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Vecchio 28-02-2016, 18:34   #1
Esperto
 

buongiorno a tutti.... torno a scrivere dopo diverso tempo su queste pagine per parlare e chiedere consiglio rispetto a una cosa che mi sta succedendo in questi giorni, nell'ambito dei rapporti familiari che come sempre fanno alti e bassi, per non dire acqua da tutte le parti.
a seguito di alcune vicende poco felici di questi giorni, consistenti nel fatto che a seguito di una bocciatura all'ultimo esame ho mio padre che praticamente mi ha tolto la parola senza chiedermi nemmeno come si sono svolti i fatti, mi chiedevo una cosa. che senso ha che una persona, ancora di più se appartenente alla tua famiglia, ti manifesti la propria apertura, il fatto che ti vuole stare vicino, sempre a modo suo perchè purtroppo la mia famiglia non sa cosa voglia dire l'empatia, e che si preoccupa per te e tante altre belle cose solo ed esclusivamente quando tutto va bene? tutto questo salvo poi rimangiarsi tutte le sue belle parole nei momenti di vera difficoltà, quando davvero avresti bisogno di una spalla che ti sorregga, di qualcuno che ti dica "non ti preoccupare, presto anche questo problema si risolverà" e che non ti giudichi come si giudicano i peggiori criminali, senza neanche averti dato modo di difenderti? che senso ha tutto ciò? non è ipocrisia bella e buona, specie nella misura in cui chi pone in essere certi comportamenti si professa elastico mentalmente. e ancora di più, non è incoerenza e falsità dire prima una cosa e poi farne una diametralmente opposta? io non so veramente che dire. so solo che sono deluso. e se potessi me ne scapperei il più lontano possibile. ma purtroppo non posso.
purtroppo come dicevo, nella mia famiglia l'empatia non è mai stata una dote presente.... meno che mai in mio padre.... il quale predica bene e razzola puntualmente male. e dire che stavolta gli avevo dato fiducia, sperando che non mi rompesse le scatole. e invece ancora una volta mi sbagliavo. e di grosso. avrei dovuto dire una bugia per evitare tutto ciò.... una pietosa bugia che mi avrebbe permesso di evitare problemi, ma comunque mi avrebbe fatto stare con un peso sullo stomaco.... e invece essendomi ripromesso di non iniziare l'anno con una bugia, puntando sull'onestà ho sbagliato. ed ecco i risultati.
questo è quello che è sempre successo in casa mia. basta poco perchè ti si tolga la parola. una cosa che non ho mai capito e che condanno. e che personalmente mi manda al manicomio perchè siamo nel 2016 e certe cose non dovrebbero capitare.
Vecchio 28-02-2016, 19:47   #2
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

weee bentornato

la vicenda manca di dettagli, comprendo lo sfogo, ma non ti abbattere troppo, a volte può volerci del tempo, cerca di non rispondere alla chiusura della tua famiglia con la stessa chiusura, può essere che alla fine comprendano, in teoria nel loro cuore non dovrebbero volere altro, per questo credo che a volte sia necessaria pazienza
Ringraziamenti da
mariobross (28-02-2016)
Vecchio 28-02-2016, 20:05   #3
Esperto
 

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Originariamente inviata da Inosservato Visualizza il messaggio
weee bentornato

la vicenda manca di dettagli, comprendo lo sfogo, ma non ti abbattere troppo, a volte può volerci del tempo, cerca di non rispondere alla chiusura della tua famiglia con la stessa chiusura, può essere che alla fine comprendano, in teoria nel loro cuore non dovrebbero volere altro, per questo credo che a volte sia necessaria pazienza
carissimo, bentrovato!
mah guarda, i dettagli mancano perchè in effetti è una cosa alquanto priva di logica e fondamento quella che sta capitando. cioè io a sto giro sono stato bocciato perchè mi è stata chiesta una cosa a memoria e io sono incapace, a meno di sforzi cubitali, di imparare a memoria. sentivo dentro di me che non era il caso di dirlo.... ma in cuor mio non avevo voglia di iniziare con una bugia. purtroppo sai cosa c'è? la pazienza la porto da tanto tempo. e oggi credo di essermi stufato perchè arrivare a 30 anni, con tutti i torti che ho in particolare per il discorso universitario e che ho sempre ammesso, e continuare a dover subire certi comportamenti non è facile da metabolizzare.
per il resto capisco tutte le buone intenzioni del mondo.... ma io sinceramente utilizzerei più empatia. e non solo nei miei riguardi. comunque vabbè.... passerà. così come ne sono passate tante altre.
Vecchio 07-03-2016, 12:33   #4
Banned
 

È difficile capire i comportamenti dei nostri genitori in determinate circostanze.. Purtroppo nom sempre chi dice di amarci e di aiutarci poi vuole effettivamente il nostro bene. Con questo non dico che tuo padre non ti voglia bene. Solo che è abituato a esternarlo solo quando le cose vanno bene,quando c'è da gioire e sicuramente non ha quell'empatia che gli servirebbe per andare oltre e capire effettivamentr chi ha affianco ogni giorno. Tuo padre è una persona 'materiale', da importanza hai risultati e non al percorso per arrivarci. Sarà una di quelle concezioni da vecchio stampo.
Immagino come puoi sentirti amareggiato nel dover affrontare il silenzio di tuo padre.. Che poi tanto 'silenzio' non è perché esprime risentimento e delusione.. E questo è ovvio ti ferisca.
È difficile poter dire semplicemente 'fagli capire la situazione',non credo che capirebbe al 100%. Purtroppo chi non capisce com'è andare all'università con tutte le problematiche che ci possono essere non riuscirà mai ad entrare nell'ottica. Per tuo padre l'università è come quando andavi al liceo. Basta studiare e arriva il 30. E vagli a far capire che non funziona così..
L'unica cosa da fare è ignorare e andare avanti.. Continuare con gli studi, affrontando le difficoltà curandoti poco del suo giudizio.. Magari in parte fai bene ad essere sincero.. Però forse in questo caso potresti semplicemente non tenerlo informato sulle tue cose. Quindi non ci sarebbero bugie.. se devi stare con l'ansia di passare un esame perché tuo padre non vuole altro poi diventa più dura quanto non lo è già. Sicuramente è bello gioire con i familiari quando prendi un bel voto, quando passi l'esame.. Ma io eviterei anche di dirgli quando li passi così che tutto rimanga tra te e te.. Non potrebbe andare come cosa?
Vecchio 10-03-2016, 15:26   #5
Esperto
 

Ti scrivo con molto ritardo, dovuto al fatto che nell'ultimo periodo ho duemila cose da fare e sto iniziando anche a dimenticarmi di determinate cose.
Comunque, come previsto, la situazione si è normalizzata da sola, per fortuna. Dico per fortuna perchè quella tensione che si respirava fino a qualche giorno fa è venuta meno. ormai conosco bene i miei polli e ho imparato a reagire a certe situazioni usando anche io il silenzio, proprio io che silenzioso non sono, non del tutto almeno. ovviamente però ciò non vuol dire che il problema non sia ancora attuale. purtroppo fino a che non metterò un punto fermo a questo fatto della laurea non potrò dire di aver risolto il problema, che poi è solo uno dei problemi che ho, e tra i più grossi, ma questo è un altro discorso. magari una volta risolto questo potrò finalmente respirare un pò e dimenticarmi di tutti questi anni buttati dietro ad una utopia.
comunque già il giorno dopo ho ripreso a studiare.... e sto andando avanti così facendomi anche interrogare dai collaboratori di cattedra all'università. avrei sinceramente voluto dedicarmi ad altro, e ci ho sperato fino all'ultimo di poterlo fare, ma siccome c'è stata questa eventualità e stavolta ho più tempo cercherò di fare tutto quello che posso per risolvere il problema alla radice. almeno non lascerò nulla di intentato.
comunque, fatta questa premessa.... mi pare di averne già parlato altre volte tempo fa.... purtroppo il rapporto con mio padre è sempre stato abbastanza difficoltoso, e caratterizzato da alti e bassi, come forse è quasi normale tra padre e figlio. il fatto è che lui avendo perso il padre molto presto è praticamente cresciuto senza, con tutte le conseguenze del caso. e quindi gli è sempre mancata quell'empatia necessaria a capire certi problemi.... e allora i nostri rapporti sono stati sempre alquanto tiepidi, anche se comunque lui, e di questo se ne fa un vanto, anche se credo che abbia iniziato a capire di aver sbagliato, ma ormai è troppo tardi, ha sempre fatto in modo di ripararmi da qualsiasi problema. purtroppo però è stata sempre e solo una cosa a livello materiale.... alla quale non è mai stato affiancato il sostegno psicologico.
intendiamoci, lui è una persona ottima e non mi ha mai fatto mancare niente, questo lo riconosco e gli sono grato, anzi se devo dirla tutta lui è stato quello con cui ho condiviso maggiormente determinati momenti di difficoltà e di sofferenza quando stavo male.... non si è mai sottratto a niente per me, e questo non me lo posso dimenticare, perchè magari un altro non avrebbe fatto lo stesso.
purtroppo però ha un pessimo carattere, ereditato dalla madre, e allora ogni tanto se ne esce con delle reazioni prive di senso, che puntualmente vanificano tutte le cose buone che fa. ed è difficile averci a che fare, in particolare per me che sono una persona che non ama ne cerca lo scontro.
era molto tempo che non mi succedeva di subire una cosa del genere.... speravo che non mi capitasse perchè sono situazioni che sopporto molto poco, perchè non capisco il motivo di dover togliere il saluto a una persona. cioè io a limite preferisco un chiarimento, una spiegazione.... ma il silenzio a prescindere no. non lo capisco e soprattutto lo condanno. anche perchè poi non è che uno si sia macchiato di chissà quale colpa.... certo, è stata una sconfitta, una sconfitta dopo anni e anni di problemi in una università che non faceva per me ma che ho voluto continuare a fare per non dover allontanarmi (e oggi penso che se mi fossi allontanato quando era ora adesso sarei laureato e il mio sistema nervoso sarebbe intatto), ma non credo di dover essere criminalizzato per questa ragione, anzi, si dice che le sconfitte fanno parte della vita e servano a crescere.... almeno io se fossi stato al posto suo avrei reagito diversamente, perchè poi ritengo che se uno non può stare tranquillo senza giustificarsi nemmeno in famiglia allora è finita. ma lui non lo ha fatto, anzi non si è nemmeno posto il problema di informarsi sul perchè di quello che era successo.
è da sempre che mi tocca scontrarmi con questo modo di fare, prima di mia nonna e poi suo.... e il problema è che non posso fare niente per sradicare questo modo di essere e di pensare, e quando ci ho provato non ho risolto niente.
detto questo.... stavolta non avevo voglia di iniziare l'anno con una bugia, specie perchè sto a un passo dalla fine. e devo dire di aver riposto eccessive aspettative verso di lui. pensavo che avrebbe capito ma non è stato così. forse era meglio mentire perchè le bugie fanno camminare i treni come si suol dire.... mi sarei evitato questa situazione ma comunque avrei avuto un certo peso sullo stomaco che forse avrei sopportato meglio.
in ogni caso mi convinco del fatto che la sincerità non serve a niente, anzi spesso crea solo problemi e nulla di più. e prossimamente mi regolerò di conseguenza. alla fine anche situazioni del genere servono per imparare qualcosa e per calibrare il proprio modo di essere.






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Originariamente inviata da Elle_Bishop Visualizza il messaggio
È difficile capire i comportamenti dei nostri genitori in determinate circostanze.. Purtroppo nom sempre chi dice di amarci e di aiutarci poi vuole effettivamente il nostro bene. Con questo non dico che tuo padre non ti voglia bene. Solo che è abituato a esternarlo solo quando le cose vanno bene,quando c'è da gioire e sicuramente non ha quell'empatia che gli servirebbe per andare oltre e capire effettivamentr chi ha affianco ogni giorno. Tuo padre è una persona 'materiale', da importanza hai risultati e non al percorso per arrivarci. Sarà una di quelle concezioni da vecchio stampo.
Immagino come puoi sentirti amareggiato nel dover affrontare il silenzio di tuo padre.. Che poi tanto 'silenzio' non è perché esprime risentimento e delusione.. E questo è ovvio ti ferisca.
È difficile poter dire semplicemente 'fagli capire la situazione',non credo che capirebbe al 100%. Purtroppo chi non capisce com'è andare all'università con tutte le problematiche che ci possono essere non riuscirà mai ad entrare nell'ottica. Per tuo padre l'università è come quando andavi al liceo. Basta studiare e arriva il 30. E vagli a far capire che non funziona così..
L'unica cosa da fare è ignorare e andare avanti.. Continuare con gli studi, affrontando le difficoltà curandoti poco del suo giudizio.. Magari in parte fai bene ad essere sincero.. Però forse in questo caso potresti semplicemente non tenerlo informato sulle tue cose. Quindi non ci sarebbero bugie.. se devi stare con l'ansia di passare un esame perché tuo padre non vuole altro poi diventa più dura quanto non lo è già. Sicuramente è bello gioire con i familiari quando prendi un bel voto, quando passi l'esame.. Ma io eviterei anche di dirgli quando li passi così che tutto rimanga tra te e te.. Non potrebbe andare come cosa?
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