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Originariamente inviata da hopauradivivere
non mi contraddico perchè proprio non l'ho detto.il mio discorso sull'evoluzione è tutto tranne che influenzato dal credo nel ragionamento dato da me.
non vuoi generalizzazioni,ma generalizzi....non posso accettarlo questo.
se credi che professare una fese sia negare la scienza sei in errore,per lo meno nei miei confronti.poi magari io compiero apostasia,ma trovo assurdo che tu ,che non credi,ti metti a fare il prete e dirmi che dovrei credere esattamente come il il catechismo vuole.
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Un cattolico in teoria dovrebbe seguire quello che dice il catechismo della chiesa cattolica. O prendi in blocco tutto il pacchetto o niente. Mica puoi fare come di pare con dio!
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Originariamente inviata da hopauradivivere
dato che per costituzione l'uomo ha il diritto di pensiero e opinione,e come il diritto al culto ha diritto a manifestare e rappresentare le proprie idee.tu ti stai opponendo a questo,stai dicendo che chi è credente non si deve intromettere.
scusa,come faccio a non sentirmi ghettizzato con sto ragionamento?
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Per la tremilionesima volta: Liberissimo di sceglierti il culto che vuoi, è l'ingerenza del cattolicesimo nella vita di noi laici e atei che mi dà fastidio.
Se tu sei credente e pensi che i gay non debbano sposarsi ma perchè devi obbligare una nazione intera a seguire la tua volontà? Ma dove sta scritto?
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Originariamente inviata da hopauradivivere
tu vedi nei radicali conquiste,io vedo solo scappatoie dalle responsabilità.
difatti si vede invece che gran vocione che hanno per le staminali...uhm si.
ti riporterò....sai che c'è stata un approvazione di eutanasia per depressione?depressione....non coma vegetativi,o tumori e metastasi.allora tu....dimmi ...tu che sei illuminato cosa dice la tua etica a riguardo?
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Se una persona ha perso autonomia, autosufficienza ed è in uno stato di forte sofferenza psicologica che male c'è ad assisterlo nella sua scelta? E' una scelta che riguarda esclusivamente l'individuo, non c'entra niente la fede o le questioni morali. Vivere vuol dire essere responsabili del proprio corpo, della propria vita, fare delle scelte e affrontarne le conseguenze. Se una persona ha scelto che vuole morire va accettata la sua scelta senza ipocrisie, essenzialmente dobbiamo tutti morire un giorno, e se uno vuole anticipare l'appuntamento con la morte non vedo perchè non lo debba fare assistito e in totale sicurezza, senza compiere atti violenti che possano sconvolgere la vita di altre persone. Morire con un'assistenza medica ti permette di prendere coscienza della tua scelta, salutare i tuoi cari, e avere un trapasso meno traumatico.
C'era un film di tanti anni fa che raccontava di un giovane soldato ferito gravemente in guerra, che perse l'uso delle gambe, braccia, della vista, dell'udito e della parola. Comunicava solo mediante movimenti della testa. Chiedeva disperatamente l'eutanasia, perchè la sua condizione di vita non gli era più sopportabile. Come non è sopportabile per tanti gravi invalidi che si ritrovano prigionieri del proprio corpo, tenuti in vita da macchinari, costretti a vivere con una quotidianità fatta di dolore e di solitudine. L'eutanasia in quei casi è secondo me è il più grande atto di compassione che si può fare.
La prima legge morale è la dignità dell'individuo. Se non ci sono alternative preferirei assistere ad una morte dignitosa piuttosto che ad una vita miserabile.