Ti scrivo con molto ritardo, dovuto al fatto che nell'ultimo periodo ho duemila cose da fare e sto iniziando anche a dimenticarmi di determinate cose.
Comunque, come previsto, la situazione si è normalizzata da sola, per fortuna. Dico per fortuna perchè quella tensione che si respirava fino a qualche giorno fa è venuta meno. ormai conosco bene i miei polli e ho imparato a reagire a certe situazioni usando anche io il silenzio, proprio io che silenzioso non sono, non del tutto almeno. ovviamente però ciò non vuol dire che il problema non sia ancora attuale. purtroppo fino a che non metterò un punto fermo a questo fatto della laurea non potrò dire di aver risolto il problema, che poi è solo uno dei problemi che ho, e tra i più grossi, ma questo è un altro discorso. magari una volta risolto questo potrò finalmente respirare un pò e dimenticarmi di tutti questi anni buttati dietro ad una utopia.
comunque già il giorno dopo ho ripreso a studiare.... e sto andando avanti così facendomi anche interrogare dai collaboratori di cattedra all'università. avrei sinceramente voluto dedicarmi ad altro, e ci ho sperato fino all'ultimo di poterlo fare, ma siccome c'è stata questa eventualità e stavolta ho più tempo cercherò di fare tutto quello che posso per risolvere il problema alla radice. almeno non lascerò nulla di intentato.
comunque, fatta questa premessa.... mi pare di averne già parlato altre volte tempo fa.... purtroppo il rapporto con mio padre è sempre stato abbastanza difficoltoso, e caratterizzato da alti e bassi, come forse è quasi normale tra padre e figlio. il fatto è che lui avendo perso il padre molto presto è praticamente cresciuto senza, con tutte le conseguenze del caso. e quindi gli è sempre mancata quell'empatia necessaria a capire certi problemi.... e allora i nostri rapporti sono stati sempre alquanto tiepidi, anche se comunque lui, e di questo se ne fa un vanto, anche se credo che abbia iniziato a capire di aver sbagliato, ma ormai è troppo tardi, ha sempre fatto in modo di ripararmi da qualsiasi problema. purtroppo però è stata sempre e solo una cosa a livello materiale.... alla quale non è mai stato affiancato il sostegno psicologico.
intendiamoci, lui è una persona ottima e non mi ha mai fatto mancare niente, questo lo riconosco e gli sono grato, anzi se devo dirla tutta lui è stato quello con cui ho condiviso maggiormente determinati momenti di difficoltà e di sofferenza quando stavo male.... non si è mai sottratto a niente per me, e questo non me lo posso dimenticare, perchè magari un altro non avrebbe fatto lo stesso.
purtroppo però ha un pessimo carattere, ereditato dalla madre, e allora ogni tanto se ne esce con delle reazioni prive di senso, che puntualmente vanificano tutte le cose buone che fa. ed è difficile averci a che fare, in particolare per me che sono una persona che non ama ne cerca lo scontro.
era molto tempo che non mi succedeva di subire una cosa del genere.... speravo che non mi capitasse perchè sono situazioni che sopporto molto poco, perchè non capisco il motivo di dover togliere il saluto a una persona. cioè io a limite preferisco un chiarimento, una spiegazione.... ma il silenzio a prescindere no. non lo capisco e soprattutto lo condanno. anche perchè poi non è che uno si sia macchiato di chissà quale colpa.... certo, è stata una sconfitta, una sconfitta dopo anni e anni di problemi in una università che non faceva per me ma che ho voluto continuare a fare per non dover allontanarmi (e oggi penso che se mi fossi allontanato quando era ora adesso sarei laureato e il mio sistema nervoso sarebbe intatto), ma non credo di dover essere criminalizzato per questa ragione, anzi, si dice che le sconfitte fanno parte della vita e servano a crescere.... almeno io se fossi stato al posto suo avrei reagito diversamente, perchè poi ritengo che se uno non può stare tranquillo senza giustificarsi nemmeno in famiglia allora è finita. ma lui non lo ha fatto, anzi non si è nemmeno posto il problema di informarsi sul perchè di quello che era successo.
è da sempre che mi tocca scontrarmi con questo modo di fare, prima di mia nonna e poi suo.... e il problema è che non posso fare niente per sradicare questo modo di essere e di pensare, e quando ci ho provato non ho risolto niente.
detto questo.... stavolta non avevo voglia di iniziare l'anno con una bugia, specie perchè sto a un passo dalla fine. e devo dire di aver riposto eccessive aspettative verso di lui. pensavo che avrebbe capito ma non è stato così. forse era meglio mentire perchè le bugie fanno camminare i treni come si suol dire.... mi sarei evitato questa situazione ma comunque avrei avuto un certo peso sullo stomaco che forse avrei sopportato meglio.
in ogni caso mi convinco del fatto che la sincerità non serve a niente, anzi spesso crea solo problemi e nulla di più. e prossimamente mi regolerò di conseguenza. alla fine anche situazioni del genere servono per imparare qualcosa e per calibrare il proprio modo di essere.
Quote:
Originariamente inviata da Elle_Bishop
È difficile capire i comportamenti dei nostri genitori in determinate circostanze.. Purtroppo nom sempre chi dice di amarci e di aiutarci poi vuole effettivamente il nostro bene. Con questo non dico che tuo padre non ti voglia bene. Solo che è abituato a esternarlo solo quando le cose vanno bene,quando c'è da gioire e sicuramente non ha quell'empatia che gli servirebbe per andare oltre e capire effettivamentr chi ha affianco ogni giorno. Tuo padre è una persona 'materiale', da importanza hai risultati e non al percorso per arrivarci. Sarà una di quelle concezioni da vecchio stampo.
Immagino come puoi sentirti amareggiato nel dover affrontare il silenzio di tuo padre.. Che poi tanto 'silenzio' non è perché esprime risentimento e delusione.. E questo è ovvio ti ferisca.
È difficile poter dire semplicemente 'fagli capire la situazione',non credo che capirebbe al 100%. Purtroppo chi non capisce com'è andare all'università con tutte le problematiche che ci possono essere non riuscirà mai ad entrare nell'ottica. Per tuo padre l'università è come quando andavi al liceo. Basta studiare e arriva il 30. E vagli a far capire che non funziona così..
L'unica cosa da fare è ignorare e andare avanti.. Continuare con gli studi, affrontando le difficoltà curandoti poco del suo giudizio.. Magari in parte fai bene ad essere sincero.. Però forse in questo caso potresti semplicemente non tenerlo informato sulle tue cose. Quindi non ci sarebbero bugie.. se devi stare con l'ansia di passare un esame perché tuo padre non vuole altro poi diventa più dura quanto non lo è già. Sicuramente è bello gioire con i familiari quando prendi un bel voto, quando passi l'esame.. Ma io eviterei anche di dirgli quando li passi così che tutto rimanga tra te e te.. Non potrebbe andare come cosa?
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