Red ha detto che il "laconico giova" poteva aprire la discussione ed ecco fatto...
cli' t'aspetto :P
riporto il messaggio che c'è di là già che ci sono:
cli' tutto il rispetto, ma per me c'è cultura e cultura...(e in un certo senso lo dici tu stessa...se è una cultura che è attualizzabile al presente, che può aiutare alla formazione psicologica/etica/culturare è un paio di maniche, altrimenti un altro paio)
ora il discorso è troppo complesso e lungo da affrontare su un forum (dovrei logorroicizzare per pagine e pagine Laughing ), ma la differenza c'è è sarebbe ipocrita e da "dormienti" non vederla e manifestarla.
C'è un tipo di cultura che può essere utile sotto il punto di vista strettamente pratico; un altro tipo di cultura dal punto di vista dell'apertura mentale.
Esempio? esempio se vai ad un professionare beh impari a fare cose di tipo meccanico soprattutto; se fai una scuola con molta matematica e affronti ingegneria puoi fare un'esperienza lavorativa da ingegnere (non so...ti crei tutti i tuoi bei pc e simili o quel che vuoi...).
Di fatto se tu non hai la minima intenzione di diventare igegnere, di diventare prof di matematica ecc..ecc.. sapere nozioni del tipo
la derivata di y=cosx/8(2x-3)(2senx-3) o sapere il limite della funzione y nella vita non ti servirà a nulla...e dico nulla! Non ti amplia nulla...
solo 1 anno che butti imparando mnemonicamente formule su formule, definizioni su definizioni (che tempo 2-5 anni e comunque non facendole più dimenticherai) quando ad esempio avresti potuto approfittare per studiare la materia che più t'aggrada e il settore che più t'aggrada (non so filo e psicologia).
Stessa cosa con latino...tradurre versioni su versioni? studiarsi la grammatica di una lingua morta? aiuta un po' a ragionare? comprendi da dove derivano certe parole?
Se devi fare latino piuttosto di fare 4 anni e mezzo di grammatica latina...fai 1 anno di grammatica latina (se proprio vuoi far capire certe origini allo studente) e poi 4 anni di letteratura latina (da dove davvero ilo studente può formare il proprio cervello attualizzando argomentazioni al presente --> non so posso parlare di un Cicerone o della concezione amorosa Catulliana o amorosa e di vita degli elegiaci ad esempio)
Ottimo...ma lo dici tu stesso..viviamo con ragazzi che a malapena sanno cosa sia l'educazione e cosa voglia dire ragionare (sempre meno ragazzi si interessano alla bellezza dell'interiorità, riflessività, ragionamento)...se devo scegliere di insegnargli qualcosa piuttosto che tante formule e/o una lingua morta gli insegnerei davvero il significato della parola "ragionare", della parola "sensibilità" e "riflessione".
Magari non ottieni dei geni tipo Einstein, ma ottieni persone che hanno un minimo di educazione, riflessività, sensibilità (come il sotto scritto che fino a 15-16 anni era uno dei tanti ragazzi estroversoni, ma che pian piano ha accresciuto sempre più l'aspetto proprio interiore).
In secondo punto li indirizzi lì dove vogliono loro.
Inutile insegnare x 1-2 anni ad un ragazzo la matematica se dai 18 anni in poi non prenderà più un libro di mate in mano; come è inutile stargli lì a raccontare la vita di Leopardi giorno per giorno fino alla nausea...gli fai una carrellata veloce (tanto per fargli capire chi era e cosa ha fatto e poi al max miri a descrivere il suo pensiero --> che è quello che deve veramente interessare allo studente e che lo aiuta nella formazione della sua persona).
Poi io se vedi mai ho parlato di storia, mai di filo ...ho citato materie come latino, matematica...
storia in parte (se fatta in modo non estenuante ---> nel senso più che le date da ricordare è meglio ricordare i fatti, è meglio ragionare sulle motivazione che hanno portato a quella situazione ecc..ecc..), e materie come filo invece devono essere la base x la formazione...
fai amare ad un ragazzo davvero la filosofia e lo renderai maturo, riflessivo, sensibile, capace di ragionare e argomentare (ed io ne sono la prova...).
Invece il modo in cui vengono esposte spesso le discipline a scuola fanno "schifare" quasi lo studente...
lo studente vede la disciplica come un "devo fare, per prendere quel cavolo di carta e arrivare a fare lavoro xx".
se invece metti lo studente nell'ottica "studio quella disciplina perchè mi appassiona, aiuta nella vita ecc..ecc..." saranno loro ad innamorarsi della scuola e non il contrario..
e dico sul serio...esempio?
L'università.
Se ci fai caso la situazione "ah quanto odio la scuola" è un ragionamento che si fa molto negli anni liceali. Perchè? perchè lo studente si trova a far fronte a ore e ore di studio su argomenti di cui si disinteressa completamente...e soprattutto si trova costretti a studiarli nei minimi dettagli, come computer...ma solo tante nozioni di cui da lì a breve non ricorderà più nulla....chiedi ad uno studente di quarta cosa si ricorda della letteratura italiana di seconda nello specifico...chiedigli se si ricorda chi era un Jacopone Da Todi ecc..ecc...
ecco lo studente si ritrova a studiare tanta roba di cui sa già la sua inutilizzabilità e la sua inconsistenza nel tempo.
Invece metti lo studente diciamo a 17 anni (dal quarto anno di liceo in poi ad esempio) davanti a materie che davvero lo entusiasmano; lo studente a quell'età ha già le sue passioni...odia magari la matematica (e non vede l'ora di uscire dal liceo per togliersela dai piedi) e ama la filosofia, viceversa odia storia ed è un genio in matematica...
Il fatto è solo uno: come ben si evince e come spesse volte ho detto io stesso viviamo in un mondo dove i miei coetanei (e i ragazzi più piccoli) tendono molto alla superficialità, sono poco capaci di interiorizzare, di essere consapevoli, riflessivi, sensibili ecc..ecc...di certo non gli fai riscoprire l'amore per certe cose "obbligandoli" addirittura inculcandogli nella mente nozioni che potrebbero essere omesse.
Inizia ad inculcargli prima l'amore per qualche disciplina...l'amore per un certo tipi di cultura...di vita...pian piano ognuno (o almeno chi ha la testa per farlo) troverà la sua strada e la sua passione (chi la filosofia e la psicologia come me, chi invece ambirà a diventare uno scienziatone da far invida, chi a salvare vite umane, chi magari addirittura allo studio stesso del latino, che a me convince così poco, magari perchè è incuriosità dall'interpretazione di certi termini nella lingua originale in particolare testi)
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