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16-10-2023, 12:08
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#1
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Principiante
Qui dal: Feb 2016
Messaggi: 15
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Se inizi l'università, dai gli esami ma non hai vita sociale, sei un fallito.
Se abbandoni gli studi per depressione, sei un fallito.
Se dopo aver abbandonato gli studi fai l'operaio, sei un fallito. Chi ha una qualifica professionale e/o fa quel mestiere da quando ha 16 anni, ti tratta come una merda.
Se riprendi gli studi e ti laurei, sei un fallito. Perché non hai più 22 anni, e perché non hai la laurea magistrale.
Se inizi la magistrale, sei un fallito. Hai X anni. Svegliati e lavora come tutti gli altri!
Se non fai la magistrale sei un fallito. Cosa pensi di fare con la sola triennale?!
E' questo che il mondo intorno a me ha sempre cercato di trasmettermi.
Ma in fin dei conti non è così per tutti? Magari sei una persona che si è laureata alla magistrale in tempo ma con un voto basso... e allora sei un fallito anche tu. O magari sei laureato con massimi voti, ma hai trovato un lavoro considerato poco prestigioso... anche tu, gettati nel calderone dei falliti.
Secondo me tutto ciò è falso. Voglio uscire da questo vortice autodistruttivo dove non basta mai nulla. Voglio essere soddisfatto della mia vita, delle imperfezioni. Saper gioire un minimo dei traguardi, anche quando avrei potuto fare di meglio.
Il pensiero che si può sempre fare di meglio ti porta a vivere una vita pessima.
"Eh ma Mario si è laureato in informatica a Milano facendo Erasmus a Dublino e dopo 5 anni in Big Four ha avviato un'impresa che fattura i milioni!".
Sì, ma io non sono Mario. Sono un fallito qualunque, e rivendico il mio diritto di vivere sereno anche se faccio schifo a tutti.
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16-10-2023, 12:09
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#2
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,951
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Quote:
Originariamente inviata da Dau
Sì, ma io non sono Mario. Sono un fallito qualunque, e rivendico il mio diritto di vivere sereno anche se faccio schifo a tutti.
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Mi associo.
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16-10-2023, 12:12
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#3
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Esperto
Qui dal: Jan 2017
Ubicazione: Toscana/Bologna
Messaggi: 4,713
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secondo me è corretto considerare che ci sono vari gradi di fallimento, non si può metterli tutti sullo stesso piano. Ad esempio uno che ha la magistrale è su tutto un altro livello rispetto a chi non è laureato e magari ha pure scarse esperienze lavorative.
Inoltre per valutare una persona come "fallito" penso che vada fatta una valutazione complessiva di tutti gli aspetti della vita rapportati ai suoi desideri e ai suoi sforzi.
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Ultima modifica di Darby Crash; 16-10-2023 a 12:15.
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16-10-2023, 12:15
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#4
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Esperto
Qui dal: Sep 2015
Ubicazione: Tír na nÓg
Messaggi: 13,307
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Io nel pormi degli obiettivi l'ho sempre fatto per me stesso, non mi ha mai interessato quello che dice questa fantomatica "società" che molti tirano sempre in ballo.
In alcuni di questi miei obiettivi ho fallito, in altri no: mi sono laureato tardissimo, ma non ho vissuto male la cosa perché non avevo l'obiettivo di andare di corsa; non ho potuto intraprendere il lavoro che sognavo, e questo invece mi dispiace molto, ma non ho mai pensato agli eventuali giudizî di altre persone sul mio percorso lavorativo.
E potrei fare molti altri esempî.
I miei fallimenti o i successi li ho sempre commisurati agli obiettivi che mi sono posto da me, senza pensare al giudizio della "società" (la quale, va anche ricordato, non è composta da un cervello unico, ma da diverse persone con diversi punti di vista, un insieme di cui tra l'altro facciamo parte noi stessi).
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Ultima modifica di Hor; 16-10-2023 a 12:22.
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16-10-2023, 12:31
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,951
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Io con me stessa sono più che a posto su questo, perché so che ho fatto il meglio che mi era possibile. Magari non è vero, chissà? Però io la penso così. E nessun altro può sindacare con cognizione di causa, le so solo io le mie cose.
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Ultima modifica di claire; 16-10-2023 a 12:34.
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16-10-2023, 12:38
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#6
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Principiante
Qui dal: Feb 2016
Messaggi: 15
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Quote:
Originariamente inviata da Hor
Io nel pormi degli obiettivi l'ho sempre fatto per me stesso, non mi ha mai interessato quello che dice questa fantomatica "società" che molti tirano sempre in ballo.
In alcuni di questi miei obiettivi ho fallito, in altri no: mi sono laureato tardissimo, ma non ho vissuto male la cosa perché non avevo l'obiettivo di andare di corsa; non ho potuto intraprendere il lavoro che sognavo, e questo invece mi dispiace molto, ma non ho mai pensato agli eventuali giudizî di altre persone sul mio percorso lavorativo.
E potrei fare molti altri esempî.
I miei fallimenti o i successi li ho sempre commisurati agli obiettivi che mi sono posto da me, senza pensare al giudizio della "società" (la quale, va anche ricordato, non è composta da un cervello unico, ma da diverse persone con diversi punti di vista, un insieme di cui tra l'altro facciamo parte noi stessi).
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E' notevole. Io purtroppo ho la tendenza opposta. Anche se mi impegno a non farlo, ho la naturale attitudine a valutare me stesso in base alle reazioni di chi mi circonda. Col tempo mi auguro di diventare più distaccato da questo punto di vista.
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16-10-2023, 12:43
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#7
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Principiante
Qui dal: Feb 2016
Messaggi: 15
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Io con me stessa sono più che a posto su questo, perché so che ho fatto il meglio che mi era possibile. Magari non è vero, chissà? Però io la penso così. E nessun altro può sindacare con cognizione di causa, le so solo io le mie cose.
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Spero di riuscire a maturare e ad arrivare a pensarla allo stesso modo. Dentro di me mi rendo conto che, escludendo dei lunghi periodi da neet dovuti alla salute mentale piuttosto precaria, mi sono parecchio dato da fare. Magari in modo caotico, senza una vera logica. Però l'impegno ce l'ho messo. E vorrei smettere di sentirmi in colpa per non aver azzeccato tutto.
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16-10-2023, 13:01
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#8
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Esperto
Qui dal: Jan 2021
Messaggi: 2,750
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Direi che nessuno dei punti da te elencati possano definire una persona come fallito. Dovresti allontanarti dalla gente che la pensa così.
Tra l'altro vorrei vedere cosa fanno di così incredibile tutti quelli che ti danno del fallito.
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16-10-2023, 13:29
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#9
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Banned
Qui dal: Feb 2019
Ubicazione: WindGap
Messaggi: 6,022
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praticamente questo è il modo di pensare della mia famiglia e del mio ambiente di provenienza, ed è terribile.
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16-10-2023, 13:45
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#10
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Esperto
Qui dal: May 2022
Ubicazione: rete fognaria
Messaggi: 1,468
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Ieri guardavo il video di un ragazzo che ha deciso di non rinnovare il contratto da commesso che aveva e mettersi a guadagnare facendo quello che gli piace (creare e vendere vestiti). E concludeva citando il paragrafo di un libro che parlava del puntare in alto, che se vuoi fare il medico devi pensare di essere quel medico che troverà la cura per una malattia, che se vuoi fare l’architetto devi pensare che progetterai un edificio importante. Sono belle riflessioni, però a qualcuno possono mandare in depressione. La pressione di dover eccellere può essere struggente. Bisogna anche dire che non tutti sognano un determinato lavoro. Per me un buon lavoro è quello in cui riesco a rendere e in cui emergono il meno possibile le mie fragilità. Qualche sogno campato in aria ce l’avrei, ma si scontrerebbe con i miei limiti oggettivi e quindi viene relegato ad una fantasia. La stessa università per me è un percorso impossibile.
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16-10-2023, 15:00
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#11
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Esperto
Qui dal: Aug 2020
Ubicazione: Verona
Messaggi: 6,187
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Non si può esser bravi in tutto, e fallire qualcosa nella vita è inevitabile.
Anzi, soprattutto sul lavoro, meglio specializzarsi in una cosa sola e lasciar perdere il resto piuttosto che esser mediocri in tante cose diverse.
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16-10-2023, 16:47
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#12
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Esperto
Qui dal: Jun 2020
Ubicazione: Lazio
Messaggi: 9,567
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Ecchime
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16-10-2023, 17:01
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#13
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,951
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Quote:
Originariamente inviata da Dau
Spero di riuscire a maturare e ad arrivare a pensarla allo stesso modo.
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Non so se conviene
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16-10-2023, 17:32
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#14
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Banned
Qui dal: Nov 2020
Messaggi: 1,101
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Con questa visione del fallimento, il 75% delle persone sarebbero dei falliti.
Perché si considera successo solo chi ottiene tutto e subito e nel miglior modo possibile.
Ma tra successo e fallimento c'è la normalità, che è molto più ampia e variegata del successo e del fallimento.
È normale sbagliare qualcosa, non è un fallimento.
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16-10-2023, 20:10
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#15
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Esperto
Qui dal: Dec 2021
Ubicazione: Nel limbo
Messaggi: 783
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Quote:
Originariamente inviata da juan
Ieri guardavo il video di un ragazzo che ha deciso di non rinnovare il contratto da commesso che aveva e mettersi a guadagnare facendo quello che gli piace (creare e vendere vestiti). E concludeva citando il paragrafo di un libro che parlava del puntare in alto, che se vuoi fare il medico devi pensare di essere quel medico che troverà la cura per una malattia, che se vuoi fare l’architetto devi pensare che progetterai un edificio importante. Sono belle riflessioni, però a qualcuno possono mandare in depressione. La pressione di dover eccellere può essere struggente. Bisogna anche dire che non tutti sognano un determinato lavoro. Per me un buon lavoro è quello in cui riesco a rendere e in cui emergono il meno possibile le mie fragilità. Qualche sogno campato in aria ce l’avrei, ma si scontrerebbe con i miei limiti oggettivi e quindi viene relegato ad una fantasia. La stessa università per me è un percorso impossibile.
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Era ciò che pensavo io quando facevo l'uni. Puntavo in alto per la mia carriera lavorativa ma poi sono stato stroncato.
Ce la possiamo raccontare come vogliamo ma se l'ambiente non ti è favorevole, qualsiasi slancio verso un obiettivo più alto viene azzerato.
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16-10-2023, 20:36
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#16
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Esperto
Qui dal: Nov 2009
Messaggi: 7,644
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La vita non è una gara, un gioco a obiettivi, una partita di Super Mario.
Ognuno fa come può con le risorse a propria disposizione.. e fidati, è già tantissimo. Tutto il resto è aria fritta, giudizi, dolci parole dette perché la "gentilezza" da noi è sport nazionale.
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16-10-2023, 20:38
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#17
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,951
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Quote:
Originariamente inviata da Xchénnpossoreg?
La vita non è una gara, un gioco a obiettivi, una partita di Super Mario.
Ognuno fa come può con le risorse a propria disposizione.. e fidati, è già tantissimo. Tutto il resto è aria fritta, giudizi, dolci parole dette perché la "gentilezza" da noi è sport nazionale.
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D'altro canto é pieno di gente che quello che può non lo fa, che vuole e pretende e basta, che fa scelte sbagliate, e poi si lamenta.
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16-10-2023, 21:42
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#18
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Esperto
Qui dal: Mar 2010
Messaggi: 12,734
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Quote:
Originariamente inviata da Dau
Se inizi l'università, dai gli esami ma non hai vita sociale, sei un fallito.
Se abbandoni gli studi per depressione, sei un fallito.
Se dopo aver abbandonato gli studi fai l'operaio, sei un fallito. Chi ha una qualifica professionale e/o fa quel mestiere da quando ha 16 anni, ti tratta come una merda.
Se riprendi gli studi e ti laurei, sei un fallito. Perché non hai più 22 anni, e perché non hai la laurea magistrale.
Se inizi la magistrale, sei un fallito. Hai X anni. Svegliati e lavora come tutti gli altri!
Se non fai la magistrale sei un fallito. Cosa pensi di fare con la sola triennale?!
E' questo che il mondo intorno a me ha sempre cercato di trasmettermi.
Ma in fin dei conti non è così per tutti? Magari sei una persona che si è laureata alla magistrale in tempo ma con un voto basso... e allora sei un fallito anche tu. O magari sei laureato con massimi voti, ma hai trovato un lavoro considerato poco prestigioso... anche tu, gettati nel calderone dei falliti.
Secondo me tutto ciò è falso. Voglio uscire da questo vortice autodistruttivo dove non basta mai nulla. Voglio essere soddisfatto della mia vita, delle imperfezioni. Saper gioire un minimo dei traguardi, anche quando avrei potuto fare di meglio.
Il pensiero che si può sempre fare di meglio ti porta a vivere una vita pessima.
"Eh ma Mario si è laureato in informatica a Milano facendo Erasmus a Dublino e dopo 5 anni in Big Four ha avviato un'impresa che fattura i milioni!".
Sì, ma io non sono Mario. Sono un fallito qualunque, e rivendico il mio diritto di vivere sereno anche se faccio schifo a tutti.
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Ma se sono quasi tutti falliti, mal comune mezzo gaudio, no?
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16-10-2023, 22:35
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#19
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Esperto
Qui dal: Feb 2022
Ubicazione: Tomobiki
Messaggi: 1,011
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Quote:
Originariamente inviata da Dau
Sì, ma io non sono Mario. Sono un fallito qualunque, e rivendico il mio diritto di vivere sereno anche se faccio schifo a tutti.
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Non si può vivere sereno se gli altri non hanno una buona opinione di te... questa è un'idea sbagliata, un pensiero disfunzionale. Anche se può sembrare consolatorio è un modo di ragionare autodistruttivo.
A meno che non si scelga di uscire dalla società, con tutti gli svantaggi del caso.
Dobbiamo smetterla di fare schifo A TUTTI
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16-10-2023, 23:12
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#20
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Esperto
Qui dal: Aug 2018
Messaggi: 7,892
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Per me il pensiero disfunzionale è voler fare le cose per piacere agli altri.
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