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Vecchio 18-10-2008, 14:12   #1
Doc
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Mi mancano pochi esami per finire...(Ing.Informatica)Il problema è ke mi spaventa il dopo.Vedo la vita di persone ke hanno conseguito e ke adesso lavorano.Una vita frenetica,piena di responsbilità,sempre stressati.Ed io mi domando:una volta che avrò finito con tutti i miei problemi attuali,con la mia fragilità,riuscirò a sostenere questo tipo di vita?Forse dopo la laurea mi prenderò una pausa di riflessione...Chi come me si trova nella stessa situazione?Ho bisogno di consigli.
grazie
Vecchio 18-10-2008, 14:27   #2
Esperto
L'avatar di Wonderlust76
 

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Originariamente inviata da Doc
Mi mancano pochi esami per finire...(Ing.Informatica)Il problema è ke mi spaventa il dopo.Vedo la vita di persone ke hanno conseguito e ke adesso lavorano.Una vita frenetica,piena di responsbilità,sempre stressati.Ed io mi domando:una volta che avrò finito con tutti i miei problemi attuali,con la mia fragilità,riuscirò a sostenere questo tipo di vita?Forse dopo la laurea mi prenderò una pausa di riflessione...Chi come me si trova nella stessa situazione?Ho bisogno di consigli.
grazie
Dipende da che lavoro fanno...se sono in una grande multinazionale è ovvio che son sempre stressati (trasferte all'estero, reports da fare ai boss, straordinari....).
Nelle piccole aziende lo stress c'è sempre, ma forse è un filo + gestibile.
Cmq io fossi in te mi calmerei, ed inizierei col pensare ai prox esami e alla laurea...un problema per volta.
La tua è la tipica ansia anticipatoria...e ti capisco dal momento che il mondo del lavoro fa paura a tutti quelli che ci entrano la prima volta.
La tua laurea è molto spendibile, vedrai che nn faticherai a trovare impiego...e questa, credimi, è la cosa più importante..perchè lo stress della disoccupazione è mooolto peggio di quello del lavoro.
Vecchio 18-10-2008, 14:54   #3
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L'avatar di emilio-uahlim
 

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Originariamente inviata da Doc
Chi come me si trova nella stessa situazione?Ho bisogno di consigli.
grazie
Io all'epoca ero ossessionato più dalla mancanza di un'indipendenza economica che dalla responsabilità del lavoro, forse irresponsabilmente, non so.
In fondo vedevo il lavoro come una naturale prosecuzione del lavoro scolastico (anche lì c'è una responsabilità) e mi pesava pesare sui miei.
Anzi, durante gli studi ero ossessionato dalla mancanza di tempo libero per far bene le cose, in fondo sul lavoro quando stacchi stacchi.
Vecchio 18-10-2008, 17:43   #4
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da emilio-uahlim
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Originariamente inviata da Doc
Chi come me si trova nella stessa situazione?Ho bisogno di consigli.
grazie
Io all'epoca ero ossessionato più dalla mancanza di un'indipendenza economica che dalla responsabilità del lavoro, forse irresponsabilmente, non so.
In fondo vedevo il lavoro come una naturale prosecuzione del lavoro scolastico (anche lì c'è una responsabilità) e mi pesava pesare sui miei.
Anzi, durante gli studi ero ossessionato dalla mancanza di tempo libero per far bene le cose, in fondo sul lavoro quando stacchi stacchi.
Anch'io, poi ho capito che le responsabilità della vita scolastica sono ben diverse da quelle della vita lavorativa, così come il rapporto tra il tempo del dovere e il tempo libero. Se durante il tuo "spare time" non fai altro che pensare al lavoro a causa dello stress psico-emotivo che questo ti procura, vuol dire che c'è qualcosa che non va. Conviene fermarsi e riflettere (l'importante è non esagerare con le riflessioni 8) )
Vecchio 18-10-2008, 18:05   #5
Avanzato
L'avatar di emilio-uahlim
 

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Originariamente inviata da muttley
Se durante il tuo "spare time" non fai altro che pensare al lavoro a causa dello stress psico-emotivo che questo ti procura, vuol dire che c'è qualcosa che non va.
Questo non mi succede adesso che lavoro, riesco a separare anche perchè non ho un lavoro particolarmente stressante. Invece mi succedeva quando studiavo un po' anche per forza.

Adesso mi ritengo molto fortunato perchè in fondo faccio quello che mi pare.

Sono stato fortunato a poter coltivare i miei interessi, forse non ho restituito alla Società tutto quello che mi ha dato, forse sono un paio di braccia rubate all'agricoltura

Mi sono anche sbattuto ma sono stato anche molto fortunato.

Adesso sto riprendendo a studiare l'inglese leggendo racconti di Agatha Christie in lingua originale.

Vorrei imparare anche il tedesco, ma non so se ne ho la voglia veramente.
Vecchio 18-10-2008, 18:33   #6
Banned
 

di sicuro non morirai di fame come i medici, gli avvocati e i commercialisti, te lo garantisco. La tua facoltà è l' unica , ancora x poco che ti darà uno straccio d' impiego, tranquillo.
Vecchio 18-10-2008, 20:11   #7
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Originariamente inviata da isolafelice
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Originariamente inviata da ansiosissimo
di sicuro non morirai di fame come i medici, gli avvocati e i commercialisti, te lo garantisco. La tua facoltà è l' unica , ancora x poco che ti darà uno straccio d' impiego, tranquillo.
8O Non sapevo che medici, avvocati e commercialisti morissero di fame
Tutti questi liberi professionisti dell'evasione fiscale muoiono di fame a leggere le loro dichiarazioni dei redditi :lol:
Vecchio 18-10-2008, 20:20   #8
Esperto
L'avatar di Vento_del_Sud
 

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Originariamente inviata da Doc
Mi mancano pochi esami per finire...(Ing.Informatica)Il problema è ke mi spaventa il dopo.Vedo la vita di persone ke hanno conseguito e ke adesso lavorano.Una vita frenetica,piena di responsbilità,sempre stressati.Ed io mi domando:una volta che avrò finito con tutti i miei problemi attuali,con la mia fragilità,riuscirò a sostenere questo tipo di vita?Forse dopo la laurea mi prenderò una pausa di riflessione...Chi come me si trova nella stessa situazione?Ho bisogno di consigli.
grazie
Anche se c'entra poco con il topic, ti faccio i miei complimenti per la tua laurea, io che sono passato da quella facoltà so che si tratta di una macchina tritacarne più che di una normale università...8O
Se sei dunque riuscito a portare a termine un difficilissimo corso di studi vuol dire che non sei tanto fragile come ti reputi! :wink:
Vecchio 20-10-2008, 11:23   #9
Doc
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L'avatar di Doc
 

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Originariamente inviata da Vento_del_Sud
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Originariamente inviata da Doc
Mi mancano pochi esami per finire...(Ing.Informatica)Il problema è ke mi spaventa il dopo.Vedo la vita di persone ke hanno conseguito e ke adesso lavorano.Una vita frenetica,piena di responsbilità,sempre stressati.Ed io mi domando:una volta che avrò finito con tutti i miei problemi attuali,con la mia fragilità,riuscirò a sostenere questo tipo di vita?Forse dopo la laurea mi prenderò una pausa di riflessione...Chi come me si trova nella stessa situazione?Ho bisogno di consigli.
grazie
Anche se c'entra poco con il topic, ti faccio i miei complimenti per la tua laurea, io che sono passato da quella facoltà so che si tratta di una macchina tritacarne più che di una normale università...8O
Se sei dunque riuscito a portare a termine un difficilissimo corso di studi vuol dire che non sei tanto fragile come ti reputi! :wink:
Grazie a tutti dei consigli! :wink:

Caro Vento del Sud,diciamo ke ho un'elevata soglia del dolore(sia fisico ke mentale)e quindi sono arrivato fin qui a scapito Xo' della salute sia fisica ke mentale diventando ancor più fragile di quello ke sono.L'aggravante più grossa sicuramente è stata affrontare certi stress con i problemi ke ho e perdendo pian piano vitalità e la speranza/sogno di vivere una vita SOCIALMENTE appagante per me.Questo mi ha tolto un pò di forza e adesso mi sono maturati qsti pensieri in testa.Adesso,onestamente come tutti voi comincio a essere stanco di questa situazione e inconsciamente vorrei essere prima di tutto FELICE,stare bene con me stesso e con gli altri piuttosto ke studiare o lavorare...Credo sia difficile fare entrambe le cose se nella tua vita nn c'è posto per l'Amore....
Vecchio 23-10-2008, 20:55   #10
Intermedio
L'avatar di NeverGiveUp
 

d'accordo con tutto.
Io sono ingegnere e mi faccio un culo della madonna, ed infatti sono stressato di brutto.
Però attenzione: il lavoro di ingegnere ti obbliga ad affrontare situazioni sociali; potremo stare male quanto vogliamo ma di sicuro aiuta a superare fobie/timidezze/ansie di vario genere. Certo, ci vuole davvero uno sforzo supplettivo.
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