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Vecchio 12-05-2018, 04:38   #1
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Altra notte, altra birra.
Temo che farò la fine di Charles Bukowski : ogni tot pagine, per il buon “Henry Chinaski”, equivalevano a tot bicchieri di alcol.
O Modigliani, perché no: ogni quadro era una bottiglia intera di alcol. Era lui stesso a chiedere la bottiglia ai committenti.
Neanche un quadro ha dipinto da sobrio. Non uno.
Povere anime recluse che avevano bisogno di un po’ di alcol per sciogliersi.

Giravo nei post. C’era quello “cosa state ascoltando in questo momento?”.
Vi entro e m’imbatto in un video dei Soundgarden: Il cantante, Chris Cornell, è morto suicida esattamente un anno fa, proprio a Maggio. A distanza di qualche mese, sempre per suicidio, è stato seguito da Chester Bennington, il cantante dei Linkin Park. Pare che i due fossero amici.
Mi chiedevo come si fa, con tanta bellezza e capacità in corpo, a togliersi la vita. Quello che si ha o che si è raggiunto non basta? Oppure è quello che si è vissuto prima a non fartelo bastare?
Non lo so. Non conosco le risposte a queste domande, ma conosco il sapore che ti lascia il suicidio di una persona.

Poco più di 10 anni fa ho lavorato presso una casa di riposo.
Ho fatto dapprima le pulizie, e dopo l’assistente. Insomma: prima pulivo i cessi, e poi sono passato a pulire i culi ai vecchi. Prendevo di più, ok, ma la mansione non mi sapeva tanto di promozione. Ma il lavoro “sporco” qualcuno lo deve pur fare in questo mondo, no?
Tema lavorativo a parte, lavorando in un posto con più di 90 ospiti ( i vecchi della casa ) e 70 dipendenti, finivi inevitabilmente per affezionarti a qualcuno.
Quel posto era l’anticamera della morte. Trascorrevano le giornate a far fare attività ai vecchi. A farli giocare e cantare.
Poi qualcuno di loro scompariva, così, dall’oggi al domani, e il suo vuoto veniva sostituito da un foglio affisso sulla bacheca dell’ingresso ad annunciarne il decesso a tutta la “comunità”.
Quando schiattava qualcuno di loro, i vecchi erano tutti taciturni.
Camminavano già di loro sempre lungo il muro, ma quando schiattava qualcuno sembrava che col muro ci flirtassero proprio.
Musi lunghi per i corridoi, condannati al loro breve destino.

Ai tempi delle pulizie, quando ancora non pulivo i culi, la mattina ero addetto a dover cambiare le lenzuola e i piumini sporchi con quelli puliti. Si: facevo i letti a tutti i vecchi della casa.
E in certe stanze c’erano dei veri e propri cacatoi. Il cesso di un autogrill si sarebbe vantato di non essere in quello stato.
In una di queste stanze, sempre pulita e ordinata, c’era una signora di 92 anni suonati, ma ancora bella tesa e pimpante, se non fosse stato per essere sorda all’80%.
Era un tipo pignolo ma non bigotto. Ogni volta mi parlava come una nonna, e prima di andarmene , dopo averle fatto il letto, mi doveva baciare come si fa ad un nipote.
Ne serbo un dolcissimo ricordo.

Una di quelle mattine andai a cambiare le lenzuola nella sezione di questa signora, assieme al coordinatore delle pulizie: un tipo sorridente alla Berlusconi. Uno che veniva da un piccolo paesino del sud, con tutti i complessi di inferiorità che questo comporta; un tipo che per restare a galla avrebbe leccato pure il culo incandescente di Satana.
Il tizio aveva sposato la figlia del direttore della casa di riposo (penso d’aver detto tutto), quindi, pur pulendo i cessi, stava nei piani alti della gerarchia: aveva la carriera segnata.
Dicevo: eravamo nella sezione dove stava questa signora. Con il coordinatore, per sveltire l’operazione, avevamo deciso di farci una stanza ognuno per conto proprio.
Entrai nella stanza di questa signora. Lei mi venne incontro amorevolmente. Poi la sua espressione cambiò. Mi si avvicinò di più come a volermi confidare qualcosa ma, essendo sorda, le sue confidenze erano urlate, perché un sordo , oltre a non sentire il volume della voce altrui, non sente neanche il proprio di volume. Sicché, riferendosi al mio coordinatore che stava nella stanza accanto, disse ad alta voce:
“Quello lì non mi piace. Si dà troppe arie. Non mi piace che si sente così importante. Sta attento”
Avendo il coordinatore nella stanza accanto, cercai di farmi sentire anch’io, dicendo che era un bravo ragazzo e cagate varie.
Uscito dalla stanza andai da questo e gli chiesi se avesse sentito.
Quello mi rispose d’aver sentito, ma con un sorriso meno luccicante del solito.
Cercai di scusarmi per la vecchia, anche se non ha senso scusarsi per un’opinione altrui, però ero davvero imbarazzato in quel momento.

La stanza di questa vecchia stava al pian terreno.
Per motivi di spazio, un’assistente sociale aveva disposto la nuova sistemazione della vecchia al primo piano. Questa fece la guerra per non farsi spostare, ma alla fine dovette cedere.
Ma non era finita qui.

Una mattina entrai al lavoro e incrociai lo sguardo dell’assistente sociale che parlava a bassa voce con un altro coordinatore.
Mi salutò in modo spento e un po’ forzato, come se non le andasse di farlo.
Non capii subito.
Entrato nell’atrio c’era un foglio affisso sulla bacheca. Lessi il nome sul foglio. Non potevo crederci: la vecchia era morta. Quella signora che doveva baciarmi ogni volta che uscivo dalla sua stanza, non c’era più.
Incrociai i vecchi della casa. L’ennesima marcia funebre era iniziata: facce a guardarsi i piedi, vecchi appoggiati al muro, come a dover reggere le propria membra stanche e la memoria del proprio destino rammentato ogni volta dalla morte di uno di loro.
Ma non era finita qui. Mi venne incontro una mia collega:
“Nico, ma lo sai chi è morta?”
“Si lo so. Ancora non ci credo”
“Ma lo sai com’è morta?”
“No, perché?”
“Si è buttata dal primo piano. L’ha trovata l’assistente della notte. L’ha trovata in una pozza di sangue”

In quel periodo stavo combattendo contro la mia ansia. Stavo migliorando, avevo smesso anche di fumare.
Poi finì tutto.
Il suicidio è una violenza che sa di ingiustizia, e che forse non posso spiegare.
L’ansia ritornò, accompagnata, questa volta, da un gran dispiacere.

Avevo sempre sentito di quello o quella che si suicidavano, persone di mezza età, ragazzi, ma mai avrei immaginato che potesse farlo un’anziana di 92 anni.
Ero scioccato a suo modo.
Ma il dispiacere ha età?
Ci si può innamorare e arrabbiarsi ad ogni età, perché non ammazzarsi ad ogni età?
Il corpo invecchia: Ti infilano un panollone perché ti pisci e caghi sotto, ti ficcano un catetere nell’uccello e qualcuno magari ti pulirà il culo come faceva tua madre ai tempi della guerra, ma il dolore, come l’amore, quello non ha età.

Anni più in là, quel tizio con cui mi aveva messo in guardia la vecchia, mosse mobbing contro di me.
Ideatore e artefice.
Mi licenziai, e per quattro anni andai in depressione cronica

E ora eccomi qui, ubriaco, a scrivere su un forum di notte...

Buona vita a tutti

Ultima modifica di Melancholio; 13-05-2018 a 02:16.
Ringraziamenti da
slowdive (12-05-2018)
Vecchio 12-05-2018, 04:53   #2
Esperto
L'avatar di TheCopacabana
 

Post lungo, ma non pesante. Si legge in maniera scorrevole.
Da quanto scrivi si notano intelligenza, sensibilità e maturità.

Com'è che in questo forum trovo un'alta percentuale di persone mature, mentre IRL incontro solo BimbiMinkia/BimbeMinkia (di tutte le età), la cui massima aspirazione è pubblicare i selfie con la bocca a culo di gallina?
Ringraziamenti da
Melancholio (12-05-2018)
Vecchio 12-05-2018, 04:56   #3
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana Visualizza il messaggio
Post lungo, ma non pesante. Si legge in maniera scorrevole.
Da quanto scrivi si notano intelligenza, sensibilità e maturità.

Com'è che in questo forum trovo un'alta percentuale di persone mature, mentre IRL incontro solo BimbiMinkia/BimbeMinkia (di tutte le età), la cui massima aspirazione è pubblicare i selfie con la bocca a culo di gallina?
me lo chiedo anch'io.
Qui dentro ho trovato persone interessantissime, e credo che le sorprese non siano ancora finite
Vecchio 12-05-2018, 09:02   #4
Esperto
L'avatar di varykino
 

Quote:
Originariamente inviata da TheCopacabana Visualizza il messaggio
Post lungo, ma non pesante. Si legge in maniera scorrevole.
Da quanto scrivi si notano intelligenza, sensibilità e maturità.

Com'è che in questo forum trovo un'alta percentuale di persone mature, mentre IRL incontro solo BimbiMinkia/BimbeMinkia (di tutte le età), la cui massima aspirazione è pubblicare i selfie con la bocca a culo di gallina?
quindi stare svegli di notte a bere e a scrivere su un forum è segno di intelligenza?

invece stare rilassati di giorno , scattarsi foto con gli amici , ridere e scherzare è sintomo di stupidità? a me pare tanto il contrario
Vecchio 12-05-2018, 12:18   #5
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
quindi stare svegli di notte a bere e a scrivere su un forum è segno di intelligenza?

invece stare rilassati di giorno , scattarsi foto con gli amici , ridere e scherzare è sintomo di stupidità? a me pare tanto il contrario
Penso che"the copacabana" abbia voluto fare una differenza fra
profondità e frivolezza...
Per quanto io sia "profondo", non vedo niente di intelligente nel passare
le giornate a scattarsi selfie. Come non c'è niente di intelligente a passare
le giornate a casa.
A CIASCUNO IL SUO
Vecchio 12-05-2018, 16:16   #6
Banned
 

Forse non fregherà a nessuno, ma per la cronaca, tutto
quello che ho raccontato è vero. Non vorrei che ci
si focalizzasse solo sullo stile di scrittura, quasi come se
fosse una storia inventata.
Purtroppo non lo è
Vecchio 12-05-2018, 19:04   #7
Esperto
L'avatar di Keith
 

Se da vecchio rimani troppo lucido di cervello penso sia un dramma, perché ti rendi conto di tutto, di quanto sei decaduto fisicamente, di quanto manca poco alla fine.. certo, succede di frequente anche fra gli anziani.
Ringraziamenti da
Masterplan92 (12-05-2018)
Vecchio 12-05-2018, 19:23   #8
Esperto
L'avatar di Selenio
 

Bella storia. I vecchi a volte la vedono lunga su tante cose. Mi dispiace per la vecchina
Vecchio 12-05-2018, 20:43   #9
Banned
 

Evidentemente la signora aveva compreso la personalità del tuo collega. Lavorare in certi posti dev'essere davvero difficile come fare il becchino o lavorare in un cimitero. Non mi sorprende questa tua profondità di pensiero credo sia una dote che si sviluppa quando in un certo senso ti trovi tutti i giorni a contatto con la morte.

Inviato dal mio WAS-LX1A utilizzando Tapatalk
Vecchio 12-05-2018, 21:23   #10
Banned
 

Molto "bella" la parte in cui descrivi gli anziani che rimangono appoggiati al muro con lo sguardo verso il pavimento. Raccoglie sul serio quel feeling di tristezza esistenziale.

Perché il tipo ti ha accusato di mobbing?
Vecchio 12-05-2018, 22:08   #11
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da SamueleMitomane Visualizza il messaggio
Molto "bella" la parte in cui descrivi gli anziani che rimangono appoggiati al muro con lo sguardo verso il pavimento. Raccoglie sul serio quel feeling di tristezza esistenziale.

Perché il tipo ti ha accusato di mobbing?
Il tipo non mi ha accusato di mobbing: L'ho subito da lui
Vecchio 12-05-2018, 23:53   #12
Esperto
L'avatar di Ogard
 

Ho poco tempo di stare sul forum, quindi è raro che io legga messaggi più lunghi di quattro righe ma devo dire che questo mi è piaciuto davvero, si nota quando una persona sa scrivere.
Storia davvero triste comunque, sfido a non essere devastati da un'esperienza del genere.
Ringraziamenti da
Melancholio (12-05-2018)
Vecchio 13-05-2018, 01:15   #13
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

Mi dispiace. Potresti spiegare perchè quel tizio viscido ti ha mobbato? sempre che un motivo sensato esista
Vecchio 13-05-2018, 01:19   #14
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Quote:
Originariamente inviata da Ventolin Visualizza il messaggio
Mi dispiace. Potresti spiegare perchè quel tizio viscido ti ha mobbato? sempre che un motivo sensato esista
Un insieme di cose.
Una storia lunga da raccontare, e non mi va di ricordare.
Ti posso dire brevemente che scoprii che faceva così con
chi non gli andava a genio.
Era un mobbing sistematico e ben collaudato.
Con questa cosa lo aiutavano alcuni suoi
colleghi stretti.
Dopo di me l'aveva fatto con altre due persone.
Ma lui era il genero del direttore: nessuno gli sarebbe andato
contro accusandolo di una cosa tale.
Viva l'Italia
Ringraziamenti da
Ventolin (13-05-2018)
Vecchio 13-05-2018, 01:22   #15
Esperto
L'avatar di Ventolin
 

Quote:
Originariamente inviata da Melancholio Visualizza il messaggio
Un insieme di cose.
Una storia lunga da raccontare, e non mi va di ricordare.
Ti posso dire brevemente che scoprii che faceva così con
chi non gli andava a genio.
Era un mobbing sistematico e ben collaudato.
Con questa cosa lo aiutavano alcuni suoi
colleghi stretti.
Dopo di me l'aveva fatto con altre due persone.
Ma lui era il genero del direttore: nessuno gli sarebbe andato
contro accusandolo di una cosa tale.
Viva l'Italia
merde.
Ringraziamenti da
Melancholio (15-05-2018)
Vecchio 13-05-2018, 05:52   #16
Esperto
L'avatar di alleny82
 

Sembra esserci qualcosa di strano. Almeno ai miei occhi.
Da come hai descritto quella signora(pimpante, affettuosa, 92 anni) non mi fa pensare a una persona che ha in mente di farla finita.
Non potrebbe essere stato una specie di incidente?
Questa signora non voleva assolutamente cambiare piano quindi è chiaro che non aveva in mente di cadere dal primo piano: se lo avesse avuto in mente non avrebbe fatto tante storie per rimanere al piano terra.

Prendeva dei medicinali particolari?
A 92 anni è possibile che non si abbia una totale lucidità: è possibile che pensasse di poter andarsene dalla clinica in quel modo visto che un piano poteva non sembrare tanto alto.
Oppure non potrebbe aver litigato con qualcuno che preso dalla rabbia l'ha spinta?
È possibile anche che in un momento di poca lucidità si è messa seduta sulla finestra e poi abbia perso l'equilibrio.
Ho l'impressione che si sia trattato di un fatto involontario.
Un po' strano arrivare a 92 anni per avere questa idea e proprio nel momento in cui è stata trasferita al primo piano.
Vecchio 13-05-2018, 10:59   #17
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
Sembra esserci qualcosa di strano. Almeno ai miei occhi.
Da come hai descritto quella signora(pimpante, affettuosa, 92 anni) non mi fa pensare a una persona che ha in mente di farla finita.
Non potrebbe essere stato una specie di incidente?
Questa signora non voleva assolutamente cambiare piano quindi è chiaro che non aveva in mente di cadere dal primo piano: se lo avesse avuto in mente non avrebbe fatto tante storie per rimanere al piano terra.

Prendeva dei medicinali particolari?
A 92 anni è possibile che non si abbia una totale lucidità: è possibile che pensasse di poter andarsene dalla clinica in quel modo visto che un piano poteva non sembrare tanto alto.
Oppure non potrebbe aver litigato con qualcuno che preso dalla rabbia l'ha spinta?
È possibile anche che in un momento di poca lucidità si è messa seduta sulla finestra e poi abbia perso l'equilibrio.
Ho l'impressione che si sia trattato di un fatto involontario.
Un po' strano arrivare a 92 anni per avere questa idea e proprio nel momento in cui è stata trasferita al primo piano.
Guarda, direi di lasciar perdere le speculazioni stile libro giallo.
Ti posso dire questo: per cadere dal primo piano ha dovuto scavalcare delle piccole
transenne tubolari in metallo.
Dubito che sia caduta accidentalmente. Ma anche
che sia stata spinta, proprio per via delle transenne.

Infine tempo dopo ho saputo che soffriva di depressione...
Speriamo che almeno adesso riposi in pace

Ultima modifica di Melancholio; 13-05-2018 a 11:01.
Vecchio 13-05-2018, 14:39   #18
Esperto
L'avatar di alleny82
 

Capisco.
Non volevo dire cose inopportune... volevo sinceramente ipotizzare un incidente perché pensavo ti avrebbe provocato meno dispiacere. Solo questo.
Ti ringrazio della spiegazione.
Vecchio 13-05-2018, 14:45   #19
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Quote:
Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
Capisco.
Non volevo dire cose inopportune... volevo sinceramente ipotizzare un incidente perché pensavo ti avrebbe provocato meno dispiacere. Solo questo.
Ti ringrazio della spiegazione.
Ma figurati

Anzi, grazie per il pensiero.
A presto
Ringraziamenti da
alleny82 (13-05-2018)
Vecchio 13-05-2018, 15:02   #20
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Joseph Visualizza il messaggio
Eppure tutto torna, sono livelli di ossessività e affettività indiscriminata compatibili con il non voler salire di piano per la consapevolezza di quello che si vorrebbe fare.
Al tempo lo lessi come per vendicarsi della
decisione prepotente dell'assistente sociale, della serie:
" ti farò pentire della tua scelta d'avermi messo qui"
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