Hor

Devono vietare per legge i gelati-biscotto troppo piccoli. È un problema più grave del riscaldamento climatico o dell'immigrazione incontrollata.

Loner

Non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci non devo pensarci


E puntualmente ci penso.

Bellatrix

Mi ci vedevo, come genitore.

SugarPhobic

Anche io. Ho un video diario da anni ormai non più aggiornato, perché potesse vedermi da giovane, un giorno.

Ma le fila del destino sono tirate da chi talvolta non vede. Soffrire è "giusto", ma non cambia il tutto, ti capisco, ad ogni modo, anche se è storia antica

juan

Puoi chiedere un ban temporaneo. Io l'ho fatto 2/3 volte, di 6 mesi. Poi dystopia mi aveva detto che non potevano concedermene altri se sono uno di tre mesi e ho sfruttato quello. Dato che non so contenermi nell'uso della tecnologia è utile risolvere il problema alla radice.

juan

Per capire quali discussioni è meglio non aprire mi basta vedere il numero di commenti (quelle di nicchia sono le più interessanti e attinenti al tema del forum, escludendo le discussioni infinite tipo questa o film e libri)

Hor

Io certe discussioni le evito in base ai titoli, ma di solito sono quelle che parlano di fatti di attualità o cronaca.

silenzio

Sono tornato dal mare poche ore fa...
Ormai la malinconia ha lasciato il posto a un senso di fredda rassegnazione. Quando parto da casa per raggiungere la mia meta estiva già mi metto in testa dall'inizio che sarà una sofferenza, che si concluderà come si è conclusa un numero infinito di volte, che l'unica realtà vera è quella grigia e triste di una non vita, intrappolato in un posto che era il sogno di mio padre, non il mio. E ora che mio padre non c'è già più da molti anni il sogno s'è trasformato quasi subito in un incubo, un penoso trascorrere di giorni in cui tento sostanzialmente di sopravvivere, di andare avanti per mia madre, finchè sarà al mondo.
Quando anche lei se ne andrà, probabilmente tra non molto vista l'età e i numerosi problemi di salute, non so cosa farò. Non sono così benestante da potermi scegliere un luogo e viverci di rendita, molto probabilmente resterò qui, fino alla pensione, se ci arriverò, poi non so. Forse tornerò nella mia città, quella che abbandonai malvolentieri più di tren'anni fa ormai, per raggiungere quello che avrebbe dovuto essere un nuovo e brillante inizio, ma che invece s'è rivelato una sciagura e, soprattutto per me, una trappola senza uscita.
Come Ulisse quando tornò alla sua Itaca, dopo molti anni, sostanzialmente solo per morirci, così tornerò io alla mia Milano, molto cambiata, nella quale l'attività prevalente che eserciterò sarà quella di sprofondare nei ricordi, ricordi di tempi migliori, in cui credevo di avere dei problemi e che solo adesso mi rendo conto fossero invece i tempi più felici, tempi che io invece non ho saputo godermi per colpa delle mie pare mentali e del vizio adolescenziale di vivere molto più nella fantasia che nella realtà, nell'attesa di quei "giorni di gloria" e di avventure che un'assurda, implicita promessa che nessuno mai mi fece iniziasse finalmente ad essere mantenuta.
La mia occasione l'ho avuta e ho lasciato che il tempo la consumasse infruttuosamente.
A nessuno viene riservato un destino felice così, come atto dovuto, quello è solo un'illusione, abbietta perchè perpetrata ad una mente troppo giovane per capire quanto sia pericolosa e infame.
Quel ragazzo di vent'anni è ancora lì che aspetta, continuerà ad aspettare "la vita promessa" finchè la vita continuerà ad animare il suo corpo e la sua mente.
Poi si spegnerà e finalmente, un minuto prima di sparire, forse capirà.

gaucho

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