CamillePreakers

mitici

Ergo Proxy

Finalmente, dopo quasi tre mesi di attesa, sono stati pubblicati i risultati degli esami di Shodō: ho superato anche il secondo esame! Sono così felice, almeno una soddisfazione personale - una grande soddisfazione, per quanto possa sembrare piccola. È arrivata esattamente nel momento propizio, mi "serviva" davvero. A marzo, sempre che non venga rimandata la lezione a causa dei blocchi imposti per il Coronavirus, sosterrò il terzo esame; non vedo l'ora di provarci.

Blue Sky

Eccomi
Come sai, capisco la volontà di sfogarsi ma non seguo i ragionamenti, quindi non entro nel merito del "tutti", "nulla", tutti hanno tutto, io non ho nulla, sempre/mai, ognuno/nessuno ecc.

La scelta di un lavoro, soprattutto per una persona che ha studiato all'università e quindi ha, in un certo momento, scelto un indirizzo che le dà "un'impronta" (anche intellettuale e culturale), non è una fase semplice.
La verità dei fatti però è che spesso non siamo noi a scegliere il lavoro, ma il lavoro a capitare. Arrivati a un certo punto si prende quel che arriva. La realtà economica italiana non ci permette di scegliere granché.

Cercare il lavoro ideale è illusorio. Pochissimi lo fanno, e pochissimi lo trovano.
Arrivati a un certo punto, bisogna giungere ad una soluzione. Non si può ogni volta rimettere in discussione tutto. I lavori "alternativi" che si sarebbe potuto fare in un'altra vita, sono infiniti.

Ci mancherebbe, non mi riferisco a te, non ti sto criticando, sto solo dicendo come la penso percome è stato il mio percorso.
Non bisogna rimanere vittime di un'ansia decisionale infinita. A un certo punto è il momento di decidere. Si può decidere di aprirsi a diverse possibilità, oppure di aprirsi a qualsiasi possibilità.
Forse al contrario tuo, io ricordo distintamente che a un certo punto del mio percorso, dopo la laurea e l'esame di stato, mi son detto che non vedevo l'ora di trovare un indirizzo, fosse anche venuto fuori casualmente. Non vedevo l'ora, dopo tutti quei dubbi su cosa fare, che qualcuno mi dicesse "ecco, questo è il tuo lavoro, questo è il tuo settore specialistico, e d'ora in avanti ti occuperai di questo e di nient'altro".
Il lavoro che faccio oggi è frutto del caso, ma oggi ho un settore, mi occupo di un ramo anche un po' di nicchia. E' andata così, ora faccio questo.
Può darsi che sia lo studio del diritto a portare a una maggiore apertura ai vari settori di applicazione, perchè il diritto ha questa formidabile capacità che è sempre uguale a sè stesso, sia che si tratti degli editti papali sia del reato di corruzione impropria susseguente, e quindi ti predispone all'idea che qualsiasi sia l'area della realtà di cui ti dovrai occupare, gli strumenti concettuali li hai.
Però in ogni caso penso che liberarsi dal perfezionismo decisionale sia un modo per vivere più serenamente.

ps. se pensi che sarebbe stato preferibile che ti rispondessi in privato invece che nel topic pubblico, dimmelo e cancellerò

Equilibrium

Le lauree, quante?

Blue Sky

Personalmente, come avrai notato, non sono di quelli che teorizzano che esista il "lavoro della vita", quello per cui uno deve mollare tutto a 40 anni.
Assolutamente non voglio dire che per alcuni non possa essere così, però devo dire... beato chi ha un lavoro che lo appassiona così tanto.
Poniamoci obiettivi più realistici. Il perfezionismo non è mai la strada corretta.

Io non faccio un lavoro che è il diretto sbocco della mia laurea. Ma non per questo sono ritornato all'anno 1 iscrivendomi a un'altra facoltà. Penso che ci siano possibilità alternative.
Attenzione che non sto sminuendo l'importanza di far funzionare il cervello. Se qualcosa ti piace può anche essere un ottimo hobby. Non per forza devi iscriverti a quella facoltà universitaria e ricominciare da zero.

Pablo's way

E' spesso così, io mi occupo di cose che non c'entrano niente con il mio percorso di studi e di cui non sapevo nulla prima di occuparmene, mi è capitata questa opportunità, ho sfruttato la capacità di applicarmi e imparare appresa all'università ma anche in precedenza e alla fine dopo una decina di anni sono uno dei pochi specializzati in quel tipo di attività nella mia azienda e quello è diventato il mio lavoro, un domani magari passerò ad altro se servirà...

Se uno ha le idee chiare su cosa gli piace meglio, ma molto spesso per sapere cosa può piacerti devi provare, quello che serve è la curiosità e la capacità di applicarsi anche su cose nuove, poi si impara man mano facendole, nella maggior parte dei casi funziona così.

Equilibrium

"La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all'ira, l'ira all'odio; l'odio conduce alla sofferenza. Ah... Io sento in te molta paura."

Silent Bob

Ma quando torna Abuela?
E, soprattutto, come sta?

Lucernario

Pensaci..

thevenin

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Masterplan92

Voglio un krapfen

lowman's

non mi ricordo più come di solito mi comporto in una situazione sociale

Franz86

A patto che il principio valga sempre e per tutto, non solo per la tua situazione personale: allora in via teorica uno potrebbe anche passare da KV a playboy incallito, poi accorgersi che non gli interessa più saltare di fiore in fiore, e affermare quindi che la sua condizione non ha differenze con quella del KV, e che anzi forse era meglio rimanere così.

CamillePreakers

Quanta noia.

lonely heart

Il bello è che nella chat con la mia amica sono io quella più positiva delle due... Entrambe siamo con l'umore a terra ma vorrei non sentirla così lontana. A parte i soliti "buongiorno" che ci scriviamo al mattino, c'è poco altro. Le ho chiesto come stava, ma poi alla fine la conversazione è durata poco e allora amen, lascio stare.

Teach83

Nuvoloni grigi su Bologna, e non solo...

Masterplan92

Che palle

Lucernario

Morire

Lucernario

Va tutto male, dovrei sentirmi realizzata invece mi cade tutto il mondo addosso. Non c’è la faccio più.

Lucernario

Non valgo e non sarò mai abbastanza. Non merito amore, lo so.