Su un gruppo di letteratura di Facebook, frequentato da gente di una certa cultura, tutte le donne sono ossessionate dal fascino di quel machista di Hemingway (e ovviamente dagli scrittori dannati)...
Anche Hemingway è nella mia lista dei libri da evitare, perché se prendi a modello artistico Gertrude Stein non dovresti essere un misogino omofobo e antisemita, e perché sparare ad animali di grossa taglia non dovrebbe essere considerato indice di mascolinità (l’analogia pistola-pene-morte è triste, oltre che orrenda). Inoltre lo stile della sua prosa, terso e contenuto, diventa manierismo, ostentazione, sentimentalismo. Il sentimentalismo maschile è il peggiore, perché si fa illusioni su di sé in un modo che, per esempio, il sentimentalmente onesto Dickens non faceva.
E il modo in cui Hemingway denigrava le dimensioni del pene di F. Scott Fitzgerald era patetico e piuttosto smaccato, visto che ai tempi Fitzgerald riscuoteva molto più successo di lui come scrittore. Ancora oggi è decisamente più amato, sia grazie a frasi morbide come seta là dove Hemingway sembra un bambino che si balocca con i camioncini giocattolo, sia per un’empatia duttile nei confronti di Daisy Buchanan e Nicole Diver come nei confronti dei suoi personaggi maschili (Tenera è la notte può essere letto, fra le altre cose, come un’indagine sulle vaste conseguenze dell’incesto e dell’abuso infantile).
Ultima modifica di Winston_Smith; 24-10-2020 a 16:40.
Possedere, annientare, baciare, amare, elevare, straziare, scappare con, penetrare, affondare nel, ritrovarmi, ritrovarci, stringere, sconvolgere, seviziare, sublimare, lussurieggiare del e con il corpo altrui.
Io non *credo* nella monogamia, nel senso che non è un tratto che ambisco ad avere, qualcosa che mi rende rispettabile (ma di questi tempi...), qualcosa che razionalmente percepisco come una qualità, ma anche solo un’opzione tra cui scegliere! No... io semplicemente, quando sono totalmente coinvolta da qualcuno non do accesso alla mia sfera privata (anche sessuale ma non solo, parlo del mostrarsi senza una maschera; che poi è ciò che costruisce le basi per poter creare intimità anche sessuale con qualcuno, per me) in contemporanea a nessun altro. Tutto questo è fantascienza perché in tutto questo viaggio mortale sul pianeta Terra () di uomini che ricambiassero il mio interesse, e addirittura più di uno alla volta!, ce ne sono stati *pochissimi*. Ma lavorando d’immaginazione: ecco, non riesco e non voglio comportarmi diversamente. È la mia natura e non la voglio cambiare.
Non scelgo io di essere monogama. Non è un valore in cui credo, non punto il dito contro chi vive il sesso con molta più leggerezza. Ma funziono così e non voglio modificarmi.
Mi viene da piangere dopo che sono venuto, forse perché penso che la gente alla mi età ha una vita sessuale o addirittura si sposa, mentre io ridotto alla masturbazione, non mi era mai successo in vita mia
Oggi pensavo:
Ma secondo voi c'é una correlazione fra l'amare la tavola e l'amare il sesso?
L'amore per il cibo é passione per qualcosa di intenso che stimola i sensi, esattamente come il sesso (e spesso parlando di sesso si fanno analogie : voglio mangiarti..., bere, succhiare, divorare).
Nella mia esperienza chi dava importanza al sesso dava specularmente importanza al mangiare, cercare gusti, amarne alcuni, passione per i sapori, il mangiare, il bere bene.
Però immagino esisteranno addirittura asessuali che amano mangiare, quindi il paradigma prevede già, in partenza, eccezioni che mi lasciano perplesso.
Ah, seconda questione che mi perplime.
Mi é stato riferito di come alcuni psicologi (geni) abbiano attribuito un significato simbolico a ciascuna parte del corpo femminile su cui un uomo fantastica di eiaculare; ad es. vicino alla vagina significherebbe amore viscerale, tanto più forte quanto vicino alla vulva, oppure sui seni semplice attrazione, etc.
Ho cercato un sacco questo articolo ma non ne trovo traccia su Google.
Qualcuno ne ha letto? Se trovate il link uscitelo! : D
Per me è il contrario, mi masturbo quasi tutti i giorni ma non perché sono eccitato e ho necessità di farlo ma solo per sentirmi meglio, dopo l'orgasmo sono molto più rilassato e non ho più pensieri di quel tipo per la testa. Più sono triste e più ricorro alla masturbazione per sentirmi meglio. Nelle giornate in cui sto bene e magari ho cose interessanti da fare non lo faccio. Vabbè... ho capito che funziono al contrario rispetto agli altri
A me viene sonno dopo aver diciamo... raggiunto lo "zenit", preferisco chiamarlo così, nel giro di due minuti mi addormento, cado in un sonno profondissimo (il mio sonno solitamente è molto leggero) non so come mai. Penso che sarei una di quelle persone che dopo aver avuto un amplesso si girano dall'altra parte e dormono russando rumorosamente, ma non lo farei per cattiveria, ma perchè appunto mi viene un sonno tremendo. Infatti capita che quando sono insonne e devo dormire per riposarmi, perchè magari il giorno dopo devo svegliarmi presto, pratichi auto erotismo (anche se non mi va in quel momento) per farmi venire sonno.
Se ti può consolare non sei così rara, io conoscevo una ragazza a cui dopo lo.. "zenit" () veniva sonno
Un pensiero che in realtà deriva da un sogno fatto stanotte,
un tipo con cui ho frequentato le scuole elementari e che non vedo da almeno un decennio quindi non credo che ciò che ho in testa coincida esattamente con la realtà
No quote
Non posso far ruotare tutta la mia vita attorno al miraggio di ottenere sesso, perché me lo si propone a condizioni che *per me* sono degradanti. Ok, ho un sacco di desiderio sessuale. Ma mi imbatto in scenari da usurai, da strozzini. Solo perché non sono bellissima o non mi percepisco tale o sono impappinata nelle relazioni, insomma si è capito che intendo. Ma anche no.
Pensiero sboccato e fuori dai denti. Penso che smitizzando il sesso e mitizzando di piú affetto e amicizia la società girerebbe molto meglio, molta meno gente come noi. Se si fosse smitizzata l'idea che il sesso non si può fare a caso, con chi si vuole, che non si può fare in giro se si é fidanzati o sposati, se si fosse smitizzata l'idea che non si può fare fra fratelli, cugini, parenti (protetto of course), se si fosse chiarito che é giusto e sacrosanto trovare qualcuno con cui far sesso e condividere un progetto di vita (convivere, far figli, progetti etc) ma ancor più gusto far sesso fuori dalla coppia per tenerla viva e rinforzare il legame amoroso ed evitare che diventi logoro, puzzolente, totalizzante, beh se tutto questo fosse realtà staremmo molto meglio tutti quanti; ma é inaccettabile per molti, forse lo sarebbe persino per me, va contro sentimenti e paure ataviche, ed é normale che molti pensino male di questa posizione perché siamo retrogradi e piccoli. Ci vuole più sesso, più amicizia, meno miti, ecco. Spontaneità. Serenità. Vita. Mi sembra si rincorrano spesso e volentieri schemi, preconcetti, morte. Finiamo per chiuderci nelle nostre cucce e ci logoriamo. Avevano ragione i filosofi ottocenteschi e libertari che volevano la morte della famiglia, perché la famiglia é una cosa bellissima e io sono il primo che ne vorrebbe tanto una (casa-compagna-famiglia) ma come viene vissuta oggidí é conformista e asfissiante e sarebbe tanto meglio fare senza, uccide un sacco. Il mio non é un pensiero iper-sessualizzante, anzi: io vorrei togliere al sesso tutta questa aurea di proibito e importanza, in modo da viverlo tutti più spontaneamente, facilmente, liberamente, gioiosamente. Non teorizzo la societa-Harem ma anzi la società che mette al suo legittimo posto questo ingrediente, ridando dignità alla cosa più bella e sacra che esista, quella si, ovvero amicizia e vicinanza umana, che purtroppo spesso latitano. W l'amicizia fra gli uomini e le donne. W lo scambio, W la ricchezza, il volersi bene, il dar la vita per il proprio fratello.
Mi è venuto in mente questo paradigma perché mi fa molto male constatare come la maggior parte delle coppie siano cementificate dalla paura. (La maggior parte quindi nessuno si senta tirato in causa, apparterrà certamente alla minoranza sana, sì). Tutto questo mortifica l'essere umani.
"E' giusto sottostare al vincolo di fedeltà, farselo andar giù perché anche il mio partner deve essermi fedele: sia mai che incontra qualcuno di migliore rispetto a me e mi pianta"
E' accettabile vivere così?
Ecco perché le relazioni fra le persone dovrebbero basarsi sul concetto di amicizia e non su vacue concezioni amorose: basando tutto sull'amicizia, sul volersi bene sinceramente, viene meno la paura, viene meno la repressione, la frustrazione. Se io sento, se io So che la mia compagna di vita crede seriamente nel rapporto con me, si è affezionata al mio Essere prima che alla mia sessualità, so che ci sarà indifferentemente da tutto, perché vuole Me e non il mio uccello-abilità a letto-attrattività: a quel punto che vada con chi vuole, tanto il nostro progetto di vita va avanti. Per me equivale a serenità. Invece no, preferiamo la paura e i vincoli, perché partiamo a costruire la casa dal tetto e non dalle fondamenta. Le fondamenta sono la fiducia. A cui si aggiunge l'amicizia. Poi si arriva all'amicizia profonda, l'amicizia col sesso, e l'amicizia simbiotizzante che si tramuta in progetto di vita. Invece si parte mettendosi il cappello del progetto di vita in testa, e per far funzionare tutto il baraccone messo in piedi senza le fondamenta, entrano in gioco concetti precostruiti (ereditati dalle coppie già incontrate, di cui già si sa qualcosa) come fedeltà, esclusività, paure, vincoli. E si fotte tutto quanto, si crea un gran casino. Le relazioni umane sono un gran casino perché non si vuole davvero bene all'altro, è un voler bene a se stessi e volere il proprio giocattolino, l'altro più che altro lo si usa. Ci usiamo.
Pensiero sboccato e fuori dai denti. Penso che smitizzando il sesso e mitizzando di piú affetto e amicizia la società girerebbe molto meglio, molta meno gente come noi.
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A parte le tue considerazioni che possono avere una certa validità, io penso che certe dinamiche e certe disparità non verranno meno e non ci sarà una vera smitizzazione del sesso finché non sarà diffusa (anche) la convinzione che per voler fare sesso con una persona basta trovarla fisicamente un minimo gradevole e basta, senza sovrastrutture di nessun altro tipo. Sembra una cazzata, ma se ci si pensa bene ci si accorge che quasi mai le cose vanno così.
Oggi sto attraversando un mare di asessualità cosí forte che a momenti il solo pensare al sesso mi provoca il vomito - ad es. vedendo questo thread nel pannello di controllo; eppure al tempo stesso mi sento leggero e sereno, mah. Il sesso va normalizzato
Io penso solo a quello in ogni momento della giornata da sempre
Ci sono periodi e giorni in cui neanch'io penso ad altro ma è come fossi drogato, poi arriva il momento in cui apro gli occhi, mi sveglio, e penso che la vita-sesso sia semplice malattia, devianza da un'esistenza armonica. E' ovvio, in realtà dietro ogni cosa è in agguato la sessualità (Freud docet) ma camuffata: arte, gioco, passioni... Bisogna diversificarla, la sessualità. Sennò diventa tutto sterile. A basarsi sul seme è davvero tutto così sterile e schifoso e squallido e putrido.