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Vecchio 28-03-2012, 14:05   #1
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L'infelicità non ha niente di romantico.
Un lento sprofondare senza motivo apparente che ti logora e ti toglie ogni forza.
Alzarsi al mattino con addosso un inutile esasperante senso di angoscia, che verrebbe quasi voglia di chiudere la finestra e tornare a dormire.
Una sensazione di smarrimento totale, come se il mondo fosse cosa a parte, come se fosse un gioco cui non voglio partecipare, di cui non m'interessa farne parte.
Sentirsi soli e disperati nella solitudine della propria stanza e non avere alcuna volontà di provare un'alternativa. Qualcosa che possa cambiare la situazione: smuovere una condizione arenata da tempo indefinito.
Non ce la faccio. Non ci riesco. Perchè, in fondo... comporterebbe troppa fatica provare a uscire dal pantano in cui sono aggrovigliato.
La felicità non esiste. Non so nemmeno cos'è...la felicità.

Un terribile senso di sconforto mi pervade. Fuori c'è un sole d'un colore e d'un calore quasi insopportabile...sembra quasi voglia dirmi: "ehi, imbecille fannullone buono a nulla...bella la vita, eh? Non ti fai pena da solo? Guardati...hai due braccia, due gambe e due occhi. Sei vivo. Sei così fottutamente vivo, e te ne stai lì a marcire e rimuginare come un povero miserabile..."

Questo è quello che la gente pensa di me.
Una larva umana, un poco di buono da cui non prendere buono esempio.




Ultima modifica di maury25; 28-03-2012 a 14:39.
Vecchio 28-03-2012, 15:54   #2
Avanzato
L'avatar di ayrtonsenna
 

penso che la felicità non esiste, si puo' pero' vivere alla meno peggio, salviamo il salvabile e limitiamo i danni !!! forza
Vecchio 28-03-2012, 16:33   #3
Esperto
L'avatar di Pietro
 

esiste la serenità..la felicità è un attimo..non ho avuto il piacere di assaporarne le pillole..non ne sarò portato che ve devo dì..
Vecchio 28-03-2012, 18:59   #4
Banned
 

Mi sento di contraddirvi, la felicità esiste e la vedo quotidianamente
nelle persone che mi circondano, li invidio dal più profondo ma allo
stesso tempo gli ammiro perché vivono la loro vita come va veramente
vissuta, con amore e serenità che ricevono e ricambiano nelle loro giovani
famiglie, mi riferisco ovviamente ai miei coetanei ma anche alle coppie più giovani
che hanno avuto la fortuna di innamorarsi, sposarsi e creare le loro famiglie.
Vecchio 28-03-2012, 19:34   #5
Esperto
 

Meglio non aver mai conosciuto (o riconosciuto) la felicità sulla propria pelle piuttosto che averla sfiorata e non essere riusciti a tenerla stretta.
La felicità è un attimo e quell'attimo dopo è un pugno nello stomaco.
La mia felicità dipende dagli altri e questi altri non posso costringerli a rendermi felice.
Vecchio 28-03-2012, 19:40   #6
Banned
 

Ma no.. che non è malaccio la vita. Basta non avere pretese, non aspettarsi niente. Prendere quello che viene. Così si sopravvive abbastanza bene.
La felicità quella completa,reale, dipende anche dagli altri. Quindi è meglio non aspettarsi troppo questo tipo di felicità su cui tanto non si ha nessun potere e che viene assegnata a random ad uno ogni tot

Ultima modifica di Halastor; 28-03-2012 a 19:46.
Vecchio 28-03-2012, 20:00   #7
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Quote:
Originariamente inviata da Halastor Visualizza il messaggio
Ma no.. che non è malaccio la vita. Basta non avere pretese, non aspettarsi niente. Prendere quello che viene. Così si sopravvive abbastanza bene.
Meglio non lasciarsi coinvolgere... non chiedere più di quanto non ti arriva... perchè quando ti fai aspettative.. zac.. è lì che puntualmente arriva la mazzata e la delusione.
in parte sono d'accordo, dall'altra però senza un po' di brivido...
preferisco corteggiare una e dirle se vuole metetrsi insieme e ricevere un no, magari col sorriso che non fare assolutamente niente.
poi boh
Vecchio 28-03-2012, 20:44   #8
Banned
 

Tanto sperare che quella persona ti capisca... alla fine fa automaticamente si che ti deluda. Proprio perchè nel momento in cui tu ci speri.. in realtà sai già che non si è verificato niente ma ancora non lo riesci ad accettare.
Penso che quando incontri la persona giusta te lo farà sapere senza tante complicazioni. Io dal canto mio son sempre stato sincero, diretto più che potevo. Non ho più la forza per giochetti, non mi va di sorridere e non mi aspetto che lei lo faccia. Penso sia più logico piangere per liberarsi del peso di tutto quello che si ha passato.
Vecchio 28-03-2012, 21:03   #9
Intermedio
L'avatar di ThinkHappy
 

Che cos'è la felicità?
Osservando chi mi circonda, la felicità sembra consistere nel trovare un lavoro (di cui magari non te ne frega niente), andare in vacanza al mare una settimana all'anno, sposarsi con un uomo dal quale forse divorzierai, fare dei figli che, se non ti nascono delinquenti o rompiscatole, andranno solo ad ingrossare la fila di tutti coloro che vivono per andare a letto con la prima tipa incontrata in discoteca.


Continuarsi a farsi domande sul senso della vita, questa è l'infelicità.
Quando ti accorgi che la vita è fine a se stessa, che non fai parte di un grande piano, che la tua vita non ha uno scopo umanitario, ma soprattutto, quando capisci di essere l'unica a farti certe domande, allora ecco la tristezza.
Ti alzi al mattino, perché? Per andare a scuola
Perché vai a scuola? Perché spero di trovarmi un buon lavoro
Ti piace il tuo lavoro? No, ma devo accontentarmi... ho bisogno di soldi
Che cosa ci fai con lo stipendio? Tento di arrivare a fine mese

E' questa la vita? Una serie di inutili abitudini e rituali intervallati da dolore profondo e qualche settimana di vacanza al mare?

L'infelicità è scoprire che non si condivide nulla di tutto quello scritto qui sopra, che la vita è un insieme di insignificanti rituali, e che la tua tomba verrà dimenticata nel giro di 40 anni.
Vecchio 29-03-2012, 19:55   #10
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Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio
e che la tua tomba verrà dimenticata nel giro di 40 anni.
Forse anche meno...
Vecchio 29-03-2012, 20:16   #11
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Quote:
Originariamente inviata da ThinkHappy Visualizza il messaggio

Continuarsi a farsi domande sul senso della vita, questa è l'infelicità.
Quando ti accorgi che la vita è fine a se stessa, che non fai parte di un grande piano, che la tua vita non ha uno scopo umanitario, ma soprattutto, quando capisci di essere l'unica a farti certe domande, allora ecco la tristezza.
Purtroppo devo quotare.Credo che la vita non abbia un senso,se non quello che decidiamo noi di dargli...io sono infelice perche non ho uno scopo,un obiettivo da raggiugere...tiro a campare.Casa-lavoro-casa-lavoro.La mia vita sta tutta qui.E la cosa brutta è che non so dare un significato a questa mia esistenza,è come cercare di decifrare qualcosa che x gli altri è comprensibilissimo...gli altri vivono senza pensare,io penso e non vivo.
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