Vi posto un piccolo trafiletto che ha attirato la mia attenzione.
Ecco qui sotto:
Inebriato dalla speranza
Giovanni Drogo è un giovane promettente. E’ da poco uscito dall’accademia militare con il grado di tenente e ha appena iniziato il servizio attivo. Ma le cose non vanno come previsto: il suo primo incarico di quattro anni è in un avamposto isolato, la Fortezza Bastiani, che protegge la nazione da un probabile attacco dei tartari provenienti dal deserto confinante, una posizione non molto desiderabile. La fortezza si trova a pochi giorni di cavallo dalla città; intorno c’e solo desolazione, nessuna traccia di quell'euforia sociale che un uomo della sua età cerca. Drogo pensa che il suo incarico nell’avamposto sia temporaneo, una sorta di gavetta prima che gli vengano offerte posizioni più piacevoli. Più in là, quando sarà in città, con la sua uniforme perfettamente stirata e la sua figura atletica, poche donne sapranno resistergli.
Cosa può fare Drogo in quel postaccio? Scopre un espediente per essere trasferito dopo soli quattro mesi e decide di usarlo. All’ultimo minuto, pero, Drogo rivolge uno sguardo al deserto dalla finestra
dell’infermeria e decide di proseguire il suo soggiorno. Nei muri della fortezza e nel paesaggio silenzioso c’e qualcosa che lo attira. Il fascino della fortezza e l’attesa dei nemici, la grande battaglia con i feroci tartari, diventano gradualmente la sua unica ragione di vita. L’intera fortezza e pervasa da un’atmosfera di attesa. Gli altri uomini passano il tempo scrutando l’
Orizzonte e aspettando il grande evento. Sono talmente concentrati che le rare volte in cui avvistano un animale selvaggio sulla linea dell’orizzonte lo scambiano per un attacco nemico. Per il resto della sua esistenza Drogo allunga il suo soggiorno, ritardando l’inizio della sua vita in città: trentacinque anni di pura speranza passati nella morsa dell’idea che un giorno, dalle lontane colline che nessun uomo ha mai attraversato, emergerà finalmente il nemico che lo aiuterà a mostrarsi all’altezza della situazione.
Alla fine del romanzo Drogo muore in una locanda, mentre avviene l’evento che ha aspettato per tutta la vita. Lui se lo perde.
Tratto da “Il deserto dei Tartari” di Buzzati Dino