Alcuni tra i meno giovani ricorderanno le vicende di questa giornalista, Ilaria Alpi, e del suo coraggioso modo di fare giornalismo. Cosciente dei pericoli a cui andava incontro scelse di affrontarli a viso aperto e senza paura, perchè riteneva che raccontare la verità vera, non quella costruita per favorire questa o quella tesi privata (o più frequentemente, questi o quegli
interessi privati), era più importante di qualunque altra cosa, più importante persino della sua incolumità. In mezzo ad un "giornalismo" asservito al potere corrotto di pochi e contro il solito stile "copia-incolla" di dare le notizie, Ilaria brillava di luce propria, malgrado i continui tentativi di farla passare per una pazza fanatica incosciente e poco equilibrata. Non si fermò sino a quando le fu possibile, cosciente che dietro alla propaganda pubblica si nascondevano ombre assai poco rassicuranti, dietro alle quali si realizzavano oscure manovre che coinvolgevano molti Paesi, tra cui anche il nostro. Una delle cose più importanti che Ilaria ha fatto col suo impavido lavoro è stata quella di mostrare al mondo quanto falsa sia l'immagine ufficiale sui motivi e i presunti fatti che si muovono dietro le guerre e chi le combatte, ma soprattutto ha dato uno spunto preziosissimo per insegnare a guardare dietro l'apparenza e pensare con la propria testa. A uccidere Ilaria non sono stati solo i proiettili, prima ancora è stata l'ingenua convinzione che la verità è tale solo quando la dichiarano i cosiddetti "organi ufficiali", oppure solo perchè siamo noi a volere che sia così.
Lei probabilmente avrebbe replicato che in fondo ha solo cercato di fare bene il suo lavoro, per cui aveva una passione autentica, a prescindere da quanto le fruttasse a posteriori, perchè la verità è più importante di qualunque altra cosa. L'unica pietra su cui qualunque edificio diventa indistruttibile.
Ilaria Alpi - L'ultimo viaggio.