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24-08-2017, 08:30
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#1
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 568
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E' diventata insopprimibile la voglia di andarmene da dove vivo. Vivo con mia madre e mia sorella in una cittadina dell'Umbria, vicino a una città che è molto inquinata. Da quando ho 18 anni che sto cianciando di andarmene, salvo non avere occasioni. Con mia madre e mia sorella vivo bene, sento ardere in me il dolce fuoco della quotidianità. Adesso non lavoro, lo ammetto. Sto cercando qualcosa, ma non è facile trovare e la mia non è una scusa. Se avessi un minimo appiglio....Ultimamente sto pensando con sempre maggiore insistenza di andarmene, magari cercando lavoro altrove. Ma dove andare senza soldi, senza chiederli ai miei genitori? Andare a Milano, all'avventura, senza disdegnare situazioni precarie, cercando poi lavoro, ma dove dormire nel primo periodo: per la strada??? Ma la fuga s'impone, mi chiama, quasi fosse ordinata da qualche dio che vive dentro di me. Mi dice: fuggi da qui: troverai qualcosa, anche se adesso non puoi esserne sicuro. I saggi della domenica dicono che non si deve fuggire; a schiena dritta, dicono di affrontare il gran vento che ci soffia contro. Che fuggendo, ci si porta dietro i propri problemi. Questo lo dicono loro. Ma io so che esiste il libretto di Henry Laborit, l'elogio della fuga. A volte la fuga è inevitabile. Ulisse andò in guerra, ma non fuggì da Itaca???
Ho una situazione con mio padre che non posso affrontare direttamente. Con lui devo svicolare, per mancanza di confidenza, e lui mi sottovaluta da molti anni: mi giudica meno di quello che io sento di essere. Forse mi giudica un imbecille, un povero ragazzo. Io non vivo con lui e non ci vediamo spessissimo. Ma mi sento giudicato da lui, anche a distanza.
Sottrarsi a tutto questo, cercare altrove, senza l'ansia di essere qui...
Poi nella mia città non ho gruppi di amici, e non posso contattare le vecchie conoscenze, ormai fidanzate,imborghesite... Mi sento scollato dal posto in cui abito. Sono estraneo a questa precisa località provinciale. Una grande città è qualche cosa che pulsa, che vive, un mostro buono e cattivo allo stesso tempo. Si può dormire per strada senza provocare grossi sospetti?
Passo dopo passo, percorrerei una strada diversa, evitando le trappole che mi hanno portato a vivere male questa mia realtà cittadina. Volerei, lasciando finalmente il nido. Un corpo può stare forse un mesetto senza mangiare. Il mio corpo smagrito che viaggia per le strade, in attesa di una nuova occasione, pronto a trasformare la sfortuna in fortuna.
Davvero: e se partissi come i vecchi esploratori?
Voi che fareste?
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24-08-2017, 08:39
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#2
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Banned
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,977
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Milano è molto cara,anche con un lavoro ce la si fa a stento.Poi,non è certo un luogo poco inquinato.
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24-08-2017, 10:18
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Quote:
Originariamente inviata da mike21
E' diventata insopprimibile la voglia di andarmene da dove vivo. Vivo con mia madre e mia sorella in una cittadina dell'Umbria, vicino a una città che è molto inquinata. Da quando ho 18 anni che sto cianciando di andarmene, salvo non avere occasioni. Con mia madre e mia sorella vivo bene, sento ardere in me il dolce fuoco della quotidianità. Adesso non lavoro, lo ammetto. Sto cercando qualcosa, ma non è facile trovare e la mia non è una scusa. Se avessi un minimo appiglio....Ultimamente sto pensando con sempre maggiore insistenza di andarmene, magari cercando lavoro altrove. Ma dove andare senza soldi, senza chiederli ai miei genitori? Andare a Milano, all'avventura, senza disdegnare situazioni precarie, cercando poi lavoro, ma dove dormire nel primo periodo: per la strada??? Ma la fuga s'impone, mi chiama, quasi fosse ordinata da qualche dio che vive dentro di me. Mi dice: fuggi da qui: troverai qualcosa, anche se adesso non puoi esserne sicuro. I saggi della domenica dicono che non si deve fuggire; a schiena dritta, dicono di affrontare il gran vento che ci soffia contro. Che fuggendo, ci si porta dietro i propri problemi. Questo lo dicono loro. Ma io so che esiste il libretto di Henry Laborit, l'elogio della fuga. A volte la fuga è inevitabile. Ulisse andò in guerra, ma non fuggì da Itaca???
Ho una situazione con mio padre che non posso affrontare direttamente. Con lui devo svicolare, per mancanza di confidenza, e lui mi sottovaluta da molti anni: mi giudica meno di quello che io sento di essere. Forse mi giudica un imbecille, un povero ragazzo. Io non vivo con lui e non ci vediamo spessissimo. Ma mi sento giudicato da lui, anche a distanza.
Sottrarsi a tutto questo, cercare altrove, senza l'ansia di essere qui...
Poi nella mia città non ho gruppi di amici, e non posso contattare le vecchie conoscenze, ormai fidanzate,imborghesite... Mi sento scollato dal posto in cui abito. Sono estraneo a questa precisa località provinciale. Una grande città è qualche cosa che pulsa, che vive, un mostro buono e cattivo allo stesso tempo. Si può dormire per strada senza provocare grossi sospetti?
Passo dopo passo, percorrerei una strada diversa, evitando le trappole che mi hanno portato a vivere male questa mia realtà cittadina. Volerei, lasciando finalmente il nido. Un corpo può stare forse un mesetto senza mangiare. Il mio corpo smagrito che viaggia per le strade, in attesa di una nuova occasione, pronto a trasformare la sfortuna in fortuna.
Davvero: e se partissi come i vecchi esploratori?
Voi che fareste?
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Allora parti e vai, basta che nel breve termine non torni indietro per la nostalgia di casa. Vai all'estero però, lascia perdere l'Italia.
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24-08-2017, 11:51
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#4
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Messaggi: 568
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Io voglio rimanere in Italia
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24-08-2017, 12:21
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#5
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Esperto
Qui dal: Mar 2017
Messaggi: 2,906
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Quote:
Originariamente inviata da mike21
Io voglio rimanere in Italia
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allora prova Milano, o altre città del Nord. Ricordati che sono care e ti serve un minimo di denaro da parte, come cuscinetto. Ma ti dovrai rassegnare a vivere fuori Milano.
Titolo di studio? Anni? Esperienza?
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24-08-2017, 15:27
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#6
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Esperto
Qui dal: Jul 2016
Messaggi: 1,375
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WWOOF?
Io provai ma avevo troppi problemi.
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Ultima modifica di onisco; 24-08-2017 a 15:31.
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24-08-2017, 15:43
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#7
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Principiante
Qui dal: Jul 2017
Ubicazione: padova
Messaggi: 63
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non conosco i tuoi problemi, ma per quanto mi riguarda hio scoperto che il problema è dentro di me, e posso andare anche dall'altra parte del mondo che il mio problema mi segue.
Ho sempre pensato che era il momento di cambiare, ma anche oggi, con problemi di fobia, ansia e depressione, se mi trovassi in vacanza, in qualche spiaggia, in un ambiente dove la gente si ritrova per divertirsi ... sarei lì a pensare ai miei problemi che mi porterebbero a la depressione, vivrei in ansia se devo andare a prendere un caffè al bar ...
Nel mio caso, con questi problemi, la soluzione non è cambiare città o nazione!
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