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13-05-2018, 13:08
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#1
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Vi e' mai capitato di apparire l'esatto opposto di come pensiate essere? Cioè commenti altrui che vi han lasciato di sasso proprio perché sono diversi di quello che pensate e/o di cui siete convinti di essere?
Come li avete giustificati?
Nel caso della timidezza io ne ho una marea...mi han detto spesso delle cose totalmente lontane dalla timidezza. Quando però mi "fido" del parere altrui succede sempre che faccio performance da fobico totale. La convinzione deve partire sempre da me...purtroppo è disarmante a volte, perché se la mia testa dice che non valgo nulla, non c'è verso di ragionare diversamente, supporto la convinzione fino alla morte.
Quindi il giudice di me stesso, quello che ha il parere finale sono sempre io.
Qualcuno e' più influenzabile da pareri esterni? Oppure le redini le avete sempre voi sia per stritolarvi che per viaggiare veloci?
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13-05-2018, 13:10
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#2
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Quindi il giudice di me stesso, quello che ha il parere finale sono sempre io.
Qualcuno e' più influenzabile da pareri esterni? Oppure le redini le avete sempre voi sia per stritolarvi che per viaggiare veloci?
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Cioé se all'esame di guida ti bocciano riesci a darti la patente da solo?
Il parere finale non lo possiamo mai avere noi in un mucchio di faccende.
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13-05-2018, 13:16
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#3
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Le sfumature della percezione mentale sono più evanescenti di un parcheggio ad s, o di un innesto di marcia, e soprattutto decisamente contraddittorie. Quindi la metafora non regge...
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Ultima modifica di Crystal; 13-05-2018 a 13:25.
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13-05-2018, 13:32
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2013
Ubicazione: Bologna
Messaggi: 5,040
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Uguale a te, anche se qualcuno ogni tanto dice quel che penso di me, confermando le mie fisse ( se lo sono), mentre in molti dicono il totale opposto. Ma secondo me nella mia testa sono rimasto ad anni fa dove effettivamente apparivo come mi immagino di essere, ma ora avendoci un po' fatto d'abitudine non lo do più a vedere, perciò in parte sicuramente avrò una visione distorta di me.
Comunque per me incide quello che penso io, i commenti altrui al massimo possono farmi piacere lì per lì se dcono quello che vorrei essere.
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13-05-2018, 13:43
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,943
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Alcune cose su me stessa ,ad oggi,le so con certezza.
E non sono cosí perchè le penso io, ma perchè sono verità.
Su queste cose la gente può dirmi ciò che vuole,non cambio la mia opinione.Può farmi piacere se gli altri mi dicono che alcune cose non si vedono,tipo"non sembri fobica",ma quel che è resta quel che è.
La maggior parte delle persone mi conosce superficialmente, e ha scarsa conoscenza dei miei problemi, e quindi il loro feedback conta fino a un certo punto.
Se ricevo complimenti o attestazioni di stima sono comunque contenta.Dovrei essere meno dipendente dal giudizio altrui e riconoscermi valore da sola,ma non mi riesce
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13-05-2018, 14:14
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#6
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: nebbia
Messaggi: 2,355
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I pareri esterni m' infastidiscono, non m' interessano, non ci bado piu' di tanto. Penso di avere
abbastanza conoscenza di me da non dover considerare
cio' che dicono gli altri. Son sempre gli stessi. Se dicono
che sono un bravo ragazzo tranquillo, significa friendzone (donne); se dicono che ho una testa dura e non seguo consigli e perche' vogliono mettermelo in quel posto; se dicono che ho fatto bene qualcosa e' invidia e vogliono sapere come ho fatto.
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13-05-2018, 14:30
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#7
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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In questo campo, ogni cosa accade dentro di me, quindi è sempre la mia interpretazione ciò che prevale.
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13-05-2018, 14:52
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#8
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Le sfumature della percezione mentale sono più evanescenti di un parcheggio ad s, o di un innesto di marcia, e soprattutto decisamente contraddittorie. Quindi la metafora non regge...
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Quel che volevo dire è che se sei soltanto tu a giudicare quel che fai e ignori i feed-back esterni basandoti su delle tue idee scollegate da quel che succede effettivamente non penso che riesci a far molto, può essere che non ci riesci in ogni caso ma se fai così non te ne accorgi nemmeno.
Cerchi di costruire un ponte, questo crolla, e qualcuno ti fa notare anche magari che è crollato e tu poi pensi che sono più fondamentali le tue regole interne di ingegneria rispetto ai feed-back negativi "guarda che il ponte così crolla, quello che ha costruito è crollato, qualcosa non va" che fino ad ora attestano una tua forma di incapacità (che forse poi in futuro potrebbe essere colmata, certo che se fai errori a ripetizione non so quanto sia realistico scommettere sulla cosa o magari provare a dedicarsi ad altro).
Se ignori la cosa e ti dici "sono un grande ingegnere e sicuramente posso diventarlo" al di là di questi feed-back non è detto che poi le cose funzioneranno per forza.
Per questo alla fine il giudizio finale sul nostro operato lo danno sempre i feed-back secondo me (umani e non umani, a seconda dell'obiettivo) e non quel che pensiamo noi.
Un feed-back non può provenire da noi per definizione, non possiamo dirci di aver fatto bene indipendentemente da certe variabili esterne. I valori che assumono certe variabili esterne rappresentano i feed-back, ed in certi contesti, se l'obiettivo è relazionale, i feed-back umani, ossia i giudizi delle persone che ci stanno attorno, non si possono ignorare.
Se vuoi che un tuo libro sia letto da molte persone e vuoi che lo comprino, che senso ha ignorare il fatto che quasi nessuno lo ha comprato (nonostante la pubblicità) e il libro ha ricevuto solo recensioni negative e così via, se poi in fin dei conti a te questo interessava ottenere?
Come fai a dire in contesti del genere che "il giudice di me stesso, quello che ha il parere finale sono sempre io"?
In che senso dovrebbe esser vera questa cosa?
Dovresti affermare che hai centrato l'obiettivo (relativo al tuo desiderio di popolarità) anche se poi in sostanza l'hai mancato?
Alla fine riesci a capire di aver fallito in questi contesti proprio in relazione a dei giudizi di altre persone, non è che il verdetto finale poi è tuo, mi sembra una cosa falsa questa perché il tuo giudizio non è indipendente da quello degli altri in molti contesti, dici di aver le redini in mano quando poi magari sei il cavallo imbrigliato in queste redini.
Il giudizio degli altri io non lo ignoro perché in senso pragmatico non si può ignorare né risulta possibile rendere il proprio indipendente da questo. Come faccio a giudicarmi adesso un grande amante se nessuna donna ne vuol sapere di stare con me manco per andare a prendere un caffé? Sono io a poter decidere che qualità dovrebbe avere un buon amante?
Io non sento di aver le redini in mano, ma in base a quel che ho visto non le hanno neanche altre persone dato che in genere poi si adattano, mica riescono a modificare facilmente tutto il genere femminile.
Stile Renzi e Partito Democratico.
Forze politiche senza appoggio o che ignorano l'assenza di questo appoggio (perché non è importante il giudizio degli elettori è importante il proprio) finiscono con lo sparire e non esistere proprio.
E' come se si volesse coniare una nuova moneta (i soldi del monopoli magari), sì in privato puoi farlo e giocare da solo, ma in pratica questi soldi non ti servono a nulla perché nessuno li accetterebbe come elementi di scambio. Quel che fa star male le persone è lo scarso valore sociale, questo valore non può darselo da solo nessuno, il valore privato ce l'hanno tutti, tutti magari si mettono al primo posto, ma son due cose diverse.
Non si ha in mano alcun giudizio libero ed indipente in relazione al proprio valore sociale.
Così come un solo individuo non può dare un valore di scambio a piacere a quel che gli pare (e darlo significa che la cosa viene riconosciuta anche da altri, altrimenti non ha senso parlare di questo valore), così un solo individuo non può giudicarsi da solo, questo valore esiste nel momento in cui anche altre persone lo riconoscono.
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Ultima modifica di XL; 13-05-2018 a 16:15.
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13-05-2018, 18:03
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#9
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Esperto
Qui dal: Apr 2018
Messaggi: 662
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esempi negativi tanti, troppi. Me li sono spiegati dicendomi che le opinioni degli altri li aveva influenzati, un circolo vizioso.
esempio positivo solo uno, una ragazza mi disse che ero una brava persona e le faceva piacere quando c'ero anche io nelle uscite di gruppo, rimasi sconvolto.
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13-05-2018, 18:14
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#10
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Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 3,865
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Dicono che i principali problemi mentali sono legati ad una errata percezione di sé stessi, sia in senso positivo (es. narcisismo patologico) che negativo (distimia, depressione).
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13-05-2018, 22:42
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#11
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Grazie del link Mirco, è interessante ma nel mio caso trovo correlazione solo nel fatto di essere stato precoce nel cavarmela da solo, ma non per sopperire a qualche mancanza, più che altro per questioni caratteriali e perché percepivo un grande affetto da parte dei miei genitori e quindi volevo far di tutto per cercare di ricambiare in qualche modo, facendo l'adulto e non il bambino viziato.
L'affetto dei miei l'ho sempre percepito in quantità industriale.
Il mio dubbio era riferito al fatto di non capire bene i feedback altrui per quanto riguarda il mio lvl di interazione, e visto il trauma di dep e fobia, di farmi condizionare sempre dal mio passato e non prendere per buoni i feedback positivi altrui.
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13-05-2018, 22:52
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#12
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Quel che volevo dire è che se sei soltanto tu a giudicare quel che fai e ignori i feed-back esterni basandoti su delle tue idee scollegate da quel che succede effettivamente non penso che riesci a far molto, può essere che non ci riesci in ogni caso ma se fai così non te ne accorgi nemmeno.
Cerchi di costruire un ponte, questo crolla, e qualcuno ti fa notare anche magari che è crollato e tu poi pensi che sono più fondamentali le tue regole interne di ingegneria rispetto ai feed-back negativi "guarda che il ponte così crolla, quello che ha costruito è crollato, qualcosa non va" che fino ad ora attestano una tua forma di incapacità (che forse poi in futuro potrebbe essere colmata, certo che se fai errori a ripetizione non so quanto sia realistico scommettere sulla cosa o magari provare a dedicarsi ad altro).
Se ignori la cosa e ti dici "sono un grande ingegnere e sicuramente posso diventarlo" al di là di questi feed-back non è detto che poi le cose funzioneranno per forza.
Per questo alla fine il giudizio finale sul nostro operato lo danno sempre i feed-back secondo me (umani e non umani, a seconda dell'obiettivo) e non quel che pensiamo noi.
Un feed-back non può provenire da noi per definizione, non possiamo dirci di aver fatto bene indipendentemente da certe variabili esterne. I valori che assumono certe variabili esterne rappresentano i feed-back, ed in certi contesti, se l'obiettivo è relazionale, i feed-back umani, ossia i giudizi delle persone che ci stanno attorno, non si possono ignorare.
Se vuoi che un tuo libro sia letto da molte persone e vuoi che lo comprino, che senso ha ignorare il fatto che quasi nessuno lo ha comprato (nonostante la pubblicità) e il libro ha ricevuto solo recensioni negative e così via, se poi in fin dei conti a te questo interessava ottenere?
Come fai a dire in contesti del genere che "il giudice di me stesso, quello che ha il parere finale sono sempre io"?
In che senso dovrebbe esser vera questa cosa?
Dovresti affermare che hai centrato l'obiettivo (relativo al tuo desiderio di popolarità) anche se poi in sostanza l'hai mancato?
Alla fine riesci a capire di aver fallito in questi contesti proprio in relazione a dei giudizi di altre persone, non è che il verdetto finale poi è tuo, mi sembra una cosa falsa questa perché il tuo giudizio non è indipendente da quello degli altri in molti contesti, dici di aver le redini in mano quando poi magari sei il cavallo imbrigliato in queste redini.
Il giudizio degli altri io non lo ignoro perché in senso pragmatico non si può ignorare né risulta possibile rendere il proprio indipendente da questo. Come faccio a giudicarmi adesso un grande amante se nessuna donna ne vuol sapere di stare con me manco per andare a prendere un caffé? Sono io a poter decidere che qualità dovrebbe avere un buon amante?
Io non sento di aver le redini in mano, ma in base a quel che ho visto non le hanno neanche altre persone dato che in genere poi si adattano, mica riescono a modificare facilmente tutto il genere femminile.
Stile Renzi e Partito Democratico.
Forze politiche senza appoggio o che ignorano l'assenza di questo appoggio (perché non è importante il giudizio degli elettori è importante il proprio) finiscono con lo sparire e non esistere proprio.
E' come se si volesse coniare una nuova moneta (i soldi del monopoli magari), sì in privato puoi farlo e giocare da solo, ma in pratica questi soldi non ti servono a nulla perché nessuno li accetterebbe come elementi di scambio. Quel che fa star male le persone è lo scarso valore sociale, questo valore non può darselo da solo nessuno, il valore privato ce l'hanno tutti, tutti magari si mettono al primo posto, ma son due cose diverse.
Non si ha in mano alcun giudizio libero ed indipente in relazione al proprio valore sociale.
Così come un solo individuo non può dare un valore di scambio a piacere a quel che gli pare (e darlo significa che la cosa viene riconosciuta anche da altri, altrimenti non ha senso parlare di questo valore), così un solo individuo non può giudicarsi da solo, questo valore esiste nel momento in cui anche altre persone lo riconoscono.
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D'accordo su tutto, ma il punto è che il pensiero di un fobico è condizionato, e che questa condizione è irrazionale. Quindi il giudice di se stesso è sempre irrimediabilmente lui (parlando di contesti sociali, perché è quello a cui mi riferivo nel mio caso)perché la fobia sociale è una dogana imprescindibile per ogni pensiero, evento, giudizio collegato alla socialità...da li si passa e da li si paga ogni volta dazio...ed il giudizio è sempre negativo. Se l'interpretazione è fatta su basi di fobia sociale, va da sé che il parere sulle nostre performance fa sempre schifo, i pareri taciti altrui sono sempre negativi, e quelli positivi odorano di perculata.
Quindi l'inversione di marcia passa proprio nel mettersi nelle condizioni di essere giudici di se stessi più neutri, più razionali e meno direzionati dai pareri altrui, perché il parere altrui viene sempre metabolizzato male quando c'è una fobia o un problema di socialità di fondo.
Se in questa neutralità la si riempie di un po di orgoglio e di autostima, la bilancia alla lunga si equilibra da sé.
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13-05-2018, 23:30
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#13
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Milano
Messaggi: 5,746
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Mi lascio influenzare molto. Sono tendenzialmente insicuro, e quando questa insicurezza trova dall'altra parte un riscontro mi inibisco. Questo funge da profezia autoavverante, e mi impedisce di esprimermi al 100% delle mie possibilità.
Mentre nel caso in cui mi sento sicuro, riesco a tirar fuori il massimo da me stesso, risultando in certi casi irriconoscibile.
Tuttavia non influisce tanto il feedback verbale esplicito, quanto la mia percezione rispetto all'altrui accettazione. In sé le parole possono far ben poco.
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13-05-2018, 23:43
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#14
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
D'accordo su tutto, ma il punto è che il pensiero di un fobico è condizionato, e che questa condizione è irrazionale. Quindi il giudice di se stesso è sempre irrimediabilmente lui (parlando di contesti sociali, perché è quello a cui mi riferivo nel mio caso)perché la fobia sociale è una dogana imprescindibile per ogni pensiero, evento, giudizio collegato alla socialità...da li si passa e da li si paga ogni volta dazio...ed il giudizio è sempre negativo.
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Per me bisognerebbe fare degli esperimenti per dimostrarlo questo. Facciamo percepire ad una persona che è stata definita fobica che riesce ad ottenere certe cose, voglio vedere proprio poi se il suo giudizio rimane comunque negativo.
Se è irrazionale e condizionato questo giudizio ed il giudice è interno, anche se la persona ottenesse lavoro ben stipendiato, donne, amicizie e via dicendo dovrebbe rimanere tale... Negativo.
Io ci credo poco, sono scettico nei confronti di queste interpretazioni.
L'autostima poi per me è legata alla percezione della propria efficacia (in relazione a quella di diversi altri) o di caratteristiche che si osserva che sono effettivamente apprezzate (o in senso economico, o amoroso e così via) non è un motore interno che si regge sul nulla. L'autostima è qualcosa che dipende dall'esterno e da una serie di fattori reali.
Può essere comunque che si ha una percezione distorta proprio dell'esterno, in tal senso poi ci troviamo.
Ma non è la stima di sé che deve cambiare, dovrebbe cambiare la rappresentazione della realtà sociale (e di altro tipo), poi in seguito cambierebbe di conseguenza anche la stima di sé ed il valore che il giudice interno assegna (giudice interno che altro non è che una duplicazione interna di quello che si crede esterno).
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Ultima modifica di XL; 13-05-2018 a 23:53.
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13-05-2018, 23:49
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#15
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Banned
Qui dal: Jan 1970
Messaggi: 449
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mi viene in mente l'anno scorso.
senza entrare nel dettaglio, avevo a che fare con VIP americani e relativo management e a fine rapporto lavorativo mi hanno detto tra le altre cose "thanks for your coolness", intendendo non solo che fossi una persona a posto, ma anche che avessi gestito tutte le loro cose e li avessi rappresentati con i clienti italiani concon massima professionalità in ogni occasione.
la cosa mi ha stupito, e mi ha fatto pensare che la mia incapacità di riuscire a farmi coinvolgere può apparire da fuori come grande professionalità e maturità. in realtà è solo profondo disagio che mi impedisce di legare con il prossimo, dentro di me vorrei ma le preoccupazioni sono troppe e divento estremamente distaccato.
per lo stesso motivo (incapacità relazionale e comunicativa) nel corso del tempo, familiari hanno pensato non avessi sogni né speranze, amici hanno pensato mi piacesse stare solo, donne hanno pensato non tenessi al nostro rapporto. che merda la mia vita...
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13-05-2018, 23:51
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#16
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Esperto
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Near Milan
Messaggi: 3,986
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Quote:
Originariamente inviata da XL
Per me bisognerebbe fare degli esperimenti per dimostrarlo questo. Facciamo percepire ad una persona che è stata definita fobica che riesce ad ottenere certe cose, voglio vedere proprio poi se il suo giudizio rimane comunque negativo.
Se è irrazionale e condizionato questo giudizio ed il giudice è interno, anche se la persona ottenesse lavoro ben stipendiato, donne, amicizie e via dicendo dovrebbe rimanere tale... negativo
Io ci credo poco, sono scettico nei confronti di queste interpretazioni.
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Credici, ci stai parlando
Io non ho la condizione base da fobico...la depressione (indotta) mi ha portato a soffrirne. Ma lo strascico, nonostante sia tornato su molte cose a livelli antecedenti dep (e quindi fs) mi frena ancora su molti ambiti.
Ho ripreso abitudini caratteriali che rispecchiavano il Crystal prima di questi eventi...e nonostante questo il mio giudizio a volte è negativo...perché aver vissuto la fobia sociale cozza contro la mia personalità di base...La personalità si scontra con l'irrazionalità della paura del socializzare. A volte mi vengono dei flash in cui mi ricordo che devo avere ansia per le situazioni sociali...fai te.
Quote:
L'autostima poi per me è legata alla percezione della propria efficacia (in relazione a quella di diversi altri) o di caratteristiche che si osserva che sono effettivamente apprezzate (o in senso economico, o amoroso e così via) non è un motore interno che si regge sul nulla. L'autostima è qualcosa che dipende dall'esterno e da una serie di fattori comunque.
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Si, ma anche un fobico ha caratteristiche che sa che sono apprezzate...ce ne sono a decine di esempi, anche nello spazio sociale.
Se l'autostima fosse a zero assoluto, saremmo sul fondo di un fiume o nella migliore delle ipotesi a letto come dei vegetali.
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Ultima modifica di Crystal; 13-05-2018 a 23:58.
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13-05-2018, 23:53
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#17
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Ubicazione: Via da qui
Messaggi: 1,729
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Alcune persone mi hanno trovato molto socievole e quando dicevo loro che sono , in realtà, timido e introverso facevano fatica a credermi.
Ho confessato ad alcuni miei amici del mio essere ansioso, quasi fosse lapalissiano ma ho ricevuto in cambio risposte dubbiose.
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14-05-2018, 01:00
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#18
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Ubicazione: Sottozero
Messaggi: 749
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Nel mio caso incide sicuramente di più il mio feedback. Sorprendentemente ho scoperto, tramite osservazioni altrui, che ad alcuni appaio sicura e socievole... esattamente il contrario di come mi sento nel momento in cui sono a contatto con altre persone.
Allo stesso modo so che altre persone hanno individuato i miei problemi a socializzare o comunque relazionarsi.
Fatto sta che mi sono rotta i co***oni di farmi tutte ste pippe mentali e vorrei avere almeno qualche amicizia.
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14-05-2018, 07:35
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#19
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Esperto
Qui dal: Aug 2006
Ubicazione: Campania
Messaggi: 8,246
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Quote:
Originariamente inviata da Crystal
Si, ma anche un fobico ha caratteristiche che sa che sono apprezzate...ce ne sono a decine di esempi, anche nello spazio sociale.
Se l'autostima fosse a zero assoluto, saremmo sul fondo di un fiume o nella migliore delle ipotesi a letto come dei vegetali.
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Comunque dipende anche da cosa si vuole ottenere. Se vuoi diventare capo di stato (è un esempio estremo), anche se l'autostima non è a zero, con le capacità che hai lo stesso poi magari valuti che non ci puoi riuscire o ci puoi riuscire con scarse probabilità.
Insomma poi se si sa già che sono apprezzate e sono apprezzate certe caratteristiche che si possiedono, il giudice interno cosa c'entra visto che giudica correttamente?
Questo giudice interno bisogna allinearlo a quello esterno o no? O bisogna farlo diventare tale fa farci valutare attraenti 8 anche se poi mediamente lo siamo 6?
Perché poi può essere che la salute dipende dal fatto che si coltivano illusioni, anche questa cosa potrebbe esser vera.
Io personalmente in certi ambiti non ho mai ricevuto apprezzamenti o segnali positivi, anzi, ora cosa dovrei fare per modificare la percezione di me in questi ambiti?
Dirmi che è tutto falso e che l'assenza di apprezzamenti e di stima (e soltanto quella di giudizi negativi) dipende dalla mia immaginazione? O spiegare la cosa col fatto che io sono fatto in un certo modo e se resto così come son fatto ora questi apprezzamenti e questa stima non posso riceverli?
Quale delle due spiegazioni risulta corretta?
Visto che poi anche quando vado dallo psicoterapeuta questo cerca di convincermi a cambiare (ad esempio facendomi notare che ho un certo tipo di postura, che sono pallido e dovrei prendere più sole e cose del genere), non posso credere che è il giudice interno in errore quando continua a dirmi "queste caratteristiche non vanno" quando poi rileva solo la percezione sociale media di queste caratteristiche.
Poi lo psicoterapeuta parallelamente mi dice le stesse cose che dici tu, "il giudice è interno, siamo noi a dirci certe cose e a non validarci quando poi in concreto risultiamo validi", solo che io a questo punto penso che sia solo una presa per i fondelli.
Bisogna coerentemente scegliere la linea da seguire, se è vero che è il giudice interno a sbagliarsi allora andiamo bene già così come siamo socialmente, è la nostra percezione della realtà che è distorta, non dobbiamo parlare di più, non dobbiamo cambiare postura, non dobbiamo curarci meglio e così via, queste son tutte cose inutili che non servono, è il giudice interione che non capisce un tubo ed è scollato da quello sociale, anche se abbiamo queste caratteristiche siamo ritenuti ottimi partner sessuali e così via, siamo noi a non accorgerci di avere file di pretendenti che ci piacciono ed interessano.
Poi inizio a pensare che questa teoria è una teoria messa su per intortarmi, mi si vuol convincere a cambiare certi aspetti esteriori, interiori e così via dicendomi che il motore giudicante di partenza è mio quando poi io ho soltanto valutato come vengo percepito in certi ambiti e se fosse per me e solo per me, me ne sbatterei altamente di tutto se potessi ottenere comunque certe cose che mi mancano.
Certe spiegazioni io così le percepisco come false, la spiegazione deve reggersi su dei fatti, se ci sono addirittura fatti che la contraddicono, la spiegazione cede e cade.
Non si dovrebbe far leva in alcun modo su certi cambiamenti se la spiegazione corretta è quella relativa al giudice interno scollato. Se si cerca di fare più manovre distinte di questo tipo, si invalida la spiegazione di partenza.
Per me sarebbe estremamente gratificante credere che è soprattutto il giudice interno a sbagliarsi, non dovrei fare quasi nulla (cercare di scalare certe gerarchie sociali ad esempio) per ottenere effettivamente quel che mi manca.
Sono già stimato ora molto socialmente e non me ne accorgo.
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Ultima modifica di XL; 14-05-2018 a 08:54.
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14-05-2018, 09:29
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#20
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Esperto
Qui dal: Sep 2016
Ubicazione: Italia
Messaggi: 4,240
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Perche' il giudizio altrui e' cosi importante?
Se ho un amico che prima o dopo gli scappa un commento negativo sulla mia persona magari pure sbagliato con me l'amicizia ha durata breve.
Non puoi fare l'amico e poi dirmi che ti faccio pena, che mi vedi un po' " ritardato" e altre cazzate simili in passato e' successo pero' molti anni fa.
Il giudizio degli altri incide molto ma serve per selezionare la gente, quella che deve stare lontano da noi. Il giudizio personale e' quello che deve contare di piu'.
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