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Vecchio 09-09-2015, 18:17   #1
Intermedio
L'avatar di Manu95
 

Esattamente un anno fa, ero chiuso in un'aula di università a fare un test per l'ammissione alla facoltà di Informatica qui in Calabria, test che mi sarebbe fruttato un insperato (e forse nemmeno desiderato, come scoprirete tra poco) secondo posto in classifica, con relativi festeggiamenti da parte di mia mamma,
che da sempre ha messo lo studio al primo posto rispetto a tutte le altre cose (e anche questa è stata una cosa che mi ha segnato fin da bambino, con relativi complessi e problematiche psicologiche).

Esattamente un anno dopo, mi ritrovo qui dopo aver fallito per la quinta volta consecutiva l'esame di Fondamenti di Informatica, esame che, se non superato, me ne bloccherebbe altri 17 e mi farebbe così arrivare al tracollo definitivo. Lunedì 7 è stato l'ultimo tentativo, dopo essermi fatto quasi un anno di codici e bestemmie tra tutoraggi e recuperi vari, e indovinate un po'? Non l'ho superato un'altra volta per una misera cazzata che la prof avrebbe potuto dare per buona. Incazzato con me stesso e col mondo per aver fatto del mio meglio ed essere stato bocciato per l'ennesima volta, ho deciso di lasciare Informatica, il che comporta una serie di eventi ad effetto domino: il non saper cosa fare, perchè le iscrizioni ad altre facoltà sono ormai chiuse, l'abbandono dell'ottima compagnia che avevo trovato, traslochi vari dal mondo e tristezza infinita per aver lasciato così in malomodo un posto che, in un modo o nell'altro, mi era entrato ormai nel cuore.

Ma lo sapete qual è stata la cosa che mi fa incazzare di più? Il non aver potuto mai prendere le mie scelte senza essere influenzato da altre persone in 20 anni d'età (ho fatto lo scientifico forzatamente e adesso mi ritrovo con un diploma spazzatura con cui mi ci potrei pulire il didietro,tra le tante), cosa che mi ha portato ad avere un'insicurezza nelle mie scelte riguardanti il futuro che nemmeno a dirvi; altro fatto è il non essersi goduti la giovinezza a causa di una mamma (vivo con lei da quando avevo 6 anni e vedo mio padre saltuariamente) iperapprensiva e che se ne fregava (e frega) di tutto quello che non fosse studio e cose affini (non per niente non ha mai sostenuto ogni mia volontà circa il fare qualche attività extrascolastica, liquidando il tutto, non appena incontravo qualche difficoltà, con la frase: "Faresti meglio a pensare alle cose importanti e allo studio, invece di fare cazzate"): una persona può vivere secondo voi in questo modo?

Dopo lo smacco finale di Lunedì, per cui ancora mi rode in una maniera impressionante, mi sono chiesto: "Voglio veramente fare quello che sto facendo, o devo scegliere qualcosa che sento più in sintonia coi miei sentimenti?"; è un interrogativo che mi porto da quando ho dovuto fare le superiori in una clima non certo tra i migliori (avevo dei compagni che definire malvagi è dire poco,cosa che mi ha portato ulteriori problemi di autostima), riaffermato dal fatto che abbia scelto di fare Informatica solo per una questione di un posto certo in futuro, mentre il mio cuore diceva tutt'altro.

Arrivato a questo punto, provo non solo risentimento e quasi odio per mia madre, ma anche un totale incertezza su cosa fare nell'immediato futuro: seguire il mio cuore, con certezze future pari a zero, o ritentare la strada già percorsa?
Vecchio 09-09-2015, 18:25   #2
Esperto
 

Mai arrendersi - in generale.

Nello specifico, puoi sapere solo tu quello che vuoi - la risposta è dentro di te.
Vecchio 08-10-2015, 20:58   #3
Banned
 

Mi spiace davvero, anche per me è stato il liceo (scientifico anche nel mio caso) a rovinarmi la vita. Adesso mi ritrovo con un diploma di liceo di cui non me ne faccio nulla anche perché con le materie scientifiche non ho mai avuto attitudine...anzi...
Io mi compro una bella scatola di pastelli acquerellabili e mi metto a disegnare...sperando che l'entusiasmo duri abbastanza da farmi almeno aprire la confezione.
Tanti sacrifici per niente. Nel mio caso è sempre stato così e allora fanculo a tutto e a tutti.
Vecchio 08-10-2015, 21:20   #4
Banned
 

Fai quello che reputi più vicino a te, quello che ti piace, anche se non hai sicurezze ma infondo al momento nessuno le ha.
Vecchio 08-10-2015, 21:55   #5
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da Manu95 Visualizza il messaggio
Arrivato a questo punto, provo non solo risentimento e quasi odio per mia madre, ma anche un totale incertezza su cosa fare nell'immediato futuro: seguire il mio cuore, con certezze future pari a zero, o ritentare la strada già percorsa?
1) Non odiarla; anche se in modo non del tutto centrato ed equilibrato ti vuole bene. Se non fosse così non avrebbe insistito sul tuo futuro ma ti avrebbe lasciato a te stesso.

2) Se ti piaceva ragionevolmente informatica io non la lascerei. E' una delle pochissime lauree che sarà sempre spendibile e per cui c'è continua possibilità di lavoro a patto di occuparsi del campo giusto. Per esempio i problemi di sicurezza dati saranno sempre e comunque fondamentali, se diventi qualcuno in quel campo puoi avere belle soddisfazioni professionali. Se invece la facevi controvoglia alzo le mani, ovviamente.
Vecchio 09-10-2015, 08:22   #6
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Puoi anche iniziare a lavorare prima di laurearti, per cui potresti continuare a studiare ma guardandoti intorno e mandando in giro cv. Non c'è bisogno di avere la laurea, conosco programmatori che lavorano senza averla
Spero solo che non faccia il programmatore quando si sarà laureato, è un po' come augurare a uno che entra in una qualsiasi azienda di occuparsi della pulizia dei bagni (lavoro più che degno sottolineo, l'unica forma di empatia che mi è rimasta è verso chi fa lavori diciamo così non apicali). Non è una contestazione, magari non conoscevi il dettaglio e ho aggiunto solo il mio punto di vista.
Vecchio 09-10-2015, 09:35   #7
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Degli amici programmatori sinceramente mai nessuno s'è lamentato del suo lavoro...anzi...
Poi quello che gli auguro è di fare un lavoro che gli piace.
Certo, questo è quello che conta. Bisogna essere molto appassionati per voler fare il programmatore, forse perché quest'attività è legata ai miei momenti professionali meno felici, non la considero troppo qualificante. Hai ragione sul fatto che tutti siamo diversi.
Vecchio 09-10-2015, 09:52   #8
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Originariamente inviata da Manu95 Visualizza il messaggio


Ma lo sapete qual è stata la cosa che mi fa incazzare di più? Il non aver potuto mai prendere le mie scelte senza essere influenzato da altre persone in 20 anni d'età (ho fatto lo scientifico forzatamente e adesso mi ritrovo con un diploma spazzatura con cui mi ci potrei pulire il didietro,tra le tante), cosa che mi ha portato ad avere un'insicurezza nelle mie scelte riguardanti il futuro che nemmeno a dirvi; .
Avrei potuto scrivere le stesse cose...con la differenza che io ho fatto un linguistico che ho odiato...e l'uni non l'ho iniziata...
Pure io ormai sono così insicura delle mie scelte da non avere idea a volte se la cosa migliore è seguire la mia strada o fare quello che secondo gli altri sarebbe meglio per me...infatti evito di parlare con i miei zii o con mio padre di quello che voglio fare dopo
Fai quello che vuoi fare.

Ultima modifica di AshtrayGirl; 09-10-2015 a 09:54.
Vecchio 09-10-2015, 09:58   #9
Esperto
 

Quello di fare scelte sbagliate è un timore che riguarda un pò tutta la popolazione.

Per ciò che riguarda il mio corso universitario, sono convinto di aver fatto la scelta giusta, ma ho solo "scoperto" di non essere all'altezza della situazione (come purtroppo per tante altre cose).

Devo anzi dire che ero molto entusiasta inizialmente, al punto che mi aspettavo proprio che fosse tutto fin troppo facile... ho scelto di testa mia senza influenze esterne.
E invece poi boom! Scontro con la dura realtà!

Forse avrei dovuto dichiarare di essere leggermente "invalido" così da essere seguito di più

Ultima modifica di iturbe89; 09-10-2015 a 10:16.
Vecchio 09-10-2015, 10:51   #10
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Originariamente inviata da M.me Adelaide Visualizza il messaggio
Degli amici programmatori sinceramente mai nessuno s'è lamentato del suo lavoro...anzi...
Poi quello che gli auguro è di fare un lavoro che gli piace.
Beh bisogna essere appassionati altrimenti diventa solo una tortura infinita
Vecchio 09-10-2015, 11:07   #11
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Devi solo credere di più in te stesso e non avere timore di fare scelte che magari non ti porteranno benefici a breve.
Se scegli un'altra facoltà o di fare qualcosa di diverso da informatica, devi capire prima di tutto se ti piace effettivamente, se hai qualche base da cui partire, e se hai delle buone prospettive di riuscita.
Poi i successi o gli insuccessi sono parte integrante delle decisioni, di qualunque tipo.
Per cui se credi in una cosa anche se non sei approvato o non riesci subito, devi fregartene. Credi in te stesso e fortifica la tua autostima, vedrai che le cose risulteranno più semplici.
Hai vent'anni quello che dice tua mamma non'è legge. Lei sicuramente lo fà per il tuo bene, ma spesso in genitori si fissano troppo su cose che non sono fondamentali per il momento attuale del figlio.
Vecchio 09-10-2015, 11:52   #12
Esperto
L'avatar di RobRock
 

booo manu, ti posso dire che c'è gente, me compreso che perde molto più di un anno! forse sei stato impulsivo a lasciare così ma puoi ripartire alla grande, certi errori meglio farli subito, vedila come una lezione non come una maledizione.

per quanto riguarda tua madre , posso solo immaginare quanto sia difficile ma ti devi un pò staccare. d'ora in avanti decidi tu, non lei, lei ti può giudicare ma non permetterle di dirti cosa riesci a fare, questo lo puoi scoprire tu. E' difficile ma devi essere tu padrone delle tue scelte , lei nei prossimi anni conterà sempre meno.
Vecchio 09-10-2015, 11:57   #13
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Idem, diploma inutile, mollato tutto e ormai cazzeggio.
Vecchio 09-10-2015, 14:35   #14
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Ho letto - non solo qui ma in tanti topics - diverse risposte sulla falsariga del "fai quello che ami"; questo consiglio può anche andare in un paese con prospettive per il futuro e/o una famiglia sufficientemente benestante per garantire una rendita, e parlo di garantirla perché magari arriva in eredità un appartamento gigante ma se il palazzo crolla si è col sedere per terra.

Al di fuori di questi casi, secondo me sono consigli non tanto lontani dall'istigazione al suicidio Non dico che per mangiare bisogna iscriversi a una facoltà odiata. Ma bisogna sapere che esistono "vincoli di fattibilità" a ogni nostra scelta o desiderio. Conosco persone laureate (mah...) in cose del tipo "sociologia della scenografia nel tardo barocco", sì, perché la tesi di laurea è ormai qualificante, e con loro sorpresa sono a spasso. Capisco l'ingenuità a un'età in cui non se ne sono viste abbastanza, mi ha sorpreso il fatto che i genitori di queste persone siano stati anche loro contagiati dal mito della libertà mentale assoluta, che produce anche questi effetti. Adesso sono addirittura indignati che i propri figli siano in difficoltà; alcune coppie con i figli in questo stato più che sorpresi indignati, sono angustiati e preoccupati.

Penso che a meno della rarissima e fortunatissima circostanza che ciò che ci piace è un lavoro "senza concorrenza" (esistono per esempio liutai che oggi fanno strumenti che tra 250 anni saranno considerati gli Stradivari di adesso, oppure un neurochirurgo pediatrico) la scelta della facoltà sia un compromesso. Per me ad esempio lo è stato: non l'ho amata per niente; come spesso ho scritto penso di aver buttato molti anni, ma riconosco che se mio padre non avesse insistito a farmi fare quel che poi ho fatto, sarei ancora di più con le pezze. Non ho un buon ricordo di lui, ma gli riconosco volentieri che è stato saggio e, immodestamente, penso di esserlo stato anche io dandogli retta.

Ultima modifica di pokorny; 09-10-2015 a 14:45.
Vecchio 09-10-2015, 16:06   #15
Esperto
L'avatar di alice89
 

mi trovo in una situazione simile alla tua per certi versi e penso che quando si è dipendenti, soprattutto economicamente, da altre persone diventa difficile fare scelte che siano davvero proprie.
quinti potrei dirti di fare quello che più ti piace, di seguire il tuo istinto ed i tuoi sentimenti. ma queste cose funzionano solo nei film, o se hai alle spalle una famiglia ricca che ti sostiene sempre e comunque.
altrimenti ti tocca prendere la strada più fattibile e che ti porti ad essere indipendente. solo allora potrai permetterti di fare delle scelte.
accettato questo, dovresti riuscire ad affrontare con maggiore serenità un percorso di studi.
altrimenti c'è anche la possibilità lavorativa. ma penso che una facoltà come informatica offra molte possibilità, e anche buone.
devi capire se questa facoltà non ti piace perché proprio vorresti fare altro o perché ti è stata imposta come unica scelta.
ricordati comunque che ora sei maggiorenne e anche se non sei ancora indipendente hai il diritto di scegliere la facoltà che preferisci o in alternativa di lavorare.
Ringraziamenti da
cancellato13564 (09-10-2015), pokorny (09-10-2015)
Vecchio 09-10-2015, 16:12   #16
Esperto
L'avatar di Blur
 

ma quindi anche la facoltà di informatica l'hai scelta solo perche piaceva a tua mamma ? a te non piace?
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