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26-07-2024, 21:28
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#66041
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,771
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
Ma notredame è perennemente in ristrutturazione? Pure quando andai a Parigi tipo vent'anni fa la stavano ristrutturando
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Eh, i lavori andranno avanti ancora per un po'.. maledetto incendio
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26-07-2024, 21:41
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#66042
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,417
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Ho un bel ricordo di quel viaggio a Parigi, anche se ci andai che ero piuttosto malandato (avevo la bronchite).
Era Febbraio, e ricordo che quando salimmo in cima alla torre Eiffel tremavo dal freddo.
Credo di non aver mai patito in vita mia il freddo come quella volta.
Però ho comunque un bel ricordo, è una città in cui i vari quartieri sono quasi delle città dentro la città. Ricordo che c'erano delle differenze abissali tra un quartiere e l'altro. Ce n'è per tutti i gusti.
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26-07-2024, 21:55
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#66043
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Regno dei fini
Messaggi: 1,692
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
Ho un bel ricordo di quel viaggio a Parigi, anche se ci andai che ero piuttosto malandato (avevo la bronchite).
Era Febbraio, e ricordo che quando salimmo in cima alla torre Eiffel tremavo dal freddo.
Credo di non aver mai patito in vita mia il freddo come quella volta.
Però ho comunque un bel ricordo, è una città in cui i vari quartieri sono quasi delle città dentro la città. Ricordo che c'erano delle differenze abissali tra un quartiere e l'altro. Ce n'è per tutti i gusti.
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Parigi… ci sono stata un paio di volte, mi ricordo il museo d’Orsay
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26-07-2024, 21:58
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#66044
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Esperto
Qui dal: Oct 2014
Messaggi: 12,417
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Quote:
Originariamente inviata da cosechenonho
Parigi… ci sono stata un paio di volte, mi ricordo il museo d’Orsay
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Io mi ricordo in particolare il Louvre i magazzini lafayette e gli champs elysees.
Però il mio preferito è il quartiere latino, pieno di bancarelle e di artisti di strada.
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26-07-2024, 23:34
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#66045
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Esperto
Qui dal: Sep 2022
Messaggi: 960
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Cerimonia di apertura olimpica diversa dalle solite, meno centrata sullo stadio (anzi, per niente) e sugli atleti ma invece distribuita nella città con vari spezzoni. In generale così così, tanti momenti noiosi e inutili, però carina l’idea della parata delle nazioni sulle barche e buon finale con la mongolfiera, invenzione francese, e Celine Dion riapparsa dopo anni di oblio a causa della sua malattia
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26-07-2024, 23:37
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#66046
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Esperto
Qui dal: Aug 2012
Ubicazione: Banned
Messaggi: 18,111
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bella , a me è piaciuta tantissimo .... anche volendo una "testata" all europa di orban e a chi lo segue politicamente parlando ..... na bella ventata di pace e inclusione
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27-07-2024, 09:11
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#66047
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Bologna - Modena
Messaggi: 3,661
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Quote:
Originariamente inviata da Nightlights
Io mi ricordo in particolare il Louvre i magazzini lafayette e gli champs elysees.
Però il mio preferito è il quartiere latino, pieno di bancarelle e di artisti di strada.
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Liberte
Egalite
Mascellee squadratee (pronunciato alla francese)
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27-07-2024, 09:58
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#66048
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Esperto
Qui dal: Aug 2007
Messaggi: 23,202
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La Francia in mano ai terroristi, ai musulmani, ai fanatici, agli estremisti politici di ogni colore...Paris is no longer Paris, diceva il buon Donald...è vero secondo voi?
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27-07-2024, 10:03
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#66049
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Esperto
Qui dal: May 2014
Ubicazione: Bologna - Modena
Messaggi: 3,661
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Quote:
Originariamente inviata da muttley
La Francia in mano ai terroristi, ai musulmani, ai fanatici, agli estremisti politici di ogni colore...Paris is no longer Paris, diceva il buon Donald...è vero secondo voi?
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Molto meglio Londra.
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27-07-2024, 10:59
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#66050
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,418
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Quote:
Originariamente inviata da Teal
Cerimonia di apertura olimpica diversa dalle solite, meno centrata sullo stadio (anzi, per niente) e sugli atleti ma invece distribuita nella città con vari spezzoni. In generale così così, tanti momenti noiosi e inutili, però carina l’idea della parata delle nazioni sulle barche e buon finale con la mongolfiera, invenzione francese, e Celine Dion riapparsa dopo anni di oblio a causa della sua malattia
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a me è piaciuta proprio perchè non era la solita scaletta, peccato solo per i cronisti rai che non si tappavano quella fogna anticipavano quello che sarebbe successo, parlavano sopra le canzoni che facevano in diretta e avranno detto circa 5 milioni di volte che pioveva
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27-07-2024, 11:17
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#66051
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Banned
Qui dal: May 2020
Messaggi: 4,322
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Non l'ho vista tutta dall'inizio alla fine ma da quel che ho visto mi è piaciuta.
Però son stati proprio sfigati col tempo, mamma mia quanto pioveva...
Per la gioia degli anti-LGBT+ una bella drag queen barbuta e un uomo con le collant in primo piano
Molto toccante la parte con la ragazza che ha cantato Imagine su quella specie di isolotto con il piano che andava in fiamme
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27-07-2024, 11:20
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#66052
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Banned
Qui dal: May 2020
Messaggi: 4,322
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Quote:
Originariamente inviata da cosechenonho
Parigi… ci sono stata un paio di volte, mi ricordo il museo d’Orsay
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Io sono stato a Parigi questo marzo, al museo d'Orsay il quadro che mi è rimasto più impresso (l'ho riconosciuto subito) è stato la vecchia del film Mr Bean l'ultima catastrofe (Quello che lui ci starnutisce sopra, mette l'acquaragia e ridisegna la faccia )
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27-07-2024, 11:42
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#66053
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,943
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Ho letto una cosa interessante:
In passato l'uomo era abituato a fare affidamento su elementi esterni incrollabili per sapere chi era e cosa doveva fare (credenze pagane, fenomeni fisici e atmosferici considerati espressione di volontà divina, religione con il suo sistema di concetti), e questo dava un forte senso di sicurezza riguardo al ruolo e al destino di ciascuno, anche se questa sicurezza era dovuta in gran parte ad una situazione di chiusura e di non comunicazione con l'esterno.
Con il passare del tempo questo sistema di certezze e dogmi è stato smantellato ed è per questo che l'uomo moderno è spesso assalito dal dubbio in modo anche patologico (non sa quale sia il suo ruolo, né il suo destino, non si conosce, cade nello sconforto), proprio perché oggi non ci sono certezze tali come quelle del passato, e il dubbio come fonte di conoscenza, come sistema di pensiero e indagine, viene portato all'esasperazione e rende le persone ansiose e depresse.
Anche perché in passato la mobilità sociale era scarsa se non pari a zero, ad esempio nel sistema feudale c'era una rigida separazione sociale (oratores, bellatores, laboratores) e chiunque sapeva esattamente cos'era e cosa sarebbe stato, e la cultura era veicolata dalla religione.
Invece al giorno d'oggi c'è fin troppa possibilità di "trasformismo" e questo non porta grande beneficio (basti pensare che ci sono persone di 30 anni passati che ancora "non sanno cosa sono" e ne soffrono, e la loro famiglia e anche la società li rigettano, appunto perché sono adulti e ancora non hanno né ruolo né collocazione, e girano senza meta, e sono adulti trattati come bambini, perché non sono autonomi, non sono né carne né pesce). Devo approfondire questa cosa però secondo me ha molto senso. Il fatto che si possa essere ciò che si vuole, che si possa cambiare faccia e identità di continuo e a piacimento, viene rappresentata apparentemente come una cosa positiva, come espressione di "libertà", però secondo me, se portata all'esasperazione, fa più danni che altro. Praticamente puoi essere, in astratto, così tante cose, che alla fine non sei nulla di definibile e ti viene l'angoscia.
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27-07-2024, 11:44
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#66054
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Ubicazione: Regno dei fini
Messaggi: 1,692
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Se lo dice il “buon Donald” poi too segni!
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Ultima modifica di cosechenonho; 27-07-2024 a 13:08.
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27-07-2024, 11:53
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#66055
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,190
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Quote:
Originariamente inviata da dystopia
Ho letto una cosa interessante:
In passato l'uomo era abituato a fare affidamento su elementi esterni incrollabili per sapere chi era e cosa doveva fare (credenze pagane, fenomeni fisici e atmosferici considerati espressione di volontà divina, religione con il suo sistema di concetti), e questo dava un forte senso di sicurezza riguardo al ruolo e al destino di ciascuno, anche se questa sicurezza era dovuta in gran parte ad una situazione di chiusura e di non comunicazione con l'esterno.
Con il passare del tempo questo sistema di certezze e dogmi è stato smantellato ed è per questo che l'uomo moderno è spesso assalito dal dubbio in modo anche patologico (non sa quale sia il suo ruolo, né il suo destino, non si conosce, cade nello sconforto), proprio perché oggi non ci sono certezze tali come quelle del passato, e il dubbio come fonte di conoscenza, come sistema di pensiero e indagine, viene portato all'esasperazione e rende le persone ansiose e depresse.
Anche perché in passato la mobilità sociale era scarsa se non pari a zero, ad esempio nel sistema feudale c'era una rigida separazione sociale (oratores, bellatores, laboratores) e chiunque sapeva esattamente cos'era e cosa sarebbe stato, e la cultura era veicolata dalla religione.
Invece al giorno d'oggi c'è fin troppa possibilità di "trasformismo" e questo non porta grande beneficio (basti pensare che ci sono persone di 30 anni passati che ancora "non sanno cosa sono" e ne soffrono, e la loro famiglia e anche la società li rigettano, appunto perché sono adulti e ancora non hanno né ruolo né collocazione, e girano senza meta, e sono adulti trattati come bambini, perché non sono autonomi, non sono né carne né pesce). Devo approfondire questa cosa però secondo me ha molto senso. Il fatto che si possa essere ciò che si vuole, che si possa cambiare faccia e identità di continuo e a piacimento, viene rappresentata apparentemente come una cosa positiva, come espressione di "libertà", però secondo me, se portata all'esasperazione, fa più danni che altro. Praticamente puoi essere, in astratto, così tante cose, che alla fine non sei nulla di definibile e ti viene l'angoscia.
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Esatto. Il mondo di oggi è fantastico per chi è coraggioso, flessibile, energico. Ma la maggior parte della gente è tranquilla, abitudinaria e ha bisogno di certezze, punti fermi.
Per questi ragazzi eterni adolescenti non c'è un'obiettivo, complice anche lo stato e la società che non riescono a costruirti un percorso.
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27-07-2024, 12:00
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#66056
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Esperto
Qui dal: Oct 2023
Messaggi: 1,507
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Fortunatamente non ho visto la cerimonia
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27-07-2024, 12:05
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#66057
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Esperto
Qui dal: Jan 2019
Ubicazione: Provincia di Bologna
Messaggi: 5,175
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Da lunedì me ne vo in ferie.
Sto a casa qualche giorno per rilassarmi un pochetto e poi me ne parto...
A Lavoro ad Agosto c'è il deserto. Almeno il 19 tornerà qualche collega e non sarò completamente solo.
Dovrei c'ercare di attivarmi un pochetto, fare bicicletta e un po' di palestra. Son calato troppo in sto mese per colpa dei disturbi gastrici e del caldo .
Ma la vedo dura... poltrirò come al solito 😄
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27-07-2024, 12:22
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#66058
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,943
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Quote:
Originariamente inviata da Keith
Esatto. Il mondo di oggi è fantastico per chi è coraggioso, flessibile, energico. Ma la maggior parte della gente è tranquilla, abitudinaria e ha bisogno di certezze, punti fermi.
Per questi ragazzi eterni adolescenti non c'è un'obiettivo, complice anche lo stato e la società che non riescono a costruirti un percorso.
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Sono d'accordo.
Secondo me chi oggi è flessibile e sperimenta tanti ruoli e possibilità, è perché in qualche modo "se lo può permettere", non ha fretta e non ha pressioni, perché magari dietro c'è una famiglia che ha permesso questa semplicità e questa situazione agiata, di poter sperimentare tanti ruoli, ma sicuramente qualcuno prima di loro si è preso delle responsabilità che hanno poi agevolato gli altri componenti della famiglia.
Penso alla categoria dei Neet (cioè chi non studia e non lavora) oppure anche alla condizione di tirocinante/apprendista, senza mai diventare niente di specifico. Queste condizioni, ad essere precisi, nemmeno dovrebbero esistere, oppure al massimo dovrebbero essere di durata limitata e portare a qualcosa di concreto.
Non è dignitoso che una persona arrivi ad una certa età in condizioni di disagio sociale/occupazionale. Dovrebbe essere naturale, normale, ad una certa età compiere il passaggio all'età adulta, costruirsi una professionalità, avere un lavoro stabile, un ruolo specifico in società, sapere "chi si è", invece c'è chi guadagna sulla mancanza di identità e sull'incertezza perenne.
Poi ci credo che la gente cade in depressione, perde la speranza, si chiude in casa, ha paura di uscire, deve combattere con il disagio interiore e viene emarginata anche in famiglia (i familiari di generazioni passate non riescono a capirti, perché per loro sarà inspiegabile "non essere nulla" ad una certa età, penseranno istintivamente che il problema sia tu perché sei pigro e non ti dai da fare), se da sola non ha i mezzi di diventare qualcuno e deve fare mille giri senza risultato.
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27-07-2024, 12:36
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#66059
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,590
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Quote:
Originariamente inviata da dystopia
Ho letto una cosa interessante:
In passato l'uomo era abituato a fare affidamento su elementi esterni incrollabili per sapere chi era e cosa doveva fare (credenze pagane, fenomeni fisici e atmosferici considerati espressione di volontà divina, religione con il suo sistema di concetti), e questo dava un forte senso di sicurezza riguardo al ruolo e al destino di ciascuno, anche se questa sicurezza era dovuta in gran parte ad una situazione di chiusura e di non comunicazione con l'esterno.
Con il passare del tempo questo sistema di certezze e dogmi è stato smantellato ed è per questo che l'uomo moderno è spesso assalito dal dubbio in modo anche patologico (non sa quale sia il suo ruolo, né il suo destino, non si conosce, cade nello sconforto), proprio perché oggi non ci sono certezze tali come quelle del passato, e il dubbio come fonte di conoscenza, come sistema di pensiero e indagine, viene portato all'esasperazione e rende le persone ansiose e depresse.
Anche perché in passato la mobilità sociale era scarsa se non pari a zero, ad esempio nel sistema feudale c'era una rigida separazione sociale (oratores, bellatores, laboratores) e chiunque sapeva esattamente cos'era e cosa sarebbe stato, e la cultura era veicolata dalla religione.
Invece al giorno d'oggi c'è fin troppa possibilità di "trasformismo" e questo non porta grande beneficio (basti pensare che ci sono persone di 30 anni passati che ancora "non sanno cosa sono" e ne soffrono, e la loro famiglia e anche la società li rigettano, appunto perché sono adulti e ancora non hanno né ruolo né collocazione, e girano senza meta, e sono adulti trattati come bambini, perché non sono autonomi, non sono né carne né pesce). Devo approfondire questa cosa però secondo me ha molto senso. Il fatto che si possa essere ciò che si vuole, che si possa cambiare faccia e identità di continuo e a piacimento, viene rappresentata apparentemente come una cosa positiva, come espressione di "libertà", però secondo me, se portata all'esasperazione, fa più danni che altro. Praticamente puoi essere, in astratto, così tante cose, che alla fine non sei nulla di definibile e ti viene l'angoscia.
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E' un ottimo spunto di pensiero e coglie un punto che anche io trovo verissimo, cioè che la libertà individuale di cui godiamo oggi in una società con valori individualistici, crea problemi psicologici di vario tipo.
Però penso che la soluzione non sia rifuggire e tornare indietro rispetto al senso di autonomia individuale. Ad esempio, affidandosi ai pensieri sul destino, sul fatalismo, e quelle altre cose, che sono diffusi anche oggi.
Bisognerebbe trovare un equilibrio in sé stessi. Centrarsi, agire secondo i propri valori, e riuscire a convivere con le pressioni che il mondo esterno ci fa. A quel punto il senso di "libertà = incertezza" diventerebbe più un senso di "controllo della propria vita", che è un'altra cosa.
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27-07-2024, 13:14
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#66060
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Super Moderator
Qui dal: Jun 2018
Ubicazione: Divano
Messaggi: 4,943
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Quote:
Originariamente inviata da Blue Sky
E' un ottimo spunto di pensiero e coglie un punto che anche io trovo verissimo, cioè che la libertà individuale di cui godiamo oggi in una società con valori individualistici, crea problemi psicologici di vario tipo.
Però penso che la soluzione non sia rifuggire e tornare indietro rispetto al senso di autonomia individuale. Ad esempio, affidandosi ai pensieri sul destino, sul fatalismo, e quelle altre cose, che sono diffusi anche oggi.
Bisognerebbe trovare un equilibrio in sé stessi. Centrarsi, agire secondo i propri valori, e riuscire a convivere con le pressioni che il mondo esterno ci fa. A quel punto il senso di "libertà = incertezza" diventerebbe più un senso di "controllo della propria vita", che è un'altra cosa.
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Giusto, infatti anche avere ruoli assolutamente rigidi, fissi e immutabili si rivelerebbe negativo e darebbe luogo ad eccessivo fatalismo (esempio: "ho un problema ma non posso fare nulla, mi arrendo perché tanto le cose stanno così, tanto 'io sono questo' e non può esserci null'altro, io sono solo una goccia nel mare e non sono io a decidere"). Sarebbe altrettanto sbagliato e pericoloso. Una via di mezzo sarebbe ideale.
Anche perché quelle incrollabili certezze del passato erano dovute al fatto che si viveva in sistemi chiusi, nuclei autosufficienti, con economia di sussistenza (come nel sistema feudale), quindi la cultura era fatta di pochi concetti portanti, ma dopo, con le invasioni e gli scambi commerciali inevitabilmente si entrò in contatto con altre realtà e sistemi di pensiero e non era più possibile rimanere nuclei isolati.
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