Hor

Questo fine settimana ho visto il mio amico che vedo una volta all'anno.
Abbiamo parlato di parecchie cose, anche del fatto che ha fatto due o tre anni di sedute con uno psicologo, e adesso l'ha mollato un po' perché è migliorato un po' perché stava spendendo troppo.
Io gli ho chiesto perché non prova a rivolgersi al servizio pubblico e lui ha risposto: "Il servizio pubblico serve solo a gestire i casi limite dei problemi mentali, non a risolverli".
E mi sa che ha ragione.

Toxy

Non e' il giudizio degli altri a farci male ma la nostra interpretazione, il giudizio altrui inesca qualcosa (convinzione/pensiero) dentro di noi e de proprio quel qualcosa che ci provoca sofferenza

Ascolopito

Meglio del mio. A me non lo hanno fatto sulle mani il tatuaggio

Syd90

Primo compleanno e primi auguri che faccio a mio papà, ho passato una bella serata considerando la poca voglia iniziale

non riesco a capire come faccia ad essere fiero di me, non me l ha detto chiaramente anche perchè non è una persona che mostra le proprie emozioni ma lo vedevo da come mi guardava e da come mi parlava che l uomo che aveva davanti lo rendeva orgoglioso

Mi sa che gli anni ci stanno ammorbidendo

O forse era la grappa

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Eracle

È una catena causa effetto che parte dal giudizio degli altri e arriva alla nostra sofferenza, se si può fermarla all'inizio sarebbe meglio. Non mi va di trovare strategie interne per trovare un modo di non soffrire a seguito del giudizio altrui. Voglio vivere tranquillo non in guerra.

Nightlights

Esattamente. Anch'io.

anahí

Forse a volte non è neanche il giudizio altrui che ci agita veramente ma il giudizio nostro nei confronti degli altri

Cioè i giudizi negativi nostri ci fanno sentire che siamo cattivi, che non si può pensare male degli altri, che se non ci piace un'interazione è colpa nostra perché siamo troppo rigidi etc ..

Cioè la "timidezza" tante volte mi sembra ciò che succede quando non ti piace un'interazione ma senti che dovrebbe piacerti

bukowskiii

Infatti se non posso mai abbassare la guardia e rilassarmi meglio stare soli

.

Angus

Ma figurati, tu non hai nemmeno un warning. Scendi in strada, vivi un po', mettiti nei guai, poi ne riparliamo.

Hor

Mio padre, contrariamente a me, è una persona estremamente socievole, riesce a stabilire dei legami in pochi secondi anche con perfetti sconosciuti incontrati per strada, fa il simpaticone, ha sempre la battuta pronta, sa farsi benvolere. Anche per questo è sempre riuscito a farsi largo nella vita, nel paesino in cui sono cresciuto per un periodo è stato pure il sindaco, in seguito è andato a lavorare all'estero con un lavoro che richiede enormi capacità di interazione sociale.
Eppure io so che, in famiglia, dietro quella maschera, c'era un uomo autoritario, a volte incapace di controllare la propria violenza, che decideva tutto e non ammetteva nessuna discussione.
Per questo sono cresciuto con la tendenza a stare sempre in guardia verso le persone troppo espansive, a chiedermi sempre cosa ci sia dietro anche a chi mostra sempre il sorriso a tutti, se dietro non ci siano dei lati nascosti e brutti di cui diffidare.
Mia sorella, poi, è anche peggio, fuori di casa faceva tanto la persona socievole, buona, comprensiva, sempre attenta alla giustizia e alla bontà, ma alla fine è stato per causa se la mia famiglia a un certo punto si è completamente sfasciata.
Sono due figure, mio padre e mia sorella, che mi hanno reso impossibile non diffidare a tutti, a dare per scontato che dietro ogni volto buono possa anche esserci un'anima nera.

Hor

Entro la fine del mese vorrei portare un po' di fumetti che mi ingombrano la casa a una biblioteca del mio quartiere specializzata per un pubblico adolescente.
Vediamo se riesco a farlo senza rimandare a chissà quando.
Il punto è che ho comunque bisogno di spazio, e poi la biblioteca in questione apprezzerà sicuramente la donazione.

cuginosmorfio

Secondo me è necessario diffidare di chiunque ma non per malafede ma proprio come condizione basica di vita.
Yin & yang fanno parte di tutti noi. Mi hai riportato alla mente un libro di Giovanni Arpino "anima persa"(ed il film relativo di Dino Risi).

Pure mio padre è fondamentalmente come il tuo; con marcate differenze tra pubblico e privato. L' ho odiato per moltissimi anni ma non ho potuto fare a meno di restare comunque impressionato da questa fluidità di comportamenti poiché -nonostante la negatività che ne scaturiva- riusciva (e riesce) ad imporre la sua volontà sulla Vita anziché subirla.
Poi ovviamente ciò non significa che abbia compiuto scelte "giuste".

Io ahimè sono anche il frutto di aver vissuto tutto ciò. Non pochi suoi tratti mi sono purtroppo entrati dentro e con fatica riesco a trattenerli. Quando me ne accorgo è sempre 1) troppo tardi 2) una sorta di sconfitta perché una parte di me è lui. Non posso scappare da ciò nonostante abbia speso buona parte della mia esistenza nel cercare di essere il suo opposto. Posso solo tentare di arginarlo.

Hor

Sì, anch'io alla fine mi ritrovo a invidiare mio padre per le sue capacità sociali, che io evidentemente non ho proprio ereditato, forse anche proprio perché schiacciato dalla sua personalità.
Alla fine in questo ho preso molto più da mia madre, che ha avuto e ha una vita sociale molto ridotta.

Vespa1976

Potresti comprarli online...io il polase sport l'ho pagato la metà del prezzo in farmacia...

Darby Crash

Secondo episodio della saga delle mie esperienze riguardo alle visite psichiatriche.

Questa volta una visita al reparto di psichiatria dell'ospedale della mia città, offerta gratuitamente in quanto oggi è la giornata mondiale della salute mentale. Una visita approfondita, durata ben un'ora e mezzo. Una giovane ragazza ancora munita di mascherina mi ha fatto un sacco di domande e ha preso tre pagine di appunti. Ad assistere al colloquio vi era una schiera di tirocinanti; a un certo punto uno ha alzato la mano e mi ha domandato se mi piacciono gli anime e i videogiochi ahah. Per le valutazioni conclusive sono passato a un altra psichiatra più esperta. Ne è risultato anche in questo secondo episodio che gli psicofarmaci non sono la soluzione più adatta per i miei problemi. Dicono che ho degli schemi di pensiero rigidi che andrebbero modificati tramite una psicoterapia, preferibilmente cognitivo comportamentale.

Quasi quasi potrebbe essere conveniente mettermi a girare per gli psichiatri solo per avere la soddisfazione di sentirmi dire che non mi servono farmaci e per sentirmi in una posizione migliore rispetto a chi ne deve assumere ahah.

euridice_

Lo farei anche per sforzarmi ad uscire un po' da sola

claire

Io al posto tuo non mi sentirei per niente fortunata.
Le diagnosi e i farmaci possono aiutare, con gli schemi di pensiero rigidi non si va da nessuna parte se non si vuole modificarli. Poi non so se vuoi, ci vai a fare la terapia o sei rigido anche in questo? La affronterai mettendoti veramente in discussione o mantenendo le tue posizioni? Sono domande retoriche , non devi rispondere a me, ma se le risposte sono no, praticamente ti hanno detto che sei incurabile. Poi per carità se stai bene così , a posto, ma non mi sembra. Meglio dover prendere farmaci che curano un disturbo perché si vuole stare meglio, che essere destinati a stare sempre male a causa delle proprie convinzioni.

Darby Crash

hai scritto tutte cose vere. Ma, almeno per questo pomeriggio, preferivo guardare a quel che mi hanno detto da un altro punto di vista così da avere un umore migliore. Resta comunque vero che ci sono disturbi che necessitano specificatamente di psicofarmaci. Quantomeno posso dire "non ho questi disturbi". è un sollievo piccolo, ma pur sempre di qualcosa di buono si tratta Insomma, porre il focus sui problemi che non ho invece che su quelli che ho

Trinacria

Io non sarei riuscita a spiccicare parola. Già per me è difficile aprirmi, figurarsi con tutta sta gente che sta ad ascoltarmi.

Nightlights

Io uguale