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14-09-2010, 11:18
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#21
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
Titolo un po’ prosaico, ma non ho trovato di meglio.
La questione è stata discussa sulla chat e ........
Il pensiero è il male, il non pensare è il bene? Voi cosa ne pensate, se siete tanto sfortunati da essere dotati di pensiero? Se la questione vi lascia indifferenti... beati voi!!
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non sono d'accordo..
MA SEMPLICEMENTE X IL FATTO che dai un titolo esplicativo...x poi parlare d'altro.............o almeno cosi mi sembra...............
come fa l'assenza di pensiero ad essere il segreto o a portare alla felicità.....la hai misurata.....che io sappia nn si può quantificare se no attraverso la percezione....e la percezione si sà...che e una variabile continua.....
cmq la cosa che mi ha piu colpito e il riferimento al fatto che il surplus di pensiero derivi da una nn vita sociale.......
ora questo potrebbe rivelarsi in alcuni casi vero....o forse nel tuo caso....xke alla base c'è la tua storia e le tue situazioni...ma vorrei ricordarti..che c'è molta gente che viene da situazioni opposte a quelle che tu tenti di descrivere......e che ha avuto pure la possibilità.....di vivere in parte quella che tu "elogismisuratamente,a mio avviso vita sociale, semplicemente perchè ognuno di noi percepisce...diversamente...
oltre al fatto ke il determinismo non e una teoria valida da pmolto..tempo.....non credo ke noi siamo solo il risulto..di ciò ke "c'è successo"..oltre alvatto ke non si vivono solo traumi...effettivi circostanziali..ma anche emotivi..che sono ancora piu radicata....
solo il fatto che tu riesca a pensare ad una assenza di pensiero......lo annulla.....
consiglierei di indirizzare le tue letture... a qualcosa di meno impegnativo...e piu positivo....x il momento..in modo da prenderti una pccola pausa
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14-09-2010, 11:20
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#22
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da ajMcwill
Pensare non è il male ... il male è il " pensare male " ... la sfiducia è un pensare male ( le famose paranoie ) ... non avere paranoie non significa " non pensare " , SIGNIFICA NON PENSARE MALE ...
dobbiamo e dovremmo modificare il ostro modo di pensare
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concordo.....si si
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14-09-2010, 11:24
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#23
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da LordJim
Oh! finalmente ho l'occasione buona per riportare un sonetto di Zanzotto (il cui commento richiederebbe come minimo 3 lauree):
Sonetto del che fare e che pensare.
Che fai? Che pensi? Ed a chi mai chi parla?
Chi e che cerececè d’augèl distinguo,
con che stillii di rivi il vacuo impinguo
del paese che intorno a me s’intarla?
A chi porgo, a quale ago per riattarla
quella logica ai cui fili m’estinguo,
a che e per chi di nota in nota illinguo
questo che non fu canto, eloquio, ciarla?
Che pensi tu, che mai non fosti, mai
né pur in segno, in sogno di fantasma,
sogno di segno, mah di mah, che fai?
Voci d’augei, di rii, di selve, intensi
moti del niente che a sé niente plasma,
pensier di non pensier, pensa: che pensi?
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ma quali3 laure si studia pure al 1 corso di italiano comparato....come una delle 1 materie...della laurea triennale in lingue...prrrr
dovresti cmq fare una distinzione tra significato e significante.......magari x il secondo ci vuole un certo status conoscito.....per il secondo....beh..e questo il bello della letteratura che la si puo interpretare come si vuole.....ed ogni termine può diventare "proprio"...........cmq e lodevo ke tu abbia riportato....un sonetto di letteratura quasi contemporaneA
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14-09-2010, 11:25
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#24
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da roving_soul
ho un compagno di classe che ama farsi le canne; sono la sua vita. Sembra uno di quei personaggi usciti da qualche film demenziale, che parlano e si atteggiano come l'autista del pullman dei simpsons. Non l'ho mai sentito fare un discorso serio ma a lui piace così: è un tipo alla mano che ama il rock e batte il pugno con tutti, ma che non potrebbe andare oltre al "hey fratello dai che stasera ci rolliamo di brutto mentre ascoltiamo lo zio marley, il nostro filosofo, cazzo!". A volte mi racconta delle sue serate con i compagni di spinelli passate "alla grande", nelle quali fumano fino a sentirsi male per poi cominciare a ridere e a dire stronzate fino alla mattina dopo senza capire niente di ciò che è successo. Questa è la sua idea massima di divertimento.
è la persona più felice che abbia mai conosciuto...ma non è la mia idea di felicità, sarà la sua, ma non la mia
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non capisco se lo invidi o cos altro?
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14-09-2010, 11:27
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#25
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da caged
l'idea sarebbe di riuscire ad eliminare i pensieri cattivi per dare spazio a quelli buoni, il problema è trovarli quelli buoni, probabilmente dovrei inventarmeli.
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secondo la mia psicolog potresti anke farlo...e nn ti farebbe male..
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14-09-2010, 12:35
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#26
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Cogito ergo sum (cit.)
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14-09-2010, 12:43
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#27
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Ubicazione: Near Rome
Messaggi: 11,532
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Cogito ergo sum (cit.)
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Purtroppo molti introversi adottano il modello "Cogito ergo cogito"
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14-09-2010, 12:49
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#28
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Quote:
Originariamente inviata da Myway
Purtroppo molti introversi adottano il modello "Cogito ergo cogito"
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Conosco, conosco, ahimè.
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14-09-2010, 13:40
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#29
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Esperto
Qui dal: Feb 2008
Ubicazione: boh non ricordo....
Messaggi: 1,144
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e come si fà a non pensare ?
c'era il mulla nasrudin che chiese al maestro, come si fà ad essere come te, un maestro illuminato ? il guru rispose:"semplice! basta che stà notte non pensi alle scimmie bianche"
Provate ad immaginare il povero mulla che non riuscì a pensare che alle scimmie bianche.
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14-09-2010, 14:06
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#30
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da starlight
non sono d'accordo..
MA SEMPLICEMENTE X IL FATTO che dai un titolo esplicativo...x poi parlare d'altro.............o almeno cosi mi sembra...............
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Sono partito dal particolare(caso personale non dissimile da quello di molti altri) per giungere alla considerazione generale oggetto della discussione. Non mia piace porre domande che "fluttuano" quando esse presuppongono un certo impegno del pensiero.
Quote:
come fa l'assenza di pensiero ad essere il segreto o a portare alla felicità.....la hai misurata.....che io sappia nn si può quantificare se no attraverso la percezione....e la percezione si sà...che e una variabile continua.....
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Quando incominci a sottoporre a critica il concetto di felicità quando diviene un oggetto di studio, significa che essa non fa più parte integrante della tua vita.
Chi è felice? Chi è convinto che la vita si realizzi nella felicità e non è cosciente di essere approdato a questa convinzione.
E' felice chi, posto di fronte ad un accadimento che porta alla luce tutta l'insensatezza e l'assurdità della vita, non vacilla nelle sue convinzioni perché ne è incapace; la sua limitata ragione si oppone a tutto ciò che afferma che la felicità è un attimo fugace e l'infelicità è una condizione perenne.
Quote:
cmq la cosa che mi ha piu colpito e il riferimento al fatto che il surplus di pensiero derivi da una nn vita sociale.......
ora questo potrebbe rivelarsi in alcuni casi vero....o forse nel tuo caso....xke alla base c'è la tua storia e le tue situazioni...ma vorrei ricordarti..che c'è molta gente che viene da situazioni opposte a quelle che tu tenti di descrivere......e che ha avuto pure la possibilità.....di vivere in parte quella che tu "elogismisuratamente,a mio avviso vita sociale, semplicemente perchè ognuno di noi percepisce...diversamente...
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L'eccesso di pensiero deriva non dalla mancanza o meno della vita sociale in sé, quanto dall' incapacità di accettare la realtà così com'è percepita. La solitudine è solo uno dei possibili condizioni che possono rendere la realtà insoddisfacente.
Titoli, onori, riconoscimenti possono rendere la vita più felice e soddisfacente rispetto a quella di altre persone, ma non la rendono felice in assoluto! La brama di conoscere, la perenne inquietudine intellettuale continueranno sempre ad attanagliare l'uomo devoto alla conoscenza.
Quote:
oltre al fatto ke il determinismo non e una teoria valida da pmolto..tempo.....non credo ke noi siamo solo il risulto..di ciò ke "c'è successo"..oltre alvatto ke non si vivono solo traumi...effettivi circostanziali..ma anche emotivi..che sono ancora piu radicata....
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Parafrasando Wilde "Superato è ciò che gli altri indossano."
Parli di traumi emotivi... io quando di "impatto" con la realtà cioè con la vita sociale, mi riferisco all'evento fisico? Nient'affatto. E' proprio perché considero essenziale la memoria emotiva che sostengo che il timido ha ragione di temere la vita sociale
Quote:
solo il fatto che tu riesca a pensare ad una assenza di pensiero......lo annulla.....
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Ovvio. Non ho certo l'ambizione di parlare di soluzioni praticabili.
Quote:
consiglierei di indirizzare le tue letture... a qualcosa di meno impegnativo...e piu positivo....x il momento..in modo da prenderti una pccola pausa
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Mi stai suggerendo di dedicarmi a letture ed attività amene, di prendermi una pausa..... da cosa? Dal pensiero? Allora sei d'accordo con me! Il segreto della felicità è non pensare affatto!!
La felicità è condivisione, quindi è bello sapere di condividere questa riflessione....
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Ultima modifica di Labocania; 14-09-2010 a 14:13.
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14-09-2010, 14:16
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#31
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Banned
Qui dal: Jan 2010
Messaggi: 2,056
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Secondo me Labo non intendeva "assenza di pensiero" in senso letterale.. (potrebbe cogliere l'occasione per confermare o meno questa mia impressione); infatti in senso letterale si tratterebbe di uno stato di cose impossibile, quasi come "quadrato rotondo". Secondo me quello che intendeva è "riduzione del pensiero" o "riduzione di un certo tipo di pensiero".. Messo così si tratta di uno stato di cose possibile. (per adesso stiamo sorvolando su un problema serio: quando possiamo dire che un pensiero è ridotto?) Poi bisognerebbe stabilire se quello stato di cose rende felici.. Si tratta di una questione empirica... Per verificare la proposizione "il segreto della felicità è la riduzione del pensiero" dobbiamo precisarne le condizioni di verità, ossia la forma logica:
Si tratta di un condizionale? tipo:
a) "se l'individuo x è felice allora x ha un pensiero ridotto"
Oppure
b) "se x ha un pensiero ridotto, allora x è felice"
O si tratta di un bicondizionale? tipo:
c) "x è felice se e solo se x ha un pensiero ridotto"
Per rendere falsa (a) è necessario che x sia felice e non abbia un pensiero ridotto; altrimenti è vera.
Per rendere falsa (b) è necessario che x abbia un pensiero ridotto e non sia felice; altrimenti è vera.
(c) è falsa solo se si da il caso che o x è felice e non ha pensiero ridotto, o x ha pensiero ridotto ma non è felice; negli altri due casi è vera.
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Ultima modifica di anonimo; 14-09-2010 a 14:37.
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14-09-2010, 14:30
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#32
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Esperto
Qui dal: Jun 2010
Messaggi: 1,868
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è un po' brutale come equiparazione, ma d'altronde lo Zen lo dice da diversi secoli.
più che di felicità (concetto quantomai fraintendibile e utopistico) parlerei di serenità e
percezione del Se.
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14-09-2010, 14:32
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#33
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da anonimo
Secondo me Labo non intendeva "assenza di pensiero" in senso letterale.. (potrebbe cogliere l'occasione per confermare o meno questa mia impressione); infatti in senso letterale si tratterebbe di uno stato di cose impossibile, quasi come "quadrato rotondo". Secondo me quello che intendeva è "riduzione del pensiero" o "riduzione di un certo tipo di pensiero".. Messo così si tratta di uno stato di cose possibile. (per adesso stiamo sorvolando su un problema serio: quando possiamo dire che un pensiero è ridotto?)
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Bisogna stabilire cosa s'intende con pensiero.
Io quando parlo di pensiero lo intendo nel senso più pieno del termine. Pensa chi fa del pensiero la sua attività più importante, chi prova un piacere intellettuale nel farlo, chi va oltre al pensiero generato direttamente dalla percezione dei sensi, chi, partendo dal suo caso particolare giunge a meditazioni di ordine generale.
Sì, non sono molti quelli che pensano.
Quote:
Poi bisognerebbe stabilire se quello stato di cose rende felici.. Si tratta di una questione empirica... Per verificare la prosizione "il segreto della felicità è la riduzione del pensiero" dobbiamo precisarne le condizioni di verità, ossia la forma logica:
Si tratta di un condizionale? tipo:
a) "se l'individuo x è felice allora x ha un pensiero ridotto"
Oppure
b) "se x ha un pensiero ridotto, allora x è felice"
O si tratta di un bicondizionale? tipo:
c) "x è felice se e solo se x ha un pensiero ridotto"
Per rendere falsa (a) è necessario che x sia felice e non abbia un pensiero ridotto; altrimenti è vera.
Per rendere falsa (b) è necessario che x abbia un pensiero ridotto e non sia felice; altrimenti è vera.
(c) è falsa solo se si da il caso che o x è felice e non ha pensiero ridotto, o x ha pensiero ridotto ma non è felice; negli altri due casi è vera.
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E cos'è la felicità intesa in senso assoluto? Quella condizione esistenziale che risparmia la mente dal pensiero.
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14-09-2010, 14:35
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#34
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Per me la felicità (o qualcosa che le assomiglia) è l'assenza di preoccupazioni e arrabbiature, quindi penso che si possa definire serenità...
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Sono sereni tutti i poveri di spirito, tutti quelli che annullano la loro mente nella fede, non solo religiosa.....
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14-09-2010, 14:44
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#35
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da shady74
Io allora sarei un povero di spirito? In che senso? Tieni conto comunque che io sono credente ma non osservante.
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Tutte le fedi parlano di beatitudini, promesse di felicità, soglie luminose.... per questo hanno tanto successo.
Se la tua fede ti rinvigorisce l'animo, consente di vivere sereno, di provare piacere per quello che fai, buon per te. Sappi però che la fede e verità non possono convivere, la fede ti farà percepire la realtà sempre in modo parziale, altrimenti non sarebbe una fede.
Rispetto la fede ma non la comprendo.
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14-09-2010, 14:51
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#36
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Esperto
Qui dal: Jun 2009
Messaggi: 1,078
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Quote:
Originariamente inviata da Labocania
S
Mi stai suggerendo di dedicarmi a letture ed attività amene, di prendermi una pausa..... da cosa? Dal pensiero? Allora sei d'accordo con me! Il segreto della felicità è non pensare affatto!!
La felicità è condivisione, quindi è bello sapere di condividere questa riflessione....
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in realta era solo un modo semplice x dire che a mio avviso il tuo pensiero era stato un pò troppo indirizzato da certe letture specifiche.......xcui in genere sarebbe buona cosa variare.....xke mi pare che indirizzandosi sempre sulla stessa linea nn fai altro che radicalizzare e credere di trovare giustificazioni a una data credenza....invece di spaziare...
forse credenza nn e usato corettamente..intendevo......pensiero di base
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14-09-2010, 15:00
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#37
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
Messaggi: 9,761
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Quote:
Originariamente inviata da starlight
in realta era solo un modo semplice x dire che a mio avviso il tuo pensiero era stato un pò troppo indirizzato da certe letture specifiche.......xcui in genere sarebbe buona cosa variare.....xke mi pare che indirizzandosi sempre sulla stessa linea nn fai altro che radicalizzare e credere di trovare giustificazioni a una data credenza....invece di spaziare...
forse credenza nn e usato corettamente..intendevo......pensiero di base
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Credenza va bene.
A me piace la letteratura inglese umoristica, ma essa può riempire solo alcune ore, esaurita la letture le istanze del pensiero ritornano immediatamente.
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14-09-2010, 15:03
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#38
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
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Quote:
Originariamente inviata da anonimo
Per verificare la proposizione "il segreto della felicità è la riduzione del pensiero" dobbiamo precisarne le condizioni di verità, ossia la forma logica:
Si tratta di un condizionale? tipo:
a) "se l'individuo x è felice allora x ha un pensiero ridotto"
Oppure
b) "se x ha un pensiero ridotto, allora x è felice"
O si tratta di un bicondizionale? tipo:
c) "x è felice se e solo se x ha un pensiero ridotto"
Per rendere falsa (a) è necessario che x sia felice e non abbia un pensiero ridotto; altrimenti è vera.
Per rendere falsa (b) è necessario che x abbia un pensiero ridotto e non sia felice; altrimenti è vera.
(c) è falsa solo se si da il caso che o x è felice e non ha pensiero ridotto, o x ha pensiero ridotto ma non è felice; negli altri due casi è vera.
Quote:
Originariamente inviata da Labocania
E cos'è la felicità intesa in senso assoluto? Quella condizione esistenziale che risparmia la mente dal pensiero.
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Mi sa che Labo non si intende di logica ed ha risposto la prima cosa che suonava fiqua che gli è venuta in mente.
Come dire:
"Fuori piove. Prendi l'ombrello."
"Ci sono delle fettine di carne in frigo."
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14-09-2010, 15:05
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#39
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Esperto
Qui dal: Nov 2008
Ubicazione: Jupiter and Beyond the Infinite
Messaggi: 19,230
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Il segreto della felicità è sapere di ESSERE PENSATI dalla propria ragazza.
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14-09-2010, 15:09
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#40
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Esperto
Qui dal: Feb 2010
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Quote:
Originariamente inviata da moonwatcher
Il segreto della felicità è sapere di ESSERE PENSATI dalla propria ragazza.
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Meglio essere PERCEPITI!!!!!
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