|
27-12-2012, 17:42
|
#1
|
Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
|
Ci provo, scrivo, prima che sia troppo tardi, prima che le forze oscure dell’evitamento e della rimozione agiscano rendendo inutile questo terremoto interno.
Il punto è sempre lo stesso e ve lo rendo nella maniera più sintetica possibile come feci qualche anno fa nel corso del mio fallimentare ciclo di psicoterapia. Nelle situazioni dove non c’è coinvolgimento emotivo me la cavo egregiamente, mentre in quelle in cui devo condividere qualcosa della mia persona, dei miei sentimenti, ma anche più semplicemente dei fatti miei, sono completamente bloccato. Questa dicotomia mi fa impazzire, mi fa rabbia, è assurda. Rischio di essere presuntuoso, d’altronde un po’ corrisponde anche al vero, ma non credo in questo caso di esagerare se dico che nelle situazioni che io definisco “formali”, quelle del primo tipo sopra esposto, sono una persona a tratti brillante. A scuola, nello sport, tra i parenti, ho sempre goduto di stima e rispetto perché tutto sommato facevo le cose per bene, con buoni risultati, insomma ispiravo buone impressioni. Devo dire che ho sempre sentito immeritati questi riconoscimenti, ma devo prenderne atto e forse sotto, sotto, ci credo davvero.
Se però passiamo alla parte oscura della mia luna, le relazioni “informali”, sono molto più che inetto o impacciato. Almeno uno impacciato magari prova, si rende ridicolo o lo fa con enorme imbarazzo, ma si butta. No! Io non ci provo, non parlo, niente. Provo un senso di vergogna immotivato per tutto quello che può rivelare qualcosa di me. Non ho quasi mai ascoltato musica ad alto volume in camera, eppure di ore ne ho passate chiuso qui; mi dà fastidio se altri rispondono alle mie chiamate al telefono di casa, se suona il cellulare e qualcuno domanda “beh, chi è?”; mi ha sempre dato fastidio dover dire dove andavo, anche quando la domanda era lecita per l’età e così pure il luogo in cui dovevo andare (mai fatto niente di male, tanto meno illegale). Vi ho fatto questi esempi banali e un po’ adolescenziali, sebbene adesso di anni ne abbia ben 25, per rendere chiaro quanto tutto ciò sia invalidante nella vita quotidiana. Quando dico che provo fastidio, non intendo solo che mi “scazza”. No, voglio dire che per evitare questi “scazzi” evito proprio la situazione, quindi non vivo, sono bloccato. Questa cosa è fortissima nei confronti dei parenti, ma soprattutto dei genitori, con i quali non ho alcun dialogo che riguardi la mia “vita”. Posso parlare per ore, e lo faccio, di politica, economia, problemi che riguardano la famiglia, ma mai di me.
Non mi sento libero, c’è un limite dentro di me, ma nessuno me l’ha imposto. I miei genitori non sono né autoritari né apprensivi, non ho mai ricevuto punizioni perché non ce n’è mai stato bisogno. Penso che solo quando me ne andrò forse scioglierò queste catene “mentali”. Insomma, una sindrome da bravo ragazzo, ma non c’entra niente col bravo ragazzo, questo comportamento non coincide con i miei pensieri. A proposito, la dicotomia, o forse è meglio parlare di nevrosi, si vede anche nel fatto che quando parlo sono molto ribelle, non ho nessun problema ad esprimere i miei pensieri, anche contro il sentire comune e lo faccio in famiglia, in aula, dove che sia, non mi sono mai fatto problemi. Eppure nelle azioni sono bloccato.
Mi sento minoranza anche qui, in questo caso. Leggo molti che reprimono i loro dolori nel fumo, nell’alcool, nella musica, insomma le solite cose, e immagino che per fare questo almeno da giovanissimi vi siate ribellati alle regole dei genitori e delle altre “autorità”, come è giusto che sia.
C’è qualcuno che si sente imprigionato come me in queste gabbie mentali? Che spiegazioni vi date? Se vivete coi vostri genitori, riuscite ad imporvi del tipo “io vado lì, faccio così, mi piace quella roba lì e non devo rendere conto a nessuno!” ?
Non ho espresso proprio quello che volevo, non in maniera completa, i pensieri si accavallano. E’ comunque un inizio. Grazie.
|
|
27-12-2012, 18:34
|
#2
|
Avanzato
Qui dal: Dec 2008
Ubicazione: Deck 35
Messaggi: 385
|
Tieni duro e continua con la psicoterapia, se poi fai la cognitivo comportamentale, meglio.
Anche io provavo le stesse cose alla tua età e anche prima, tuttora (che ne ho 48) soffro ancora di queste cose ma molto meno, e convivo piuttosto bene con il peggior nemico di me stesso, io.
Dalla tua mi sembra che hai una socialità che io manco nei sogni, nella vita incontrerai un sacco di persone che non capiscono nulla di ciò che sentiamo (per usare un eufemismo), ma incontrerai altre che non si faranno paranoie.
Non chiuderti nell'evitamento.
|
|
27-12-2012, 18:36
|
#3
|
Esperto
Qui dal: Oct 2012
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 3,155
|
mi trovo in molte cose che dici.
quando si tratta di "me" mi prende proprio una morsa allo stomaco e mi si annebbia il cervello.
però non ho mai avuto problema a fare il cazzo che mi pare in famiglia per esempio. ma credo sia una diversa manifestazione dello stesso fenomeno
|
|
27-12-2012, 18:59
|
#4
|
Banned
Qui dal: May 2011
Ubicazione: MI
Messaggi: 3,173
|
Anch io mi ritrovo abbastanza in quello che hai scritto.La differenza forse é che io con qualcuno mi sono aperto,ho provato a spiegare cosa si prova ad essere depressi o avere l ansia alle stelle per la minina cazzata... il risultato é che chi non ha mai provato questo genere di cose non le capisce,nel peggiore dei casi si viene pure presi per il culo.Quindi preferisco non parlare di me,non ne vale manco la pena aprirsi agli altri.
|
|
27-12-2012, 20:22
|
#5
|
Banned
Qui dal: Jul 2008
Messaggi: 1,496
|
Anch'io ho dei problemi a rivelare i miei piani, soprattutto ai miei, sono più le volte in cui li metto davanti al fatto compiuto o in cui svio le loro domande con mezze verità o addirittura vere e proprie menzogne pur di non rivelare nulla su di me che non sia strettamente necessario. Questo vale anche nei rapporti con gli altri, mento, ho mentito sul lavoro, coi colleghi, coi capi, vado avanti a bugie. Non è la cosa giusta, però manipolare gli altri è una cosa che sto imparando a fare bene e certe volte non nego un certo piacere nel farlo.
Da quel che ho capito, non riesci ad aprire il tuo cuore (cit.) xD, hai una sfera dell'intimità molto limitata (come il sottoscritto ahimè), non so che consigliarti, io vado avanti con trucchi da mago, se non facessi così sarebbe tutto molto più difficile..
|
Ultima modifica di MCLovin; 27-12-2012 a 20:50.
|
27-12-2012, 21:02
|
#6
|
Banned
Qui dal: May 2011
Ubicazione: MI
Messaggi: 3,173
|
Quote:
Originariamente inviata da MCLovin
Da quel che ho capito, non riesci ad aprire il tuo cuore (cit.) xD, hai una sfera dell'intimità molto limitata (come il sottoscritto ahimè), non so che consigliarti, io vado avanti con trucchi da mago, se non facessi così sarebbe tutto molto più difficile..
|
Dovete fare come me...mettersi davanti ai miei colleghi in pausa pranzo e dire "sono depresso,ansioso e penso al suicidio tutti i giorni"
tanto a loro non frega un cax di me,ma almeno ci si toglie un peso dall anima
|
|
27-12-2012, 21:11
|
#7
|
Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
|
No, anche io son così.. che tengo molto separata vita personale dalla famiglia ma mi pare sia normalissimo.. soprattutto con genitori iper-protettivi e un po' soffocanti.. per il resto.. no non riesco a fare quello che mi pare e ad avere completamente gli spazi che vorrei.. ma d'altro canto è normale così.. cioè.. finchè si vive in famiglia è così e basta.. se esco devo dire dove vado ecc.. e anche a me da fastidio.. tutte ste cose mi dan fastidio.. ma il tutto si risolve semplicemente andandosene via di casa. Fino ad allora tocca sopportare..
Non credo ci sia bisogno di ribellarsi o fare cose plateali.. quel tipo di libertà di cui parli si ottiene semplicemente quando ci si autonomizza e si va a vivere da soli. Quindi quello che si può fare è sperare e muoversi perchè ciò avvenga presto..
|
|
27-12-2012, 23:23
|
#8
|
Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
|
Quote:
Originariamente inviata da virginio
Tieni duro e continua con la psicoterapia, se poi fai la cognitivo comportamentale, meglio.
|
Parliamo del 2007-2008, è durata circa un anno, quindi come vedi l'ho mollata, ma non era TCC. Se proprio dovessi riprendere sceglierei quella che tu consigli, invece quel pirla psicoanalitico, un pezzo di pane per carità, lo ritenevo alla stregua di "amico a pagamento": lasciamo perdere.
Quote:
Originariamente inviata da virginio
Anche io provavo le stesse cose alla tua età e anche prima, tuttora (che ne ho 48) soffro ancora di queste cose ma molto meno, e convivo piuttosto bene con il peggior nemico di me stesso, io.
|
Pure io penso che con l'età ci si smussi e si accettino certe cose. Inoltre alcuni problemi si superano proprio strutturalmente, vedi le uscite con una folta compagnia che dopo una certa età non sono comunque un problema.
Quote:
Originariamente inviata da virginio
Dalla tua mi sembra che hai una socialità che io manco nei sogni
Non chiuderti nell'evitamento.
|
Brandelli di socialità. Attualmente studio e lo faccio con profitto, come molti introversi d'altronde. Lo sport riguarda il passato e anche altre cose sono passate. Di solito analizzo la situazione anche guardando indietro per dare e avere un idea di come sono fatto, cosa che tendo a non avere bene in mente .
Quote:
Originariamente inviata da Kid Omega
Anch io mi ritrovo abbastanza in quello che hai scritto.La differenza forse é che io con qualcuno mi sono aperto,ho provato a spiegare cosa si prova ad essere depressi o avere l ansia alle stelle per la minina cazzata... il risultato é che chi non ha mai provato questo genere di cose non le capisce,nel peggiore dei casi si viene pure presi per il culo.Quindi preferisco non parlare di me,non ne vale manco la pena aprirsi agli altri.
|
Giustamente ti ha colpito questa cosa perchè ti ci ritrovi, ma il senso del mio intervento è un po' diverso. Sono i limiti mentali che mi frenano nell'essere me stesso, non mi sento libero. Sull'aprirsi agli altri, "aprire il cuore"...seee, per chi m'hai preso! Ma che simu in un romanzo harmony? Ntu culu! (cit)
Quote:
Originariamente inviata da MCLovin
Anch'io ho dei problemi a rivelare i miei piani, soprattutto ai miei, sono più le volte in cui li metto davanti al fatto compiuto o in cui svio le loro domande con mezze verità o addirittura vere e proprie menzogne pur di non rivelare nulla su di me che non sia strettamente necessario.
|
Hai colto il punto.
Quote:
Originariamente inviata da MCLovin
hai una sfera dell'intimità molto limitata
|
Eh? L'hai letto sul divanetto del barbiere? :p No dai, che vuol dire?
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
No, anche io son così.. che tengo molto separata vita personale dalla famiglia ma mi pare sia normalissimo.. soprattutto con genitori iper-protettivi e un po' soffocanti.. per il resto.. no non riesco a fare quello che mi pare e ad avere completamente gli spazi che vorrei.. ma d'altro canto è normale così.. cioè.. finchè si vive in famiglia è così e basta.. se esco devo dire dove vado ecc.. e anche a me da fastidio.. tutte ste cose mi dan fastidio.. ma il tutto si risolve semplicemente andandosene via di casa. Fino ad allora tocca sopportare..
Non credo ci sia bisogno di ribellarsi o fare cose plateali.. quel tipo di libertà di cui parli si ottiene semplicemente quando ci si autonomizza e si va a vivere da soli. Quindi quello che si può fare è sperare e muoversi perchè ciò avvenga presto..
|
Tendenzialmente sono d'accordo che fin che si rimane in casa, anche a 40 anni, il padrone è un altro. Non è un opinione, è un fatto. Sinceramente però faccio fatica a digerirlo e per me è molto limitante. E poi se uno non vuole o non può dire dove va? Se è imbarazzante? Sembra di stare agli arresti..
Ringraziamo l'Italia familista dimmerda. Nel Nord Europa escono di casa a 18 anni anche perché lo Stato li aiuta e poi la famiglia ha un'altra cultura.
In definitiva hai ragione ad auspicare l'autonomia, solo che con sta crisi è dura.
|
|
27-12-2012, 23:49
|
#9
|
Banned
Qui dal: Mar 2012
Ubicazione: Torino
Messaggi: 3,495
|
Quote:
Originariamente inviata da recluso
Tendenzialmente sono d'accordo che fin che si rimane in casa, anche a 40 anni, il padrone è un altro. Non è un opinione, è un fatto. Sinceramente però faccio fatica a digerirlo e per me è molto limitante. E poi se uno non vuole o non può dire dove va? Se è imbarazzante? Sembra di stare agli arresti..
Ringraziamo l'Italia familista dimmerda. Nel Nord Europa escono di casa a 18 anni anche perché lo Stato li aiuta e poi la famiglia ha un'altra cultura.
In definitiva hai ragione ad auspicare l'autonomia, solo che con sta crisi è dura.
|
Eh lo so^^ lascia stare gli altri paesi, vivono proprio in altri mondi.. pensa che ci son paesi dove i giovani prendono un sussidio di disoccupazione tipo di 1000 euro... volendo a 18 anni possono andare subito a vivere da soli senza problemi.
Ma noi siamo qua... e questa è la nostra realtà.
Lo so che con la crisi è dura però non ci sono proprio altre alternative.
Non si può restare senza lavoro. Non è contemplabile proprio come possibilità. Restare senza lavoro = morte.
Riguardo all'uscire senza dire dove vai o cosa fai, io personalmente per togliermi dall'impiccio mento. Ma i miei non mi chiedono nemmeno poi tanto... mi fanno le solite domande di rito giusto per sapere.. d'altro canto i genitori son così... è nel loro ruolo. E continuerebbero a fartele anche a 50 anni.
|
|
27-12-2012, 23:54
|
#10
|
Esperto
Qui dal: Jun 2011
Messaggi: 1,024
|
Quote:
Originariamente inviata da Halastor
Eh lo so^^ lascia stare gli altri paesi, vivono proprio in altri mondi.. pensa che ci son paesi dove i giovani prendono un sussidio di disoccupazione tipo di 1000 euro... volendo a 18 anni possono andare subito a vivere da soli senza problemi.
Ma noi siamo qua... e questa è la nostra realtà.
Lo so che con la crisi è dura però non ci sono proprio altre alternative.
Non si può restare senza lavoro. Non è contemplabile proprio come possibilità. Restare senza lavoro = morte.
Riguardo all'uscire senza dire dove vai o cosa fai, io personalmente per togliermi dall'impiccio mento. Ma i miei non mi chiedono nemmeno poi tanto... mi fanno le solite domande di rito giusto per sapere.. d'altro canto i genitori son così... è nel loro ruolo. E continuerebbero a fartele anche a 50 anni.
|
Giusto. Direi che è anche nel nostro ruolo mentire quando non si può dire la verità, tipo "mi incontro con quelli di fs.com". Non è nelle mie corde, ma imparero a 25 anni quello che altri imparano molto prima.
Infine c'è sempre l'opzione "scontro", della serie " se non ti va bene lo faccio lo stesso, non mi puoi fermare, è sequestro di persona". Eh lo so, non ho mezze misure
|
|
|
|