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29-06-2018, 19:47
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#75141
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 18,394
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Ha senso la distruzione della sessualità in cambio di un umore appena decente? Mi sa di no perché appena pensi a sta cosa l'umore decente passa.
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29-06-2018, 19:52
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#75142
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Non ne vengo a capo. Dopo le ultime ammazzate fisiche e batoste morali sono completamente persa. Le frasi che leggo di di chi viene stimato perchè ha le palle e una grande forza di volontà e positività nonostante abbia una grave malattia fisica, mi fanno sentire ancora peggio.
Soffro pene psicologiche indicibili e non sto bene fisicamente. Il mio corpo è bloccato più di una persona che ha un handicap e che magari esce più di me e sta sempre in mezzo alla gente supportato.
Non so in cosa sbaglio, onestamente sento di aver lottato tanto e di essere stata una grande guerriera. Ho tenuto, combattuto, lottato prendendo tutto con ironia, ma il sorriso l'ho perso. Non sento più nulla ormai sempre su questo letto. Le continue critiche, lotte invisibili e assenza di amore e affetto quotidiano, mi hanno messo ko. Ho paura persino di quello che ho, ma non ho nessuno che capisca ciò che provo.
O che non provo. Non sento niente. Sto, senza provare emozioni, gioie, desideri, senza avere aspettative piccole o grandi da molto tempo. Gli unici contatti che ho mi dicono solo cose brutte, non mi danno energia, fiducia, affetto. Credo che sto provando qualcosa di terribile. Ho provato a contattare nuovamente delle associazioni che non chiedono soldi ma di fronte alla mia storia tirano fuori tremila complicazioni e rallentano ancora prima di iniziare. Insomma non vedo proprio più via d'uscita. Mi sento completamente distrutta e la malattia peggiora sentendomi anche giudicata come una che non ha forza. Dopo tutto quello che ho vissuto, dopo tutte le mie lotte e rischi corsi da sola. Il bello è che quando racconto a voce la mia storia, la gente rimane scioccata, poi però non capisco come un attimo dopo si dimentichi tutto catalogandolo sbrigativamente per ricordarsi solo la negatività che produce il mio malessere (causato da ripetuti traumi). Tutte le cose fatte positive non vengono memorizzate o non viene dato loro attenzione. Ti lasciano morire così, dopo averti reso ciò che non eri.
Sono arrivata a non sopportare certa gente che conosco che ha malattie fisiche ma che fa spesso la primadonna come tutti gli altri, ed io passo sempre come lo standard negativo. Non è possibile. Conosco la vita di queste persone e non dico certo che non soffrano, ma non sopportano la solitudine e sono sempre piene di gente circondate da affetto e amore.
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Ultima modifica di Stella89; 29-06-2018 a 20:04.
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29-06-2018, 20:11
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#75143
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 18,394
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Visto che la sessualità mi è negata gioco ad Hatred.
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29-06-2018, 20:17
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#75144
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 18,394
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Ci sta un vantaggio nell'avere i genitori litigati: cercano entrambi di comprarti.
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29-06-2018, 20:47
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#75145
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Banned
Qui dal: Jul 2017
Messaggi: 3,779
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Voglio uscire che palle
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29-06-2018, 21:17
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#75146
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Banned
Qui dal: May 2017
Messaggi: 813
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Ma esiste una persona con cui si può essere se stessi e a proprio agio al 100%?
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29-06-2018, 21:25
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#75147
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Esperto
Qui dal: Nov 2012
Ubicazione: Toscana
Messaggi: 4,900
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Claire visto che siamo praticamente coetanei ti dico la mia, la fs sta peggiorando perché alla nostra età non siamo vecchi, ma le vere grandi opportunità per cambiare le cose sono andate e sta venendo meno la speranza, che anche se in piccola parte c'è sempre stata.
Non avere davanti nessuna prospettiva, se non il fisiologico declinare dovuto all'età e accentuato dai problemi di salute, complica molto le cose.
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29-06-2018, 21:30
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#75148
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Esperto
Qui dal: Jan 2012
Ubicazione: £
Messaggi: 8,111
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La verità vi renderà liberi, ma prima bisognerebbe liberarsi degli zerbini
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29-06-2018, 22:03
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#75149
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Banned
Qui dal: Apr 2015
Ubicazione: Ovunque ma non qui
Messaggi: 14,306
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voglio morire
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29-06-2018, 22:05
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#75150
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Stasera sto iniziando seriamente a pensare alla fine. Non riesco a scrivere un libro, nè tre righe esaustive per descrivere questa sofferenza. Solo gridando aiuto davvero io ho qualche probabilità di andare avanti, ma sono bloccata nella disperazione e dolore. Non sopporto i miei che non sono nè padre e nè madre, ma due criminali e so quello che dico. Ma tanto posso urlare qualcosa infragilita, non mi da retta nessuno. Sto in questo limbo come una torturata, ritornata immobile ferma su un letto piena di sofferenza paralizzante proporzionale all'amore che ho provato per loro.
Sono esausta per questa depressione e la paura che mi sta mangiando viva. Li odio perchè volevo stare fuori, vivere e invece sono paralizzata dall'odio e dalla rabbia, da una sofferenza atroce. Non so come rendere l'idea.
Sapete cosa provo?
Come se fossi bloccata da un grave handicap che fa male, dà dolore fisico indicibile e chi me l'ha procurato e l'unica persona da cui posso stare perché tutti intorno si sono allontanati per la troppa sofferenza. Chi me l'ha procurato è mia madre e mio padre che hanno dimostrato tutta la loro crudeltà mentale/indifferenza.
Nella depressione e disturbo post traumatico da stress (aggravatosi negli ultimi anni a causa delle complicazioni socioeconomiche generate dalla negligenza dei miei) , marcisco a fuoco lento neanche fossi nel Tartaro. Sola. E alle prese con situazioni penose legate al disastro economico che gravano su tutta la mia situazione.
Vivo sempre chiusa o cammino sola e sulla testa pende sempre una spada di Damocle che si aggiunge senza aver mai eliminato la prima. Non ho ancora danni fisici importanti (li avrò) ma se si potesse fare un'istantanea del mio dolore fisico ed interiore, verrebbe fuori la foto di una persona colpita a morte tra infinite torture psicologiche e fisiche (prodotte dallo stato depressivo).
Vegeto così, sempre meno vigile assistendo alla fine in un'agonia. Scusate se uso parole forti, ma sto così. Sto proprio così. Ogni tanto accenno ad un sorriso, una risata a stento con qualche persona quando la vedo, ma sto morendo. È indicibile. Non capisco perché una persona paralizzata psicologicamente dalla paura, solitudine di anni, e maltrattamenti psicologici, debba essere lasciata a morire. Come fosse una colpa. È un crimine. Un crimine l'indifferenza/ostilità che si è prodotta intorno a me. Sto morendo. Ditemi voi che cosa sta facendo altrimenti una persona che 350 giorni all'anno (ad essere positivi) cena e pranza con un piatto su una scrivania in camera, esce poco il giorno perchè si sente impazzire ovunque per la paura di morire risucchiata nel vuoto, preda di profonde angoscie mai umanamente condivise, che non va al mare nè in montagna da anni e anni e anni, con non tocca acqua del mare o fiumi, che è costretta a fare sempre due tratti tratti di strada sempre quelli camminando avanti e ritornando subito indietro per la paura di morire, che a natale come a Pasqua come a ferragosto sta sola mentre la famiglia sta per conto suo con programmi sempre propri indipendenti da me, che passa tutti i compleanni senza festeggiare, ma che si trova a festeggiare sempre tra mille risate, tante persone e portate, i compleanni delle sorelle, che non riceve mai chiamate al tel se non da una pseudo amica che non crede mai ad una parola di ciò che dici e che piuttosto si schiererebbe dalla parte della mai famiglia, che dice che dico cose gravi e che mi manca il carattere, che sono tutte cazzate la depressione e altri problemi che si possono risolvere alzando il culo e andando a fare anche lavori pesanti. Come faccio a farle capire che non ho forze neanche per camminare? Che ho grossa confusione e sofferenza come se fossi reduce da un campo di torture h24? Come faccio a farlo capire a lei che poi sta sempre a mangiare manicaretti a casa della mamma nei week end e che le abita a fianco, che appena le si ferma la macchina va nel panico e arriva in soccorso il padre, che non prende mai e poi mai i mezzi pubblici perchè le fanno schifo? Come fai se alza la voce e ha tutti diritti perché ha un lavoro che svolge con regolarità? Come fai poi a rimproverarla perchè mai ti chiama neanche per un caffè perché devo stringere la cinghia? Tutto ciò è tremendamente crudele. Stasera ho cenato con una banana, tutto pur di correre via dai miei e tornarmene in camera dopo giorni che sono ferma a letto rigida e sofferente, senza vedere la luce del sole.
Ho scritto ancora da cane che più cane non si può e sono diventata pure analfabeta. Scusate.
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Ultima modifica di Stella89; 29-06-2018 a 22:10.
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29-06-2018, 22:28
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#75151
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
Messaggi: 6,895
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Guarda che si capisce tutto benissimo di quello che hai scritto e bene si sente la sofferenza che provi. Non sei analfabeta, tutt'altro, sei solo molto provata.
Forse è proprio la spossatezza morale a procurarti la malattia fisica, anzi sicuramente.
Certo, tentare di superare la malattia nonostante la presenza dei propri carnefici non è impresa facile. Forse però dovresti ripensare seriamente al mio consiglio di farti portare al PS e attendere che almeno ti visitino. Pazienza se sarai in corsia per la notte, almeno sarai lontana dai tuoi e ogni tanto controllata nelle condizioni.
Potresti raccontare i tuoi sintomi e spiegare che non ce la fai più e che se ti riportano a casa farai qualche pazzia, si insomma falli pensar male così almeno non rischierai che ti rimandino a casa sminuendo la tua condizione, come temi.
Secondo me un ricovero di qualche giorno potrebbe se non altro darti un po' di pace e di cure da parte dei medici.
Se poi te la senti perchè non racconti la tua storia a qualche trasmissioni, come Le Iene, ad esempio (ma è solo un esempio) specificando come sei stata abbandonata dalle istituzioni a soffrire da sola? Anche se non ti risponderanno ma almeno avrai raccontato a qualcuno quello che stai passando.
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Ultima modifica di silenzio; 29-06-2018 a 22:31.
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29-06-2018, 22:39
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#75152
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
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Ho già provato Silenzio. Ho implorato scoppiando in un pianto tanto forte che mi ha sconvolto. Mi hanno fatto visitare da uno psichiatra, una donna giovane molto stizzita che senza darmi confidenza, mi ha fatto entrare in uno stanzino/ripostiglio con scrivania e pc, perchè la stanza dove sarei dovuta andare era occupata. Guardava tutto il tempo il monitor concentrata a trascrivere dati anagrafici, storia clinica, e il motivo del mio malessere. Alla fine mi ha detto che non poteva fare nulla, che ero depressa ed era evidente che dovessi stare lontana dalla mia famiglia, mi ha solo consigliato di tornare dal mio medico di base e mi ha prescritto 40 gocce di diazepam al dì. Stop. Ero disperata ma lucida e orientata. Non mi ha potuto ricoverare. Sono tre le volte che sono andata al pronto soccorso non potendone più psicologicamente. Il risultato dopo tanti tentativi tra ospedali, privati e associazioni è di sentirmi una pallina da ping pong. Mi fanno rimbalzare da una parte all'altra. Le associazioni non sono all'altezza do trattare un problema spinoso e complesso come il mio, i privati non me li posso più permettere ma comunque hanno fatto più male che bene dopo 15 anni di terapia, il cim della zona non mi segue se non grossolamente e il posto è molto degradato e desolante, tanto che anche l'ultima psicoterapeuta me l'ha sconsigliato.
L'ultima psicoterapeuta mi ha mollato facendomi un grosso in bocca al lupo perchè non se l'è sentita di continuare dato che ho problemi sì psicologici, ma anche sociali e familiari gravissimi. Si dovrebbe operare su più piani, ma sono sola. L'unico consiglio che mi ha dato è di rivolgermi agli assistenti sociali, ma gli assistenti sociali mi hanno detto che non avendo figli a carico, non essendo una ragazza madre e avendo di fatto una famiglia d'origine ancora, non possono aiutarmi. Di soldi ne hanno pochi. Gli assistenti sociali mi hanno solo rimandato ad un centro per l'impiego e il centro per l'impiego ha solo archiviato il mio curriculum. Stop.
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Ultima modifica di Stella89; 29-06-2018 a 22:59.
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29-06-2018, 22:52
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#75153
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
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Quote:
Originariamente inviata da Stella89
Ho già provato Silenzio. Ho implorato scoppiando in un pianto tanto forte che mi ha sconvolto. Mi hanno fatto visitare da uno psichiatra, una donna giovane molto stizzita che senza darmi confidenza, mi ha fatto entrare in uno stanzino/ripostiglio con scrivania e pc, perchè la stanza dove sarei dovuta andare era occupata. Guardava tutto il tempo il monitor concentrata a trascrivere dati anagrafici, storia clinica, e il motivo del mio malessere. Alla fine mi ha detto che non poteva fare nulla, che ero depressa ed era evidente che dovessi stare lontana dalla mia famiglia. Mi ha detto di tornare dal mio medico di base e mi ha prescritto 40 gocce di diazepam al dì. Stop. Ero disperata ma lucida e orientata. Non mi ha potuto ricoverare.
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Forse avresti dovuto fracassarle a terra il computer e rovesciarle la scrivania magari minacciandola con un pezzo di vetro.
Secondo me ti avrebbero ricoverata immediatamente
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29-06-2018, 23:03
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#75154
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Sì sicuramente, riempendomi di psicofarmaci pesanti e scambiata pure per una schizofrenica. Così magari ai problemi psicologici che ho se ne sarebbero aggiunti altri più importanti. Poi a differenza del curriculum lavorativo, quello clinico conta molto, non scappi poi una volta che ti hanno diagnosticato ciò che non hai. Non scappi dalla terapia sbagliata che fa danni permanenti.
Quando dico che non ho una famiglia non faccio la mammoletta, lo dico perché se l'avessi avuta, i disagi che avevo (procurati da loro) non avrebbero dato luogo ad una tragedia. La protezione anche minima è fondamentale. Se tremi come una foglia al sole, la tua bella vulnerabilità può trasformarsi in un incubo se non hai sufficiente sostegno intorno. Un incubo che ti porta allo sfinimento, accorciando drammaticamente la prospettiva di vita, tante sono le insidie e i veleni che affronti sempre, alternati ai momenti di solitudine totale.
C'è il povero anche storpio che mangia pane e vino e ride con due denti allegro e la giovane donna sana che mangia da un piatto fugace come una zingara che fugge minacciata e piena di paura e spavento, con il cuore sempre in tensione, freddo nell'anima, chiusa dentro quattro mura bianche a pensare alla giovinezza persa, al presente vuoto e ad un futuro che non ha.
Comunque a titolo informativo le mie sorelle hanno già detto che non mi possono dare una mano economicamente. Legalmente non sono tenute a farlo.
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Ultima modifica di Stella89; 29-06-2018 a 23:24.
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29-06-2018, 23:04
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#75155
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
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Mi chiedo allora quale delle due situazioni sarebbe per te la meno peggiore.
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29-06-2018, 23:05
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#75156
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
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In realtà ci sarebbe una possibile via d'uscita, ma dovresti scendere a compromessi che non so se accetteresti, avendo letto quello che scrivi di te.
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29-06-2018, 23:19
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#75157
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Quote:
Originariamente inviata da silenzio
Mi chiedo allora quale delle due situazioni sarebbe per te la meno peggiore.
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Da scartare rigorosamente tutte e due. Solo un colpo di fortuna mi può salvare ora.
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29-06-2018, 23:24
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#75158
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Esperto
Qui dal: May 2018
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,698
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@ Stella89
Credo che...tu sebbene abbia sul serio le difficoltà che racconti...abbia creato una sorta di "identità fittizia"....nel senso che ormai ti riconosca solamente nel ruolo che descrivi...e che tu non riesca a vedere la situazione dall'esterno...ovvero che tu e le tue difficoltà familiari, economiche e di salute siano una cosa sola...cioè che il "personaggio" Stella89 sia così e abbia quel copione da recitare...senza il quale si troverebbe davvero smarrito.
Non è certamente facile provare a vedersi da un altro punto di vista..lo ammetto...un tentativo va fatto......
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29-06-2018, 23:25
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#75159
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Esperto
Qui dal: Apr 2012
Ubicazione: A volte in soffitta, a volte in cantina.
Messaggi: 6,895
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Quote:
Originariamente inviata da Stella89
Da scartare rigorosamente tutte e due. Solo un colpo di fortuna mi può salvare ora.
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Allora chiudi gli occhi e visualizza nella tua mente quello che vuoi essere, il posto dove vuoi stare e tutta la felicità che vorresti avere. Concentrati solo su quello e immagina che sia già lì in quel momento, fino ad esserne sicura dentro di te. Poi cerca di dormire e convinciti che domattina sarà accaduto davvero.
Crea da te il tuo colpo di fortuna invece che mendicarlo a chi sa darti solo ghiaccio e cattiveria.
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29-06-2018, 23:38
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#75160
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Esperto
Qui dal: Apr 2014
Messaggi: 1,175
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Quote:
Originariamente inviata da Saturnino
@ Stella89
Credo che...tu sebbene abbia sul serio le difficoltà che racconti...abbia creato una sorta di "identità fittizia"....nel senso che ormai ti riconosca solamente nel ruolo che descrivi...e che tu non riesca a vedere la situazione dall'esterno...ovvero che tu e le tue difficoltà familiari, economiche e di salute siano una cosa sola...cioè che il "personaggio" Stella89 sia così e abbia quel copione da recitare...senza il quale si troverebbe davvero smarrito.
Non è certamente facile provare a vedersi da un altro punto di vista..lo ammetto...un tentativo va fatto......
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Capisco ciò che dici, e no, non è facile per niente staccarsi tutta questa roba di dosso perché la sento dentro, come se mi attirasse tanto mi fa male, mi distoglie subito da qualsiasi tentativo. Non riesco a togliere la concentrazione da dolore e paura. Dolore e paura che sono l'effetto di un grande amore (quello per i miei genitori) drammaticamente negato. L'unico che conosco, l'unico che mi riempie. E se questo non può essere allora è dolore, che è sempre amore, una richiesta d'amore continua mai appagata, neanche riconosciuta.
Il mio problema è che razionalmente lo capisco, ma emotivamente no, non lo accetto proprio. Mi manda ai matti. Non connetto. Così ogni tentativo per uscirne è troppo fragile rispetto alla malattia. Nessuno è stato fin ora in grado di aiutarmi. Nessuno sembra poterlo fare. Dio mio.
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