Quote:
Originariamente inviata da CongaBlicoti_96
Esatto voleva essere una provocazione anche all'epoca.
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Io non giustificherei uno scritto che usasse quei termini contro le donne da parte di un movimento che "provocatoriamente" volesse mettere in risalto alcune problematiche tipicamente maschili che reputa trascurate. Quindi non giustifico neanche questo.
Ah, e poi come spesso accade, l'uso di certi termini è rivelatore.
Da Wikipedia:
Con l'avvento della prima guerra mondiale Emmeline e Christabel dichiararono immediatamente l'arresto temporaneo dell'attivismo militante sostenendo la posizione del governo di Sua Maestà contro il "pericolo tedesco". Entrambe iniziarono a invitare le donne a sostenere la produzione industriale e a incoraggiare i giovani a combattere, divenendo figure di spicco all'interno del movimento patriottico delle "piume bianche".
Wow, quindi la guerra e la produzione industriale vincono sull'attivismo e sul boicottaggio (praticato invece in precedenza anche in forme violente, come sabotaggi e incendi) e finché si tratta di mandare a morire i cattivi maschi, no problem. E via a sventolare le piume bianche agli uomini non arruolati, in segno di codardia.
E qui c'è un articolo sul movimento delle "piume bianche" in relazione al movimento femminista:
http://itech.fgcu.edu/&/issues/vol1/issue1/feather.htm
Alla luce di ciò mi pare legittimo sospettare che le legittime rivendicazioni femministe in lei fossero accompagnate almeno da un certo tasso di rancore antimaschile su larga scala.
In pratica sarebbe una delle apripista di quella frangia del femminismo che ritiene che gli uomini
in quanto tali siano da punire o da rieducare, se si vuole che le donne facciano progressi.