Per esperienza diretta e per quanto ho letto nel forum, penso proprio che il/la fobico/a sia sommerso dai propri rimpianti.
Io invece non mi sono mai soffermato più di tanto a riflettere sui rimpianti, soffro abbastanza per la mia condizione attuale non mi sembrava un esercizio utile crucciarmi per il passato.
Oggi pomeriggio sono andato in solitaria ad un certo parco, in cui ero capitato per caso mesi fa ed ero stato bene. Oggi era chiuso. Un pò desolato ho studiato la zona sul GPS e trovato una alternativa, che alla fine si è dimostrata altrettanto valida ed anzi dal punto di vista del panorama era anche nettamente migliore.
Il primo parco è aperto solo a maggio e giugno, se ci fossi andato ad aprile o luglio non lo avrei mai scoperto e non avrei saputo che si stava così bene. Allo stesso modo se oggi fosse stato aperto, non avrei mai scoperto il secondo ed il suo bellissimo panorama. E' solo questione di giorni fortunati, di coincidenze piuttosto che di altre, ripeti la stessa azione due volte e avrai risultati completamente diversi, perchè è cambiato il "quando", è cambiato molto, il risultato può essere totalmente differente. E' come tirare un dado, puoi simulare la stessa azione (il lancio del dado), ma il risultato potrebbe essere totalmente diverso.
Forse non ero pronto per certe esperienze durante la scuola superiore, magari se a causa della malattia avessi perso un anno alla fine avrei avuto più amici, non mi sarei isolato più o meno volontariamente.
Forse non ero pronto per l'unico amore della mia vita, se l'avessi incontrata 1 mese, 1 anno, 5 anni più tardi le cose sarebbero andate diversamente.
Vivendo molto "nel presente", come ho detto prima, non mi ero mai soffermato su quanto ogni avvenimento, ogni azione, reazione, emozione, scoperta, esperienza, ogni cosa, non può prescindere dall'istante nel quale avviene, dal suo quando.
Ho sentito questa "rivelazione", mi sono sentito come se avessi capito qualcosa di veramente importante. Alla fine invece è una mezza banalità, ma comunque mi sta facendo molto riflettere sul passato e quindi sto crucciandomi più del solito. Che palle.