Allora ragazzi, o visto molti piagnistei qui, e devo dire che piangere da soli o piangere in gruppo non cambia, si fa solo più rumore e si bagna il doppio in terra. Non siamo deboli, non siamo spettatori della nostra vita, non siamo assenti ma come dice Valiumabuse siamo solo malati. Ma questa cosa la dicono anche i grandi medici. Ci sono fattori esterni e fattori interni.Gli esterni sono i rapporti e le cose della vita mal digerite, gli interni sono ... tadaaannn... il nostro cervello che non funziona bene. Già, la nostra amigdala (fagiolo all'interno del cerebro) se ne va a p**ane, e con lei anche i neuromediatori che ci fanno funzionare (adrenalina, serotonina e varie). Cosa possiamo farci? Nulla. Un uomo senza gambe non può correre ma... può partecipare alle paraolimpiadi. Allora, è triste vivere così ma...siamo malati, ci siamo ammalati e dobbiamo conviverci, aggiustarci, sollevarci più spesso di qualsiasi altro. La nostra malattia è difficile perchè: non si vede. Non è come la lebbra che ti si stampa in faccia, sembra solo "stranezza" e la gente non è abituata, la società non è pronta. Cosa possiamo fare noi? Farli abituare. Come? Non so. Voi cosa fate per vivere? Quali sono le cose buone che cercate di fare nonostante tutto per poter dire: IO VIVO NONOSTANTE TUTTO? Sapete... Ambrogio Fogar, Cristopher Reeves, Magic Jhonson, Michael J.Fox, Mohammed Ali, Pino Spatari (ex operaio), Giovanna Limanni (studentessa di medicina). Pensate mai che ... E' PROPRIO QUANDO SEI IN TERRA CHE SI VEDE LA FORZA CHE HAI DI RIALZARTI? A chi si sente inutile: ci sono persone non ammalate che lo sono. L'inutilità non deriva da una malattia, come la vittoria non deriva dalla quantità di armi che possiedi (Ghandi). Non volevo menarvela tipo New Age, ma o ci diamo una mano a vicenda, o questo è solo l'ennesimo sito per piangerci addosso e... non abbiamo fatto nulla.
Vi voglio bene, lo dico colo cuore.