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27-09-2012, 14:41
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#1
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Esperto
Qui dal: Dec 2011
Ubicazione: Veneto
Messaggi: 1,773
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Ho usato il tasto cerca e non mi pare d'aver trovato qualcosa di simile, in caso contrario chiudi pure mod.
Qualche giorno fa mi è tornato in mente un episodio della mia infanzia da cui prendo spunto. Avevo credo 11-12 anni e cominciai a leggere (per emulare il mio ex migliore amico, già allora ero insicuro dunque) i libriccini del fantastico economico classico (sapete quelli da 1000/1500 lire l'uno). Genere fantasy/horror/fantascienza. Oltre ad appassionarmi questi libri produssero una presunta modificazione del mio carattere. Lo ricordo bene perché furono i miei a farmelo (irosamente) notare; dissero che da quando leggevo "quei libri là" ero diventato più scontroso, brusco, "tetro" aggiungo io. Nesso del tutto improbabile dei miei ansiosi genitori o qualcosa di vero poteva esserci?
Talvolta mi chiedo se questo cambiamento sia stato passeggero o abbia, anche inconsciamente, influito permanentemente sul mio carattere.
In poche parole è mai possibile che delle letture, specie in giovane età, possano influire sullo sviluppo caratteriale?
E più in generale, quanto un libro può veramente modificare lo stato emotivo (con quale intensità, per quanto tempo)? I libri possono veramente ispirare azioni concrete nel mondo reale, possono veramente indurre una persona a far qualcosa per cambiare, al di là della retorica del "quel libro m'ha cambiato la vita ecc"?
Dopo aver letto un libro, foss'anche il più grande capolavoro di ogni tempo (no, non quello Winston) che ci ha colpiti si è veramente, intimamente diversi, arricchiti? Migliori?
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27-09-2012, 14:51
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#2
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Banned
Qui dal: May 2012
Messaggi: 1,424
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Certo, sono d'accordo. Nella vita di un singolo individuo non importano i singoli avvenimenti, ma le conseguenze che questi hanno su di lui. Soprattutto quando si parla di carattere e personalità, e soprattutto durante l'infanzia (ma io credo in una certa misura per tutta la vita) può capitare che ci venga esposto un nuovo punto di vista, una nuova caratteristica della realtà che percepiamo, che poi attecchisce e si evolve, dentro di noi. A me è capitato spessissimo, e continua a capitare
Anche se man mano che si cresce si diventa più scettici e si perdono (nel bene o nel male) in parte quelle capacità plastiche che un tempo si avevano. penso sia normale
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27-09-2012, 23:14
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#3
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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Ogni lettura che ho affrontato mi ha lasciato qualcosa, alcuni libri hanno persino plasmato il mio carattere.
Ogni pagina, ogni parola, ogni riga di un libro è un mattone che si aggiunge alle fondamenta della tua conoscenza e del tuo essere
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27-09-2012, 23:27
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#4
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,687
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Credo che la lettura del VI capitolo dell'ultima parte (escluso l'epilogo) di Crime and Punishment a dodici anni sia stato uno degli eventi più importanti della mia vita. Come Candide, Shakespeare, Montale, Dante, Leopardi e almeno altri mille. Per me, quasi sempre, una pagina arriva ad essere più vera di qualsiasi altra cosa nel nostro mondo. Io nei libri ho trovato il modo di dare un senso alle cose, di far funzionare la vita in maniera ordinata, di dare uno scopo all'universo e alle cose in esso contenute. "Il mio supplizio è quando non mi sento in armonia" (neanche coi libri) direbbe il Poeta.
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27-09-2012, 23:35
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#5
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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@Rick: ma perché traduci i titoli dei libri o dei film in inglese? Ci sono anche traduzioni in italiano
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27-09-2012, 23:39
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,687
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Originariamente inviata da rainy
@Rick: ma perché traduci i titoli dei libri o dei film in inglese? Ci sono anche traduzioni in italiano
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Scusa, è vero! Ma ti giuro che non lo faccio di proposito: i film che guardo in inglese, e i libri che leggo in inglese, li chiamo col titolo inglese perché ci sono abituato (a volte neanche li conosco i titoli italiani )... Scusami di nuovo, la prossima volta li traduco.
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27-09-2012, 23:45
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#7
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Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Ovunque... e da nessuna parte...
Messaggi: 6,762
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Quote:
Originariamente inviata da Rick Blaine
Scusa, è vero! Ma ti giuro che non lo faccio di proposito: i film che guardo in inglese, e i libri che leggo in inglese, li chiamo col titolo inglese perché ci sono abituato (a volte neanche li conosco i titoli italiani)... Scusami di nuovo, la prossima volta li traduco.
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Ma figurati
L'importante è che non mi farai leggere mai più Once upon a time in America al posto di C'era una volta in America.
Per colpa del montaggio americano del film, in ordine cronologico degli eventi, Leone non ha vinto l'Oscar
Non sopporto proprio di doverlo leggere in inglese
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28-09-2012, 00:33
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,687
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Quote:
Originariamente inviata da rainy
Ma figurati
L'importante è che non mi farai leggere mai più Once upon a time in America al posto di C'era una volta in America.
Per colpa del montaggio americano del film, in ordine cronologico degli eventi, Leone non ha vinto l'Oscar
Non sopporto proprio di doverlo leggere in inglese
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C'era una volta in America non può essere scalfito da niente, è il mio film preferito (e per quanto mi riguarda il migliore di sempre): è una delle più romantiche e nobili cose concepite da mente umana. L'unica cosa che mi dispiace è che Leone si ammalò per colpa di quei porci, e per colpa loro io non potrò mai vedere l'ennesimo capolavoro del Maestro (inoltre la trama era interessantissima!) . Se qualche volta l'ho citato in inglese è perché mia madre lo chiama così. E questo vale anche per le altre cose: ad esempio, Kidnapped io non avrei la benché minima idea di come si chiami in italiano e se anche lo sapessi dovrei fare uno sforzo enorme per riuscire a non chiamarlo in inglese. A volte sembro un robot difettoso! Maledetto bilinguismo!
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28-09-2012, 01:52
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#9
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Banned
Qui dal: May 2012
Messaggi: 1,424
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
E' una cosa comune, non a caso i film sugli zombi.
In cui non mi sembra che compaiano bambini... sarà per una questione di sensibilità verso i dolci infanti o per veicolare un messaggio ben preciso?
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28-09-2012, 02:07
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#10
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 1,687
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Quote:
Originariamente inviata da Joseph
A volte si scambia la goccia per il vaso... quello che hai trovato in quel capitolo forse l'hai preso da altre parti, la lettura forse è stato solo il compimento inevitabile di qualcosa che sarebbe accaduto in altro modo.
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Oh, non avevo letto questo post: stava lì sotto nascosto!
Comunque, so che posso risultare esagerato, ma per me la lettura non è un semplice passatempo, spesso io riesco a tradurre le parole in realtà: è qualcosa di molto particolare, e per me vale più di molta parte di questo mondo. Tralasciando il fatto che io sono stato tirato su in questo modo: ogni momento della mia vita è legato a un libro in qualche modo. Di contro, anche il mio futuro lo è: io associo le cose a seconda delle mie letture. Lo so: sono strano!
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28-09-2012, 11:32
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#11
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Banned
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Circolo dei matti
Messaggi: 1,734
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Non credo che i libri siano fondamentli nella vita di un individuo. Sono importanti, ma non determinano il carattere, secondo me.
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28-09-2012, 12:57
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#12
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Intermedio
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 232
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A me è capitato qualche volta di leggere libri così "illuminanti" da dovermi fermare nella lettura per un momento, alzare gli occhi dalle pagine e dire tra me e me: "WOW!".
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28-09-2012, 14:32
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#13
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Messaggi: 5,256
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Quote:
Originariamente inviata da rainy
Ma figurati
L'importante è che non mi farai leggere mai più Once upon a time in America al posto di C'era una volta in America.
Per colpa del montaggio americano del film, in ordine cronologico degli eventi, Leone non ha vinto l'Oscar
Non sopporto proprio di doverlo leggere in inglese
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Non è vero che ci sia un linearità nel montaggio di produzione,di fatto si possono riscontrare frequenti analessi;tuttavia è vero che non ci troviamo di fronte al montaggio d'autore(peraltro concesso solo a pochissimi registi).
Il film ,a mio parere, non ha vinto l'oscar semplicemente perché a Leone non si è mai perdonato la sua trattazione del genere Western(uno dei tre generi autoctoni insieme al Gangster movie e al Music hall)sul quale gli americani pensano di aver l'ultima parola(leggasi l'intervista-tra le righe- di Clint Eastwood in occasione dell'uscita di Gli Spietati,1992)
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Ultima modifica di berserk; 28-09-2012 a 15:53.
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