Maffo

La guerra è una delle poche cose che mi fanno veramente paura, guerra e tumori, ma la guerra è addirittura peggio.

Non registrato

L’intervento di Pokorny sul topic di Smeraldina mi ha fatto riflettere. Io sono una persona che vuole mantenere un’attitudine positiva nei confronti del prossimo. Ma se dovessi fare un bilancio onesto di come mi ha trattata finora il prossimo, credo sarebbe negativo. Non penso il mondo sia un posto orribile né che la gente sia cattiva, però so anche che probabilmente posso mantenere questa visione solo non approfondendo troppo la conoscenza degli altri, mantenendomi a una certa distanza. Soprattutto, pongo l’enfasi sul ‘non voglio’ cambiare. Non voglio assolutamente trasformarmi radicalmente, in qualcuno avvelenato e pessimista. Ecco perché messa alle strette, in un mondo disseminato di cocci di vetro e spine, preferisco non fare tanta strada; dato che non posso spazzare via tutti questi detriti e Non voglio indossare delle calzature robuste, perché evidentemente i miei piedi non le sopportano e non è il compromesso migliore per me. Sarebbe anche interessante chiedersi dove si stia andando, all’interno del proverbio pan asiatico… viglio dire, perché dobbiamo muoverci in una realtà così ostile? Cosa ci spinge a sopportare queste avversità?
Preferisco concentrarmi sulle cose positive. A parte il fatto che so bene che anche volendo, non riuscirei a cambiare più di tanto, ma oltretutto non voglio.

Teal

L’Iran “annuncia” l’attacco almeno 10 ore prima, Israele “intercetta e distrugge il 99 per cento dei droni”. Mah…meglio sia finita così per carità (sempre sia effettivamente finita così), ma sembrava più un’azione dimostrativa “dovuta”. Certo la tensione resta alta.

gaucho

L’Iran ha risposto ad un attacco israeliano, ha già detto che la questione è chiusa se non ci saranno altri errori di Israele.
Mi sembra che ormai il buonsenso sia più dalla parte del mondo musulmano

dystopia

@ Non registrato

Sono d'accordo. Anch'io cerco di essere una brava persona, quando ci riesco, e di avere un atteggiamento positivo, e tante volte mi ritrovo in ambienti pieni di marciume (che c'era da ben prima rispetto al mio arrivo) dove la gentilezza viene interpretata come "essere scema" e a volte diventa anche controproducente essere gentili.
Ecco perché molta gente ad un certo punto si fa due conti e capisce che conviene di più essere marci, farsi gli interessi propri e fregarsene. In alcuni contesti si è addirittura obbligati a fare così, perché essere gli unici a comportarsi in modo degno in mezzo ad un gruppo che si fa gli interessi propri e basta (quando capita questo) è una scelta sbagliata, porta solo ad essere schiacciati sempre di più. Invece curare i propri interessi + essere gentili con gli altri quando possibile + non fare danno agli altri, quello è simbolo di forza. Essere pessimi è facile, quello non richiede impegno.

Varano

10 anni fa mi laureavo, meglio non fare bilanci...

gaucho

Ci siamo laureati lo stesso anno

dystopia

Giorni fa ho comprato un libro che mi sembrava carino, non so come mai ma mi ricordava qualcosa, come stile e argomenti, mi ricordava quei brani che leggevamo alle elementari. Stamattina ho trovato la parte del libro che sicuramente avrò letto alle elementari. Questa cosa della polverina delle ali mi aveva colpito così tanto che ancora mi ricordavo.

"Le altre creature che, oltre alle formiche, tormentavo in quei pomeriggi sul marciapiede erano le farfalle. Come gli altri bambini credevo che, a sfregarmi sulla schiena la polverina delle loro ali, sarebbero spuntate anche a me, con grande delusione quando, nonostante la mia perseveranza, questo non avvenne. Molti anni dopo, in seconda liceo, non credevo più a questa leggenda metropolitana, eppure se lungo la strada da casa a scuola mi capitava di acchiappare una farfalla ne approfittavo per portarla in classe dalla nostra terribile professoressa di Scienze per distrarla con mille domande e impedirle di interrogarci se non eravamo preparate..."
Pitzorno, Bianca. A chi smeraldi e a chi rane: Autobiografia dei miei (troppi) animali (p.103). Bompiani. Edizione Kindle.
(a voler essere precisi, questo libro è troppo recente ed è riassuntivo di cose precedenti, a questo punto credo che questo brano fosse presente in qualche testo più vecchio, perché lo ricordo da quando ero piccola, quindi circa 97-2000).

Alakazam

In cosa vi siete laureati?

Varano

Io economia

Crepuscolo

Mi è successa una cosa strana, ho fatto una ricarica telefonica direttamente dall'app Postepay. La ricarica sul cellulare è arrivata, ma sulla carta non risulta, neanche nella sezione da contabilizzare.

Norlit

Quasi 30 gradi a metà aprile, cominciamo bene

Des

In una roba altamente inutile in Italia.

Maffo

Mi sono laureato all' università della vita...

Come l' 80% dei millennial su Facebook

Maffo

5char

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Hor

Lingue, ma essendo lingue di un'area non europea ho fatto anche diversi esami relativi a quell'area di storia delle religioni, storia del pensiero, geografia extraeuropea, storia delle esplorazioni geografiche, storia dell'arte, ecc.
Alla fine sono molto soddisfatto dell'indirizzo scelto perché mi ha aperto la mente come altre opzioni non avrebbero fatto (l'altra possibilità era di iscrivermi a filosofia, ma per come la insegnano e concepiscono in Italia mi avrebbe chiuso la mente, altroché aprirla).

Hor

Ho appreso oggi che ho fallito l'ennesimo concorso letterario.
Comunque non sono intenzionato ad arrendermi.

Hor

L'unica volta che ho vinto un concorso letterario, tra l'altro arrivando primo, è stato con un racconto che avevo scritto quasi per scherzo, una cosa surreale e ironica che poi avevo inviato senza sperare nulla.
Effettivamente mi sembra che quando scrivo qualcosa con intento serio il risultato è scarso. Però è difficile scrivere senza tentare di metterci, nella storia, qualcosa di proprio e di sentito. Eppure si sa che la letteratura è soprattutto finzione, non certo "autenticità" (metto la parola tra virgolette proprio perché non ci credo per nulla).

claire

Fai bene a non arrenderti.
Ti chiedo però: cosa provi nei confronti di casi letterari di successo, di quelle persone non molto istruite, né di particolare talento, impegno e dedizione verso le lettere? Non faccio esempi, ma credo tu ne sappia più di me. La cosa ti infastidisce o non ti importa?

dystopia

Ieri ho mangiato un cono cioccolato e amarena e oggi una diavola. Sono felice