Angus

La intendo non come la dote di chi sa risolvere problemi astratti, ma come un'apertura al mondo. Non mi riferisco alla curiosità, ma proprio all'atto (continuo) di porsi domande e problemi concreti, a portata del proprio braccio. Una sorta di "dialogo interno", in cui prendiamo atto di un nostro bisogno di capire e capirci e cerchiamo di darci spiegazioni.

Quando non c'è, ma c'è il bisogno sottostante, si finisce nell'accidia. In un frenetico e irrequieto non far nulla. Molti, che non accedono a questo tipo di vita interiore, cercano di compensare con il pensiero astratto (sono quelli che fanno le "teorie"). In genere agli altri risultano noiosi, e a buona ragione. Molti altri invece si affidano totalmente alla cultura condivisa, che si tratti di etica "(si fa così") o di interpretazione delle cose (tra cui, per inciso, etichette e diagnosi). Il "cazzeggio" per alcuni è un modo per distrarsi dalla dolorosa consapevolezza di non "pensare".

La parola a voi.

CongaBlicoti_96

Cogito, ergo sum.
Bel topic ..
Ci sono tanti tipi d'intelligenza, ma effettivamente tutte riconducono ed hanno in comune estattamente il pensiero che hai espresso.
Come se in noi, ci fosse una costante contraddizione alle idee apprese, attraverso il dubbio e la curiosità.

Sempre citando i grandi barboni di un tempo. Una delle frasi che mi ha sempre affascinato tantissimo, per due motivi principali che si compensano a vicenda.
L'ignoranza, impossibile da colmare completamente e la senzazione, quasi fanciullesca di scoprire ogni giorno qualcosa, quasi dipendenti da questa curiosità. Una condizione però, che ci fa vivevere spesso nell'incertezza.

Più precisamente "Sò, di non sapere".

Keith

Non essendo intelligente sono accidioso.

muttley

https://www.foresightstrategico.it/l...enze-multiple/

Clover

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