Originariamente inviata da dystopia

Anche per me è difficile trovare altro per adesso, all'inizio andava bene ma dopo un po' hanno iniziato a dare per scontata la mia assoluta disponibilità, non avevo più orari fissi, mi chiamavano con pochissimo preavviso quindi ad un certo punto ho cominciato a dire qualche no di troppo, quindi il rapporto si è guastato, e sono stata mesi ferma. Mi riprenderò e appena posso cerco qualcosa di nuovo. Grazie per aver scritto la tua esperienza, perché non è semplice parlare di queste cose

Originariamente inviata da Ezp97

Io appena ho un malloppo me ne sto a casa e mi cerco altro......

Originariamente inviata da Artemis_90

Io invece ricordo un fatto di quando andavo all'asilo dalle suore che mi convinse che esiste qualcosa di "superiore", un giorno come al solito eravamo alla messa pomeridiana e il prete ci fece (a tutti noi bambini) un rituale, (forse non si dice rituale ma rito in ambito religioso) non so dire che rito fosse ma riguardava la gola, con due candele incrociate alla gola ci benedisse, dicevano che serviva per evitare problemi di salute alla gola. Io in quel momento, quando il prete mi benedisse avvertì una stranissima sensazione alla gola come se qualcuno mi stringesse con una mano, ma proprio forte...tuttavia da allora io non ho mai più avuto un mal di gola (ecco che oggi mi tornerà il mal di gola dopo 20 anni perchè me la sono buttata), mai, eppure fino ad allora avevo avuto talmente tanti mal di gola che i medici dicevano che mi dovevo togliere le tonsille.

Originariamente inviata da spezzata

Per quello sono assolutamente inutili.
Non solo non ti aiutano attivamente, nel concreto, bensì solo a parole... ma cercano di guidarti verso ciò che loro pensano sia meglio per te... e questo per me è assolutamente inaccettabile. Cioè a me continuavano a scoraggiarmi circa il cercare (e come aiutarmi ad ottenerlo ma questo era ovvio visto che l'aiuto è "a parole") un lavoro da remoto, da casa, a zero/minimo contatto con gli altri. Un lavoro che mi consentisse di spostarmi permanentemente altrove. Perché non fai la badante? Perché non fai il magazziniere? E questo continuava anche per quanto riguarda l'ambiente: anche se approvava il mio allontanamento dalla famiglia, disapprovava il mio bisogno di indipendenza economica e di socialità ristretta esclusivamente a chi interessa a me, questo significava che voleva che io andassi a vivere con un gruppo di persone estranee, magari in un alloggio per studenti. Inaccettabile per me. E come se ciò non bastasse, insisteva pure. In un contesto simile, finirei in una situazione analoga a quella con i miei genitori: rimarrei chiusa in camera fissa o nel punto più lontano dell'apparamento... mi darebbe pure fastidio condividere il bagno.
Cioè il lavoro per me lo sceglieva lui, dove e come dovessi vivere lo sceglieva lui. La differenza tra lo psicoterapeuta e i miei dove sta? Cioè non fraintendermi.. con i miei mi trovo assai peggio ma ho intravisto da parte dello psicoterapeuta uno scarso interesse verso ciò che voglio e un tentativo di manovrarmi circa ciò che voleva lui e la cosa non mi è piaciuta per niente. Dopo 8 sedute me ne sono andata senza ottenere nulla. Sarebbe stato meglio non esserci andata affatto. O forse no.. almeno adesso so come funzionano certi posti.

Originariamente inviata da Clover

@spezzata mi dispiace, è assurdo che ,sapendo i tuoi problemi, non ti abbiano dato un supporto anche per un lavoro da remoto ( che sarebbe ideale ) ma non mi stupisco perché pure io ho avuto esperienze pessime al CSM. Farmaci sbagliati e terapie inutili.
Mi spiace per te e dystopia ( avevo una situazione simile a casa con i miei ,mio padre si lamentava di me ma quando provavo a rendermi indipendente mi tarpava le ali,sono i classici narcisisti maligni che non vogliono tu abbia autonomia,così dipendi sempre da loro e loro son liberi di screditare e sfogare la loro frustrazione costantemente ) spero che entrambe possiate in qualche modo prima o poi allontanarvi da quell'ambiente
.

Originariamente inviata da spezzata

Capisco. Mi dispiace. Se ne sei uscita è già una buona cosa.
In passato la pensavo diversamente ma più è passato il tempo e più mi sono resa conto che i miei non hanno mai voluto, né tantomeno tenuto in conto la mia indipendenza economica: alla fine hanno sempre voluto che io trovassi un qualunque lavoro che mi tenesse impegnata tutto il giorno e che continuassi a vivere lì e ad essere utile alla famiglia e al club del parentame.
Mi sento sempre meno in colpa quando mi danno dei soldi, sia quando li aiuto nella loro attività, sia quando me li danno così... mi pare quasi come se fosse un contratto sottointeso della serie: tieni, ti do questi soldi e tu te ne stai zitta e fai quello che ti dico. Alla fine è come il tizio che porta il cibo al carcerato... cosa fa tizio, non mangia? Vorrei anche staccarmi da questi sottointesi che non sopporto più, né tantomeno riesco bene a inquadrare.

Comunque sul nacisismo non saprei... io credo di avercelo almeno in parte, poi essendo figlia di mio padre sarebbe quasi impossibile non aver ereditato almeno dei tratti. Sono parecchio egocentrica.

Originariamente inviata da Jasmine

mi spiace ragazze.. addirittura sentirsi dire di non essere volute come figlie.. sta cosa mi ha messo una tristezza infinita..

Originariamente inviata da dystopia

Anche a casa mia ci sono gli stessi comportamenti e le stesse dinamiche, prima ti criticano perché non lavori, invece quando hai la possibilità di lavorare ti remano contro in modo da farti restare a casa, così possono tornare a lamentarsi. Ormai ho smesso di chiedere consiglio ai miei sulla ricerca di lavoro perché mi mettevano solo confusione in testa. Quel lavoro no perché non è abbastanza pagato,
l'altro nemmeno perché è troppo umile, l'altro neanche perché non ne saresti capace, quindi alla fine sei più esaurita di prima. L'importante è non buttarsi giù e continuare a guardarsi intorno per trovare occasioni che potrebbero fare al caso nostro, ogni tanto qualcosa c'è.