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Vecchio 27-11-2019, 02:12   #1
Esperto
L'avatar di MrBean
 

per evitare che tutto il personale finisca per odiarci o ridicolizzarci? alle solite stupide domande scomode che saranno poste (a volte in forma di battute) meglio rispondere in maniera sincera ma simulando una sicurezza inesistente o rispondere in maniera totalmente non vera? e soprattutto se non si vuole andare a mangiare pizze con i colleghi od andare a pranzo con loro come si fa a rifiutare sempre evitando che questi finiscano nel corso delle settimane per metterci piedi in testa o dire tra di loro che siamo strani perche' siamo isolati?
p.s. non mi trovo in questa situazione e non sto iniziando a lavorare, ma vedendo esperienze passate in cui sembrava che qualcuno volesse la cronologia delle mie relazioni oppure voleva invitarmi a mangiare con loro come se loro dovessero insegnarmi a vivere (o fare amicizia, cosa che a me non interessava assolutamente) so che il mondo e' fatto cosi' e non si puo' vivere in maniera isolata senza che qualcuno venga a rompermi le scatole.

no quote
Vecchio 27-11-2019, 07:15   #2
Esperto
L'avatar di zoe666
 

io son già considerata l'asociale domande personali non me ne fanno, fortunatamente, riguardo alle uscite di gruppo ( che fanno continuamente ) all'inizio dicevo che non potevo, poi col tempo ho smesso di rispondere direttamente sul gruppo whatsapp dove proponevano, semplice
Vecchio 27-11-2019, 11:58   #3
Esperto
L'avatar di utopia?
 

Lo scopo principale per me è fare il mio lavoro e soddisfare i superiori che mi pagano, non socializzare.
Non ho dunque motivo di "vergognarmi" di quel che potrebbe sembrare "inusuale" della mia gestione della mia vita privata nel rispondere alle domande indiscrete degli eventuali colleghi (vita mondana&sociale, amore, eccetera).
Ringraziamenti da
Stasüdedòs (27-11-2019)
Vecchio 27-11-2019, 12:58   #4
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
per evitare che tutto il personale finisca per odiarci o ridicolizzarci? alle solite stupide domande scomode che saranno poste (a volte in forma di battute) meglio rispondere in maniera sincera ma simulando una sicurezza inesistente o rispondere in maniera totalmente non vera? e soprattutto se non si vuole andare a mangiare pizze con i colleghi od andare a pranzo con loro come si fa a rifiutare sempre evitando che questi finiscano nel corso delle settimane per metterci piedi in testa o dire tra di loro che siamo strani perche' siamo isolati?
Mentire sempre quando necessario e solo quando non si riesce a stoppare l'intrusione nella propria sfera privata. Diciamo che si è raggiunta una decente abilità quando si riescono a dribblare almeno 8 domande su 10 di natura personale con risposte evasive o non-risposte (intendo: non tacere ma dire qualcosa che però non risponde alla domanda). Alla restante una o max 2 su dieci, se è necessario, si deve mentire senza il minimo senso di rimorso.

Sul fatto di non voler andare a mangiare la pizza conservando però relazioni normali non esistono soluzioni. Anche tra gli animali superiori, seppure credo solo con i primati, offrire cibo è il primo test di relazioni sociali. Anche questo antichissimo comportamento esiste ancora solo che è sublimato, pensa solo ai banchetti funebri in cui si rinsaldano le relazioni. Alla terza o quarta volta che rifiuti, a livello inconscio sarai percepito come quello che sta da una parte e non vuole interazioni. Difficilmente chi invita si rende conto esplicitamente che sta agendo un tratto evolutivo di decine di migliaia di anni, ma questo non cambia le cose. Aggiunto un commento non richiesto, ovvero che essendo passato io attraverso questo stadio di non volere relazioni sociali (se pure solo per sottrarmi alla sofferenza mentale e non per spocchia) non riesco a capire che gusto si possa provare a non avere rapporti cordiali con gente a cui si deve stare accanto per un terzo delle ore di una giornata. Avere sul posto di lavoro due o tre persone relativamente vicine se non fidate è vitale per la normale vita quotidiana, senza chiamare in causa paroloni come "amicizia". Però chiaro, vale il "contenti voi contenti tutti".
Ringraziamenti da
SamueleMitomane (27-11-2019)
Vecchio 27-11-2019, 14:31   #5
Banned
 

Quando lavoravo dicevo mezze verità ai colleghi, ad esempio di essere andata in vacanza o al ristorante con un'amica (invece ero andata da sola o con i genitori). La mia strategia era di parlare di posti in cui ero effettivamente stata, che avrei saputo descrivere in caso di domande ulteriori, e inventarmi la compagnia di un'amica immaginaria senza entrare nei dettagli. Ovviamente avevano capito che sono introversa, quindi non avrei mai potuto dire che frequentavo discoteche o grosse compagnie di gente... bisogna essere credibili insomma, qualche balla ma senza esagerare e dare risposte mirate e evasive alle loro domande da ficcanaso.
Gli inviti mi sono capitati solo due volte, in entrambi i casi ho risposto: "no non ci sono", e fortunatamente nessuno mi ha mai chiesto spiegazioni ulteriori.

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Vecchio 27-11-2019, 16:28   #6
Esperto
L'avatar di MrBean
 

Quote:
Aggiunto un commento non richiesto, ovvero che essendo passato io attraverso questo stadio di non volere relazioni sociali (se pure solo per sottrarmi alla sofferenza mentale e non per spocchia) non riesco a capire che gusto si possa provare a non avere rapporti cordiali con gente a cui si deve stare accanto per un terzo delle ore di una giornata. Avere sul posto di lavoro due o tre persone relativamente vicine se non fidate è vitale per la normale vita quotidiana, senza chiamare in causa paroloni come "amicizia". Però chiaro, vale il "contenti voi contenti tutti".
Io penso che al lavoro ci debba essere il rispetto prima di tutto, per il resto preferirei che le cose stessero rigidamente separate. Se uno va al lavoro ci va per lavorare non per chiacchierare od organizzare feste. Questo e' il mio modo di ragionare. Rispetto l'opinione secondo cui un ambiente di lavoro rilassato dove tutti sono amici possa essere un buon posto e magari anche piu' produttivo, ma se io le altre persone la pensiamo agli antipodi su ogni cosa non e' fattibile. Se devo essere "discriminato" (sto facendo un esempio ora) solo perche' conduco uno stile di vita opposto all'italiano medio, allora non ci siamo. Se una persona si chiama fuori da certe dinamiche non penso che questa cosa renda lecito il mobbing. Ho estremizzato ora, sia ben chiaro.

No quote
Vecchio 27-11-2019, 16:49   #7
Esperto
L'avatar di Brutton
 

È una sola la vita.
Vecchio 27-11-2019, 19:30   #8
Principiante
 

Dipende forse anche dal contesto. Ci sono ambienti che di suo sono più tranquilli e quindi anche se uno sta un po' in disparte non gliene frega molto a nessuno.

Il mio problema è riuscire a lavorare insieme, perché ad esempio devi fare una pratica ma devi portare un documento a quello, dire quella cosa a quell'altro ecc e quindi per forza ci devi interagire.

Come fate in questi casi?

Io all'inizio cercavo di stare informale e tipo "stoccafisso", imparziale insomma ma gli altri erano molto estroversi, parlavano e scherzavano sempre (a volte anche pesantemente) e quindi quella sbagliata ero io che non ero come loro.. in questo caso l'unica possibilità per me era di andarmene, non potevo mica competere con certa gente..
Vecchio 27-11-2019, 19:49   #9
Avanzato
L'avatar di Annie
 

Al lavoro a parer mio ci si dovrebbe andare per lavorare, e nessuno è tenuto a raccontare i minimi dettagli della propria vita.
Io avevo la mia capo che passava le giornate a litigare con suoceri, ex, maestre, e che sovente faceva battute anche volgari con gli altri colleghi, inutile dire che io ero proprio agli antipodi e raccontavo poco e niente. A me non riesce socializzare a prescindere con tutti solo perché secondo qualche stramba teoria sarebbe giusto farlo perché sono colleghi.
Se poi ci sono le basi per un rapporto più profondo, con una persona di cui mi fido, ben venga.
Comunque di base se capiscono se sei introversa dopo un po' non insistono (e se lo fanno sono dei grandi maleducati), al massimo a volte si può raccontare a grandi linee cose fatte (posti visti, libri letti, serie o film...) senza entrare troppo nei particolari; salutare sempre cercando di essere gentili e cordiali e sorridere. Si può cercare di mantenere un buon rapporto scindendo la vita lavorativa da quella privata.
Vecchio 27-11-2019, 20:21   #10
Principiante
 

Però per tutto il tempo di cosa si parla? Solo di lavoro? Una volta capito cosa fare io non riesco più a parlarne.

Ho visto che gli altri, per non parlare dei propri fatti, parlano di cosa hanno fatto gli altri altri colleghi (quasi sempre in negativo)..

Ma io non voglio nemmeno parlare dei colleghi, cosa me ne frega di quello che fanno o non fanno.. bisognerebbe parlare di cose generali e astratte forse, finché l'altro non si stanca e se ne va da solo
Vecchio 27-11-2019, 21:13   #11
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Quote:
Originariamente inviata da JR_Reloaded Visualizza il messaggio
in molte aziende vogliono proprio che ci si instaurino rapporti con i colleghi, anche all'infuori del lavoro, in giappone e corea è quasi obbligatorio andare a bere e mangiare fuori dopo il lavoro con i colleghi, è quasi come se fosse una parte del lavoro.
Non mi piacerebbe per niente sta cosa, perché dovrei essere costretto a frequentare i colleghi nel MIO tempo libero?

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Ringraziamenti da
Saturnino (27-11-2019)
Vecchio 27-11-2019, 21:21   #12
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da Nightlights Visualizza il messaggio
Non mi piacerebbe per niente sta cosa, perché dovrei essere costretto a frequentare i colleghi nel MIO tempo libero?

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Perché per i giapponesi e in parte i coreani, il lavoro sconfina nella religione e casca a pera con il loro modo di sentire per cui l'individuo ha senso solo in un gruppo. Anzitutto l'aspetto meramente utilitario per il datore di lavoro: è chiaro che un gruppo di lavoro in cui ci siano anche relazioni personali in quel tipo di contesti funziona meglio. E poi è un modo "simpatico" per tenere le persone sotto controllo, non nel senso di spiarle, ma di inquadrarle. Tutto il tessuto sociale spinge volutamente nella direzione che nessuno possa isolarsi o sviluppare un senso individualista della vita, cosa che a un europeo farebbe giustamente orrore (pesa parecchio anche ai giapponesi, non è che siano stupidi) ma che per loro è fondamentale. Vi lascio immaginare per la stragran parte di questo forum, penso sia una vita da incubo.
Vecchio 27-11-2019, 21:27   #13
Esperto
L'avatar di Nightlights
 

Quindi so già dove non potrei mai andare a lavorare

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Vecchio 27-11-2019, 21:39   #14
Banned
 

Mica per nulla il fenomeno hikikomori nasce da quelle parti, un' esagerazione genera il suo opposto.
Vecchio 27-11-2019, 21:50   #15
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da utopia? Visualizza il messaggio
Lo scopo principale per me è fare il mio lavoro e soddisfare i superiori che mi pagano, non socializzare.
Non ho dunque motivo di "vergognarmi" di quel che potrebbe sembrare "inusuale" della mia gestione della mia vita privata nel rispondere alle domande indiscrete degli eventuali colleghi (vita mondana&sociale, amore, eccetera).
Il ragionamento non è sbagliato, ma nei contesti lavorativi la gente si annoia vuole che il tempo passi, vuole avere la giusta compagnia. Un individuo che parla solo di lavoro perché fuori non ha vita sociale e anche perché non ha un carattere espansivo diverrà isolato. Sarà allora il superiore ad inquadrarlo e a metterlo con una persona simile a lui, riservata. Insomma si spera.
Vecchio 27-11-2019, 21:53   #16
Esperto
L'avatar di Crepuscolo
 

Una cosa strana che avevo sentito sul Giappone è che più che la produttività guardano il tempo che dedichi al lavoro, quindi puoi anche essere scarsamente produttivo ma l'importante è che passi più tempo possibile al lavoro Penso che questo c'entra con quei video dove si vedono giapponesi addormentati ovunque perché sono stati ore e ore al lavoro.

Ho scritto troppe volte lavoro e io neanche lavoro.
Vecchio 27-11-2019, 22:01   #17
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Annie Visualizza il messaggio
Al lavoro a parer mio ci si dovrebbe andare per lavorare, e nessuno è tenuto a raccontare i minimi dettagli della propria vita.
Secondo me è quasi impossibile mantenere un simil comportamento per 8 più ore. Nel lavoro ci son pause pranzo, mensa ecc. Inoltre sei spesso chiamato a lavorare in gruppo. Come puoi non far sapere nulla su di te riguardo la tua sfera privata? Io riuscivo a reggere molto di più l'ambiente scolastico. Nessuno era del mio paese, nessuno mi ha mai chiesto nulla.
Vecchio 27-11-2019, 22:27   #18
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Mik80 Visualizza il messaggio
Secondo me è quasi impossibile mantenere un simil comportamento per 8 più ore. Nel lavoro ci son pause pranzo, mensa ecc. Inoltre sei spesso chiamato a lavorare in gruppo. Come puoi non far sapere nulla su di te riguardo la tua sfera privata? Io riuscivo a reggere molto di più l'ambiente scolastico. Nessuno era del mio paese, nessuno mi ha mai chiesto nulla.
Esatto, totalmente impossibile. Secondo me chi sostiene il contrario non ha mai lavorato.

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Vecchio 27-11-2019, 22:43   #19
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Mik80 Visualizza il messaggio
Secondo me è quasi impossibile mantenere un simil comportamento per 8 più ore. Nel lavoro ci son pause pranzo, mensa ecc. Inoltre sei spesso chiamato a lavorare in gruppo. Come puoi non far sapere nulla su di te riguardo la tua sfera privata? Io riuscivo a reggere molto di più l'ambiente scolastico. Nessuno era del mio paese, nessuno mi ha mai chiesto nulla.
Quoto.. dopo un po' è impossibile non dire niente, scoppi proprio te e ti deprimi. Vedi tutti intorno a te che parlano e dicono qualsiasi cosa, tu invece devi sempre stare lì a pensare a cosa dover dire per non sembrare così, cosà ecc.
Poi ovvio ci sono quelli che è palese non abbiano chissà che amicizie fuori dal lavoro ma hanno per esempio marito e figli e quindi parlano solo di loro.. noi nemmeno quello possiamo dire!
Altri invece parlano magari di quello che gli succede.. ma a me capitano solo disgrazie..
Altri ancora dei loro hobby, tipo sport, ballo, corsi... forse questa è l'unica cosa abbordabile, si parla dei propri interessi, però anche qui raccontare sempre e solo che si va a giocare a briscola con i vecchi del paese ogni sabato sera a 30 anni (un esempio) non è che sia la miglior cosa da dire.
Vecchio 27-11-2019, 23:48   #20
Avanzato
L'avatar di Annie
 

Quote:
Originariamente inviata da crimm Visualizza il messaggio
Esatto, totalmente impossibile. Secondo me chi sostiene il contrario non ha mai lavorato.

Inviato dal mio SM-A405FN utilizzando Tapatalk
Sono stata per diverso tempo in una realtà aziendale molto grande, full time, e anche in realtà più piccole.

Io non ci vedo niente di difficile a cercare di mantenere la riservatezza della vita privata; cosa peraltro tendo a fare con parenti e conoscenti. Non c'è bisogno che parli della tua famiglia, di cosa hai fatto ogni weekend, con chi o se esci la sera, o ricevere telefonate private con gli altri che ascoltano, o raccontare di un problema familiare, o fare pettegolezzi sugli altri colleghi. Posso parlare di una serie che ho visto, di un posto che visitato, parlare dei miei gusti musicali o delle cose che mi piacerebbe fare o vedere. Puoi benissimo mantenere rapporti cordiali e amichevoli e rimanere sul vago quando vuoi evitare certi argomenti, facendo capire che non ne vuoi parlare, a meno che non ti venga fatto il terzo grado. Certo, un minimo di rapporti li devi tenere.

Inoltre nell'ultimo lavoro avevo la fortuna di lavorare vicino casa, quindi tornare a casa per pranzo, e con questa scusa evitavo la pausa pranzo. Inoltre in ufficio eravamo solo il mio superiore e io.

Poi stavo facendo un ragionamento soggettivo: so benissimo che tra le soft skills richieste ci sono la socializzazione, la sempreverde capacità di lavorare sul gruppo e le buone capacità relazionali. E sono consapevole che io stessa sono carente da questo punto di vista, e che probabilmente una persona che non parla di sé può essere vista come snob e stare antipatica, perché si percepisce che vuole mantenere la distanza. Stavo parlando di un mio limite di aprirmi con persone che sono colleghi, e di come cerco di conciliare la mia riservatezza con l'obbligo di condividere otto ore e più della giornata con altre persone, che spesso io avverto come costrizione.
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