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Vecchio 22-05-2009, 08:07   #1
Esperto
L'avatar di trademarko
 

Buongiorno a tutti. Mi capita spesso di lasciar correre le cose. Mi spiego meglio. A volte può capitare che mentre sto facendo la fila aspettando che arrivi il mio turno mi passi avanti qualcuno. In quei momenti non riesco ad affrontare la situazione parlando ma, al limite, facendomi notare, non so, con un colpo di tosse, o accostandomi alla persona che mi è passata avanti. Non riesco a dire niente.Infatti inizio pensando che posso dire alla persona, che stavo prima io, poi, man mano che il tempo passa non dicendo niente, mi "arrabbio interamente" sempre di più. Il cuore mi batte forte, le gambe iniziano a tremare, la mia fronte inizia ad inumidirsi di sudore e questi sintomi aumentano sempre di più al solo pensiero di dover comunicare la mia precedenza nella fila. Preso da questi sintomi, allora, non riesco ad affrontare la situazione, così mi dico che è soltanto una la persona che mi è passata avanti e che, tanto, si sbrigherà presto, però non rimango mica tranquillo facendola passare avanti, anzi, casomai, cerco di capire dalla gente a me vicino , da qualche espressione, se si è accorta di ciò che è avvenuto oppure, dopo, comunico al commesso quello che è accaduto.
Non riesco, però, ad affrontare di petto queste situazioni.
Ieri ne è capitata un' altra. Alla posta mi passa avanti un ragazzo con un pacco dicendo all' impiegato postale (I due si conoscevano bene: si sono infatti chiamati per nome e salutati) che avrebbe solo voluto sapere il peso ed il prezzo per la spedizione di quel pacco, spedizione che sarebbe avvenuta l' indomani.
Mi dico : "Vabbè, si tratta solo di un' informazione". Gli prende il pacco, lo pesa, gli dice quanto sarebbe costato ed i due iniziano a parlare riguardo il tipo di spedizione. Erano passati, ormai quasi 5 minuti ed io, già dal primo, ero iinfastidito da come, con tutta tranquillità, l' impiegato avesse fatto passare avanti quel ragazzo, usando, poi, un tono di voce alto e sicuro.
Il mio cuore batteva, le mie gambe tremavano, la mia fronte era umida.
Mi dicevo :" Ora dico qualcosa all' impiegato" ed i sintomi aumentavano. Il mio cuore, al solo pensiero di parlare, batteva sempre più forte, avevo l' impressione che "potesse uscirmi dal petto". Ricordavo, però, tutte le volte che, in situazioni simili, ero rimasto in silenzio. Mi ritornava sensazioni di sconfitta e di rabbia che non volevo provare nuovamente. Così, dopo esseremi detto almeno dieci volte "Ora vado lì e parlo", questa volta ho deciso di affrontare la cosa (forse anche perchè al mio fianco c' era mio fratello e quindi mi sentivo più forte).
"Comunque, anche se si tratta di un' informazione avrebbe dovuto farlo passare dopo questo ragazzo" dico io.
E lui con un tono di chi crede assolutamente di aver ragione e di totale sufficienza: "stai tranquillo, ora ti servo, abbiamo finito, stai calmo, si tratta solo di un' informazione"
Io : "Un' informazione lunga però. Se il pacco lo aveste spedito avreste impiegato meno tempo"
Lui : "Si addirittura meno tempo. Aspetta che mo ti servo, stai calmo".
Quella sua sicurezza mi ha fatto dubitare che avessi ragione e così è diminuita la forza di continuare la discussione mentre aumentavano tutti i sintomi (Il fiato per riuscire a parlare era ormai pochissimo, il cuore penso si vedesse battere sotto la maglietta). Per tale motivo non sono riuscito a continuare la discussione e così ho indietreggiato dicendo con non poca stizza: "Vabbè, ha ragione lei".
E lui con aria di strafottenza, non guardandomi neanche: " Lo so che ho ragione io".
Mentre parlavo sentivo la mia voce diventare sempre più tremante. Man mano che andavo avanti sentivo il fiato diventare sempre di meno e la gola seccarsi sempre di più. Mio fratello mi ha detto che il mio tono di voce somigliava un po' a quello di una persona che piange. Il cuore, poi, era impazzito e le gambe non riuscivano quasi a sorreggermi.
Ma come mai mi succede questo? Forse, tra le tante cose che ho avuto dai miei genitori c' è anche un' educazione (secondo me sbagliata) con la quale mi hanno fatto capire che sarei dovuto andare d'accordo con tutti e che arrabbiarsi è da maleducati.Le poche volte che ho raccontato qualcosa della mia vita a mia madre, ha quasi sempre dato ragione agli altri. A volte appena iniziavo a raccontarle un episodio, mi interrompeva subito dicendo "Ma come ti è venuto in mente di rispondere così?".
Mi sono dilungato troppo ma ci terrei a dire che sono contento di ciò che è successo ieri e del fatto che sono riuscito a dire qualcosa all' impiegato perchè oggi, nonostante le mie paure, sento di aver fatto un passo avanti, anche se piccolo. E' come se avessi iniziato a rompere il muro dell' accondiscendenza presente in me. Vi ringrazio per l' attenzione.
Vecchio 22-05-2009, 08:24   #2
Banned
 

io sono sempre del parere che i traumi infantili non influenzano la vita da adulti IMHO
Vecchio 22-05-2009, 11:31   #3
Banned
 

secondo me conta molto l'educazione, non traumi, educazione!i miei genitori per esempio mi hanno sempre insegnato ad evitare di fare a pugni da piccolo, di dire tutto alla maestra, di non litigare ecc ecc infatti poi quando loro non c'erano piu ,ho preso tanti calci nel culo a scuola e per strada.per fortuna ho imparato e dimenticato i loro insegnamenti.e compito dei genitori prepararti alla vita fuori, non solo darti affetto.Cmnq trademarko il passo avanti l'hai fatto...probabilmente il fatto di subire un ingiustizia ti fà crescere tanta rabbia dentro , che invece di sfociare , tu reprimi per paura delle conseguenze...se ho capito bene..capita anche a me quando litigo in famiglia.in bocca al lupo.
Vecchio 22-05-2009, 11:35   #4
Esperto
L'avatar di lenore
 

sìsì anche a me capita ma soprattutto fuori casa, sul lavoro con persone conosciute ma con cui non ho confidenza.
Io penso che si debba educare alla vita laffuori. Davanti a un bambino superprepotente che schiaccia i compagni ad esempio altochè dirlo alla maestra. Prima fallo nero e poi dillo alla maestra. Questo direi a mio figlio. La maestra può fare poco visto che non si possono più menare i pargoli, quindi se la maestra non può farlo una bella lezione da un altro pargolo non guasta... lezioni di vita sono. Perchè subire sempre non va bene poi si cresce tutti bloccati. Non dico di picchiare sempre no... ma a volte è necessario. menare anche a parole non solo con le mani insomma difendersi
Vecchio 22-05-2009, 11:50   #5
Esperto
 

sissi,reprimere troppo è nocivo,soprattutto xkè prima o poi si scoppia.....e allora son disastri x tutti
Vecchio 22-05-2009, 12:00   #6
Avanzato
L'avatar di Joker
 

Mai dare l'opportunità agli altri di dire "Lo so che ho ragione io.". Mai .
Vecchio 22-05-2009, 12:23   #7
Principiante
L'avatar di SARACLELIA
 

Oddio...mi ci ritrovo tantissimo in questa cosa. Quante volte vorrei protestare e farmi rispettare, quante volte (quasi sempre) non ci riesco. Solo in macchina riesco a fare la faccia arrabbiata guardando negli occhi chi mi taglia la strada, forse perchè sono protetta dal vetro. Proprio ieri una signora bloccata in coda come me ha abbassato il finestrino, ha bussato al mio e mi ha chiesto perchè non la lasciavo passare. Quanto l'ho invidiata per aver avuto la faccia tosta di farlo! Comunque...bravissimo! Hai fatto il primo passo e ti invidio. Ora ti sentirai finalmente sempre più in diritto di parlare, perchè la rabbia non è un sentimento di cui vergognarsi, e nessuno ci deve mettere i piedi in testa .
Vecchio 22-05-2009, 21:03   #8
Esperto
L'avatar di stupido
 

complimenti per la bella descrivione molto dettagliata, inutile dire che ti capisco alla perfezione e quando leggo :"la mia voce diventa sempre più tremante" e "quel suo tono mi ha fatto dubitare di avere ragione" penso che il problema sia l'autostima. tutte quelle seghe menteli se, ma, glielo dico, ecc... non servono ad un cazzo, agire, il pensiero senza azione resta solo pensiero (cit), a costo di sbaglare bisogna agire.
Vecchio 22-05-2009, 21:17   #9
Esperto
L'avatar di HurryUp
 

Di solito il motivo per cui non esprimo il mio sdegno in casi come questo non è tanto la vergogna, ma il fatto che l'ansia farebbe sembrare la mia reazione più drammatica di quanto la vorrei mettere, mentre in questi casi io vorrei che il mio sdegno venga percepito, sì, come severo, ma non come una questione di vita o di morte.
Vecchio 22-05-2009, 21:20   #10
Esperto
L'avatar di lenore
 

fare un lavoro a contatto con persone... anche se in miniatura :P mi ha aiutato molto in questa cosa... prima avevo lo stesso problema di ergastolo... e nessuno mi ascoltava nemmeno le piccole pulci.
Pian pianino provando e riprovano ho imparato anche a impostare meglio la voce, il tono ecc e almeno con i nanetti riesco
Vecchio 22-05-2009, 21:21   #11
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Eh si, purtroppo siamo tutti un po' don abbondio

Forse per "guarire" dovremmo attraversare una fase in cui ci si arrabbia pesantemente con tutti per la minima cosa, e dopo un po' recuperare l'equilibrio...così almeno impariamo a tirar fuori il carattere.

Tante volte ho pensato di lasciar libera la parte peggiore di me, ma poi, come li ricuciamo i rapporti rotti mentre c'incaxxiamo col mondo?


@lenore: ma fai la maestra??
Vecchio 22-05-2009, 21:23   #12
Esperto
L'avatar di lenore
 

sì sono di sostegno per il momento ma sempre maestra è
Vecchio 22-05-2009, 21:28   #13
Esperto
L'avatar di JohnReds
 

Quote:
Originariamente inviata da lenore Visualizza il messaggio
sì sono di sostegno per il momento ma sempre maestra è
Bello le elementari/asilo sono il periodo più bello di tutti, dev'essere forte stare con loro, anche se io non ho il carattere per stare con i piccoletti, penso sarei più adatto a fare il prof.
Vecchio 22-05-2009, 21:29   #14
Esperto
L'avatar di lenore
 

io sto con i piccoletti asilo molto meglio che elementari :-D bel periodo sì!! io ci sguazzo abbastanza bene ^^
Vecchio 22-05-2009, 21:51   #15
Esperto
L'avatar di muttley
 

Io sono accondiscendente e remissivo esattamente come le persone intervenute in questa discussione, ma a differenza vostra non posso chiamare in causa l'educazione impartitami dai miei, se non indirettamente. Intendo dire che mio padre e mia madre mi hanno sempre intimato di agire, di farmi strada nel mondo senza lasciare che gli altri mi calpestassero. Tuttavia a questi insegnamenti fortemente improntati alla reattività verso gli altri, veniva pretensa estrema acquiescenza verso di loro e verso le loro imposizioni. In sostanza avrei dovuto ribellarmi al prossimo ma non a loro due, i supremi tutori dell'ordine morale. Ho finito per diventare un individuo incapace di reagire nei confronti di chiunque
Vecchio 22-05-2009, 21:52   #16
Esperto
L'avatar di calinero
 

Quote:
Originariamente inviata da caronte Visualizza il messaggio
io sono sempre del parere che i traumi infantili non influenzano la vita da adulti IMHO
dipende da caso a caso
sicuramente non come la vecchia psicoanalisi sosteneva
Vecchio 22-05-2009, 23:00   #17
Esperto
L'avatar di trademarko
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Io sono accondiscendente e remissivo esattamente come le persone intervenute in questa discussione, ma a differenza vostra non posso chiamare in causa l'educazione impartitami dai miei, se non indirettamente. Intendo dire che mio padre e mia madre mi hanno sempre intimato di agire, di farmi strada nel mondo senza lasciare che gli altri mi calpestassero. Tuttavia a questi insegnamenti fortemente improntati alla reattività verso gli altri, veniva pretensa estrema acquiescenza verso di loro e verso le loro imposizioni. In sostanza avrei dovuto ribellarmi al prossimo ma non a loro due, i supremi tutori dell'ordine morale. Ho finito per diventare un individuo incapace di reagire nei confronti di chiunque
Io penso che non è soltanto quello che dicono i nostri genitori a formarci ma anche quello che fanno e cioè l' esempio che ci danno.
Se. infatti, ci viene detto di non fare quello o quell' altro e poi loro lo fanno tranquillamente, pernso che il messaggio ci arrivi un po' distorto.
Quindi se ci viene detto di farci rispettare e poi i nostri genitori non lo fanno o non riescono a farlo, noi assorbiremo il loro comportamento ritrovandoci un giorno ad imitarlo.
Secondo me ha più influenza ciò che ci viene dato di ciò che ci viene detto.
Vecchio 23-05-2009, 01:39   #18
Esperto
L'avatar di MiRuina
 

La situazione che hai descritto mi è molto familiare.
E ogni volta mi chiedo " ma perchè queste situazioni pare succedano solo a noi?"
e la risposta SECONDO ME è che queste situazioni le creiamo noi, in qualche modo lasciamo trasparire debolezza e la gente se ne approffitta...

Infatti personalmente mi da fastidio quando qualcuno che mi conosce da poco mi fa capire che pensa di me che sia una persona buona(TRAD.zitta zitta che se le lascia fare) e non aggressiva ove per aggressiva intendo con PERSONALITà FORTE.

Tutto ciò autorizza la gente a trattarti in un modo odioso, passi in secondo livello e gli lasci tacitamente permettere tutto.


forse ci manca solo un pò(solo un pochetto eh)di naturalezza...?
ci manca la capacità di esprimere istintivamente cosa siamo?
evitando di controllare ogni minima cosa...gesto...sensazione...parola?


si, manca solo questo.
e tu oggi saresti riuscito a dire a quel cazzo di impiegato che ragione non ragione a te ha dato fastidio che quello lì sia passato prima e che avevi tutto il diritto di dirlo.
Vecchio 23-05-2009, 11:32   #19
Esperto
L'avatar di calinero
 

e perchè scriverle si e dirle no?
Vecchio 25-05-2009, 18:52   #20
Esperto
L'avatar di QuantumLeap
 

Quote:
Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
mio padre e mia madre mi hanno sempre intimato di agire, di farmi strada nel mondo senza lasciare che gli altri mi calpestassero. Tuttavia a questi insegnamenti fortemente improntati alla reattività verso gli altri, veniva pretensa estrema acquiescenza verso di loro e verso le loro imposizioni.
Questa è una cosa assolutamente sbagliata!!! I figli devono essere capaci a tenere testa prima di tutto ai genitori, e poi agli altri!
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