Ecco il testo della profezia delle "settanta settimane" contenuta in Daniele (9-24,27).
"Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi.
Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi.
Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate.
Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore."
Innanzitutto bisogna dire che le settimane di cui si parla non sono di giorni ma di anni e questo non è affatto strano, perché il popolo ebraico era abituato a ragione in questi termini; per esempio nella legge di Mosè, ogni settimana di anni la terra doveva essere lasciata incoltivata e ogni sette settimane di anni veniva celebrata la festa del giubileo. Detto ciò, questa profezia di Daniele risale al "primo anno di regno del sovrano dei Medi Dario", ossia il 536 a.C.; in effetti Daniele fu uno dei deportati a Babilonia e qui operò come profeta. In questa fase Gerusalemme giaceva distrutta. Il profeta Ezechiele, anch'egli tra i deportati a Babilonia, nomina Daniele e il libro di Daniele era sicuramente conosciuto ben prima della nascita di Cristo.
Daniele dice: "Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi.". Il decreto di ricostruzione di Gerusalemme risale al ventesimo anno di regno di Artaserse I, ossia il 445 a.C. (in quanto Artaserse I aveva iniziato a governare nel 465 a.C.). Da qui occorre contare "sette settimane" d'anni per vedere un "principe consacrato". A chi si riferisce? Innanzitutto l'anno profetico è di 360 gg e non di 365 gg (vedasi Apocalisse, dove 3 anni e mezzo sono 1260 giorni), 7 settimane di anni sono 48 anni "reali" e quindi si finisce al 397 a.C.; chi è quindi il principe consacrato? Si tratta di Esdra, sacerdote e scriba e capo tra i capi di Israele, personaggio visto come un secondo Mosè, a cui Artaserse II diede in quell'anno il nullaosta per tornare a Gerusalemme e rifondare lo stato ebraico. Da qui occorre contare altre sessantadue settimane di anni per arrivare alla soppressione di "un consacrato, senza colpa in lui". Contando sessantanove settimane di anni (7+62) dall'editto di Artaserse I (445 a.C), considerando che un anno profetico come detto dura 360 gg, bisogna contare tra l'editto emanato nel marzo/aprile 445 a.C. un numero di giorni pari a 69x7x360 = 173880 giorni; considerando che l'anno zero non è mai esistito ma siamo passati dall'anno -1 all'anno +1, i 173880 giorni, alla cui scadenza sarebbe "stato soppresso un consacrato, senza colpa in lui", scadono durante marzo aprile dell'anno 32 d.C.!! E qui il riferimento è palesemente a Gesu Cristo! Nel Vangelo di Luca, si dice che nel 15° anno del regno di Tiberio (quindi il 29 d.C.) Giovanni Battista cominciò a predicare e battezzare dicendo che "viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile". Il ministero di Gesu, che si fece battezzare dal Battista (e quindi non prima del 29 d.C.), inizia secondo lo stesso Vangelo di Luca, quando ha "circa 30 anni"; ora, dato che i Vangeli ci dicono che Gesu prese parte a tre feste pasquali (quindi 3 anni), è facile constatare come il 32 d.C. possa davvero essere l'anno della passione di Cristo!!
Daniele dice: "il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate. Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore." L'ultima settimana non è consecutiva alla morte di Gesu, ma va dall'inizio alla fine della guerra giudaica; guerra che è iniziata nel 67 d.C. e, come previsto da Daniele, Gerusalemme ed il tempio vengono distrutti dopo "metà settimana" (3 anni e mezzo), ossia nel 70 d.C. e la guerra finisce quando è stata espugnata l'ultima roccaforte ribelle, Masada, nel 74 d.C. e quindi dal 67 d.C. al 74 d.C: sono passati sette anni, ossia una settimana d'anni, come previsto perfettamente da Daniele. Insomma, una profezia scritta molti anni prima la nascita di Cristo e che ha trovato, incredibilmente, perfetto adempimento! Sarebbe interessante un nuovo topic che parla di tutte le profezie dell'Antico Testamento che si sono adempiute in Gesu Cristo e anche tutte le profezie adempiutesi nell'Antico Testamento, ma ne verrebbe fuori un topic immenso e sterminato...