e reagisce, in una parola, vive in modo direttamente corrispondente alle circostanze obiettive e alle loro esigenze (e questo tanto in senso buono quanto in senso cattivo), è estroverso.
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10-07-2011, 12:21
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Quote:
Originariamente inviata da darkness
Io sono introverso perché i miei pensieri non li espongo a voce ma me li tengo dentro.
Gli estroversi io non li ho mai capiti, giuro. Li ho sempre visti incostanti, quindi difficili da comprendere.
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io invece penso che sei molto riservato che è diverso.
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10-07-2011, 12:24
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#9
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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La difficoltà nell'individuazione di una tipologia o di un'altra è dovuto da una parte dalla casualità ambientale e temporale e dalla volontà individuale. Introversione o estroversione classificano un modo di pensare e di conseguenza di reagire all'ambiente esterno, in base ad una tipologica visione del mondo esterno stesso. La differenza fondamentale delle due tipologie è l'attenzione particolare che una pone verso il soggetto e l'altra verso l'oggetto, una verso l'aperto, l'altra verso il chiuso: chi è attirato dall'aperto o dall'oggetto viene definito come estroverso, chi dal chiuso o dal soggetto viene definito introverso.
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10-07-2011, 12:26
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#10
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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10-07-2011, 12:38
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#11
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Messaggi: 1,195
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Moon
Cose positive:
Le caratteristiche che vengono individuate nel profilo genetico di un individuo introverso sono, in particolare, un corredo di emozioni molto ampio, associato ad un'intelligenza vivace
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Non sono d'accordo. Sia il corredo emozionale sia le facoltà intellettive sono secondo me completamente indipendenti dall'introversione/estroversione.
Ci sono persone estroverse molto più intelligenti degli introversi, anzi... la vita oggettivamente più equilibrata che conducono molti estroversi (assolutamente non tutti), li porta ad avere spesso una maggiore apertura mentale e una maggiore intelligenza. Per esempio? Lo sport. Ormai infiniti studi scientifici hanno dimostrato che il detto latino "mens sana in corpore sano" è giustissimo. Gli introversi (quelli duri e puri) in genere evitano l'attività sportiva, l'agonistica in particolare.
Quote:
, che insieme comportano un alto livello di empatia degli stati d'animo e delle aspettative altrui.
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Questo può essere vero. Le maggiore "seghe mentali" che si fanno gli estroversi a riguardo dei rapporti interpersonali li può portare a vedere sfumatore che i più superficiali estroversi non vedono.
Quote:
Tra gli altri si nota una prevalenza di principi spiccatamente idealistici, per cui, in particolare, un forte senso della giustizia, della dignità, riferimenti ad un mondo in cui i rapporti interpersonali siano il più possibile corretti e delicati.
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Nemmeno qua sono molto d'accordo, ancora una volta non vedo la correlazione. Anzi... mi verrebbe più spontaneo pensare la correlazione contraria: introversione --> cinismo. L'introverso in seguito alle ripetute delusioni sociali tende a estraniarsi e a rifiutare la società e i suoi schemi...
Quote:
Quest'ultima qualità comporta una vocazione sociale altamente selettiva, che, per realizzarsi, richiede un elevato grado di affinità con l'altra persona, un'affettività molto intensa e la tendenza a stabilire con pochi individui rapporti molto profondi. Altri attributi del genotipo introverso sono l'orientamento alla riflessione, all'introspezione e alla fantasia, e di conseguenza la predilezione per i campi intellettuali e creativi.
L'introversione non è quindi una condizione univocamente problematica, ma possiede pure aspetti positivi, queste caratteristiche portano però l'introverso ad interrogarsi su se stesso, sugli altri e sul mondo, a porsi problemi per tutta la vita, cercando di risolverli e raggiungendo livelli sempre più elevati di consapevolezza e di comprensione della realtà. Questa capacità oggettivamente positiva viene però mal vista dagli stessi introversi, che la sentono come un peso, e che preferirebbero vivere superficialmente la vita, senza porsi tanti problemi.
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Qui sono completamente d'accordo. Il succo dell'introversione secondo me è questo.
Quote:
Cose negative (e sono vere)
Il principale elemento che porta negli individui introversi una forte sensazione di malessere è il continuo senso di inferiorità rispetto agli altri. Essi rimangono spesso isolati, e, quando tentano forzatamente di socializzare, spesso lo fanno con cattivo esito, quindi avvertono continuamente un forte senso di solitudine. E questo continuo confronto con gli altri porta loro ad avere un atteggiamento supercritico, ma nello stesso tempo, paradossalmente, invidia per le persone che dimostrano superficialità e scarsa sensibilità.
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Verissimo anche qui.
Mi permetto però di aggiungere un'evoluzione alternativa del pensiero introverso: l'invidia verso il mondo estroverso è solo apparente ("si, loro vivono meglio...") ma sotto sotto, molti introversi provano solo schifo e odio verso quel mondo, fino ad arrivare anche a sentirsi superiori e come conseguenza aumentare, almeno in parte, in certi ambiti, la propria autostima.
Quote:
Questa psicopatologia nella maggior parte dei casi è prolungata per tutta la vita, e porta non pochi introversi a radicalizzare la loro avversione nei confronti del proprio modo di essere, portando nei casi più estremi pensieri suicidi.
quello in grassetto è una grande cavolata.
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Purtroppo secondo me "quello in grassetto" non è affatto una cavolata. I casi ci sono stati e anche dove non si sono verificati il pensiero c'è stato. Basta guardare anche certi interventi in questo forum. Il sentirsi isolati, soli, diversi, corpi estranei di questa società può senz'altro portare alla depressione e quindi alle tendeze suicide.
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10-07-2011, 12:50
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#12
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da Woland12
Non sono d'accordo. Sia il corredo emozionale sia le facoltà intellettive sono secondo me completamente indipendenti dall'introversione/estroversione.
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Anepeta per la precisione dice: "un potenziale emozionale superiore alla media, associato, talora, ad un'intelligenza vivace". In effetti il corredo emozionale per una persona orientata verso la propria interiorità ce lo vedo, l'intelligenza un po' meno.
Quote:
Originariamente inviata da Woland12
Nemmeno qua sono molto d'accordo, ancora una volta non vedo la correlazione. Anzi... mi verrebbe più spontaneo pensare la correlazione contraria: introversione --> cinismo. L'introverso in seguito alle ripetute delusioni sociali tende a estraniarsi e a rifiutare la società e i suoi schemi...
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Il che non esclude l'altro caso. Sempre secondo Anepeta sono possibili entrambe le "carriere": il primo è l'introverso "d'oro" (idealista), il secondo l'introverso "oppositivo".
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10-07-2011, 12:54
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#13
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,199
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Moon
io invece penso che sei molto riservato che è diverso.
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E perché mai? Se darkness lo vede come un tratto distintivo della propria introversione, molto probabilmente, lo è.
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10-07-2011, 13:04
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#14
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Esperto
Qui dal: May 2010
Ubicazione: USS Enterprise • NCC1701E
Messaggi: 16,727
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Secondo me, c'è un altro criterio in base al quale si possono distinguere le due categorie: l'estroverso presume fino a prova contraria di piacere agli altri e che tutto ciò che fa è interessante, l'introverso non presume alcunché. Ovviamente non sto parlando di casi patologici ma del puro e semplice tratto della personalità.
Quote:
Originariamente inviata da Blue Moon
A me da fastidio che dite che gli estroversi non capiscono nulla, che sono insensibili
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Cosa significa essere introverso non lo capiscono.
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10-07-2011, 13:07
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#15
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Messaggi: 1,195
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Anepeta per la precisione dice: "un potenziale emozionale superiore alla media, associato, talora, ad un'intelligenza vivace". In effetti il corredo emozionale per una persona orientata verso la propria interiorità ce lo vedo, l'intelligenza un po' meno.
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Il "talora" salva sempre in corner in qualsiasi contesto...
Ci saranno evidentemente alcuni casi. Ribadisco che secondo me però non è per nulla sconato, di certo non abbastanza da farne una regola seppur con tutti i talora che vogliamo metterci...
Per lo meno: il corredo emozionale è maggiore rispetto agli estroversi magari per certi ambiti, ma inferiore o uguale per altri. Confrontadomi con persone estroverse io mi sono reso conto che per alcune questioni avevo una sensibilità maggiore io, per altre al contrario io reagivo moolto più freddamente. (in particolare per le questioni sentimentali, d'amore, dove Loro davano peso a qualsiasi piccolezza). Tutte queste differenze secondo me non consentono di trarne una regola costante seppur con eccezioni.
Quote:
Il che non esclude l'altro caso. Sempre secondo Anepeta sono possibili entrambe le "carriere": il primo è l'introverso "d'oro" (idealista), il secondo l'introverso "oppositivo".
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Non vedere la correlazione o volerla vedere in entrambi i casi significa dire fondamentalmente la stessa cosa... Se la metti così, oltre a poter prendere le 2 carriere, è possibile anche che ci sia un "equlibrio" stabile, o instabile che sia, tra di esse.
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10-07-2011, 13:13
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#16
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
E perché mai? Se darkness lo vede come un tratto distintivo della propria introversione, molto probabilmente, lo è.
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si certo ora siamo noi a stabilire cosa è l'introversione o l'estroversione, prendiamo le cose che per noi sono negativi, prendete i vostri difetti e li "etichettate"
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10-07-2011, 13:16
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#17
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Esperto
Qui dal: Jan 2010
Ubicazione: Ferrara
Messaggi: 3,860
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Quote:
Originariamente inviata da Woland12
Purtroppo secondo me "quello in grassetto" non è affatto una cavolata. I casi ci sono stati e anche dove non si sono verificati il pensiero c'è stato. Basta guardare anche certi interventi in questo forum. Il sentirsi isolati, soli, diversi, corpi estranei di questa società può senz'altro portare alla depressione e quindi alle tendeze suicide.
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Sai quante persone si suicidano e sono estroversi come dite voi.. Hanno sempre disagi e problemi diversi
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10-07-2011, 13:17
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#18
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Esperto
Qui dal: Dec 2007
Ubicazione: Altrove
Messaggi: 4,538
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Moon
Spiegatemi gentilmente a parole vostre le differenze tra gli introversi e gli estroversi.. Secondo me ancora non ho capito bene... é una cosa seria quindi che risponda gente seria.
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è una cosa molto semplice da spiegare.
Quando gli scappa una scoreggia ed è in mezzo alla gentre l'introverso, lo dice la parola stesa, la trattiene, la tiene dentro di sè, mentre l'estroverso la lascia uscire, cioè la butta fuori di sè.
Ecco questa è la diferenza fondamentale
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10-07-2011, 13:18
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#19
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Banned
Qui dal: Dec 2010
Messaggi: 2,132
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Secondo me l'introverso guarda prettamente al suo mondo interiore, alle sue sensazioni, ai suoi stati d'animo e li analizza imperterrito, si concentra prettamente su quello per capire chi è.
L'estroverso, posso ipotizzare, ha bisogno di un continuo confronto con l'esterno per capire chi è.
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10-07-2011, 13:25
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2010
Messaggi: 1,195
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Moon
Sai quante persone si suicidano e sono estroversi come dite voi.. Hanno sempre disagi e problemi diversi
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Ovviamente. Io non ho affatto detto che tutti i suicidi sono introversi. Non credo proprio che lo volesse sostenere nemmeno Jung... Ho solo detto che alcuni introversi sono sucidi (questa è logica ): l'introversione, via depressione, può portare al suicidio, per fortuna in una netta minoranza.
Sono convinto che se paragonassimo
1) il rapporto degli introversi sucidi sul totale degli introversi
2) il rapporto degli estroversi sucidi sul totale degli estroversi
Il primo vaore sarebbe più alto...
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