anahí

ciao m o f?

Varano

ma quando mai, se ci atteniamo ai fatti quello alto dei due aveva una bella ragazza che è rimasta vicino dopo l'ergastolo, svariate amanti mentre quell'altro era un incel

Ezp97

Stanotte manco mi sono accorto di quando è venuto il tizio dei cornetti verso le 2-2.45, mi ha trovato a farmi il pisolino ahaha…ma come cazzo si reggono 11 ore a notte per più giorni, impossibile

insiemealvento

Sulla carcassa putrefatta dell'amore due vermi ballano un valzer

Siamo l'epigrafe d'un sogno
nell'inferno modellato da quel dio
che i sensi chiamano bisogno

ma io lo fotto
indossando il mio miglior sorriso
di lacrime tirato a secco
per l'epica occasione

pensate voi al resto scenico
di certe cupe pratiche rosone
candele drappi lacrime e mimiche
da parte mia ne faccio a meno

ormai poco mi manca
e nemmeno più l'ossigeno
nel mio cervello avrà prigione

poi

quelle stanze vuote, sfitte,
da striscianti balli larvici
saranno attraversate
in orge mistiche di ospiti legione
anch'esse dal bisogno accomunate.

Bluevelvet93

Tutto sommato la gente ammette i propri difetti ma ce ne è uno che rimane un tabù assoluto: il parlare male di qualcuno da dietro.
In vita mia penso di non aver mai sentito una singola persona ammettere che non ha il coraggio di dire le cose in faccia ma solo di dirle a terzi. Che per carità, può essere tranquillamente un comportamento viscido, ma è una cosa fatta da chiunque. Fra l'altro stiamo parlando di una cosa viscida e di un difetto solo in certi casi: se il capo fa lo stronzetto ma ha per definizione il coltello dalla parte del manico ci sta non voler controbattere direttamente ma discuterne con i colleghi, mica per questo si diventa dei vermi.

anahí

Un mio amico (spagnolo) lo ammette, ammette anche che gli importa tantissimo delle convenzioni sociali, è forse l'unica persona che conosco
In Italia fanno spesso il teatrino "io sono uno che le cose le dice in faccia" "io sono una persona trasparente" etc.

CamillePreakers

Io sono una perzonah sincerah e odio la falzitah

Bluevelvet93

A lavoro c'è un tipo che prendeva spesso per i fondelli un altro ospite con dei problemi. Sono prese per i fondelli relativamente bonarie in realtà, ma fatte di continuo. Così gliel'ho fatto notare ("io sono uno che dice le cose in faccia"), dicendogli pure che con gli altri non è mica così pungente, ergo prende in giro una persona con problemi solo in quanto ha problemi.
Il tipo è partito sclerando con le lacrime agli occhi e urlandomi addosso, dicendomi che si comporta così anche con tutti gli altri e che lui non è uno senza coraggio.
Io ero tipo: ma cosa c'entra?
Coda di paglia lontana un chilometro. Giustificata.

insiemealvento

che rottura di coglioni
alle 18 riunione di condominio, speriamo che non strappi la gola a mozzichi a qualcuno

froschio

A volte non si dicono le cose in faccia anche per educazione, seppur possono essere cose che si hanno in testa. Da un lato sono cose che si vuol esprimere, ma dall'altro sono cose che se dette troppo sul muso andrebbero a mettere a rischio la relazione. Quindi se tieni al rapporto mi sembra normale tollerare (almeno quello che risulta essere tolleranza dalla propria prospettiva) e al coltempo tendere a sfogarsi con una persona che comprende di più. Parlare dietro le spalle di qualcuno non credo sia viscido di per sé. A renderlo tale credo sia l'essere poco giustificati a farlo o se lo sfogo è molto rancoroso e non si ha nessun affetto per la persona.

Ad esempio una persona può essere un buon amico ma un pessimo collega di lavoro, e da lì risulta normale andare a valutare il da farsi con più tatto e riservarsi dei pensieri, ma al coltempo esprimersi con sincerità se altre persone sono d'accordo con te.

Per quanto mi riguarda, presumo ci sia un "dietro le quinte" ogni volta che mi approccio ad una situazione sociale, sia con singoli che con gruppi. Perché se capita agli altri quando escono dalla stanza ed io son presente, chi mi dice che non sono anche io l'oggetto di conversazioni quando sono io ad uscire? Non ci penso molto però perché alla fine a me al massimo interessa il rapporto diretto che ho con gli altri. Molte volte quelle chiacchiere sono solo per dare aria alla bocca.

Bluevelvet93

Ma appunto.

Comunque io avrei più problemi a far presente la cosa a un collega non amico pessimo che a un collega amico pessimo, visto che con l'ultimo c'è più confidenza e dunque più facilità nell'esplicitare certe dinamiche.

Maffo

Vacci, altrimenti quelli decidono che bisogna rifare il tetto e tra una settimana ti chiedono 10.000€ urgentemente senza che tu sappia niente

SugarPhobic

Che immagine gore

limitless

Mia madre ha il vizio di mettersi a parlare con me dei miei parenti/cugini di età simile, principalmente dei loro studi o imprese nella vita, ormai ho imparato che lo fa sperando che mi smuova dal mio immobilismo, solo che a me di queste persone frega zero, e il fatto che non l'abbia capito che di quello che fanno gli altri parenti mi importa una mazza, mi urta.

Hor

Il fatto che sui fratelli Bianchi si sia parlato tanto del (presunto?) sesso fatto nel cimitero dice di più sui tabù e i disagi della nostra società relativi a morte e accoppiamento che sull'eventuale degrado dei fratelli in questione.

Ezp97

ultima notte stasera...è finita finalmente, mo scazzo di ricerca di altro lavoro

Bluevelvet93

Io comunque il tabù della morte lo sento citato spesso ma mi pare che siamo ben lontani dal considerarla un tabù, anzi, semmai c'è proprio il pattern opposto. La morte è ovunque: su una pagina di giornale; sul TG della Rai; nei film d'amore e nei cartoni per bambini; nella grande letteratura ecc.
Ci sono anche stati, ci sono tutt'ora e ci saranno probabilmente sempre, dei casi di decessi di persone comuni che hanno catalizzato l'attenzione dei media per mesi se non per anni (a volte addirittura per decenni) proprio per la morte. L'unico vero tabù lcollegato mi pare quello del cancro, non fosse solo per il timore nel nominare quella parola. Cosa per me abbastanza allucinante ma vabbé.

Sulla combo sesso e morte invece posso concordare, necrofilia e dintorni sono ancora un tabù ma non mi stupirei che siano diffuse più di quanto si pensi (es: una tipa che conoscevo mi aveva lasciato trasparire che Necromancer la aveva "smossa").

Hor

Un tabù non significa necessariamente che un argomento sia taciuto, ma che se ne possa parlare solo in determinati modi, che sono corretti, e che altri modi vadano accuratamente evitati.
Comunque sono d'accordo con le tue perplessità verso l'idea che oggi la morte sia tabuizzata nel senso di tenuta nascosta.
È un'idea che risale al libro Storia della morte in Occidente di Aries, e che in seguito è stata ripetuta a pappagallo.

Bluevelvet93

Tipo?

Hor

Per stare all'esempio di cui sopra, che la morte non possa essere associata alla sessualità e che quest'associazione provochi disagio o turbamento.