OfftheMind_

Buonasera a tutti, parto con il dire che questo è uno sfogo random derivante da uno dei tanti ormai brutti pomeriggi che passo. Più avanti magari aprirò un topic riguardante più la mia storia nello specifico.
Un mio problema, uno dei tanti, riguarda il confronto con le esperienze altrui. È estate, vedo tutti che si divertono mentre io sto a zero, e non devo andare tanto lontano, Basta guardare la mia famiglia: mio cugino ha tipe con cui si diverte, andrà ad Amsterdam. Insomma, si gode la vita. Come è giusto che sia. Ha quasi 22 anni.
Io ne ho 23, non ho concluso niente nella mia vita, secondo mia madre non riuscirei nemmeno a prendere la patente, sono sempre stato trattato come un idiota. Fin da piccolissimo. Ho avuto l'insegnante di sostegno fin dai 3 anni sino a quando non mi sono diplomato. Ora svolgo servizio civile.
In buona sostanza non ho vita, non vivo. Inutile dire che non ho mai avuto ragazze, con tutto ciò che ovviamente ne consegue. Ho un paio di amici, ma non li vedo mai praticamente, e con loro è complicato organizzare qualcosa.
Penso spesso al suicidio, ma ne ho contemporaneamente molta paura, quindi alla fine lascio perdere anche questa ipotesi.
Il mio senso di inferiorità nei confronti di mio cugino, dei miei coetanei, di tutti quanti, è indescrivibile.
Mi rendo conto che questo post è estremamente confusionario, fatto alla cazzo, senza un filo specifico. Sono pensieri che mi passano in testa e che mi sento di condividere. Forse qualcuno potrà capire, forse no. Mi rendo conto anche di autocommiserarmi tanto, cerco di non farlo spesso, ma in giornate come queste mi risulta difficile non farlo, non confrontarmi con gli altri, non sentirmi un misero fallito.

Warlordmaniac

Perché ti autocommiseri? Non rispondermi che la situazione è questa qua. Non ti sto dicendo che devi pensare che la merda è buona, assolutamente. Ti sto solo chiedendo i motivi per cui necessiti di autocommiserarti.

Dark97

Io cerco di pensarci il meno possibile...
I miei cugini sono laureati, lavorano, sono fidanzati/convivono, in estate se ne vanno in vacanza, magari all' estero...sono anni luce avanti a me.
Io stò a zero, mai avuto una ragazza, amicizie zero negli ultimi anni...é dura vivere in queste condizioni, oltre ai complessi di inferiorità, ho la sensazione di essere diverso, di stare su un altro pianeta praticamente.
Sono l' unico sfigato che vive in queste condizioni, mai mi sarei immaginato di fare questa fine... da ragazzino ero convinto di riuscire a ribaltare la situazione...col cazzo, sono peggiorato e basta.

Maximilian74

Ti capisco e per il poco che posso, hai il mio sostegno morale, non è semplice sentirsi così

pokorny

Capisco benissimo ogni parola. Io non ho trovato soluzione e semplicemente passano i giorni con qualche parentesi tipo giri in montagna o fare un po' di musica, entrambe le cose con sempre meno entusiasmo. Sono ormai persuaso che certi treni persi si recuperano poco e male e mi sono rassegnato.

OfftheMind_

In realtà non saprei dirteli, semplicemente quando non trovo una soluzione ad un problema (che sia complesso o meno, e questo è molto complesso) istintivamente cado nell'autocommiserazione

OfftheMind_

Posso capire. Io ho qualche conoscenza, sparsa, 2 amici. Può sembrare tanto ma in realtà non fa la minima differenza tra averne o no, perché tanto sono sempre da solo. Sono sempre disagiato, e le estati sono sempre uguali. Anch'io quando avevo 15-16-17 anni mi dicevo di star calmo perché tanto la situazione sarebbe cambiata col tempo 😂 che barzellette che mi raccontavo.

OfftheMind_

Ti ringrazio per il sostegno dimostratomi. Attualmente sono seguito da uno psicologo, con cui causa di mancanza di denaro non ho opportunità di fare più di tante sedute. Se i miei sintomi depressivi dovessero peggiorare nel corso di quest'anno ho già messo in conto che potrei rivolgermi anche ad uno psichiatra.

L innominato

Mi aggiungo anche io alla lista: beato tu che ancora hai 23 anni io ne ho 29 se penso che l anno prossimo saranno 30 e attualmente sono disoccupato, single da sempre, direi che sono io il vero inetto non tu, tu puoi ancora cambiare hai qualche anno di vantaggio rispetto a me.
A volte ho dei momenti di rabbia che spaccherei tutto perché ce l'ho con me e col mondo.
Vorrei buttarmi giù dal balcone ma ho troppa fifa e forse in fondo in fondo confido di avere ancora qualche speranza.

Warlordmaniac

Sai perché te lo dico?
Perché ho capito che l'autopromozione è sostanza. Per uno come me, letteralmente innamorato per la verità, è stata durissima da capire. Anche perché oltre alla verità, la mia seconda preoccupazione è essere umile e non vantarmi. Preferisco volare.
Ma autocommiserarsi è una promozione al contrario e fa solo danni. Tu sembri averlo già capito. Se fai promozione al contrario la gente ci crede o è come se ci credesse.


P.S. sopra ho scritto "preferisco volare". Intendevo volare basso.

edward00767

Anche io sono sempre stato trattato come uno scemo in famiglia e non, ho 25 anni e sto a zero in tutte le tappe, manco so andare in bici, sono una larva fallita, ma ci provo ad andare avanti, di ammazzarmi non mi va, ci sono arrivato al punto di desiderarlo con tutto me stesso, ma ora voglio continuare e provare a migliorare quel che posso, anche se so che il confronto con gli altri sarà sempre peggio più il tempo passa.

edward00767

Mi rivedo in te, avevi ragione abbiamo esperienze simili, a 24 anni ho avuto un risveglio, è arrivato il primo vero episodio depressivo maggiore, quello mi ha distrutto ciò che ero prima, ovvero uno che non ragionava e andava per inerzia fregandosene del mondo per tutte le delusioni e i traumi ricevuti, ero rimasto un bambino, insomma lo scorso anno durante quel periodo infernale mi iscrissi al forum, mi ricordo quel giorno è stato uno dei più bui, ho avuto il mondo che mi crollava addosso, tutto ciò che avevo messo sotto al tappeto è venuto fuori come un mostro, mi ha avvolto, ho letteralmente visto la realtà da una prospettiva da incubo, mi sembrava di vivere in un incubo, da lì ho ripreso la diagnosi che mi fecero a 17 anni i neuropsichiatri, ho voluto capire fino in fondo cosa è che mi aveva portato a una vita di sofferenza e fallimento. Mi sono sentito sollevato perchè almeno ero a contatto con i miei pensieri, soffrivo ma almeno navigavo nella sofferenza e non la mettevo da parte, andavo meno per inerzia e così ho iniziato a scavare dentro me stesso con la psicoterapia, poi la situazione è degenerata con la depressione e sono seguito anche con terapia farmacologica, e riguardando dallo scorso anno ad ora, mi sento meglio, o almeno, sento che sto vivendo e creando una nuova realtà di svolta.

Varano

questi sbarbati che rubano la palma del più inetto a noi fobici più grandi? tsk...
l'inetto per eccellenza della letteratura, zeno cosini, che rimane la stella polare per l'inettitudine, rispetto a noi era un vincente

OfftheMind_

È anche questo quello che mi spaventa, più gli anni passeranno più il divario sarà spaventosamente incolmabile, anche con mio cugino per fare un esempio. Vabbè che con lui ormai sono anni che il divario è incolmabile. Abbiamo avuto due vite differenti, la sua è stata molto migliore e non è disagiato e alienato come me.

Maximilian74

Fin quando si è bambini, nell'età delle scuole elementari, anche se uno in famiglia può avere casini eccetera, si è più o meno alla pari degli altri coetanei, nel senso, a 7,8 anni vanno tutti a scuola, a quell'età nessuno ovviamente ha fidanzata, giri di amicizie, gruppi, ancora non è l'età dei locali, delle discoteche, delle prime fidanzate eccetera. Il divario comincia a crearsi coi coetanei quando dai 15 anni in su, gli altri iniziano ad avere i primi giri, le prime cotte, i primi baci, iniziano le uscite con le compagnie, fanno conoscenza con altre persone, e chi inizia a rimanere indietro da lì, iniziano i guai perché poi passano gli anni, i coetanei hanno tutte le normali esperienze alle varie età, alcuni a 25/28 anni già hanno una relazione stabile, vanno a convivere, hanno un buon lavoro fisso, poi si sposano, hanno famiglia e figli, e chi non si sposa convive, hanno un compagno, una compagna, e così il divario, la forbice con gli altri diventa incolmabile,e tutto diventa difficile, inarrivabile, e il paragone con gli altri è impietoso.
Poi ovvio, anche da bambini si può essere diversi dagli altri, con problemi in casa eccetera, ma dal punto di vista delle cose che si fanno, sono più o meno uguale agli altri bambini, scuola, nonni, eccetera. È il passare degli anni rimanendo fermi mentre gli altri crescono, vivono e fanno esperienze che rende il paragone devastante