CareyVayu

Appena letto titolo ho pensato a qualche episodio delle superiori però poi ho ripensato all'asilo...lì credo sia avvenuto il vero primo trauma: recita di natale, ero il primo angelo che doveva parlare. Prova generale davanti a tutte le suore ed io che faccio mi scordo la parte , la mia suora mi terrorizzò, mi sgridò davanti a tutti, da allora non ho più voluto recitare...

oppure sempre all'asilo, oltre al fatto che piangevo tutte le mattine perchè non ci volevo andare, ero terrorizzata da una bambina che mi tirava i pizzicotti e mi rubava i giochi, così arrivavo e cercavo di nascondermi da lei...

le prime ansie sempre all'asilo quando si facevano i lavori pre-scuola tipo tagliare o scrivere, non ero molto brava e mi veniva una strana sensazione di disagio...oggi detta ansia!

guardavo anch'io il cartone "Le avventure del Bosco piccolo" e quell'episodio fu tragico, forse per questo sono sensibile verso la salute degli animali (avevo 10-11 anni mio fratello trovò nel bosco due lumache rosse, le uccise con dei sassi...ho pianto per tutto il giorno, accusandolo di essere crudele e che anche loro erano creature di Dio)...

ciarliera

Ma col senno di poi pensi che tua mamma abbia fatto bene a non insistere nel farti scendere dall'auto? Cioè pensi che abbia in qualche modo rafforzato la tua condotta evitante?
A voler fare una classifica al primo posto si collocano senz'altro le recite alla materna/elementare!

Who_by_fire

Da piccolo per me il mondo e le sue cose pratiche era così:




e le convenzioni sociali così:




Adesso, soltanto adesso, sto comnciando a capire che certe cose sono solo un fottuto trucco

RhyenaN

Non saprei... Non credo che abbiano (questo ed altri episodi simili) rafforzato il mio disturbo evitante...

Se mi avesse fatto storie o si fosse impuntata forse avrebbe peggiorato le cose e avrei patito un forte disagio poi a dover stare in mezzo agli altri...

Quando il mio carattere si è fatto un pò + forte (verso i 13-14 anni) ho frequentato comunque la squadra di calcio per un paio d anni.. trovandomi male.. quindi col senno di poi meglio che sia andata così

+ che altro i loro (anzi il suo, visto che con mio padre non c è mai stato alcun rapporto) atteggiamenti generali (noncuranza, scarso o nullo affetto, disinteresse etc. etc.) reiterati nel tempo probabilmente hanno influito sulla mia formazione caratteriale e sullo sviluppo dei miei disturbi..

ciarliera

Ecco invece nel mio caso mia madre agiva nell'altro senso: mi spronava a vincere queste paure, ma lo faceva prendendo quasi in giro i miei atteggiamenti di evitamento. Nello spronarmi usava anche frasi infelici del tipo: "dai vai..ma chi vuoi che si accorga della tua presenza, sarai invisibile e nessuno ti noterà, quindi che problemi ti fai??". Lo faceva per incoraggiarmi, ma nel tempo frasi del genere hanno contribuito a farmi capire che non conto un cazz e che per gli altri neppure esisto

Blur

Alle medie. C'era già il gruppetto di ragazzini che organizzava delle serate in pizzeria (escludendo quelli non desiderati), io non ero tra i "desiderati" ma davo sempre buca inventando già allora delle scuse

Evandro Flores

Anche per me i primi ricordi risalgono all'asilo, ma in quel caso non fu neanche "colpa" della mia timidezza, semmai fu la situazione a iniziare in me a generare timidezza e distacco dai coetanei.

L'inizio della scuola materna per me coincise con una malattia infettiva che mi fece perdere tutti i primi mesi dell'asilo, costringendomi a passarli all'ospedale: per cui arrivai all'asilo quando tutti si conoscevano già da mesi, e in più le maestre ebbero la bella idea di dire agli altri bambini che ero stato in ospedale. Insomma, mi trattarono come un appestato, e quella sera mia madre venendomi a prendere mi trovò abbandonato in un angolo, in lacrime, che ripetevo "Chiamatemi Paperino... chiamatemi Paperino". Chissà perché proprio Paperino poi.