Unspecified

Vado dal cinese e chiedo dei piatti. Mi rispondono entrambi quelli alla cassa con un entusiasmo assurdo: "PIATTI DI PLASTICA?!?!", e io: "No, di ceramica..."
La delusione nei loro occhi è stata decisamente tragicomica, mi chiedo perché cavolo volessero vendere dei piatti di plastica a tutti i costi

CamillePreakers

chi ha ragione?

Immagini allegate

421900879_1629318604490617_2960577011966410922_n.jpg‎ (55.6 KB, 7 visite)

cancellato25407

Wittgenstein, l'inferno è una cosa soggettiva e si può dire che per tutti noi del forum i veri problemi partono dalla nostra testa.

Hassell

Queste frasi sono decontestualizzate, quindi sicuramente nel loro ragionamento originale, hanno ragione entrambi.

claire

Quella di Wittgenstein è grammaticalmente scorretta credo.

Hor

Trovo anch'io le due frasi troppo generiche, com'è inevitabile coi filosofi, o forse com'è inevitabile quando decontestualizzi le frasi. Magari all'interno dell'opera di Sartre la sua frase diventa perfettamente condivisibile.
In ogni caso mi rifugio nel buon vecchio: "Dipende da persona a persona".
Per quanto mi riguarda, a volte ho trovato l'inferno negli altri ma a volte l'ho trovato nel cuore profondo di me stesso.

C'è da dire (mi viene in mente ora) che sé stessi e gli altri interagiscono, e anche chi vive isolato ha comunque conosciuto per un tot di anni, e sono anni fondamentali, sicuramente l'interazione all'interno della propria famiglia e poi molto probabilmente quella dell'ambiente scolastico. È difficile concepire un sé senza gli altri, i pochi casi di individui cresciuti in forte isolamento (tipo i bambini selvaggi adottati dagli animali, o il famoso Kaspar Hauser) e ritrovati e socializzati ad adulti riuscivano ad apprendere a parlare in maniera estremamente limitata.
Quindi forse l'inferno non sono né gli altri né il sé, ma gli eventuali modi in cui questi due poli finiscono per interagire.

Volevo scrivere due righe e mi è venuto fuori un pippone probabilmente abbastanza sconclusionato e magari contraddittorio.
Meglio che la tagli qui.

CamillePreakers

diciamo che è così escludendo le situazioni di oggettivo bullismo/maltrattamento (anche solo psicologico). visto che non tutti incontrano le stesse persone o vengono trattati allo stesso modo.

anahí

Wittgenstein nella frase usa la seconda persona e non la prima, quindi non è in contraddizione con Sartre. checkmate atheists

comunque secondo me è l'interazione tra te e gli altri, ovvero il rapporto tra te e la realtà. né tu, né la realtà.

CamillePreakers

probabilmente la colpa della scorrettezza della frase è del traduttore e non di wittgenstein. tu come la riscriveresti?

claire

L'inferno sei tu stesso.

Nightlights

Si potrebbe dire che l'inferno spesso e volentieri è nelle nostre teste

Hor

In realtà Wittgenstein si riferisce proprio a Sartre: l'inferno è Sartre.

SugarPhobic

Si nasce innocenti di ogni cosa.
Come un foglio bianco.
L' Inferno sono gli altri, e siamo noi.

Senza ombra di dubbio, per me.

Ezp97

Sono stufo di essere preso per il culo

gaucho

Wittgenstein ha ragione lui c’è chi si adatta e vive bene in qualsiasi contesto e chi brucia dentro h24

CamillePreakers

pensavo che ci sarebbero state più persone a favore del pensiero di sartre.
i membri del pre sono andati tutti collettivamente in pensione ?

CamillePreakers

mi è presa una botta di nostalgia per una persona con la quale non parlo da 10 anni e con la quale il rapporto nell'ultimo periodo era pessimo. ma che problemi ho

Unspecified

Ahah, no no, era un negozio. Mi hanno detto che di ceramica avevano solo quello piccolo, non quello glande

Unspecified

Sarebbe complicato, praticamente mi ha invitato perché vorrebbe far ascoltare a suo figlio la mia musica, e magari fargli vedere come faccio a farla, quindi non potrei andarci solo per pochi minuti
Però in fondo penso si possa fare, il prossimo weekend ci proverò...

Pablo Escoalbar

gli altri possono anche essere inferno, ma tu sei il caronte di te stesso, nessuno ti ci lancia al di là dello stige