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11-10-2017, 07:42
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#1
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Ho passato anni ed anni a sacrificarmi durante l'università facendo il pendolare, mentre i miei amici che erano in corso con me e abitano vicino a me avevano trovato alloggio là. Questo perché i miei parenti mi influenzavano e non vedevamo di buon occhio una cosa così normale.
Ora, finita l'università, volevo dedicarmi a tutt'altro invece mi ritrovo a fare un lavoro da 11-12 ore al giorno e in più lavoro anche i sabati. Tutto questo per la metà di uno "stipendio normale". Perché devo essere sempre lo sfigato che si sacrifica mentre tutti gli altri sono autorizzati a pensare al meglio per sé?
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11-10-2017, 07:59
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#2
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Esperto
Qui dal: Oct 2016
Messaggi: 2,466
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sei obbligato a continuare questo lavoro oppure puoi mollarlo dall'oggi al domani?
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11-10-2017, 08:02
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#3
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Esperto
Qui dal: Sep 2007
Ubicazione: Nord
Messaggi: 13,083
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Il lavoro è una merda,negli ultimi mesi ho un problema simile al tuo onestamente se le cose non cambiano penso di andare allo scontro frontale con l'azienda con annessa causa al tribunale del lavoro,si troveranno qualche altro schiavo ma stai tranquillo che di me si ricorderanno per un pezzo..
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11-10-2017, 08:06
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#4
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Roma
Messaggi: 28,074
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Se è un lavoro che un giorno sarà fonte di soddisfazione e guadagno, allora forse questo è solo un periodo di "farsi le ossa", ma se così non è, e non ci vedi futuro allora mollalo. I grossi sacrifici si possono fare, ma ci deve essere un buon motivo.
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11-10-2017, 08:34
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#5
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,959
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Quando vai a scuola pensi che fare il pendolare sia un sacrificio, poi ti trovi al lavoro e lí sí che se ne fanno di sacrifici.
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11-10-2017, 13:08
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#6
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Banned
Qui dal: Sep 2011
Messaggi: 2,149
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uguale.
passo il tempo a disinnescarmi perchè non ne posso più.
quello che mi fa più incazzare è che + fai+ sei stronzo, per te e per gli altri.
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14-10-2017, 07:29
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#7
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Quote:
Originariamente inviata da claire
Quando vai a scuola pensi che fare il pendolare sia un sacrificio, poi ti trovi al lavoro e lí sí che se ne fanno di sacrifici.
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E li faccio. Solo che mi rompe dover lavorare anche il sabato
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14-10-2017, 08:19
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#8
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Esperto
Qui dal: Jul 2012
Messaggi: 25,959
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
E li faccio. Solo che mi rompe dover lavorare anche il sabato
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Io ho lavorato spesso il sabato e spesso la domenica,da casa.
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14-10-2017, 08:58
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#9
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Capisco bene il problema. Per me il tema degli orari di lavoro è fondamentale.
Avrei un titolo professionale che non ho mai voluto utilizzare proprio per questo. Non appena ho trovato un lavoro inquadrato come impiegato ho cercato di tenermelo stretto, rinunciando a fare un lavoro che fosse la diretta conseguenza degli studi universitari e post universitari sui quali mi ero fatto un culo così. Per me la vita viene prima di tutto, e non appena ho avuto la fortuna di poter scegliere, ho scelto un lavoro compatibile con una vita normale.
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14-10-2017, 11:23
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#10
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Esperto
Qui dal: Aug 2016
Messaggi: 2,263
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Fare un lavoro che non piace e/o poco gratificante da altri punti di vista (colleghi, orari, salario) è devastante. Uno dei motivi per cui è meglio essere soli e non avere famiglia, o altri a carico, è quello di poter magari cercare un lavoro, anche meno pagato, ma che ti impegni poco a livello di tempo. Io infatti sogno un part-time verticale da 3 giorni settimanali, anche solo per 800 euro o giù di lì. Tirerei a campare ma almeno sarei libero di grattarmi 4 giorni a settimana. Purtroppo in Idallia quello sarà in futuro lo stipendio medio per 60 ore settimanali.
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14-10-2017, 11:43
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#11
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Banned
Qui dal: Dec 2016
Ubicazione: Terra dei cuochi
Messaggi: 4,361
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Hai qualcosa che renda il tuo lavoro più sopportabile?
Mi spiego, moltissime persone fanno un lavoro che non gli piace (aka demmerda), ma lo fanno per un motivo valido suppongo, ovvero, ne vale la pena perché si è soddisfatti della propria situazione al di fuori del lavoro.
Se invece sei in una situazione in cui sei solo ad affrontare tutto, e non hai nessun interesse in questa occupazione se non il denaro ricavato (che è comunque poco a quanto dici), allora direi che questi sacrifici non ritornato da nessuna parte.
11 ore al giorno sono tante, e almeno tutto il weekend lo dovresti avere libero.
Per cui prima che l'insoddisfazione diventi troppo pesante e (non sia mai) si trasformi in qualcosa di peggiore, datti da fare per licenziarti, non farlo dall'oggi al domani, probabilmente l'avresti già fatto (?) se ne avessi avuto la possibilità, quindi il consiglio sarebbe quello di sistemare prima quello che c'è da sistemare, prendersi tempo per affrontare la situazione e organizzarla, e licenziarti per trovare qualcosa di più soddisfacente e magari più consono al tuo percorso studi.
Sono solo i miei 2 cents, non prendere il post troppo seriamente anche perché non conosco la tua intera condizione personale.
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14-10-2017, 11:53
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#12
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Esperto
Qui dal: Dec 2014
Ubicazione: Lombardia
Messaggi: 11,690
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Archi, la tua reazione è del tutto comprensibile, e lo so bene anch'io avendo avuto un periodo di inoccupazione non breve. Però non mi sembra il modo giusto di porsi nei confronti di quello che è un problema reale di Tao, non un capriccio.
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14-10-2017, 14:08
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#13
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Esperto
Qui dal: Apr 2017
Ubicazione: Genova
Messaggi: 2,417
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Quote:
Originariamente inviata da Svalvolato
Fare un lavoro che non piace e/o poco gratificante da altri punti di vista (colleghi, orari, salario) è devastante. Uno dei motivi per cui è meglio essere soli e non avere famiglia, o altri a carico, è quello di poter magari cercare un lavoro, anche meno pagato, ma che ti impegni poco a livello di tempo. Io infatti sogno un part-time verticale da 3 giorni settimanali, anche solo per 800 euro o giù di lì. Tirerei a campare ma almeno sarei libero di grattarmi 4 giorni a settimana. Purtroppo in Idallia quello sarà in futuro lo stipendio medio per 60 ore settimanali.
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Io veramente sento sempre più spesso di gente che fa anche due lavori contemporaneamente per poter rientrare delle spese...e non hanno chissà quali super capacità, semplicemente sono costretti ad adattarsi per sopravvivere... Ma questa non è vita comunque..
Essendo solo al momento preferirei avere un lavoro che mi assorbe gran parte della giornata con 1-2 giorni liberi settimanali... Avere troppo tempo libero mi fa rimuginare troppo, ma non averne affatto sarebbe da suicidio..
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Ultima modifica di Palmiro; 14-10-2017 a 14:11.
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14-10-2017, 16:05
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#14
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Banned
Qui dal: Aug 2017
Messaggi: 107
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Domanda che mi pongo spesso anche io: ne vale la pena?
Chiaramente non esisterà mai alcuna risposta universale, è una faccenda troppo personale e contenente troppe variabili.
Io ho un lavoro che mi assorbe variabilmente dalle 8 alle 20 ore al giorno, dai 5 ai 7 giorni alla settimana. Nei periodi buoni ho una vera vita al di fuori del lavoro, nei periodi più carichi posso arrivare a dormire 10 ore per settimana. Amo il mio lavoro, le soddisfazioni personali e professionali che mi porta, amo l’ambiente in cui sto e non cambierei nulla di una sola virgola. I soldi nel mio discorso non contano. Non lavorerei mai solo per una pura questione economica. A volte amo i ritmi folli a cui sono sottoposto, è una faccenda di adrenalina e responsabilità.
Eppure, il carico di stress è spesso troppo elevato. E nei periodi più intensi, nonostante l’eccitazione professionale, mi ritrovo a mangiarmi le mani e intristirmi paurosamente per la vita “al di fuori” che non riesco a conciliare con il resto, e che devo dunque accantonare temporaneamente.
La cosa ha incrinato amicizie ed amori che coltivavo nella vita di tutti i giorni, ma parallelamente ne ha fatti germogliare di nuovi proprio nell’ambiente dove lavoro. Le cose rimangono equilibrate, credo, ma rimane sempre la questione: perché? Perché tanto stress e poco riposo, perché tutte queste corse, perché relazioni stracciate, perché non abbandonarsi invece dolcemente alla natura?
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Ultima modifica di Bartleby; 14-10-2017 a 16:13.
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14-10-2017, 23:10
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#15
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Quote:
Originariamente inviata da Architeuthis
Ma beato te,almeno dai un senso alle giornate,è il non fare che assorbe l'anima,altro che il lavoro,ma pensa te.
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Diciamo che una via di mezzo sarebbe l'ideale. Che è riassumibile con "avere un lavoro di 40/48 ore settimanali".
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14-10-2017, 23:11
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#16
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Banned
Qui dal: Jun 2014
Ubicazione: Via Lattea
Messaggi: 19,112
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Quote:
Originariamente inviata da TãoSozinho
Ho passato anni ed anni a sacrificarmi durante l'università facendo il pendolare, mentre i miei amici che erano in corso con me e abitano vicino a me avevano trovato alloggio là. Questo perché i miei parenti mi influenzavano e non vedevamo di buon occhio una cosa così normale.
Ora, finita l'università, volevo dedicarmi a tutt'altro invece mi ritrovo a fare un lavoro da 11-12 ore al giorno e in più lavoro anche i sabati. Tutto questo per la metà di uno "stipendio normale". Perché devo essere sempre lo sfigato che si sacrifica mentre tutti gli altri sono autorizzati a pensare al meglio per sé?
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Il lavoro può pure essere una droga, a me salva dalla noia che altrimenti sarebbe quasi onnipresente.
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14-10-2017, 23:26
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#17
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Esperto
Qui dal: Aug 2013
Ubicazione: Nord-est
Messaggi: 1,808
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Quote:
Originariamente inviata da Svers0
Il lavoro può pure essere una droga, a me salva dalla noia che altrimenti sarebbe quasi onnipresente.
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Anche a me, ma eviterei l'overdose.
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