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Originariamente inviata da Wolfman
Vorrei fare una sorta di analisi per capire quanta importanza ha il temperamento con cui si nasce e il condizionamento che determina il contesto in cui si cresce durante l'infanzia e l'adolescenza (famiglia, amici, scuola..). In parole povere: timidi e introversi si nasce o ci si diventa a causa di particolari esperienze e/o condizionamenti?
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Dunque.
Io sono nato "difettoso".. non ho mai smesso di pensarlo nemmeno un pico secondo.
Detto questo, sono anche abbastanza certo, almeno nel mio caso, di essere quello che sono a causa ( o concausa) di fattori esterni.
Alla fine, sono state le situazioni e le esperienze che abbiamo avuto a formarci da piccoli.
Io sono cresciuto con condizionamenti sia da parte esterna, ma sopratutto "autoindotti" in maniera più o meno consapevole.
Un po come tutti credo.
Poi, tutto viene "mescolato" dalla propria indole e/o predisposizione a certi stati d'animo.
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Io personalmente come ho scritto nella presentazione ho ricevuto molto affetto nell'infanzia, ma forse a causa di questo fuori dal contesto familiare mi sentivo insicuro e fragile e subivo i bambini più prepotenti.. se ad esempio i miei genitori mi avessero trascurato o amato di meno sarei stato più forte?
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Guarda, io da bambino, fino alla terza elementare, ero un fifone pauroso di qualsiasi cosa. Avevo paura perfino di me stesso.
Non sopportavo i miei simili, tanto che l'asilo non l'ho fatto.
A casa ero considerato più o meno come un soprammobile e le uniche cose che mi venivano dette erano: non fare questo, non fare quello, lascia pedere che non sei capace, lascia stare che non sai farlo, stai zitto che conti meno di zero .......
Come potevo crescere in quel contesto, secondo te ????
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Cosa sarebbe cambiato se i miei si fossero comportati in maniera diversa o se le mie esperienze fossero state diverse da quelle avute ???
Difficile a dirsi. Non si può sapere. Siamo figli dei nostri successi ed insuccessi.
Siamo stati forgiati dalle esperienze, e formati nell'autostima in base a noi stessi, a come ci siamo visti allo specchio, crescendo.
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Devo dire che dopo la terza elementare, invece, qualcosa è "esploso" in me, facendo crescere la rabbia e l'intolleranza verso i miei simili.
Sono arrivato ad un paradosso: ne avevo timore e nel contempo, li odiavo e mi ci scontravo pesantemente, tanto, a volte, col finire col prevalicare gli altri a forza di "botte" ...
Non sono stato mai un violento, mai un attacca brighe, ma da una certa età in poi, se qualcuno mi attaccava o se la prendeva con me.. per me era carne morta..
Dai 7 ai 16-17 anni ho sempre avuto difficoltà nel gestire la rabbia... se esplodeva, erano cazzi amari per chi (chiunque) mi stesse intorno.
come si dice "andò cojo, cojo", botte da orbi.
Ho fatto il collegio da bambino, in prima media sono stato "espulso".....
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ah, in tutto questo, ovviamente, genitori molto "assenti" sulla via della "comprensione".
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Inoltre a 15 anni poichè studiavo pianoforte in un istituto annualmente facevano il saggio ovvero un assolo dei singoli studenti davanti a molte persone; io preso dall'ansia dell'esibizione in pubblico ebbi un clamoroso black-out (nonostante fossi preparato sul pezzo) e mi emozionai facendo un casino (mio padre si arrabbiò parecchio).
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Anche io, spesso, ho sofferto di black out di memoria. La timidezza ed il senso di inadeguatezza, sono sempre stati molto forti in me, da bambino-ragazzino.
Però questa cosa l'ho vinta!! E l'ho vinta proprio grazie alla "musica".
La musica mi ha, in un certo senso, salvato, migliorato.
Un concerto dopo l'altro, alla fine, sono riuscito a capire "le tecniche" con cui riuscivo a stare su di un palco, senza sentire la "presenza" di altre persone.
Come se la musica mi "drogasse" e mi portasse in "viaggio" verso sensazioni bellissime.
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Da allora per la vergogna non mi sono mai più esibito davanti ad altre persone.. questo può aver influito profondamente sulla mia autostima penalizzando quindi anche il rapporto con l'altro sesso?
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Invece, avresti dovuto continuare ad esibirti, magari in situazioni meno stressanti; magari affrontando piccole platee invece di grandi spazi. Cominciando con gli amici e conoscenti, per poi "allargarti" ad altri orizzonti.
Suonare è un privilegio, non sprecarlo, od almeno.. suona per te ...
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Per quanto riguarda l'altro sesso, non saprei. Credo che l'autostima sia una cosa che sappiamo benissimo "distruggere" da noi stessi.
A volte ci facciamo troppi "film".
Io sono riuscito a "correggere" l'autostima, quando ho iniziato a fregarmene degli altri.
Per quanto riguarda le donne ed il sesso, non sono mai stati il centro del mio universo, quindi non gli ho mai dato peso ed importanza tali da condizionare la mia esistenza.