Originariamente inviata da Josef K.

Tre serate di fila della "movida" di questa città, tra l'altro trascorse con i miei migliori amici, e già non ho più voglia di uscire. Praticamente il tutto si è risolto nel passeggiare sul lungomare (dove si concentrano in estate il 90% degli abitanti della città), trascorrere un paio d'ore in un pub e altre due in un altro, e fare discorsi che, interessanti la prima sera (ho amici con i quali si può parlare di tutto), lo erano di meno la seconda e ancor meno la terza. E loro continueranno bellamente ad uscire stasera, domani, dopodomani, e come loro il 99% delle persone di età compresa tra i 16 e i 35 anni, ma non perché questo li porterà a fare o esprimere alcunché di particolare (e in ogni caso, qualora succedesse, sarebbe il semplice recarsi in un locale diverso, o ad un concerto, un evento; insomma, tra banalità ed effetti speciali, la stessa routine leggermente rimaneggiata e variata), ma per il solo fatto che in casa, da soli, non sanno stare. Per cui mi domando: se il massimo che il mondo ha da offrirmi, per il tramite della socialità, è una abitudinarietà infinitamente più scontata di quella che potrebbero garantirmi le pagine di un libro, un film, un album con le loro infinite sfumature, perché là fuori non c'è nessuno che pretenda dal mondo uno straccio di stupore (quale potrebbe essere quello di una notte passata a vagare per le strade, senza meta, entrando in locali a caso, scoprendo dove conduce una stradina dispersa, aspettando l'alba in una campagna disfatta di periferia), dal momento che sono tutti impegnati ad imitarsi e a rendere grigio e spento, per il tramite di questa semplificazione, anche i suoi angoli più riposti; se la realtà esterna è questa, e uno per esempio non può andarsi a fare una cazzo di corsa alle 23 perché altrimenti verrebbe preso per pazzo, perché sarebbe un comportamento "particolare", quando il resto del mondo è impegnato ad omologarsi nella stanca e scontata ripetizione di gesti e frasi che fanno parte di ogni sua serata; se le cose stanno così, ma perché cazzo dovrei aver voglia di uscire per più di una sera al mese, oltre al rinfrescarmi la memoria sul perché io preferisca non farlo? E mi domando: ma questa gente, che se non esce tutte le sere teme di cader morta stecchita, e che si vede evidentemente fuggir via la vita perché non è capace di trattenerla, interiorizzarla e farla propria nelle sue forme più semplici, per cui negli altri, nelle uscite, nel rumore, nell'inseguire sempre qualcuno o qualcosa crede di potersi ritagliare altro che non sia una ritmata routine; questa gente qua io dovrei invidiarla e magari sentirmi in difetto se non ho i suoi stessi bisogni?

Originariamente inviata da marcoonizuka

Stavo pensando che forse passo troppo poco tempo con i miei genitori.
E' vero che abitiamo nella stessa cosa, ma io sono quasi tutto il giorno in camera mia e ci sono giorni in cui parliamo molto poco. La sera loro guardano sempre qualcosa insieme, ed ogni tanto penso "chissà se vorrebbero che mi unissi anche io ogni tanto, ma non dicono niente" e mi vengono i sensi di colpa perché non me li sto "godendo". Mi è venuta la paura di rimpiangere queste cose non fatte.

Originariamente inviata da silenzio

Infatti un giorno le rimpiangerai, quando ogni rimorso servirà a meno di zero.

Originariamente inviata da Josef K.

ma questa gente, che se non esce tutte le sere teme di cader morta stecchita, e che si vede evidentemente fuggir via la vita perché non è capace di trattenerla, interiorizzarla e farla propria nelle sue forme più semplici, per cui negli altri, nelle uscite, nel rumore, nell'inseguire sempre qualcuno o qualcosa crede di potersi ritagliare altro che non sia una ritmata routine; questa gente qua io dovrei invidiarla e magari sentirmi in difetto se non ho i suoi stessi bisogni?

Originariamente inviata da marcoonizuka

Stavo pensando che forse passo troppo poco tempo con i miei genitori.
E' vero che abitiamo nella stessa cosa, ma io sono quasi tutto il giorno in camera mia e ci sono giorni in cui parliamo molto poco. La sera loro guardano sempre qualcosa insieme, ed ogni tanto penso "chissà se vorrebbero che mi unissi anche io ogni tanto, ma non dicono niente" e mi vengono i sensi di colpa perché non me li sto "godendo". Mi è venuta la paura di rimpiangere queste cose non fatte.

Originariamente inviata da ~~~

Provate a guardare insieme il dorama di Bambino!

Mio padre ha gradito.

A dire il vero con mio padre ho guardato anche un po' di Shirokuma Café. Era l'ultima persona sulla terra con cui pensavo di poter fare cose simili

Mia madre no perché è miope e si scoccia dei sottotitoli a lei piacciono solo le fiction e Non ti muovere

Originariamente inviata da Stregatta13

Vesponi enormi che mi svolazzano per casa, ragni ciccioni sulle finestre, tassi che passeggiano qui sotto tutte le notti, musetti pelosi (?) che si intravedono dalle persiane: ma ndo caspio vivo?