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Vecchio 17-09-2009, 13:18   #1
Esperto
L'avatar di Who_by_fire
 

Come è fastidioso, quando stai interagendo con una persona -soprattutto del sesso opposto, ma anche no- per le prime volte, il momento esatto in cui "passi il punto critico", cioè quando per sbaglio lanci una spia di anormalità/insicurezza e questa cosa manda a farsi f... friggere tutto quanto.

Prima di quel preciso istante il nuovo interlocutore era pazientemente incuriosito e disposto ad un atteggiamento di interesse nei tuoi confronti: si aspettava semplicemente di scoprire con curiosità che tipo di persona sei, dando per scontato che tu fossi una persona "normale", alla pari con lui/lei, dignitosamente appartenente al consorzio umano, uno con cui valga la pena di interagire. Stavi riuscendo a dare persino un'immmagine abbastanza coerente con quello che sei, o quantomeno accettabile; hai fatto delle battute, espresso qualche opinione, hai risposto a qualche domanda e hai discretamente mostrato interesse verso qualche fatto riguardante l'interlocutore. Ti sei costruito un piccolo status di dignità sociale nello spazio di poche battute e scambi visivi (se si tratta di una persona del sesso opposto hai persino lasciato la possibilità implicita/inconscia che ci possa essere seduzione); come fanno tutti.

Ma è difficile tenere botta a lungo...infatti:

Dopo quel preciso momento invece si "passa un punto critico", avviene come una sottile incrinatura; niente di eclatante o esplicito, beninteso, ma avviene inequivocabilmente un cambiamento di rotta. Tutto ciò che era stato faticosamente costruito nei precedenti attimi di conversazione viene distrutto, il castello di carte crolla, la "verità" presunta si svela, l'interesse si dilegua (a volte pure il rispetto), subentra la diffidenza.
E' il momento dei sorrisi (da parte dell'altro) assecondanti e imbarazzati - e finti. Ora può forse capitare che l'altro ti si rivolga come ad un ragazzino, o un minorato mentale, o semplicemente un debole; e sente che deve solo portare avanti questa recita formale ancora per qualche minuto, prima di liberarsi della tua presenza e dedicarsi a persone interessanti/rilevanti, o ai cazzi propri.
Basta poco: degli sguardi verso il basso di troppo, un tremolio non voluto nella voce, un impappinamento verbale, un silenzio eccessivamente prolungato...Poi è difficile rimediare: serve molta fortuna, o determinazione; una battuta ben riuscita al momento giusto a volte basta, a volte no...

Succede anche a voi talvolta? Non vi fa terribilmente incazzare anche a voi sta cosa?
Oppure è solo un pensiero disfunzionale non reale tipico dei timidi?



(certo, esistono anche persone che qualunque cosa tu "faccia" mantengono il loro atteggiamento aperto e accogliente senza diventare diffidenti. Ma sono rare - sono le persone ideali per fare "guarire" dalla timidezza)

Ultima modifica di Who_by_fire; 17-09-2009 a 13:29.
Vecchio 17-09-2009, 13:37   #2
Intermedio
L'avatar di Drowning
 

E' meglio dirlo subito di essere pazzi così il problema del punto critico non si pone
Vecchio 17-09-2009, 13:44   #3
Banned
 

Eheh se ho capito cosa vuoi intendere. Secondo me molto spesso è un pensiero disfunzionale, o addirittura una distorsione; per me questo "punto critico" immagino sempre arrivi appena sarò costretto ad aprir bocca, e quindi me lo prefiguro nella testa.
Vecchio 17-09-2009, 14:28   #4
Esperto
L'avatar di TheCopacabana
 

Who? Credo che il "punto critico" lo provochi tu stesso: sei tutto teso a non sbagliare, come un funambolo che cammina in equilibrio su un filo, che la tua stessa tensione ti porta a sbagliare qualcosa.
Come evitare il tutto? Basta prepararsi prima: io penso che sbagliero' comunque, quindi e' inutile preoccuparsi prima del tempo
Poi, preparati una battutina per arginare il problema. Se la butti sul ridere, magari attiri di piu' l'attenzione, e trasformi una sconfitta in un successo.
Cosi' al brucio non mi viene in mente niente...
Prova qualcosa del tipo: "Mi raccomando, non dirlo a nessuno! E' il lupo mannaro che c'e' dentro di me, che cerca di venire fuori!"
Vecchio 17-09-2009, 20:20   #5
Esperto
L'avatar di piocca
 

Mamma mia come ti capisco....a me dà particolarmente sui nervi quando mi parlano come se fossi una bambina piccola, magari con tono ironico, come per prendermi per il didietro...
Vecchio 17-09-2009, 20:24   #6
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana Visualizza il messaggio
Who? Credo che il "punto critico" lo provochi tu stesso: sei tutto teso a non sbagliare, come un funambolo che cammina in equilibrio su un filo, che la tua stessa tensione ti porta a sbagliare qualcosa.
Come evitare il tutto? Basta prepararsi prima: io penso che sbagliero' comunque, quindi e' inutile preoccuparsi prima del tempo
Poi, preparati una battutina per arginare il problema. Se la butti sul ridere, magari attiri di piu' l'attenzione, e trasformi una sconfitta in un successo.
Cosi' al brucio non mi viene in mente niente...
Prova qualcosa del tipo: "Mi raccomando, non dirlo a nessuno! E' il lupo mannaro che c'e' dentro di me, che cerca di venire fuori!"
quoto..mi sa che ti fai troppi problemi
Vecchio 17-09-2009, 20:28   #7
Esperto
 

Una situazione tipica in cui viene toccato il "punto critico", per me, è quando si affrontano argomenti di discussione (di qualunque natura e in contesti sia seri che scherzosi) su cui sono poco ferrato o su cui ho poca esperienza.
In questi casi cerco di mimetizzarmi con la tappezzeria (e talvolta ci riesco) oppure, se voglio fare lo sborone, cerco di deviare il discorso, pur di impedire che si arrivi alla fatidica domanda: "Ma tu?", con conseguente sput.anamento del mio tallone di Achille.
Vecchio 17-09-2009, 20:33   #8
Esperto
L'avatar di paccello
 

Capisco eccome! Generalmente lo avverto quando faccio cadere una conversazione, e con le ragazze se non riesco ad essere abbastanza sciolto e tradisco in qualche modo la mia timidezza/insicurezza. Se riesco faccio a mò di fregarmene, ma nella mia testa è come se sentissi la sigla che accompagna via i concorrenti della "Corrida" quando vengono fischiati
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