Originariamente inviata da dystopia

mi dispiace ma non ho voglia di ripetermi all'infinito

Originariamente inviata da zoe666

mi sembra un pò di essere ritornata ai bei tempi del forum nelle eterne discussioni tra i guru del forum e quelli che si lagnavano, i positivisti e i negativisti.
Scrivo che si lagnavano perchè ho pensato a un termine più neutro ma non mi viene, è solo per far capire.

Trovo entrambe le situazioni se portate all'estremo sgradevoli.
E' controproducente lamentarsi continuamente, non trovare appigli, non mettersi in discussione. L'attaccare chi prova a veder positivo e consigliare.

Al contempo non tutto è risolvibile con un "basta sforzarsi, basta impegnarsi". Ogni persona è diversa, ogni persona ha bisogno dei suoi tempi, dei suoi stimoli, e magari alcune parole pensate da sprono possono solo buttare giù perchè viste come superficiali.

Originariamente inviata da Trinacria

È per discussione come queste delle ultime pagine che io ormai non ho più voglia di intervenire qua dentro.
Questo forum potrebbe dare un grande aiuto per migliorarsi e per cercare di uscire da questo cosiddetto baratro ma appena uno prova a dire qualcosa di diverso dal "fa tutto schifo" allora ti danno dell'illusa, di quella che non capisce niente e addirittura lo si percepisce come un insulto. Io lo so quanto è difficile perchè sono la prima a non riuscirci ma preferisco avere intorno gente che mi dica che ce la posso fare, che prova a spronarmi piuttosto che persone che continuano solo a dirmi che tanto non cambierà mai niente.

Originariamente inviata da Hitomi

Proprio per questo parlo di accoglienza anche nel consiglio. Chi si mette a dare delle lezioni di vita lo fa senza che ci sia neanche il minimo coinvolgimento emotivo, lo fa solo per se stesso, le motivazioni possono essere le più disparate. Se invece provo a mettermi nei tuoi panni (o magari lo sono già perché ho problematiche simili) allora il consiglio avrà tutt'altro tono. Si capisce benissimo quando si legge che tipo di atteggiamento ha chi scrive, se di superiorità paternalistica oppure di accoglienza.




Non sono d'accordo. Chi è propositivo e positivo in maniera accogliente riceve sempre un buon feedback. Chi invece ha un atteggiamento arrogante e semplicistico, del tipo basta poco che ce vo', o addirittura hai rotto le palle non lamentarti, allora sì, viene respinto. Ma è solo una risposta al fatto che il primo a respingere è proprio chi si mette in questa posizione di superiorità.
Io ne leggo diverse di persone propositive in maniera accogliente, e nessuno se la prende con loro (in realtà qualcuno c'è, ma raramente). Arrivare a negare la sofferenza dicendo di tacere, invece, è tutto fuorché un atteggiamento costruttivo: è solo rifiuto travestito da positività e propositività.

Originariamente inviata da Varano

Io le discussioni tra utentesse manco le capisco, un altro linguaggio proprio

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Originariamente inviata da Trinacria

È per discussione come queste delle ultime pagine che io ormai non ho più voglia di intervenire qua dentro.
Questo forum potrebbe dare un grande aiuto per migliorarsi e per cercare di uscire da questo cosiddetto baratro ma appena uno prova a dire qualcosa di diverso dal "fa tutto schifo" allora ti danno dell'illusa, di quella che non capisce niente e addirittura lo si percepisce come un insulto. Io lo so quanto è difficile perchè sono la prima a non riuscirci ma preferisco avere intorno gente che mi dica che ce la posso fare, che prova a spronarmi piuttosto che persone che continuano solo a dirmi che tanto non cambierà mai niente.

Originariamente inviata da zoe666

Maledetto ciccione.

Originariamente inviata da Angus

Sì, ma forse ci si può anche chiedere se la refrattarietà al pensiero positivo un senso ce l'abbia. Quale possa essere (grossomodo) hanno provato a scriverlo esplicitamente in diversi. Da parte mia, l'atteggiamento che tu e altri assumete ("ce la posso fare", "devo spronarmi") mi sembra masochistico, parte di un quadro da rigettare interamente: quello della persona "fallata" (che fa rima con sbagliata) che però, a piccoli passi, può "migliorarsi" e ottenere anche lui qualcosa. E' un approccio francamente svilente. "Zono un bovero negro ma se mi imbegno angh'io bozzo drovare un lavoro e la vidanzata". Ma come si può pensare che proporre un argomento simile sia non offensivo? Non vedi che non è altro che l'inversione di quell'altra svalutazione: "non valgo nulla e non posso ottenere nulla"? A chi ti dice così, tu rispondi "è vero che non vali nulla, ma se ti impegni...".

Perché è così difficile prendere sul serio questo argomento?

Originariamente inviata da Scrooge

...

Originariamente inviata da Angus

Ma anche 'sta cosa del cambiare, del fare gli sforzi per cambiare... non vi accorgete che è un insulto, una cosa sminuente e soffocante? Siete talmente assuefatti che non lo notate più?