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Originariamente inviata da caratteriale
Credo che la risposta stia nel perseguire il proprio benessere,consapevoli che non siamo che una folata di vento nell'universo
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Penso anch'io che sia molto più sensato pensare a stare bene, e a portare del bene agli altri per quanto possibile, piuttosto che a porsi certi interrogativi che non fanno altro che generare angoscia ed allontanarci dagli altri. In compenso portano davvero più vicino alla verità? Io non credo, io credo che quando "che senso ha vivere?" diventa una domanda martellante allora sto già male di mio, inevitabilmente quindi le verità che io mi
costruirò cercando di rispondere saranno lugubri e opprimenti. E' una domanda la cui non-risposta è già dentro allo stato d'animo stesso da cui è sorta.
Alcune considerazioni più personali: a me però rimane lo stesso questa compulsione a farmi domande su tutto - il bisogno di esplorare certi luoghi anche se so sono pericolosi e l'impulso (autolesionista?) a continuare una ricerca che mi porta solo dolore. Io credo che per me la chiave sia imparare ad incanalare quest'impulso in una ricerca di risposte costruttiva invece che distruttiva, e bloccarlo quando mi accorgo che agisce per farmi del male invece che del bene.