Ho ormai preso coscienza che vivo praticamente sempre all'interno di situazioni strutturate. Non appena "esco da seminato", vado in crisi.
Sempre il solito gruppo di amici, sempre le solite cose da fare, e prima di fare un passo devo essere preceduto oppure ho bisogno di qualcuno che mi indichi la strada.
Una delle frasi che più mi ha paralizzato è il "non è da te". L'idea che tenendo un certo comportamento la gente mi avrebbe guardato meravigliata mi procura disagio. Mi rendo conto solo ora che probablmente è perché fare una cosa diversa "rompe" quell'insieme di abitudini e situazioni che mi danno sicurezza.
Ogni situazione "fuori dall'ordinario" mi mette in crisi. Perché devo ricalcolare attentamente tutte le possibili conseguenze e .
La cosa buffa è che posso fare anche cose molto "estroverse", l'importante è vedere qualcuno che le fa prima di me, insomma, non sono un precursore. Le idee ce le avrei, ma mi spaventa attraversare un terreno sconosciuto.
Buono a sapersi. Riconoscere un altro (l'ennesimo) comportamento sbagliato è sempre un passo in più.
La cosa strana è che non mi ero reso conto, nonstanante la discreta attività di autoanalisi che ho fatto su di me, di quanto fosse radicato in me questo comportamento.
A voi capita? anche voi non ve ne siete mai accorti? come l'avete affrontato? come consigliate di affrontarlo?
ps: non quotate, anche se non credo che cancellerò.